domenica 17 aprile 2011

Sepolta viva: la storia di Jennifer Zacconi






NON SECONDO I CALCOLI

Che differenza c’è fra i calcoli matematici e quelli renali? Perché si chiamano allo stesso modo? Strano che delle pietruzze che si formano nei reni o nella cistifellea abbiano lo stesso nome di un’operazione numerica. Delle concrezioni paragonate a delle astrazioni. Non ci potrebbe essere niente di più lontano. Eppure nulla di più vicino. Perché se fai un progetto basandoti sul calcolo matematico giungi a un risultato, dunque dall’astrazione arrivi al concreto. Se invece progetti qualcosa basandoti sui calcoli renali… allora son dolori…  per te ma soprattutto per la tua vittima.

I luoghi dove si sono svolti i fatti
Lucio Niero era uno che non sapeva fare i calcoli, agiva di istinto, viveva momento per momento, improvvisava. Però si credeva un grande. Lui era il migliore. Lui era un furbo. Sapeva come trattare le donne, come affascinarle, affabularle, infinocchiarle. Un viveur, un tombeur de famme. Credeva di essere al di sopra delle leggi, delle consuetudini. Credeva un mucchio di cose. Aveva una grande stima di sé. Oh, oh! Bella la vita per Lucio Niero. Molto bella.
Avete presente Alberto Sordi ne Il seduttore? Non l’avete presente? Beh, se volete conoscere la vera natura di Lucio Niero non potete non vedere questo film. In esso Sordi è un bonaccione, un pasticcione: fa il conquistatore, intreccia varie storie, ma è sposato. Ed ha una fottuta paura della moglie.
Anche Lucio Niero è un pasticcione ed ha una fottuta paura della moglie ma non è affatto un bonaccione.
Jennifer Zacconi è figlia e nipote di maghe. Ma devono essere maghe di mezza tacca, di quelle che non conoscono bene la materia perché altrimenti avrebbero saputo come avvertire e mettere in guardia la ragazza.

Lucio Niero e Jennifer Zacconi
I due futuri protagonisti di uno dei più crudeli omicidi che le cronache recenti narrino si incontrano nel locale Affinity, di lui, di Lucio; siamo nel nord Italia, a Olmo di Montellago. A Jennifer piace il karaoke, a Lucio piace Jennifer. La incanta, la raggira, la ammalia. La fa sua. Per chi lo conosce è un vero figlio di puttana. È sposato, ha dei figli ma non per questo Jennifer si tira indietro. Sapete come funziona, vero? Il registro è sempre il medesimo, le scuse sono sempre le stesse, le parole sono sempre quelle: “Sì è vero, sono sposato ma il mio matrimonio è oramai alla fine. Sto per divorziare. Ma i figli, sai com’è. Ma lo farò. Per te lo farò. Subito.” 
Lucio è ancora più sfrontato, arriva a dire che è separato in casa, vive sotto lo stesso tetto della moglie ma non dormono insieme. Una balla colossale. Ma è bravo il nostro Lucio a raccontar balle, e Jennifer è troppo ingenua per capire un furbo di tre cotte come lui, senza considerare che Niero ha 40 anni e Jennifer solo 19.
I due quindi si mettono insieme.
In realtà la moglie di Lucio non sa un bel nulla, non sospetta un bel nulla. E lui non ha alcuna intenzione di lasciarla per Jennifer. Non ci pensa affatto. Vuole continuare il gioco con quella romantica e sprovveduta ragazzina.
La riempie di regali e attenzioni; la fa ridere; la coccola; la porta a Venezia. Pensa a lei, solo a lei, nient’altro che a lei.
Si fidanzano ufficialmente. Proprio come vorrebbe fare Albero Sordi nel film descritto. Ai genitori di Jennifer il tipo piace. Sa raccontare belle storie, è simpatico, sorridente. La madre di Lucio Niero lo trova perfetto per la figlia. Ripeto, come preveggente è una vera frana.
Lui frequenta la casa di Jennifer come se fosse un vero fidanzato. La madre di Jennifer finisce per accettarlo anche perché sua figlia ne è innamoratissima. Il tipo riesce a entrare talmente nelle grazie della famiglia Zacconi che quando la signora Anna Maria Giannone, questo il nome della madre di Jennifer, si trova in difficoltà arriva a chiedergli un prestito. Ma Lucio ha una famiglia da mantenere, figurati se può permettersi il lusso di prestare soldi a chicchessia. Così ha la brillante idea di presentarle un tipo ben disposto a fare tale prestito. Un cravattaro, ovvero un usuraio. Sarà l’incubo della signora Giannone. E anche di Lucio, poiché un bel giorno l'usuraio si presenta nel suo locale e lo minaccia mettendogli le mani addosso davanti a Jennifer. Facendo un errore clamoroso, perché la Giannone sarà anche una pessima maga, ma toccale la figlia e vedrai che ti succede. Va dritto dritto alla polizia a denunciare il tipo. Se Lucio fosse stata una persona più assennata avrebbe dovuto capire con chi stava per avere a che fare.
Ecco vedete, quando succedono certe cose di conseguenza ne accadono altre. Per esempio, se fai sesso con una donna, e tu sei un uomo, e siete tutte e due fertili, può accadere, anzi il più delle volte accade, che lei rimane incinta. Ed è proprio quello che accade a Jennifer. Lucio avrebbe dovuto sapere che le cose vanno così. Doveva metterlo nel conto. Oppure, quello che non aveva previsto era un’altra cosa: che Jennifer non avrebbe mai consentito ad abortire.
Quanto Lucio viene a sapere che la sua “ragazza” è incinta, non fa i salti di gioia. Non si sente ammantato dalla felicità perché sta diventato nuovamente papà. Anzi, ne è terrorizzato. Ora sì che la moglie potrebbe scoprire tutto e mandarlo a quel paese. Allora si prodiga in tutti i modi per convincere Jennifer ad abortire. Ma la ragazza proprio non vuole. Anzi, gli chiede di fare il suo dovere, di riconoscere il figlio che sta per nascere. Si può essere più ingenue? Come no! Lucio Niero ha proprio la tempra morale per un simile gesto!
Jennifer va avanti, è felice di avere un figlio anche se questo figlio non avrà mai un padre. Compra i vestitini, li stira, li mette da parte per quando nascerà. Avrà anche un nome, un bel nome, scelto solo da lei ovviamente. Il bimbo si chiamerà Hevan.
Jennifer ha una grande fortuna: i suoi genitori. Si sono separati in realtà, ma quando li informa che aspetta un figlio… essi non vanno in escandescenza, non si strappano i capelli, non si cospargono il capo di cenere. Accettano la decisione della figlia. Se la Giannone ha dimostrato che come indovina non era poi tutto questo granché, come madre però è stata superlativa.  Lucio Niero si è disinteressato della gravidanza di Jennifer. Non ne vuole proprio sentir parlare. Bene. Jennifer va avanti comunque. Passano i mesi, il terzo, il quarto, anche il quinto. E poi il sesto, il settimo, e anche l’ottavo. Fino ad arrivare al nono. Fino ad arrivare a pochi giorni dalla nascita. Fino ad arrivare al 29 aprile 2006. Un sabato. Un sabato niente affatto primaverile. Un temporale si abbatte su Olmo di Montellago. È proprio il caso di dire che era una notte buia  e tempestosa.
Jennifer vorrebbe uscire, nonostante tutto, ma le amiche non se la sentono di affrontare quello scrosciare battente. Così è rassegnata a rimanere a casa quando verso le 20:30 le arriva un messaggio sul telefonino. Rimane sorpresa: è Lucio. Le chiede di vederla. Jennifer ha la speranza che forse lui abbia cambiato idea. Informa la madre della cosa. Anna Maria a sua volta si meraviglia che Lucio ancora cerchi sua figlia. Ma se è il caso di chiarirsi, e Jennifer vuole andare, che vada pure.
Il tempo trascorre, la Giannone cena, rassetta, guarda la tv. A mezzanotte giunge una telefonata. Un uomo dall’altra parte chiede di Valentina. Lei risponde che non è Valentina bensì Anna.
“Scusa” fa l’uomo dall’altro capo del telefono. “Sono Lucio, cercavo Jennifer.”
“Jennifer?” esclama la Giannone. “Ma se è uscita con te?”.
“Sì, doveva uscire con me, ma ho fatto tardi e lei forse è andata via. Comunque non ti preoccupare vedrai sarà da qualche amica.”
Altro che non preoccuparsi. Anna Maria si preoccupa e come. E così inizia a chiamare tutti gli amici di Jennifer. Ma senza esito. A un certo punto le arriva un messaggio della figlia. Ma è uno strano messaggio che invece di rassicurarla la allarma ancora di più.
«Mamma siamo appena arrivate a Nova Gorica al casinò, non preoccuparti sono in ottima compagnia di una futura mamma e di suo fratello, se saremo stanche ci fermiamo a casa sua a Parenzo, torno al max lunedì. Sono stanca di essere presa in giro da Lucio, adesso seguo l'istinto e non più il cuore».
Al casinò? In Slovenia? Di notte? Così, all’improvviso? Con gente appena conosciuta? Senza soldi? Avendo un appuntamento con Lucio? Incita di nove mesi?
Per Anna Maria quello è il messaggio più inquietante, ambiguo e angosciante che abbia mai ricevuto. Inoltre, lo stile non è quello di Jenniferl E così chiama i carabinieri.
Jennifer non torna quella sera. E neanche la mattina dopo. I carabinieri la cercano ovunque, anche nel lago. Ma di lei nessuna traccia. Lucio chiama tutti i giorni Anna Maria per rassicurarla, per dirle che sta facendo il possibile per rintracciarla. Il timore terribile è che Jennifer sia stata rapita. Da zingari, forse, che volevano il figlio che sta per nascere.
Ma i carabinieri non vanno in Slovenia. Cercano nei dintorni del paese. Non sanno dove sia Jennifer ma i loro sospetti si concentrano su Lucio Nieri. Si recano sul luogo dove avrebbero dovuto avere l’appuntamento, una stradina presso il campo sportivo. In genere Lucio andava a prendere Jennifer sotto casa, quella sera però ha preferito incontrarla in un posto buio e isolato. Come mai?
Nel frattempo Lucio appare del tutto normale, accompagna i figli a scuola, va a lavorare, torna a casa.
Dove diavolo è finita Jennifer? Se è stato lui, dove ha nascosto il suo cadavere? Perché di una cosa gli investigatori sono sicuri: se il responsabile di questa sparizione è Lucio Niero, Jennifer è stata uccisa. Una donna al nono mese di gravidanza non sparisce nel nulla e non va certo a giocare al casinò. Però, a volte, le apparenze possono ingannare: e se lui davvero non ne sapesse nulla? Ad ogni buon conto non lo mollano.
Anna Maria crede a Lucio, lo sente veramente preoccupato quando telefona, ma l’altra sua figlia, Angela, è convinta che Lucio invece abbia fatto qualcosa a sua sorella: le sembra un uomo viscido, ambiguo, sfuggente. Sono solo cattive impressioni basate sull’antipatia? Tutto punta su Lucio Niero ma la verità è da tutt’altra parte? Può essere. Lucio continua ad apparire tranquillo. Nulla è cambiato nella sua vita.
La polizia lo ha interrogato, lui ha dato la sua versione dei fatti. I giornali si occupano del caso ed è così che la moglie di Lucio viene a sapere che Jennifer era incinta di suo marito: come qualsiasi altra persona che guarda la tv, ascolta la radio o legge i giornali. Quante spiegazioni avrà dato Lucio a sua moglie? Cosa le avrà raccontato? Ma queste, in fondo sono quisquilie. La faccenda vera è: che fine ha fatto Jennifer?
La polizia la cerca ovunque ma non riesce a trovarla. Forse davvero se ne è andata in Slovenia. Già… ma perché non si sarebbe più fatta viva?
Finalmente arrivano i tabulati del telefonino di Jennifer, adesso diventa più facile capire cosa è accaduto quella misteriosa notte. Gli investigatori osservano tutti quei fogli… e le cose si chiariscono.
Nel frattempo mistero si aggiunge a mistero: anche Lucio Niero sparisce. Non si sa che fine abbia fatto. Forse avevano progettato una fuga insieme? Gli investigatori non ne sono affatto convinti. Due giorni dopo la sua improvvisa scomparsa, la moglie riceve una telefonata: è Lucio. Vuole parlarle, sta per lasciare l’Italia. Ma prima ha bisogna di parlare con lei. Alla stazione di Milano. La moglie ascolta. Riattacca. Pensa, riflette. Poi guarda i carabinieri che sono lì, che hanno ascoltato tutto, che erano nella stanza con lei. E cede il testimone a loro.
Dai tabulati era emerso infatti che il telefonino di Jennifer non si era mai spostato dalla zona di Maerne. Non solo, anche quello di Lucio Niero veniva agganciato dalla medesima cella. Conclusione, i due erano insieme al momento della scomparsa della ragazza. Ma di questo, gli investigatori non avevano mai dubitato.
Alla stazione di Milano, sdraiato su una panchina, Lucio attende. Chissà quali sono i suoi progetti. La sua vita ha preso una strana svolta. Dove vorrà mai andare? E Jennifer dove sarà? Quando vede i carabinieri in divisa non fugge. Si lascia portare via. Guarda i treni che vanno, che portano la gente in luoghi lontani. Osserva quei volti sconosciuti che dai finestrini salutano altri volti sconosciuti. Lui non saluterà più nessuno. Non andrà da nessuna parte. Il suo sogno di diventare anche lui un viso come tanti si infrange nelle prime pagine dei giornali che parlano del suo arresto. Avrà tutto Lucio Niero, tranne quello a cui aveva sempre aspirato: l’anonimato, appunto.
In caserma Lucio dà la sua solita versione dei fatti, poi un’altra dove asserisce che sì ha visto Jennifer ma poi sono arrivati tre ragazzi slavi e l’hanno portata via. Lui si è limitato a buttare in un cassonetto la maglia e la borsetta di lei. Gli investigatori fanno le facce perplesse: già sospettavano che Jennifer avesse fatto una brutta fine ma ora, dopo queste parole, ne hanno la conferma. Quale persona al mondo assiste al rapimento della propria fidanzata o amante e invece di avvisare la polizia ne fa sparire le tracce aiutando così i suoi stessi rapitori? Andiamo Lucio, racconta la verità hai buttato questi oggetti perché TU hai ucciso Jennifer. Lucio nega, nega. Ma loro: TU, sei stato TU! Non è vero non è vero!!! TU sei stato TU! Sono stati gli slavi! No, sei stato TU. Alla fine Lucio sbotta: Mi avete rotto le scatole, va bene, lo confesso, l’ho strangolata!
Strangolata? No, Jennifer non è stata strangolata. È stata anche strangolata! Jennifer è morta tante volte quella sera. È morta quando il padre di suo figlio l’ha presa a calci nella pancia! È morta quando l’uomo che amava l’ha trascinata in un fosso. È morta quando le mani che tante volte l’hanno accarezzata hanno cercato di strangolarla con una corda. È  morta quando la persona che per lei aveva avuto mille attenzioni le ha premuto il volto nel fango fino a fratturarle il setto nasale. È morta quando costui con i suoi 90 kg!!! le è saltata sulla schiena spezzandole la spina dorsale. È morta quando l’ha coperta di sterpi e se ne è andato via. È morta, infine, inalando l’acqua sporca, deglutendo il terriccio, aspirando la fanghiglia. È morta paralizzata. Impotente. Con le contrazioni provocate dalle percosse. Si tratta di tortura, di omicidio efferato, premeditato e crudele.
Ops.. ho detto premeditato? Non per la Giusitizia che gli ha inflitto 30 anni proprio togliendoli l’aggravante della premeditazione e aggiungendo l’incapacità di intendere e volere al momento del fatto. La sentenza ha scandalizzato l’opinione pubblica. Ma di perplessità ce ne sono state diverse in questa vicenda.

La buca dove Jennifer è stata sepolta viva
 
Il dibattito si è incentrato sul fatto che il Niero non è stato accusato di duplice omicidio poiché un feto, anche se di nove mesi, anche se è a pochi giorni dalla nascita, non ha status giuridico proprio perché non è ancora nato. Quindi, gli è stato contestato il procurato aborto e non l’omicidio.
In risposta a questo, la signora Anna Maria Giannone ha fatto pubblicare una foto del piccolo Hevan giusto per dimostrare che secondo lei si trattava di un bimbo perfettamente formato. In prima pagina il Gazzettino dunque pubblica la foto del feto morto, con un vestitino addosso tanto da sembrare un bimbo che dorme. Mille e mille critiche sono state mosse sia alla Giannone che al Gazzettino, dissensi sono venuti dai vari Ordini dei Giornalisti. In effetti, la foto fa un certo orrore, ma solo perché sai che quello che vedi è un feto morto, assassinato, anche se questo termine non potrebbe tecnicamente essere usato non essendo Hevan mai nato.

Hevan

Il punto di vista della Giannone è più che condivisibile, ella voleva procurare il massimo danno all’assassino di sua figlia… e datele torto! Inoltre, la foto effettivamente fa riflettere se la Legge non andrebbe modificata poiché Hevan sarebbe sicuramente nato, anche se fino all’ultimo in una gravidanza non si può mai dire. E forse su questo dubbio che la Legge si inceppa. In ogni caso, analizziamo le fasi dell’omicidio.

La versione di LUCIO NIERO

L'arresto di Lucio Niero

Aveva dato appuntamento a Jennifer presso una stradina deserta vicino al campo sportivo. Ricordiamoci che piove a dirotto! Jennifer, reputando che forse Lucio potrebbe aver cambiato idea, accetta l’appuntamento ed esce. Il Niero non ha la sua solita auto, una Golf, bensì una Ford Focus. La sua auto è momentaneamente parcheggiata presso un distributore di benzina a Maerne, a pochi chilometri da Olmo. Siamo sempre nel comune di Martellago. Mi manca un passaggio per cui non saprei essere preciso, ovvero come Jennifer sia giunta all’appuntamento e come i due si siano poi ritrovati a Maerne, presso la stazione di servizio dove Niero aveva lasciato la sua Golf per la riparazione. Possibile che Jennifer sia andata a piedi all’appuntamento? Forse abitava vicinissimo al campo sportivo? Altrimenti, se fosse andata in auto, immagino che la vettura doveva essere rimasta presso il campo sportivo. Oppure al distributore, se si fossero spostati con la macchina di lei. Ma se così fosse stato, in entrambi i casi, Lucio sarebbe stato smascherato subito. Presumo che Jennifer non avesse proprio la patente. Pregherei chi conosce meglio i fatti di colmare queste lacune.
In ogni caso, i due si ritrovano al distributore di benzina. Dietro la piazzola c’è un campo dove di recente sono stati estirpati alcuni alberi di magnolia, lasciando nel terreno delle buche.
Magnolia: estirpare un albero di questi lascia enormi buche nel terreno

Secondo quando afferma il Niero, i due in macchina avrebbero iniziato a litigare, giunti al distributore lui non ci ha visto più, ha cominciato a picchiarla; Jennifer allora sarebbe scesa allontanandosi verso il campo di magnolie. Lui l’avrebbe seguita, sarebbero scivolati in una buca, dove lui, ancora furente, avrebbe continuato a picchiarla, poi trovata una cordicina, l’avrebbe usata per strangolarla. All’improvviso, i fari di un auto lo avrebbero distratto quindi avrebbe lasciato la corda. Tuttavia, furibondo ha continuato nella sua azione omicida. Poi, credendo di aver ucciso Jennifer, ha tentato di occultare il corpo. Quindi ha iniziato l’opera di depistaggio.
Bisogna dire che si tratta di un uomo proprio destinato all’omicidio contro la sua volontà: la ragazza è finita casualmente in una buca, fortunosamente ha trovato una corda proprio in quella buca, sotto la pioggia, al buio! Già il fatto che sia andato con un auto diversa dalla propria fa propendere che avesse voluto ingannare eventuali testimoni che vedendo Jennifer salire su una Ford, narrando il fatto, avrebbero allontanato l’attenzione da lui che invece possedeva una Golf. Inoltre, se i fari di un auto di passaggio l'avevano per un attimo distolto dall'azione dello strangolamento come mai non lo hanno distolto definitivamente dall'azione omicidiaria? Poi appare del tutto inverosimile che una donna incinta di nove mesi possa fare un percorso così tortuoso. Invece è fuggita proprio in direzione delle buche, neppure della strada, e correva talmente tanto che lui pur essendo un uomo alto e ben piazzato non è riuscita a raggiungerla! La verità è che il Niero ce l’ha trascinata in quella buca a viva forza, perché non avrebbe rischiato di essere visto nella piazzola. Lì l’ha riempita di calci, pugni, ha cercato di strangolarla e via dicendo.
Un uomo stupido! Un cretino! Come poteva pensare di farla franca facendo scomparire Jennifer? Non aveva messo nel conto che comunque lui sarebbe stato trascinato nella vicenda e la cosa si sarebbe venuta lo stesso a sapere, giungendo dunque anche alle orecchie della moglie? Probabilmente aveva un piano B per l’occorrenza, forse avrebbe inventato chissà quale scusa. Tanto a dire bugie era bravo. Già, ma con le ragazzine! Occultare un omicidio con delle stupide bugie è tutta un’altra cosa. Infatti, il suo piano idiota è durato pochi giorni.
Ma voglio anche arrivare a dare credito alle sue parole, cioè che non ci fosse alcuna premeditazione. Forse la cosa è meno grave? Siccome non ha premeditato l’omicidio è in qualche modo meno colpevole nel aver massacrato una povera ragazza che era la metà di lui, che di lui si fidava poiché portava in grembo suo figlio? Anche se la rabbia era immensa, giustifica ciò saltare a piedi uniti sulla schiena di una donna fino a spezzarle la spina dorsale? Soprattutto se questa donna è incinta? Soprattutto se è incinta proprio di suo figlio? Nulla può giustificare tutto questo! L’ergastolo era la giusta condanna da comminare. Anche perché artefice di tutta la storia è stato lui, Lucio Niero. Lui ha cercato Jennifer, lui l’ha ingannata con le sue bugie, lui l’ha messa incinta. Tuttavia, il rito abbreviato sostituisce l’ergastolo con 30 anni. Per cui, non si poteva fare altrimenti. Ma le cose sono cambiate, per cui per le pene che prevedono l’ergastolo non si può più usufruire del rito abbreviato. Personalmente sono d’accordo, anche se l’ergastolo è una pena durissima paragonabile per certi versi alla pena capitale. Ma un discorso a parte faremo un giorno sulle pene e il carcere.

Perché Lucio Niero ha ucciso Jennifer Zacconi? Perché con tanta crudeltà?
Teoricamente non aveva nessun motivo per farlo dato che si era disinteressato di quel figlio che doveva nascere. Ma più il tempo passava e più le sue paure aumentavano. Magari immaginava che Jennifer sarebbe tornata alla carica, prima o poi. Oppure che quel figlio crescendo un giorno l'avrebbe cercato. Devono essere stati momenti da incubo per lui, tanto da spingerlo a trovare una soluzione. L'unica era quella di procurare un aborto a Jennifer oppure di ucciderla. Il fatto che abbia portato con sé una corda dimostra la premeditazione, la volontà di farla fuori. Ma uccidere al Niero non basta più. E' arrabbiato con quella ingrata che pensa solo a se stessa. Vuole punirla in qualche modo. Ecco perché la prende a pugni e a calci. Quale dolore può provare una persona quando gli arriva un calcio sulla pancia? E se questa persona è una donna incinta oltre al dolore deve provare anche un ulteriore terrore. Il fatto che Lucio fosse uno del quale tutto sommato Jennifer si fidava doveva essere considerato un aggravante perché lei non ha attuato nessun tipo di difesa, non si è portato dietro nessuno all'incontro. Lucio Niero non era un criminale incallito, per cui non sapeva uccidere. Quindi quando la corda non ha funzionato, secondo me perché scivolava sulla pelle imbrattata di fango, allora ha pensato che frantumarla come se fosse un giocattolo saltandole addosso fosse la soluzione migliore in quel momento. Totale disumanità da parte di quest'uomo! Unico obbiettivo il proprio interesse, a qualsiasi scopo, a qualsiasi costo. Jennifer alla fine è morta perché non ha potuto rialzarsi, oltre ad avere ematomi e dolori ovunque, forse anche le contrazioni, la schiena rotta, le gravava anche tutta la sterpaglia  e i rami di magnolia che il Niero le aveva tirato addosso per occultarla. Jennifer è morta in piena coscienza! Torturata! Non esiste altro termine.
Se Niero fosse riuscito a scappare dove sarebbe andato? Se fosse riuscito a far perdere le sue tracce avrebbe commesso altri delitti? Insomma, anche se non aveva mai ucciso prima aveva comunque una mentalità criminale? Di sicuro la condotta avuta sia con la moglie che con Jennifer basata sulla menzogna non lo etichettano certo come un galantuomo. E in ogni caso mi rifiuto di credere che chiunque di noi, magari trovandosi nelle sue medesime circostanze, con i suoi stessi problemi, avrebbe avuto un comportamento altrettanto violento e crudele. Se così fosse sarebbe quasi giustificato e gli omicidi   sarebbero cento volte di più. Per fortuna, la realtà ci dimostra il contrario. 



PS: Calcolo viene da calculus, ovvero piccola pietra. Ecco perché i calcoli renali hanno questo nome. A sua volta calcolare vuol dire contare le pietruzze, poiché così si aiutavano gli antichi per far di conto. Se Niero avesse usato la testa Jennifer non sarebbe morta e lui non sarebbe in galera. Ma Niero la testa non sapeva proprio usarla.
Jennifer Zacconi




13 commenti:

  1. Non sono laureata in legge , ma conosco come funziona la giustizia, almeno qui da noi, e penso che fra 5-6 anni quel fetente sarà ancora libero di far male a qualcuno.
    Cristiana

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    1. Risposta esatta. Avevi ragione tu. Aprile 2017.

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    2. Risposta esatta.

      Pur non conoscendola, abitando in Sicilia, a Jennifer, ed a questo fatto di cronaca penso spesso.
      Che riposi in pace, lei ed Hevan.
      Un pensiero anche alla famiglia di Jennifer ad alla moglie e figli di Niero, vittime inconsapevoli.

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  2. Grazie del commento,
    fra 5-6 anni non credo possa essere libero. Anche se tutto è possibile in questo nostro paese. Il tempo più congruo potrebbe essere 12 anni. Certo non arriverà a farsene 30.

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  3. Guarda tanto che esca che entri cehe muoia mia cugina non torna in vita.....:-(

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    1. Io oggi l'ho voluta ricordare ... nn la conoscevo ma la porto nel cuore

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  4. ... ho una cicatrice sulla pancia risale al 2006 stiravo in salotto mancava poco alla nascita di Damiano alla televisione parlavano di #Jenniferzacconi la sua unica colpa voler far nascere il suo bimbo contrariata dal parere del suo ex compagno ... c'era quasi riuscita mancava poco anche a lei ma la sua ingenuità l'ha spinta a fare un passo verso quel compagno che non l'avrebbe mai più separata dal suo Amato bimbo PICCHIANDOLA e SOTTERANDOLA VIVA ... colpita ho lasciato che il ferro sbuffasse sulla piastra io piangevo e mi chiedevo come mai potesse succedere ciò intanto il ferro mi ha scottato la pancia .. ma provavo più dolore per LEI e Per il suo Bimbo che per me .... Oggi la voglio ricordare voglio ricordare questo NO alla VIOLENZA SULLE DONNE NOI MOTORI DEL MONDO ....

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  5. Personalmente Lucio Niero lo conosco dalle medie ed è sempre stato un idiota...un inetto...e non so quante volte sia stato bocciato...uno che frequentava brutte compagnie...un bullo..un pessimo soggetto...

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  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  7. Se fossi il padre della vittima mi riterrei fortunato ad avere la possibilità di ritrovarmi faccia a faccia con l'assassino di mia figlia dopo così poco tempo. La giustizia italiana dà questa incredibile opportunità a tutti coloro che vogliano giustizia e che siano disposti a farsela da sé visto che lo stato non se ne preoccupa

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  8. Io Jennifer la conoscevo bene, siamo cresciute assieme nello stesso quartiere, case adiacenti, camera mia confinava con la sua cameretta.
    Jennifer era una ragazza dal carattere forte per nulla debole, ma proveniva da una famiglia che aveva avuto difficoltà.
    Sua cugina è la mia migliore amica ed era incinta come lei, mi ricordo che la sera che è scomparsa, mi disse che erano tutti in pensiero, che aveva paura che Lucio l’avesse uccisa.
    Ricordo per una settimana pensavamo che l’avrebbero trovata in un campo morta...
    La domenica mattina alla radio dissero che l’avevano trovato morta in un campo.
    Ricordo che il ginecologo che porto alla luce quel bimbo, pianse nel vedere quel bimbo pieno di lividi, provocati dal badile che non è citato in questo scritto, ma che venne usato da Lucio sulla pancia di Jennifer e per coprirla di terra.
    Ricordo che la mia migliore amica ebbe un malore poco prima del funerale... ricordo un funerale pieno di persone, tante lacrime.
    Ciao Jenny, ti penso e ricordo con affetto che sei stata tu a insegnarmi ad andare in bicicletta senza rotelline. 💓

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