domenica 6 marzo 2011

Dinamica di un rapimento con omicidio finale

Cercheremo di mettere in relazione la linea temporale con il profilo geografico per capire cosa può essere accaduto quella maledetta sera del 26 novembre 2010.
Vediamo innanzitutto come sarebbe avvenuto l’incontro fra Yara e il suo Aggressore (per il momento, poi assassino).
Yara esce da via Morlotti per dirigersi verso casa. Poniamo che Yara conosceva  quest’uomo, in che direzione stava andando costui?
Proviamo a visualizzare con un mappa:


Tragitti probabili (clicca sulla mappa per ingrandire)

La linea blu indica il tragitto di Yara, quella rossa e quella verde i probabili percorsi dell’aggressore. Bene abbiamo due possibilità:
Prima possibilità: linea rossa, l’auto andava nella medesima direzione di Yara; se è salita spontaneamente lo ha fatto proprio perché il tragitto dell’aggressore e il suo coincidevano. Ma arrivati all’incrocio con via Rampinelli, l’auto cambia direzione, cioè svolta in via Caduti Dispersi dell'Aeronautica, a questo punto Yara si dovrebbe subito allarmare, per cui i problemi dell’uomo nel tenere buona l’ostaggio iniziano da subito.
Seconda possibilità: linea verde, l’auto dell’uomo andava in direzione opposta a quella di Yara, come avrebbero evidenziato i cani molecolari. Se questo è vero vorrei capire perché mai Yara avrebbe dovuto accettare spontaneamente un passaggio.
Tuttavia, rimaniamo nel campo dell’ipotesi che Yara abbia accettato di accompagnare questa persona in qualche luogo. Qualcuno asserisce che Yara avrebbe inviato l’sms all’amica mentre era a bordo di quest’auto senza sospettare nulla, ecco perché si immagina che lo conoscesse. Allora dobbiamo indietreggiare l’orario dell’abbordaggio a prima delle 18:44. Qualcuno ha detto alle 18:30. Poniamo pure che sia così.

Ore 18:30: Yara sale di sua spontanea volontà sull'auto dell'uomo. Quindici minuti dopo invia l'sms a Martina. Dove si trovava l’auto alle ore 18:44 in questo scenario? A 5 Km da via Bedeschi, cioè nel luogo dove poi Yara è stata ritrovata morta. I tempi tornano, le cose sono andate così. Però, riflettiamo su una questione. Alle 18:44 Yara invia l’sms a Martina ma non sente il bisogno di avvertire la madre che arriverà in ritardo. Infatti, se alle 18:44 sì è allontanata di 8 Km da casa, ciò implica che deve farne almeno altrettanto per tornare indietro. Tuttavia, la corsa del’auto prosegue dato che giungerà in via Bedeschi alle 18:53 (dando per scontato che il tutto sia iniziato alle 18:30 e che Google maps calcola tale tragitto in 23 minuti circa).
Yara era avvezza a fare queste cose? Cioè, allontanarsi di 8 km da casa senza dire niente ai genitori? Crediamo di no. Infatti, la madre le invia un sms preoccupata alle 19:10. Segno che per i familiari già quest’orario non è affatto normale. Ma certamente prima del sms deve avere provato a telefonare alla figlia ma avrà trovato il telefonino già spento. Alle 19:30 la denuncia di scomparsa ai carabinieri. Alle 19:30!!! Ovvero, mezzora dopo che Yara tardava, reputando che sarebbe dovuta rincasare massimo alle 19:00, cosa che effettivamente lei stava per fare . La famiglia di Yara è talmente sicura dei propri figli che 30 mt di ritardo sono sufficiente per far temere il peggio e allertare le forze dell'ordine, e con ragione, come purtroppo gli eventi dimostreranno.
Da questo deduco che alle 18:30 Yara non è salita su nessuna auto spontaneamente per dirigersi fuori dal paese con un tipo che certamente conosceva.

Spostiamo il tutto alle 19:44, cosa più probabile.
Yara sale a bordo dell'auto alle ore 18:45.
Yara invia l’sms a Martina prima di salire sull’auto del suo aggressore. Sarebbe salita spontaneamente per allontanarsi fuori dal paese? Se non l’avrebbe fatto mai alle 18:30 figuriamoci alle 18:44! Oppure l’avrebbe fatto nel caso in cui il tizio percorreva il medesimo tragitto?
A mio parere Yara era abituata a non salire su nessun auto per nessun motivo. Ma poniamo che l’abbia fatto. In questo caso è salita pensando che sarebbe arrivata prima a casa. Ma da via Morlotti all’incrocio di via Rampinelli ci vogliono pochi secondi, il dramma inizia da subito, non appena l’auto gira in via Caduti Dispersi dell’Aeronautica. Poiché, facendo questa manovra, immediatamente Yara si allarma e farà di tutto per scendere dall’auto. Tuttavia, i cani molecolari ci dicono che l’assassino non ha fatto questo tragitto bensì ha girato per via Locatelli, ha proseguito per Giulio Terzi di Sant’Agata per sbucare il via Tresolzio, quindi imboccare via Marconi, sino ad arrivare in via Regia dove si trova il cantiere.
Da via Morlotti a via Bedeschi ci sono 23 Km di percorso. Che Yara sia salita spontaneamente oppure sia stata costretta, in ogni caso, 23 Km per tenere buono un ostaggio sono troppi. Anche 10 km sono troppi. Quindi è assai probabile che lungo questo tragitto ci sia stato un momento in cui l’aggressore ha dovuto fermarsi. In effetti, che ciò sia accaduto ce lo conferma intuitivamente questa tabella che propongo:



Tragitto
aggressore
Tappe
aggressione
Percorso
minuti
Cronometria
Telefonino   Yara
Altri eventi
A



18: 44
Invio sms

B
VIA  MORLOTTI
BREMBATE DI SOPRA 
    KM 0
18:45
00 MT



C
VIA REGIA MAPELLO
    KM 2,3
18:48
03 MT
18:49
Riceve sms

D
?  KM 5,5    ?
18:54
09 MT
18:55
Spegnimento?

E
 KM 8,5    ?
19:01
15 MT
19:01
Spegnimento?

F
VIA BEDESCHI
CHIGNOLA D’ISOLA
    KM 12
19:08
23 MT



G



19:10

Sms inviato dalla madre
H



19:30

Denuncia di scomparsa

Per costruire questa tabella ho tenuto conto che Yara ha inviato l'sms prima di salire sull'auto del suo aggressore.Cosa me lo fa pensare? Se è vero che Yara non indossava i guanti ma li aveva riposti nella tasca del giubbino, l'unica cosa che posso pensare, se tale gesto è da riportare al momento della sua sparizione, è che per digitare l'sms all'amica ha dovuto necessariamente togliersi i guanti. Se avesse incontrato un conoscente, immagino che prima di salire in auto si sarebbe tranquillamente rinfilati i guanti mentre scambiava le prime parole di circostanza. Non avendo potuto compiere tale gesto potrebbe significare che ella sia stata colta di sorpresa proprio mentre era intenta a inviare il messaggino: l'aggressore non le ha dato neppure il tempo di rimettersi i guanti. Però, non sappiamo se le cose sono andate così.
Sappiamo però che Yara invia l'sms all'amica. Se ciò fosse stato fatto nell'auto del rapitore , dobbiamo credere che costui, pur avendo intenzioni cattive, le avrebbe permesso l'utilizzo del cellulare senza sapere cosa stava messagiando? C'era sempre il rischio che Yara poteva indicare all'amica con chi era in quel momento. Io invece credo che sia più logico pensare che a Yara sia stato del tutto inibito l'uso del telefonino.

Dalle informazioni sparse qua e là non si riesce a capire a che ora il cellulare di Yara è stato spento. Abbiamo due versioni: le 18:55 e le 19:01. In entrambi i casi, se come molti pensano Yara è stata uccisa in via Bedeschi, dobbiamo ipotizzare che lungo questo tragitto sia avvenuto lo spegnimento del cellulare da parte dell'assassino (siamo, immagino, tutti d'accordo nel considerare che non sia stata Yara a farlo). Dunque, tale manovra ha richiesto l'arresto dell'auto e ho indicato più o meno a livello di quali e quanti km percorsi: se è stato spento alle 18:55 l'auto si è fermata dopo 5,5 km lungo il tragitto, se alle 19:01, dopo 8,5 km. In ogni caso, prima di arrivare in via Bedeschi.
Ma la sosta si è limitata al sequestro del telefonino e poi è continuata?


A) via Morlotti (palestra, rapimento) 
B) via Locatelli 
C) via Giulio Terzi da Sant'Agata 
D) via Regia (cantiere, omicidio)  
E) altezza auto alle ore 18:55
F) altezza auto alle ore 19:01 
G) via Bedeschi (luogo del ritrovamento del corpo di Yara)

Ovviamente non sappiamo se l'assassino ha seguito la via indicata da Google Maps, però fino al punto D dovrebbe essere sicuro, poiché fino a lì per andare in via Bedeschi ci deve comunque arrivare




I luoghi visti da Google Earth con il nord spostato per evidenziare meglio il percorso



RICOSTRUZIONE IPOTETICA DELLA DINAMICA DEL RAPIMENTO E DELL'OMICIDIO

Io la vedo così: l'aggressore ha approfittato del fatto che Yara era ferma a digitare l'sms, deve averla aggredita alle spalle, minacciandola con il coltello puntato alla gola. L'ha fatta sdraiare sul sedile posteriore, l'ha tenuta buona terrorizzandola con grida una volta messo in moto. A un certo momento l'aggressore sente arrivare sul cellulare di Yara il messaggio di risposta di Martina. Siamo in prossimità del cantiere. Forse già questa era la sua meta. In ogni caso non può lasciare che Yara possa utilizzare il cellulare, per cui si ferma. Non lo fa lungo la strada con il rischio che qualcuno possa vederlo. Si immette nel cantiere. A questo punto chiede a Yara di dargli il telefonino. La ragazzina lo vede per la prima volta, nota che non è molto robusto, capisce che se gli dà il cellulare ogni speranza per lei è finita. Reagisce, non glielo vuole dare, ingaggia una lotta, l'uomo usa il coltello, viene però colpito, Yara prova a uscire dall'auto ma l'altro la pugnala alla schiena. Yara viene immobilizzata ma non muore. Forse si rompe la lama oppure l'aggressore capisce che quel coltello, forse un temperino, non è adatto per ferirla a morte, per cui ricorre alla corda e la strangola.
Alle 18:55 l'assassino spegne il cellulare, dopo aver lottato ed essersi ripreso: cioè 6 minuti dopo che Yara ha ricevuto il suo ultimo messaggio in vita. Se invece il cellulare è stato spento alle 19:01, nulla toglie a questa ricostruzione che la dinamica sia andata così ma che l'assassino (ora non più solo aggressore) abbia perso tempo per inventarsi qualcosa.
Rimane il problema, se l'omicidio è avvenuto nel cantiere perché spostare il corpo in via Bedeschi? Ritorniamo sempre al solito punto: il cantiere è legato alla vita lavorativa dell'assassino, il campo in via Bedeschi no.

Considerazioni: abbiamo sentito che le pugnalate non avrebbero intaccato i vestiti per cui si presume che Yara era nuda al momento dell'omicidio. Non so da dove venga tale notizia, ma sono pronto a scommettere che se le pugnate ci sono state i vestiti sono stati lacerati.
Si è ipotizzato una donna: non ha nessun senso logico. Un'ipotesi che scarto senza neppure prendermi la briga di confutarla in qualche modo. Una donna potrebbe essere intervenuta in quanto complice dell'aggressore ma la escludo per l'uccisione. In ogni caso, tutto fa pensare che l'uomo era solo visto che per tenere a bada la povera Yara ha dovuto ucciderla e visto che probabilmente l'ha trascinata per portarla nel campo.

La cittadella dello sport a Brembate di Sopra: vi ha teso un agguato, ha rapito una ragazza. Probabilmente la frequenta.


Il cantiere in via Regia a Mapello: ha evitato di nascondervi il corpo. Probabilmente lo frequenta

Via Bedeschi a Chignolo d'Isola: Doveva sapere che lì c'era una discoteca e che di venerdì è chiusa.
Probabilmente la frequenta.


Sommando tutte le frequentazioni arriviamo a concludere che deve trattarsi di un giovane, senza un regolare corso di studi (forse fa l'operaio nel cantiere) che tiene alla forma fisica ma non è particolarmente robusto, frequenta le discoteche.

Conclusioni: se non verrà fermato fra due o tre anni un'altra ragazzina sparirà e verrà trovata uccisa da qualche parte.
Bisogna far presto!

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