giovedì 11 novembre 2010

Cos'è l'ergastolo? E' una pena che teoricamente non dovrebbe più far uscire di prigione pericolosi delinquenti. Sarebbe riservato ai grandi mafiosi, ai peggiori serial killer, agli stragisti. Insomma, a una categoria di persone che delinquono da sempre con gaudio e compiacimento. Ebbene, riserverei tale soggiorno perpetuo nelle patrie galere anche ai cretini, ai cretini violenti, intendo. Il caso esemplare è quello dei torturatori e uccisori del taxista milanese, poiché di spietati kapò alla fin fine si tratta. Questa vicenda è giunta al suo epilogo per la vittima. Per i tre idioti assassini siamo solo all'inizio. E con amarezza che riporto la notizia

Milano, morto tassista aggredito per un cane


11 novembre, 19:23




Luca Massari
Milano, morto tassista aggredito per un cane
di Stefano Rottigni

MILANO - Non ha retto ai calci, ai pugni, alle ginocchiate alla testa. A un mese dal brutale pestaggio subito mentre cercava di scusarsi dopo aver investito un cane con il suo taxi, al quartiere Stadera, zona ad altro tasso di criminalità, alla periferia sud di Milano, il cuore del taxista Luca Massari, 45 anni, ha ceduto. E per la Procura è Luca è stato ucciso volontariamente. Alle 11.15, nel reparto di Neurologia dell'ospedale Fatebenefratelli, è morto per arresto cardiaco, causato, però, dalle lesioni al capo che l'uomo aveva subìto per le botte dategli da Morris Michael Ciavarella, 31 anni, e dai fratelli Piero e Stefania Citterio, 26 e 28 anni che ora si trovano in carcere con l'accusa non più di tentato omicidio ma di omicidio aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi. Ciavarella, dopo il fermo, raccontò al pm Tiziana Siciliano di aver picchiato il taxista perché gli "aveva fatto venire i nervi", Piero Citterio aveva detto di averlo colpito a lungo allo stomaco e al torace. Per i tre il pm chiederà una nuova misura cautelare per il reato più grave.
I fratelli Citterio sono indagati anche per le minacce rivolte ad alcuni testimoni del quartiere ai quali, perché stessero zitti, era anche stata bruciata la macchina. Piero Citterio nei giorni scorsi è stato interrogato anche in relazione all'incendio, che ha confessato, ed è anche accusato di aver picchiato un fotografo, poche ore prima di essere arrestato. Massari da quel giorno non aveva più ripreso conoscenza, dopo che i tre si erano accaniti su di lui perché, inavvertitamente, aveva investito e ucciso il cane della fidanzata di Ciavarella, un cocker che vagava senza guinzaglio per strada. Il taxista era stato colpito a calci e pugni tanto che aveva lesioni alla milza e i denti rotti, ma a causarne la morte è stata con tutta probabilità una ginocchiata rifilatagli con brutalità alla testa e che l'aveva fatto crollare a terra, facendogli battere la nuca.
Oggi Massari è morto e ai medici del Fatebenefratelli non resta che spiegare che le sue condizioni erano "disperate fin dall'inizio", che aveva una "patologia cerebrale molto grave" e "funzioni cerebrali praticamente nulle". Due giorni fa aveva cominciato a respirare autonomamente ed era stato portato dal reparto di rianimazione a quello di neurologia ma le sue condizioni non erano migliorate e non aveva mai ripreso conoscenza. Non sarà possibile nemmeno espiantare i suoi organi, come invece concesso dalla famiglia, perché il loro stato era troppo compromesso. La salma del taxista sarà cremata, dopo l'autopsia. Per uno dei difensori dei tre, Carlo Maffeis, pur "nel rispetto della persona morta e dei suoi familiari", la qualificazione giuridica corretta di ciò che è accaduto è quella di omicidio preterintenzionale e non di omicidio volontario". Risponde il legale della famiglia Massari, Cristiana Totis: "Colpire in tre, senza fermarsi e colpire organi vitali è indice di una volontà omicidiaria, almeno sotto il profilo del dolo eventuale". Picchiando selvaggiamente il taxista, quindi, i tre sarebbero rimasti indifferenti alla possibilità che potesse morire.

Commento: gentaglia, aiutatemi a dire gentaglia; feccia, aiutatemi a dire feccia. Un uomo esce per andare a lavorare e poi eccoti che la stronzetta di turno che crede che il mondo sia suo passeggia il suo prezioso cockerino senza guinzaglio. Il  cane finisce sotto la macchina. Il problema è che la bestiola era padrona della strada e il taxista non ha pagato il pedaggio. Un quartiere,  a quel che pare, territorio di questa losca genia di persona, di questa trimurti: i fratelli Citterio e il solerte Ciavarella. Vi ricordate il pugile folle? Beh, quello almeno era sotto psicofarmaci, questi invece erano sotto il loro superego. Certo non volevano uccidere: ma quando mai! Dico, cosa ne facciamo di questa putrida poltiglia? Hanno massacrato in tre un uomo. Non penso che dovrebbero avere sconti di pena o agevolazioni o altro. Riabilitarli? Certo, come no, ma che tale recupero duri per i prossimi trentanni e forse più. Al momento, ciao ciao chiavina della cella. Io non credo nel carcere, un'istituzione medioevale che non serve assolutamente a nulla. Non credo neppure nella pena di morte. Spero che vengano illuminati dalla divina provvidenza. Ma non credo neppure alla divina provvidenza, purtroppo. Lavoro. Campi di lavoro. Mangiare per vivere. Molti anni di galera forse riescono a piegarti. Molti anni di galera lavorando forse riescono anche a rinsavirti.

Nessun commento:

Posta un commento