sabato 9 ottobre 2010

La deriva, lo sconcerto e i dubbi


La deriva



Come era prevedibile, come era immaginabile, sono già iniziati i linciaggi per sottoporre a morte crudele il signor Michele Misseri, reo confesso della uccisione e successivo abuso sessuale post mortem, della nipote, la povera Sarah Scazzi. Il peggio di noi è sempre pronto a emergere. Sul piano strettamente morale chi inneggia alla pena di morte e chi materialmente uccide sono simili. Il quinto comandamento, infatti, recita: "Non uccidere". E' lapidario in questo. Essendo un precetto che ci viene direttamente dall'Alto non ci è permesso contestarlo o eccepirlo. In ogni caso, anche per chi non crede, dovrebbe sapere chela pena di morte non risolve i problemi bensì li aggrava: una società che si basa su questo grado estremo di giustizia è una società violenta. L'esatto opposto di ciò che uno vorrebbe. A parte tutto questo vi è un'altra considerazione: se ponessimo a morte il Misseri perderemmo l'occasione di studiare la psiche di un uomo che dalla  normalità passa alla mostruosità. Mentre per i più sbrigativi il Misseri è sono un fastidio da estirpare per chi si incammina nel percorso angosciante del crimine egli rappresenta un libro da sfogliare e studiare sino in fondo. 

Lo sconcerto

La confessione del Misseri, secondo il GIP non è poi tanto attendibile. Non si comprende perché Sarah sia andata verso il garage e non si capisce perché chi era in casa non ha udito nulla. Il Misseri racconta che S. era già stata molestata da lui il 20 di agosto, le aveva praticamente palpeggiata il sedere. Un gesto volgare che la ragazzina non aveva affatto gradito. Ci riprova il maledetto 26 agosto. S. si affaccia alla porta del garage per salutarlo; lui l'attira dentro e cerca di toccarla davanti. Lei si infuria e gli volta le spalle dichiarando che avrebbe detto tutto a Sabrina decretando così la sua condanna a morte. Qualcosa non torna in questa ricostruzione. Se S. era già stata molestata non penso proprio che andava verso il garage a incontrare lo zio. Proprio questo è il dubbio del GIP. E ha ragione  nel dubitare. Tuttavia, a parte questo particolare che il Misseri dovrà chiarire, per il resto sembrerebbe una confessione veritiera. Eppure, questo particolare non chiarito butta una luce sinistra sugli altri familiari. Come se S. fosse andata in casa e lì soppressa. Da chi? C'è il dubbio che Misseri voglia coprire qualcuno e i sospetti si addensano sulla figlia Sabrina. Questo apre tutto uno scenario diverso e complesso al quale personalmente non credo affatto: Misseri si accollerebbe una colpa non sua. S. sarebbe stata uccisa altrove, per altri motivi. Mi pare tutto molto complicato. Io credo alle dichiarazioni del Misseri perché hanno un elemento che solo chi lo ha commesso può confessarlo poiché non ha alcuna attinenza con una probabile copertura. Alludo all'abuso sessuale sul cadavere. Perché ammettere una simile turpitudine se non la si è commessa? Anzi, già mi meraviglia che l'abbia confessato dato che bastava dire che era ossessionata dalla ragazza che lo respingeva. Probabilmente, fra un po',  quando si sarà ripreso, il Misseri smentirà questo particolare. Ma intanto lo ha confessato.
La confessione dell'assassino si incastra perfettamente nel contesto in cui il fatto è avvenuto; è congruo nei tempi e si inserisce nel contesto logico delle altre deposizioni. Ammette che ha ucciso la nipote nel garage, di averla occultata dietro un cartone quando Sabrina e Mariangela lo hanno visto fuori dal garage. Poi asserisce di averla messa in macchina sempre sotto questo cartone. Quindi sarebbe andato in campagna, avrebbe spogliato il cadavere, l'avrebbe violentato, di nuovo rivestito, quindi giunto alla cisterna lo avrebbe nuovamente spogliato, calato nell'acqua e successivamente avrebbe bruciato i vestiti e la batteria del cellulare. La batteria, non il telefonino. Perché non il telefonino? Forse perché non riusciva a trovarlo. Quando finalmente lo ha ritrovato ha cercato nuovamente di disfarsene usando il fuoco. Ma questa volta la cosa non ha funzionato. Ciò ha indebolito le sue difese, lo ha per un attimo terrorizzato e ha chiamato la figlia per sapere come comportarsi. 
Tuttavia trovo complesso l'aver prima spogliato il cadavere per violarlo e poi averlo rivestito per nuovamente denudarlo. Lo ha spogliato una sola volta per abusarne. Cioè, ha rischiato di essere veduto, ha perso tempo per il solo scopo di possedere un cadavere. Vuol dire che per lui l'atto necrofilo valeva il rischio. Questo la dice lunga sul personaggio... 


Sabrina

Sabrina non può aver commesso il fatto. Ha un alibi che è l'amica Mariangela. Questa si è presentata a casa subito dopo che S. era a sua volta giunta. Ma Sabrina si scagiona da sola quando ella stessa non crede al padre quando asserisce che S. sarebbe andata spontaneamente nel garage per salutarlo. Inoltre, dice anche che l'auto, lei, quel pomeriggio, l'ha vista fuori dal garage. Perché smentire la versione del padre? Perché anche lei certe spiegazioni non sa darsele. Addirittura è impietosa quando apprende che suo padre sarebbe andato a pregare sulla tomba di S. Non pare credere a questo gesto pietoso di suo padre. Asserisce anche di non aver mai saputo da S. di essere mai stata molestata dallo zio. Può darsi che S. si vergognasse troppo per dirlo. 
Se il Misseri non dà una confessione completa questi dubbi sulla figlia non si chiariranno mai. Ma perché Misseri non è chiaro?

I dubbi

Il modo come ha ucciso S. fanno riflettere. E' stato rapido, professionale, silenzioso. Darebbe quasi l'impressione che non si è trattato della prima volta. Non sarebbe male dirimere questo dubbio facendo una ricognizione temporale e criminologica su fatti e avvenimenti accaduti in quelle zone anche nel lontano passato. Sono scomparse altre ragazze, o prostitute, o donne in generale? Il Misseri potrebbe essere un serial killer, un sociopatico, uno che in famiglia è una brava, ottima persona, ma dentro di sé ha rabbia, odio, ed è completamente apatico nei confronti dei sentimenti altrui. Come tutti i sociopatici è un bugiardo cronico. La violenza post-mortem appartiene senza altro a un disturbato. 
Se Misseri è un sociopatico si spiegano tante cose: la freddezza nell'uccidere, la propensione alla menzogna e alla recitazione. Ma assumerebbero altro significato il cellulare tenuto (un souvenir) e il suo successivo falso ritrovamento (egocentrismo, voglia di protagonismo, manipolare le indagini). Sarebbe veramente una grande sorpresa venire a scoprire che il grande segreto del Misseri è nel delitto reiterato. Ovviamente non dico che sia un autentico serial killer ma non lo escluderei del tutto a questo punto.
Il garage della casa si trova esternamente al cortile. Praticamente è sulla strada. Dunque si spiega perché S. non abbia mai suonato il campanello: non ha mai varcato quel cancello. Il garage si sviluppa in lunghezza e in profondità degradando verso il basso. In sostanza è un budello che a fatti avvenuti sembra veramente un luogo tetro che fa venire i brividi. Il Misseri ha dunque studiato la strada. Ha notato che non c'era nessuno ed ha agito. Sono sempre più convinto che il delitto sia stato premeditato.

Concetta Serrano Spagnolo

La mamma di S. ha senz'altro un cognome molto più romanticheggiante di suo marito. Per chi, come me, sente la musicalità delle parole, Serrano Spagnolo pare un nome da romanzo. Anche lei sembra  uscita da un romanzo. Il suo viso imperturbabile ha fatto nascere molti dubbi nelle persone, come se non provasse emozioni. Il fatto è che ragioniamo per stereotipi: una madre disperata deve per forza piangere e un assassino deve per forza essere freddo. Questa triste storia ha raccontato le cose completamente alla rovescia. E' la madre che contiene le emozioni mentre e l'assassino che si dispera. Concetta Serrano ha dimostrato invece molta determinazione, voleva trovare sua figlia a tutti i costi dicendo che bisognava  indagare tra i familiari. Ha sempre avuto le idee più chiare di chiunque. Conosceva troppo bene sua figlia: non sarebbe mai scappata di casa e non sarebbe volontariamente salita su un auto di sconosciuti. Lei riteneva che solo chi conosceva i movimenti di S. di quel pomeriggio potesse essere il suo aggressore. Aveva ragione da vendere, purtroppo. Personalmente provo molto ammirazione per questa donna, come la provo per Sabrina. Anche lei ha cercato la verità ad ogni costo. E quando è venuta a galla la verità ha pianto per S. più che per suo padre. Adesso deve fare i conti sia con il presente di un padre orco che con un passato che a questo punto appare fosco e oscuro.

Chi l'ha visto

Purtroppo non ho veduto in diretta la trasmissione della Sciarelli. Ne ho sentito parlare la sera stessa poiché come sempre appena tornato a casa su internet cercavo aggiornamenti su Sarah.  L'ho veduta in seguito su you tube. Ora, vorrei dire che personalmente non getterei la croce addosso sulla Sciarelli perché la mamma di S. ha saputo che la figlia era stata probabilmente uccisa dallo zio in diretta tv. Per Concetta, penso, non faceva differenza chi e come le dava la notizia. Anzi, forse la televizione le ha dato quelle informazioni che altri non si sognavano di darle se non a cose fatte. Quella puntata di chi l'ha visto è stata un crescendo di tensione. Si provava l'emozione della tragedia greca, di qualcosa che sta accadendo. Il dramma si consumava minuto dopo minuto con grande suspence. Secondo me la Sciarelli si è comportata in modo professionale e ha condotto una diretta difficile con lucidità.

Le indagini

"Indagate sulla famiglia, su mio marito, su me, su mia nipote Sabrina" disse Concetta Serrano. Non alluse al vero assassino. Anzi quando si addensarono su di lui i primi veri sospetti disse che Michele Misseri proprio non poteva essere, ci avrebbe messo la mano sul fuoco. Ciò dimostra la stima che quest'uomo riceveva dalla società. Un vero insospettabile. Ecco perché l'ha fatta franca per tanto tempo. Però, la stima della gente non deve assolutamente inficiare il giudizio di chi indaga. Io ho sbagliato nella ricostruzione della mia indagine internautica poiché avevo notizia, non smentita da nessuno, che le telecamere della protezione Civile non avevano ripreso S. Avevo iniziato questo blog per commentare le notizie di cronaca nera. Quando ho letto un trafiletto di un'agenzia che riferiva la scomparsa in pochi minuti di una ragazza ho subodorato che sarebbe diventato presto una notizia più importante. Ma non avrei mai immaginato di questa portata. Volevo che qualcuno di Avetrana nei suoi eventuali commenti, mi desse notizia di queste videocamere. Hanno mai funzionato veramente? Hanno ripreso S? Se la ragazza è stata avvistata dalle videocamere allora la sua sparizione andava spostata sicuramente oltre via Raffaello. Ma siamo ormai quasi giunti in via Deledda. Se gli inquirenti avevano questa informazione che io non avevo, bisognava necessariamente supporre che forse S. era giunta a casa Misseri. In questo caso abbiamo una semplice equazione: ragazza scomparsa: uomo in casa = probabile vittima : a probabile  rapitore- Voglio dire, giunta a casa Misseri c'erano due possibilità: S. era stata vittima della cugina per motivi tutti da chiarire oppure c'entrava qualcosa il padre. La posizione di Sabrina era facile da chiarire perché lei ha subito incontrato l'amica Mariangela. E allora che lei si è preoccupata. Se Mariangela, che era in auto, ha fatto la medesima strada di S., e se S. è già in strada - cosa che Sabrina sa perché ha ricevuto lo squillo di lei al momento in cui è uscita - come mai allora, Mariangela non l'ha vista? Insieme a quest'ultima Sabrina scende in cortile, vede suo padre davanti al garage, domanda anche a lui se ha visto S. Glielo chiede davanti a Mariangela, dunque, se avesse fatto del male a sua cugina all'insaputa del padre non avrebbe fatto questa richiesta proprio a lui che poteva averla vista e quindi sconfessarla davanti a Mariangela. Michele Misseri si fa trovare davanti al garage proprio per evitare che gli chiedano notizie della nipote andandolo a cercare nel garage dove l'ha appena uccisa. 
Dunque, gli spostamenti di Sabrina sono verificabili.
A questo punto rimanevano altri due sospettati: la madre di Sabrina e Michele Misseri. Ma la mamma stava riposando, quindi si escludeva. Rimaneva il signor Misseri. Se si avevano sospetti sulla famiglia è  sull'unico uomo presente in casa che dovevano concentrarsi i sospetti. Una notizia sostiene che il cellulare di Misseri verso le 15:00 è stato aggangiato presso san Procopio, il luogo dove è stata sepolta S. Dunque noi abbiamo una ragazza scomparsa, non sappiamo ancora dove ma nei pressi di via Deledda. Un uomo in casa. Una macchina, quella dell'uomo, che si reca in campagna pochi minuti dopo la scomparsa. L'uomo è stato visto dalla figlia e da Mariangela presso il garage, questo diventava il luogo del probabile sequestro. 
Se avevano questi elementi, ovvero che S. era quasi giunta in prossimità di casa Misseri e non avevano segnalazioni di altre auto nei paraggi, su Misseri dovevano fare i dovuti accertamenti. Se non altro per  escluderlo dalle indagini.
Misseri tra l'altro sostiene che stava aggiustando il trattore che non partiva. Come mai allora era davanti alla porta del garage? ed era unto? Scommetto che sul corpo di S. non vi sono tracce di grasso. Perché Misseri non ha mai avuto intenzione di recarsi nel garage per aggiustare il trattore. Anzi, c'è da accertarsi se era sua abitudine fare un riposino a quell'ora oppure era normale che aggeggiasse in garage. Misseri sostiene in una intervista subito dopo che sabrina e l'amica sono uscite lui è andato con un cugino a raccogliere fagiolini. Ma se è vero che il suo cellulare è stato agganciato a san Pancrazio è chiaro che stava mentendo. E la cosa doveva esser chiara anche al cugino. Ma forse non è vero che si è recato subito a san Pancrazio, forse è vero che è andato a raccogliere fagiolini. In questo caso, beh, si sarebbe creato un alibi eccellente, perché chi poteva sospettare che mentre era con suo cugino aveva lasciato il corpo della nipote in macchina con la figlia che era già andata a dare l'allarme?
Sono meravigliato che l'intera abitazione del Misseri non sia stata posta sotto sequestro e perquisita da cima a fondo alla ricerca di altre prove su questo delitto o di altre probabili vittime. 


Michele Misseri

Fino a ieri un galantuomo, un lavoratore indefesso, un buon padre di famiglia. Oggi, un mostro, un assassino, un orco. Oggi... ma è mai possibile che questa nipotina lo abbia talmente turbato da cambiargli il carattere, renderlo lascivo, trasformarlo in un assassino e poi in un necrofilo? Mmmmhh...
In questo momento si trova in carcere, in isolamento. Non può avere contatti con altri detenuti poiché rischierebbe di venire aggredito. Farà tutti gli anni della sua detenzione in un reparto speciale. Il reparto dei reietti: quello di pedofili, degli stupratori, degli infami. 

Sarah  Scazzi 

Avrebbe dovuto confidarsi. Ma non lo ha fatto. Poteva dire che lo stimatissimo Michele Misseri era un porco? Uno che assembrava quasi un padre per lui fino a poco tempo prima? Non l'avrebbe creduta nessuno. Pensava lei. Si sbagliava, Concetta Serrano l'avrebbe creduta. Ma lei non aveva un rapporto idilliaco con la madre. Si sbagliava una seconda volta, perché Concetta è stata la più esplicita nel volere indagini a tutto campo. Non le importava che si venissero a scoprire pubblicamente gli scheletri nell'armadio. Voleva trovare sua figlia e basta. 
Sarah è una delle tante vittime di abusi sessuali. La sua storia fa parte della banalità del male. Ogni giorno muoiono per mano di predatori sessuali decine di persone. Il tragico episodio di S. è uguale a mille altri ma aver vissuto questo dramma giorno per giorno mi rende questa ragazza molto vicina al cuore. Requiescat in pace.







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