giovedì 7 ottobre 2010

Soluzione del caso

Tutto sbagliato.
Le mie conclusioni erano tutte sbagliate. Lo zio, padre di Sabrina, il signor Michele Misseri, ha confessato: ha ucciso Sarah nel garage di casa il giorno stesso della sua scomparsa. L'ha strangolata con una cordicella mentre era girata di spalle. Le ha usato violenza carnale post-mortem. L'ha denudata. Ha bruciato i vestiti e, infine, ha nascosto il corpo in una cisterna. Il cadavere della povera S. è stato ritrovato in base alla dichiarazioni dell'uomo. Perché è accaduto tutto questo?
Lasciatemi innanzitutto dire che le miei conclusioni sul caso erano sbagliate perché le premesse erano sbagliate. 

Non era nel cerchio giallo che andava risolto il mistero di questa scomparsa. S. era giunta in casa di Sabrina. Io, invece, l'avevo escluso basandomi sulla notizia che le videocamere della Protezione Civile fossero in funzione e avessero ripreso quanto avveniva in istrada. Il dubbio se queste benedette videocamere erano o meno in funzione non l'ho ancora risolto. La soluzione del caso era legata alle immagine riprese da queste telecamere. Se S. è stata ripresa, ovviamente il cerchio avrebbe incluso anche la casa dei Misseri. In quel caso avrei dato altre conclusioni. Avrei senza altro escluso la coppia poiché la loro auto non è apparsa sulla videosorveglianza. Gli inquirenti conoscevano questo particolare? Il lasso di tempo  della sua scomparsa a questo punto si sarebbe dilatato poiché avremmo avuto un arco temporale compreso fra le 14:30, omento in cui Sarah esce di casa,  e le 14:37, momento in cui Mariangela giunge dai Misseri. Mariangela non ha visto Sarah lungo il percorso per cui le conclusioni erano che S. fosse scomparsa un attimo prima di entrare in quella casa. Poiché le due ragazze. S. e Mariangela sono arrivate quasi in contemporanea a casa di Sabrina. Ma per una frazione di secondi Sarah è giunta prima. Ed è stata la sua fine. Eppure, qualcosa ancora non torna. Cerchiamo di  rispondere a queste domande: Quando è stata aggredita Sarah? Perché  è stata uccisa? Perché violentarla post mortem? Perché far ritrovare il cellulare? Perché la confessione? Cosa accadrà ora?

Quando è morta Sarah e perché è stata uccisa?
Le cronache dicono che S., il giorno prima avrebbe confessato a Sabrina che il padre aveva fatto nei suoi confronti delle avances. Sabrina prende male la notizia e le due litigano. Non so quanto sia vera questa notizia. Ma pare che il fratello  di S. confermi queste confessioni di sua sorella a Sabrina. Quello che dicevamo: bisogna studiare la vittimologia. Comunque sia, se questa notizia è autentica allora l'omicidio di Sarah, parrebbe essere stato programmato. Strano che il giorno prima la ragazza confessi queste avences e il giorno dopo venga uccisa proprio dall'uomo che la molesta. Il signor Misseri non è impazzito d'un tratto perché la nipote ha rifiutato le sue richieste libidinose. Il signor Misseri ha ucciso scientemente la nipote perché non parlasse. C'era in ballo la sua facciata di uomo onesto agli occhi dei paesani e di padre e marito devoto agli occhi dei familiari. In realtà, il lupo molestava da tempo la ragazza. Ne era ossessionato. Forse, non sa spiegarsi neppure lui perché. Ma così era. Deve avere sentito la discussione tra figlia e nipote e ha deciso di agire alla prima occasione. Perché penso tutte queste cose? Presto detto.
S: giunge a casa Misseri poco prima di Mariangela. Sono le ore 15:35/36. Alle 14:40/42 S. è già morta. Nel momento in cui ella non ha più l'uso del cellulare vuol dire che è già stata uccisa. E' dalla medesima confessione dell'uomo che traggo questa conclusione. Egli dice di avere ucciso la nipote mentre era girata di spalle. Se alle 14:40, quando Sabrina chiama S. è ancora viva perché non dovrebbe rispondere? Ma soprattutto, se sta respingendo le avances dell'uomo perché avrebbe spento il cellulare? Il cellulare lo ha spento Michele Misseri dopo aver ucciso la nipote. Non sapendolo spegnere ha tolto la batteria. Ma a quel punto S. non è più in possesso del suo cellulare. Non è più nelle sue mani. Perché se lo fosse stato, avrebbe risposto o quanto meno non lo avrebbe spento. Lo spegneva proprio quando aveva bisogno di aiuto? La vita di S. si spegne nell'arco di 5 minuti, 6 al massimo. Dov'è il tempo dell'avances, della discussione, del rifiuto? E poi il Misseri farebbe queste richieste con la figlia in casa e l'amica già arrivata e pronta a partire? A rischio che la ragazza urlasse? 
So l'obiezione: e con la figlia e l'amica in casa, la uccide? No, se è un raptus. Nel senso che, nonostante la rabbia e la frustrazione, con tutta questa gente in casa, immagino anche la moglie, si sarebbe trattenuto dal farlo. Ma se lo ha programmato sì, perché sa come agire. Sa quello che farà subito dopo, sa quali saranno le sue mosse. Le ha già previste. Sabrina non ha sentito suonare il campanello, segno che S. non l'ha fatto squillare. Il suo assassino non poteva permettere questo, doveva far credere che S. non fosse mai arrivata a casa sua. Nel caso di un raptus improvviso avrebbe agito in questo modo come se avesse previsto che gli sarebbe venuto lo stesso raptus? Una contraddizione in termini. E poi c'è l'esecuzione, la modalità: la strangola con un laccio mentre lei è girata. In pochi minuti ci sono le avances, il rifiuto, guarda caso Misserri si trova a portata di mano una cordicella, e la usa. Forse in preda al raptus avrebbe ucciso con un oggetto contundente. Invece ha utilizzato, guarda caso, un metodo silenzioso.  Ma S. è girata quando lui agisce. Cioè si pone proprio nella posizione ideale per non essere visto dall'assassino  mentre le porrà la corda la collo. Non è molto più logico pensare che questa modalità è stata studiata per procurare il minimo rumore e la minima reazione possibile? Certo ha rischiato. Ma non poteva permettere che quella discussione fra S. e Sabrina proseguisse anche al mare, tanto più alla presenza di una estranea alla famiglia.  Inoltre c'è un altro elemento che fa pensare alla lucidità dell'uomo. La figlia racconta che subito dopo aver ritentato di chiamare S., scende con l'amica e trova il padre fuori dal garage. Lei gli dice che andranno da Concetta, cioè la mamma di S:, a vedere se per caso la ragazza è ancora lì. Lui è lì, fuori dal garage. Ed è tranquillo!
Concludendo: la manciata di minuti in cui è avvenuto il delitto; la mancanza di segni di S. che è giunta a casa  Misseri; la modalità dell'omicidio; il comportamento dell'uomo a pochi minuti dall'omicidio, tutte queste cose dirottano le conclusioni verso la premeditazione. Ma c'è di più. Il luogo in cui S. è stata occultata, e il modo, sembrano anche essi premeditati. Forse aveva preparato la tomba la mattina stessa, o sapeva dove sarebbe andato e si era ben preparato all'occultamento. Egli stesso, ammette, che quel pomeriggio era nel garage a cercare di far partire un trattore che poi non è partito. Non si è avviato perché lui non si è mai messo a ripararlo. Aveva altro a cui pensare.
Ho saputo solo oggi che il giorno dopo il ritrovamento del cellulare, il Misseri ha dichiarato che il pomeriggio in cui S. è scomparsa ha sentito il rombo di un auto. Cioè avrebbe dichiarato quasi un mese dopo un elemento importante, forse determinante. Avessi saputo di questa dichiarazione tardiva lo avrei messo in cima alla lista, perché non è vero che c'erano macchine quel pomeriggio e poi perché le testimonianze tardive sono sempre sospette.
Credo che Sarah avrebbe raccontato sicuramente molto più di semplici avances.  


Perché lo stupro post mortem?
 Il perfido Misseri confessa che ha violentato S., post mortem. Fare un'ammissione del genere è agghiacciante. Perché lo fa? Se dice il vero vuol dire che il desiderio verso questa povera ragazzina era veramente intenso, una bramosia mostruosa. La può avere finalmente tutta per sé, e non fa differenza che sia morta. Ma quando avrebbe compiuto questo oltraggio? Subito dopo averla uccisa? Pare strano... in pochi minuti, uccide, stupra e poi si ritrova tranquillamente fuori dal garage? Che ci faceva fuori dal garage? Si stava creando un alibi. Ma S: era veramente già morta oppure l'aveva tramortita e poi, con calma, l'ha uccisa? Quindi, forse l'ha violentata prima di strangolarla? Non saprei... eppure mi risulta difficile credere che l'uccisione e lo stupro siano avvenuto in simultanea. Secondo me, lo ha fatto con calma, dopo... Dopo che si è fatto vedere dalla figlia, quando era solo nel garage e doveva iniziare a sbarazzarsi del corpo. Se questo è vero, lo stupro è stato un raptus. L'omicidio proprio no. Nel possedere il cadavere ha scaricato l'adrenalina, ha esaudito un desiderio, ha assaporato ciò che non avrebbe mai più potuto riprovare. Adesso o mai più. Ma questo gesto lo ha distratto, e gli ha fatto commettere un errore fatale...


L'occultamento
Al MIsseri non resta che finire quello che ha programmato: occultare il cadavere. Lo spoglia, non c'è nessuna utilità nel fare una cosa del genere, anzi, rende la presa del corpo ancora più difficile senza indumenti da usare come maniglie. Spoglia il corpo per la pura violenza carnale. Ma non riesce a rivestirlo o la cosa è troppo complicata. Si deve liberare di Sarah, ma quando lo fa e come? Quando la figlia rientra lui dov'è? Le ricerche di S. scattano quasi subito, immagino che egli sia uscito subito. Ma con cosa è uscito? In ogni caso, la videocamera famosa ha ripreso questo passaggio del mezzo del Misseri? Oppure ha girato per via Ariosto e non si è fatto riprendere? Quanto tempo ci mette a occultare il cadavere? e lo fa così, in pieno giorno? Sì, deve averlo fatto, ma forse la sera. Nel frattempo il corpo di S. è rimasto nel garage. Forse fa finta di unirsi a qualche squadra di ricerca mentre in realtà va a nascondere il cadavere. Questo passaggio non è chiaro. Ma una cosa è certa, si è dimenticato del cellulare. Lui dice di aver bruciato i vestiti. Di aver occultato il cadavere ma non si è disfatto del cellulare di S. Altrimenti perché seppellire così bene il corpo e poi tenersi il cellulare? Se ne è dimenticato! Quando lo rinviene non sa come disfarsene. Oramai l'intero paese sta cercando S. Lui deve aspettare la buona occasione per liberarsene. Ma ecco che che in paese arrivano giornalisti, poliziotti, carabinieri, esercito. Ovunque ci sono camionette, cani, elicotteri, telecamere. Non può tenersi il cellulare in casa, se arrivano a perquisire l'abitazione lo incastreranno. Deve trovare una soluzione.


L'enigma del cellulare ritrovato 
Sono stato un vero babbeo nel credere alla sua versione: "Il giorno prima ero andato a pulire un terreno con un altro operaio, abbiamo raccolto le stoppie e poi abbiamo dato fuoco. Mi ero dimenticato un cacciavite e così sono tornato a riprenderlo. L'occhio mi è caduto su un cellulare. Là per là ho pensato che fosse del mio collega ma poi avvicinandomi ho visto che aveva un ciondolino attaccato come quello che usava S. Me lo diceva il cuore che era il suo. Così ho chiamato Sabrina per avere conferma. Lei mi ha risposto che sì, quello era proprio il cellulare di S. Allora ho chiamato i carabinieri. Ma lo so che ora tutti penseranno, ma proprio lo zio doveva trovare il cellulare di S.? So che mi faranno questa domanda."
Lo sa infatti, e gliela faranno, e lui non saprà cosa rispondere se non ribadire la solita solfa. 
Perché il Misseri, ovvero l'assassino di S. fa trovare questo cellulare? Fino a quel momento nessuno lo aveva sospettato. Perché fa questo, perché fa accendere i riflettori su di sé? Viene detto che il senso di colpa lo lacera è questo è un modo per farsi catturare. Balle!
La realtà è che le cose gli stanno sfuggendo di mano. Forse i carabinieri non sospettano di lui ma pensa che prima o poi a casa si faranno un sacco di domande. Tutti quelle forze dell'ordine, tutti quei giornalisti. I nervi cominciano a cedere. Ma ha trovato una soluzione al telefonino. Il giorno in cui dovranno bruciare le stoppie lui se lo porta dietro. Vuole bruciarlo, liquefarlo nel fuoco. E' un ottima occasione per liberarsene. Ed è proprio quello che fa. Lo butta nel fuoco. O almeno così crede. Infatti il cellulare verrà ritrovato parzialmente bruciacchiato. Quindi a contatto con il fuoco deve esserci stato. Forse con il calore. Ma non le fiamme. In qualche modo, insomma, l'oggetto si preserva. Quando il giorno dopo ritorna per riprendere il cacciavite, che forse veramente ha dimenticato, o forse vi si reca per verificare che tutto sia andato in porto, ecco che vede il cellulare integro. Non crede ai suoi occhi! Pensa che la nipote lo stia maledicendo. Non può essere sopravvissuto alle fiamme eppure è cosi che è andata. Lo prende il panico e chiama la figlia. Certo può disfarsene ancora, ma adesso è terrorizzato. Gli cedono i nervi e commette l'errore di denunciare il ritrovamento del telefonino. Forse dopo un po' si riprende e capisce la stupidaggine che ha fatto. Ma oramai è troppo tardi per tornare indietro. Quando lo vediamo raccontare il ritrovamento, egli a un certo punto piange, perde la freddezza. E se lo notate accade ogni volta che dice di aver riconosciuto che il cellulare era proprio quello di S. Cioè ogni volta che ripensa alla forte paura emozione provata nel essersi sentito additato dalla nipote. Non piange per lei. Piange per se stesso.  Per lo stress. Per il ricordo della la stupidaggine che ha compiuto. 


La confessione 


Non bisogna veramente credere che il Misseri sia pentito. Egli non è pentito di nulla. Quando confessa lo fa perché è sopraffatto dallo stress. Di là, sotto torchio ci sono pure la figlia maggiore e la moglie. Forse gli fanno credere che esse hanno detto qualcosa. Forse ha paura che lo mettano a confronto con loto. Può mentire alla polizia ma non alla famiglia. E non per che egli sia leale alla famiglia. Bensì perché loro lo conoscono bene e saprebbero capire se sta mentendo o meno. Alla fine preferisce dire tutto agli inquirenti che provare vergogna con la figlia e la moglie. Confessa per stanchezza e pura vigliaccheria. Non certo per pentimento. 

Cosa accadrà ora?

 Quello che accade in tutti questi casi. Michele Misseri può essere stato un perfetto cittadino. D'ora in avanti sarà considerato un mostro. Si sospetterà sempre che gli piacevano le ragazzine. Le sorelle sicuramente non si parleranno più: intendo la madre di Sarah e quella di Sabrina, poiché la prima penserà sempre che l'altra qualcosa doveva saperlo. Le figlie del Misseri, soprattutto Sabrina, si porteranno dietro il senso di colpa per non capito. Sui Misseri aleggerà sempre il sospetto. Il dubbio. Soprattutto, nell'intera comunità, aleggerà la diffidenza. Nessuno si fiderà più di nessuno. Per un bel po' di tempo.
 


5 commenti:

  1. Io che fino a ieri ero quasi, dico quasi certa della colpevolezza di sabrina, dopo aver ascoltato il vero interrogatorio sia di Michele, di mariangela che di sabrina, devo sinceramente dire che Sabrina durante tutto l'interrogatorio non si e' mai contraddetta, anche essendo incalzata dai PM che volevano spingerla a dire cose contrarie a quelle da lei asserite, non e' mai caduta nel tranello. I suoi racconti erano logici e filavano come l'olio, dalla sera prima della scomparsa al giorno della scomparsa, tutte e due hanno fatto le stesse dichiarazioni, l'unico che si contraddice continuamente durante l'interrogatorio e' proprio Michele. Oggi sono portata a pensare che si' il Michele ha il suo coinvolgimento, ma che sicuramente c'e' una seconda persona nel quadro (Non Sabrina)di famiglia, che entra con tutte le scarpe in questo omicidio. Dall'interrogatorio di Sabrina che ha portato gli inquirenti ad arrestarla, non solo la ragazza emerge totalmente estranea all'omicidio, ma perseguitata dagli stessi inquirenti che oramai hanno deciso che sia lei la colpevole.

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  2. Ti confesso, carissima Caterina, che anche io la pensavo come te ma sino a ieri. Questa tuo commento poteva benissimo essere il post che avevo deciso di scrivere ascoltando gli interrogatori dei due Misseri. Ma, come ben saprai, c'è una novità clamorosa: dai tabulati telefonici di quel 26 agosto, risulta che il telefonino di Sabrina venne agganciato dalla cella di Nardò proprio nel momento in cui Michele ha dichiarato essere nel posto dove aveva sepolto Sarah e proprio nel momento in cui stavo nascondendo il suo corpo. Sabrina, dunque, secondo queste ultime notizie, era insieme al padre quando questi occultava il cadavere della povera Sarah. Sabrina si giustifica dicendo che a quell'ora era con Mariangela, ma questa, sempre dai tabulati telefonici, risulta che fosse in tutt'altro luogo. Non so se interrogata su tale questione Mariangela abbia o no smentito Sabrina. Ma visto gli eventi direi che l'ha smentita. Adesso, su Sabrina, si allunga l'ombra del dubbio e la sua posizione si fa più difficile. Io, che pure sono stato un'innocentista, non posso ignorare tali novità. Per cui il lavoro di ricostruzione dell'omicidio dovrà ricominciare da zero tenendo presente anche questo nuovo scenario: Sabrina potrebbe essere coinvolta. Grazie per il commento.

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  3. L'accusa che porta in carcere Sabrina scaturisce dalla testimonianza della Spagnoletti per cui "Sabrina era già in strada ed era agitata".
    Ora: da anni la povera S. frequenta casa Misseri e Sabrina è il suo punto di riferimento per le uscite o comunque il suo punto di incontro. S. è a casa di Sabrina o vi si reca e da lì escono assieme, oppure Sabrina preleva S. a casa sua. Sabrina è protettiva e in questo senso anche un ritardo minimo, il non vedere la cugina comparire dopo lo squillo di avviso "sto arrivando" è pacifico che la metta in allarme, ripeto, essendo i loro rapporti così stretti, consueti e prevedibili.
    Poi: Mariangela afferma "era già in strada".
    Tutti avrete notato dalle numerosissime inquadrature del famoso cancello d'entrata, quanto sia breve il tratto tra la veranda, dove Sabrina dice di trovarsi quando arriva Mariangela e il ciglio della strada appena fuori dal cancello. In 2 secondi Sabrina può tranquillamente spostarsi dalla veranda al marciapiede e probabilmente è ciò che fa udendo il rumore dell'auto di Mariangela sopraggiungere dalla strada. Sabrina sente Mariangela arrivare e si precipita dalla veranda in strada, risp. Mariangela arriva davanti al portone e Sabrina ovviamente è già lì.

    Non mi so capacitare di come una testimonianza assolutamente priva di elementi schiaccianti abbia potuto essere motivo di accusa per la Misseri.
    Incredibile!
    Spero che gli avvocati di Sabrina sappiano salvarla da questo osceno complotto.

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  4. E inoltre il fatto della pietra usata per coprire il pozzo: Michele getta il corpo nel pozzo ed inizia a coprire con sassi e terra. Dopo aver fatto questo chiama questo famoso amico o parente per farsi aiutare a posare la pesante pietra sopra. L' amico o cugino ignaro di tutto si reca al pozzo ed aiuta il Misseri a spostare la grossa pietra senza immaginare che là sotto, coperto da sassi e terra giaceva il corpo della povera S. Più tardi verrà a sapere della scomparsa della nipotina di Misseri e fa 2+2.
    Al successivo contatto col Misseri gli dice di non voler più aver niente a che fare con lui e di non chiamarlo più. L'amico o parente aveva intuito tutto.

    Sabrina non avrebbe potuto vivere in quella casa con suo padre per 42 giorni sapendo cosa era stato capace di fare. Nessuno umanamente parlando avrebbe potuto vivere sotto lo stesso tetto di un assassino senza temere altresì per la propria vita. Questo è un punto chiave che, chissà per quale motivo, gli inquirenti si ostinano ad omettere.

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  5. Hai perfettamente ragione, le due testimonianze, ovvero quella di Sabrina e quella di Mariangela, relativamente alle loro reciproche posizioni di quel fatidico 26 agosto, possono coesistere senza necessariamente apparire per forza contraddittorie. Penso anche che queste testimonianze dovevano essere prese il giorno stesso della scomparsa della ragazza o subito dopo, non a confessione avvenuta da parte del Misseri.
    Riguardo all'amico di Michele non so cosa dire. Anche io ho letto questa notizia. Il mio dubbio è che se Misseri aveva qualche perversione, forse questo amico le conosceva, oppure potrebbe aver sentito qualche commento sulla nipote. Magari è in questo modo che ha fatto 2+2.

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