mercoledì 3 agosto 2011

L'Ordinanza: analisi. Al di là di ogni ragionevole dubbio.

Una doverosa annotazione

Ho ricevuto un commento da Henry 62, la cosa mi fa molto piacere perché si tratta di una persona che  stimo e ammiro. Colgo l'occasione per dire che chi volesse approfondire l'argomento Mostro di Firenze più che ai libri oramai bisogna rifarsi a tre blog che sono il meglio che potete trovare, uno è quello di Henry62, per l'appunto, (http://mostro-di-firenze.blogspot.com), l'altro è quello di Master Evo (http://calibro22.blogspot.com); e l'ultimo quello di Flanz (http://insufficienzadiprove.blogspot.com). 
Nessun argomento di cronaca nera, in Italia, ha l'importanza dei delitti del Mostro di Firenze; il suo primato rimane ineguagliato. Prima o poi affronterò questo caso... non posso non farlo.



Diciamo che il caso di Melania Rea è solo un gioco, proprio come il Monopoli. La piattaforma prevede invece di Vicolo Corto e Parco delle Vittorie, Ripe di Civitella, Pianoro di Colle san Marco, e via discorrendo. La cosa può sembrare a prima vista irriverente, dissacratoria e cinica. Ma non è così. Per affrontare un caso criminale bisogna avere una mentalità ludica: il giocatore, infatti, adotta strategie mentali differenti dalla norma per le proprie soluzioni. Per gioco, quindi, non intendo, un divertimento, farsi quattro risate in compagnia. Alludo a una mente che è allenata a risolvere enigmi. L'atteggiamento ludico, comunque, è inutile negarlo, si concede anche un piacere intellettuale. Ovviamente, non sto dicendo che il giocatore gode di una tragedia, ma i quesiti, i presupposti, gli elementi che deve collegare, ai quali occorre dare un senso logico, questo sì, lo esaltano. L'enigma lo avvince, lo ammalia. Se si cala però nella tragedia, se ne assapora la drammaturgia, se viene coinvolto lo spirito, la sua ricerca sarà inquinata dai sentimenti. Il gioco non prevede sentimentalismi, ma solo esercizio mentale. Però, siccome comunque i personaggi sono reali, il risolutore di enigmi veri in qualche modo è frenato, non si esprime al massimo. Il suo limite è quello di non adottare strategie dirompenti ma rimanere il più possibile ancorato ai fatti.



L'omicidio: nel nostro volgere quotidiano, la routine scandisce i ritmi. Sappiamo già cosa faremo, abbiamo già programmato tutto per i prossimi mesi, a volte per i prossimi anni. Imprevisti possono continuamente modificare il progetto originario ma un filo conduttore c'è sempre. Se uno è ingegnere sarà ingegnere tutta la vita, magari avrebbe voluto esercitare a Milano invece si ritroverà a Pechino. In ogni caso, gli imprevisti vengono comunque affrontati, risolti momento per momento. A meno che non si tratti di una tragedia imprevista: la morte improvvisa di una persona cara può mandare a monte tutti i progetti. L'omicidio, più di qualsiasi altra tragedia, rappresenta l'entropia insita nel nostro quotidiano. Nel caso specifico, l'omicidio di Melania Rea condizionerà per sempre la vita futura di sua figlia Vittoria, il marito si ritrova in prigione dove il suo futuro è al massimo delle incertezze, i suoi cari dovranno convivere per sempre con questa mancanza. Ma non è solo la mancanza, è farsi una ragione di tale mancanza: Melania non è morta per cause naturali: malattie, catastrofi; o incidenti quotidiani: domestici, stradali, ferroviari. Melania non c'è più perché qualcuno ha deciso così, è nella volontà di un'altra persona che un intero nucleo familiare deve ricostruire la propria esistenza. L'assassino è l'avversario contro il quale il giocatore di enigmi veri ha intrapreso la sfida.






Non c'è dubbio che l'Ordinanza della procura di Ascoli Piceno che richiede l'arresto di Salvatore Parolisi è un pamphlet, un atto di accusa all'apparenza ineccepibile.  Lui aveva il modo, il tempo, l'occasione e il movente per uccidere la moglie. Tuttavia...


Questioni di celle... telefoniche


Se abbiamo letto bene quel che dice l'Ordinanza, a Pianoro le celle telefoniche in questione sono 4:
la maggior parte delle comunicazioni telefoniche nei test eseguiti in zona Colle San Marco avviene tramite la cella servente …..381, cella con segnale notevolmente superiore a tutte le altre, cella quasi sempre impegnata durante le chiamate dei telefoni delle prove salvo pochi casi in cui i terminali si sono connessi con celle “adiacenti” tra queste la cella …..358 la cella … 390 ; mentre solo in un caso e solo per una specifica posizione del telefono del test vi è stato l’impegno della cella …451; ….390; le misurazioni radioelettriche delle celle in questa zona identifica la cella ….390 esclusivamente come cella “adiacente” e con valori di segnale molto bassi ed identifica la cella ….451 sia come “adiacente” sia come “servente” esclusivamente in uno specifico punto (collocato al di fuori del percorso ipoteticamente seguito da Carmela Rea per allontanarsi e andare in bagno).
[...] Tale telefono a partire dalle 14.53 riceve 32 chiamate senza risposta e 5 sms. Le prime due chiamate senza risposta sono alle 14.53 e 14.56 e in tali occasioni il telefono di Melania impegna la cella ….. 451. In tutte le chiamate successive vengono impegnate le celle ….451 e ...390.


La cella 451 e la cella 390 coprono Ripe di Civitella e sono entrambe serventi.

In Giallo la cella servente, ovvero principale, la 381 (3 linee); in rosso la cella servente e adiacente in quello specifico punto presso il Monumento, la 451, (2 linee). In blu la cella adiacente 390 (1 linea); in rosa l'altra cella adiacente, (1 linea) la 358. Il numero delle linee indica che quella cella è più forte nel gestire il segnale.

Dunque, negli esperimenti, il segnale, a Pianoro, veniva catturato soprattutto dalla cella servente 381, altrimenti dalle altre celle adiacenti 390 e 358. In un solo caso, e in uno specifico punto, il segnale è stato gestito dalla cella 451.


Nella zona del ritrovamento del cadavere abbiamo due solo celle, entrambe serventi, la 390 e la 451.




La cella che viene agganciata dal telefono di Carmela Rea quando riceve le due telefonate in questione è la ……451 (ubicazione cella Castel di Lama) – cella che copre e serve la zona in cui il cadavere è
stato ritrovato ma che copre solo molto residualmente la zona S. Marco (servita da altra cella con segnale molto potente) e in particolare solo uno specifico punto vicino al Monumento Caduti avente coordinate geografiche 42° 49’ 38,5752’’ – 13° 34’ 54,6924’’, non la zona delle altalene. 


Dalle 15.26 alle 16.28 Salvatore Parolisi effettua dieci tentativi di chiamata sul telefono 333-8102280 in uso alla moglie (e per due volte chiama anche il cellulare pure in uso e utilizzato per parlare con i familiari alla moglie ma lasciato a casa): viene alternativamente agganciata la cella ….451 ubicata a Castel di Lama e la cella …390 ubicata a Spinetoli – (le telefonate complessive ricevute dal telefono di Melania a partire da quella delle 15.26 sono 30; vengono sempre agganciate alternativamente le celle …451 e …390 ) entrambe tali celle servono la zona del Chiosco della Pineta.


Facciamo il punto della situazione e cerchiamo di capire.

Pianoro viene servita da 4 celle: la principale è la 381. In pratica quasi tutte le telefonate vengono gestite da questa cella. Altrimenti, possono entrare in campo le altre due celle adiacenti, 351 e 390. La cella 451 è presente sono in uno specifico punto con coordinate ben precise:




Come si vede, le coordinate geografiche del punto in cui la cella 451 gestisce le telefonate è proprio presso il Monumento ai Partigiani.


Colleghiamo tutti questi dati con i fatti.
Dunque, Parolisi dovrebbe essere giunto a Pianoro intorno alle 14:45. Se dice la verità, Melania si sarebbe allontanata dopo pochi minuti dall'arrivo. Alle 14:53, quando riceve la prima telefonata di Sonia, lei poteva benissimo essersi trovata presso il Monumento, nel punto dove coincidono le coordinate geografiche della cella 451. Infatti, non dimentichiamoci che i cani molecolari perdono la pista proprio al Monumento. La versione di Parolisi non è per nulla in contraddizione con questi dati. Vediamo cosa è accaduto quel pomeriggio.


In Rosso il percorso di Parolisi venendo da Folignano (secondo la sua versione); in giallo il breve tragitto per raggiungere il Cacciatore; in blu il cammino effettuato da Melania secondo i cani molecolari.
Non voglio fare l'avvocato difensore di Salvatore, ma è indubbio che assecondano la sua versione almeno  4 elementi:
a) Le due telefonate di Sonia e i due sms vengono gestiti tutti dalla cella 451, e non più o meno alternativamente dalla 451 e dalla 390, come succederà dalle 15:26 quando Salvatore comincerà a chiamare. Questo implica che lei poteva effettivamente trovarsi in un punto gestito soprattutto dalla cella 451 con esclusione della 390, ovvero proprio quello coincidente con le coordinate suddette e citate nell'Ordinanza.
b) I cani molecolari individuano una e una sola pista che porta verso le coordinate della cella 451. 
Non risulta che 8 giorni prima , quando Melania si è trovata con la famiglia e l'amica Sonia a Pianoro abbiano effettuato il percorso che porta al Monumento. Di certo sono andati a Il Cacciatore seguendo il tragitto più breve. Eppure, i cani non seguono affatto questo itinerario. Dunque, non hanno fiutato una presenza pregressa di Melania sul luogo. Bisogna aggiungere che Parolisi nella sua versione, sarebbe giunto a Pianoro venendo da Folignano, dunque seguendo l'itinerario rosso della figura. Se invece è giunto il loco venendo da Ripe il suo itinerario sarebbe stato dalla parte opposta. In nessun caso aveva necessita di fare il tragitto seguito dai cani. Questo per dire, che i cani non hanno seguito una traccia olfattiva presente nella macchina di Salvatore. All'apparenza, hanno fiutato la "presenza" di Melania lungo quel percorso fino al Monumento, dopodiché si sono fermati. Come se Melania, appunto, giunta lì fosse salita su un auto. 
c) Gli orari delle telefonate di Sonia coinciderebbero con un tempo di percorrenza che combacerebbe con il racconto di Salvatore; cioè a dire, se egli asserisce il vero, alle 14:53, se Melania avesse veramente effettuato il tragitto descritto dai cani molecolari, si sarebbe ritrovata sul punto delle coordinate.
d) Se Melania voleva allontanarsi senza farsi vedere e trovare da Salvatore, il posto migliore per un appuntamento è proprio presso il Monumento. Infatti, se l'incontro fosse stato previsto presso il Cacciatore, qualcuno poteva notarla e riferire in un secondo tempo al marito. Non solo, un eventuale adescamento ai suoi danni da parte dell'assassino, doveva avvenire lontano da occhi indiscreti e più o meno vicino all'auto con la quale era arrivata a Pianoro; l'area del Monumento, soddisfa tali requisiti.

Le telefonate
Molto importanza è stata data, in questo caso, alle telefonate.
La prima è quella della madre di Melania. Quando riceve questa telefonata lei è a casa con il marito. Sono le 13:46. Nemmeno due ore dopo Melania verrà uccisa. Da questa conversazione apprendiamo i seguenti suggerimenti:
a) Melania è stata in bagno
b) ha pranzato con una piadina
c) si sarebbe recata a Pianoro.
La madre, dunque, era informata che da lì a pochi minuti la famiglia si sarebbe trasferita per qualche ora a Colle.

...tale dato è confermato circostanzialmente dalla mamma di Carmela Vittoria Garofalo che quando telefona alla figlia alle ore 13.36 riceve prima risposta dal Parolisi che gli dice che Melania è in bagno – cfr. dichiarazioni rese da Garofalo Vittoria il 27.4.2011
[...] alle 13.36 Carmela Rea parla al telefono con la madre per 7 minuti e 32 secondi e dice che ha finito di pranzare e che sarebbero andati a san Marco.

[...] si tenga anche conto che tra le 14.53 e le 16.28 vi sono state 12 tentativi di chiamata al telefono di Carmela Rea tutti senza risposta (due provenienti da Sonia Viviani – dieci provenienti dal marito; oltre agli sms...)

[...] dalle 15.26 alle 16.28 Salvatore Parolisi effettua dieci tentativi di chiamata sul telefono 333-8102280 in uso alla moglie (e per due volte chiama anche il cellulare pure in uso e utilizzato per parlare con i familiari alla moglie ma lasciato a casa)

[...] le due telefonate fatte da Viviani Sonia a Carmela Rea alle ore 14.53 e quindi 14.56; ( cfr. pg. 162 segg. nota riepilogativa e Relazione All. 79 pg. 8-9 e 16 oltre ai riferimenti documentali inseriti nel citato Allegato 79):
a) che Carmela non risponde a tali due telefonate (né ai due sms successivi delle 15.03 e 15.04, né a tutte le successive numerose chiamate); 

Cosa apprendiamo da tutto questo? Innanzitutto, che l'intenzione di andare a Pianoro non è una invenzione di Parolisi, dato che Melania lo dice a sua madre. Poi che Salvatore cerca la moglie finanche sul telefono che lui sa certamente trovarsi a casa e inutilizzato. Lo fa per ben due volte. Se sapeva che Melania era morta che serviva questo disperato tentativo di cercarla a casa? Sembra che l'intento di Salvatore fosse quello di vedere se in qualche modo Melania era rincasata. All'apparenza sembrerebbe che non sapesse che pesci prendere. 

Sonia telefona due volte nel giro di 3 minuti sul telefono di Melania, se ho ben capito, le invia tre sms in pochissimi minuti, uno sappiamo andato a vuoto perché sull'utenza Wind, ovvero quella certamente rimasta a casa e sulla quale anche Salvatore ha provato invano a chiamare, e due sulla Tim. Che Sonia abbia inviato un sms sulla Wind, Salvatore dice di averlo appreso dagli inquirenti nella trasmissione Chi l'ha visto? del 27.04.2011. L'Ordinanza però asserisce che gli sms sono due, entrambi giunti sulla Tim. Non cita quello Wind. Perché non c'è mai stato questo sms sulla Wind oppure perché non era importante citarlo parlando degli esperimenti su Pianoro effettuati con la sola utenza Tim? In ogni caso balza agli occhi che Sonia, che pure aveva appuntamento con i Parolisi alle 16:00 a casa della propria madre, non cerca Melania sul suo cellulare. Tanta premura intorno alle 15:00 per cercare Melania, e poi più niente. Forse Parolisi ha pensato di informarla che Melania era scomparsa quello stesso pomeriggio? Ma se così fosse stato c'era una ragione in più perché Sonia tempestasse di chiamate la propria amica. Fatto sta che alle 16:28, Sonia non ha ancora sentito i Parolisi che erano in ritardo di mezzora. Ha mai chiamato quel pomeriggio dopo le 16:28? E se non lo ha fatto, perché non lo ha fatto? Cosa ha scritto negli sms inviati sull'utenza Tim?
Non voglio accanirmi, ma questi fatti appaiono strani.

Lo staging e il vilipendio di cadavere.

Chiunque abbia fatto lo staging, difficilmente costui poteva essere Parolisi. Ecco i suoi movimenti dopo la scomparsa della moglie.

La notte tra il 18 e il 19 aprile Salvatore Parolisi la passa con il fratello del suocero, lo zio di Melania, a Folignano, nella casa in cui viveva con la moglie.

Mattina del 19 aprile, Parolisi chiama al cellulare Ludovica, la sua amante, alle ore 08:17, ma questa non risponde. 

Ore 11, Parolisi esce da casa, spiega che è diretto in caserma e che non vuole essere accompagnato. 

Ore 11:20  riprova a chiamare Ludovica che questa volta risponde: i due rimarranno al telefono fino alle 11:46. 

Un collega di Parolisi afferma poi che alle 13:30 il caporalmaggiore è in caserma, dove rimarrà fino alle ore 19.
 
Ore 15:10  telefona all'amica del cuore di Melania, Imma. 

Ore16:01 provvede a rimuovere Ludovica dai suoi "amici" di Facebook. 
Una volta fuori dalla caserma, rimarrà fino alle 22 sul pianoro di Colle San Marco.

La notte tra il 19 e il 20 Parolisi vorrebbe dormire in caserma: sono i colleghi a convincerlo a tornare a casa, invitandolo a passare del tempo con Vittoria, che nella giornata del 19 aprile era stata con i nonni per tutto il giorno.

Salvatore trascorre la notte tra il 19 e il 20 a casa sua, insieme ai parenti di Melania. 

Il 20 aprile si svegliano tutti alle 6:30.

In quale momento Salvatore avrebbe potuto effettuare lo staging? E perché avrebbe dovuto rischiare tanto? Se si sentiva attenzionato, se aveva capito che su di lui gravavano i primi sospetti, come poteva recarsi a Civitella senza temere di venire comunque osservato? 
Dove si sarebbe procurata la siringa e il laccio emostatico? In ogni caso lo staging dovrebbe essere avvenuto a poche ore dalla scoperta del cadavere. Probabilmente poco prima delle 07:00 del 20 aprile, quando il cellulare di Melania verrà riattivato. Egli, in quel momento è a casa con i parenti di Melania.

Trovo difficile pensare che comunque abbia violato il cadavere della moglie. questo è un gesto estremo che denota odio, disprezzo, distacco nei confronti della vittima. Nessuno, nonostante i tradimenti di Salvatore, ha affermato che odiasse la moglie.
Chi ha effettuato lo staging è dunque ritornato sulla scena del crimine. Forse doveva tornare. E' stato costretto a farlo, per un semplice motivo: doveva aver lasciato qualcosa sulla scena. Doveva esserci un segno della sua presenza, qualcosa da portar via oppure qualcosa che forse ha cercato di mascherare. 

DNA femminile, capelli di donna (forse), sono stati trovati sul cadavere di Melania. Non si possono accantonare tali elementi. A mio avviso, al momento, non siamo in quella formula di rito per cui al di là di ogni ragionevole dubbio, si debba condannare Salvatore Parolisi, anche se rimane il principale indagato.



































4 commenti:

  1. Ciao, ti ringrazio per le tue parole di stima nei miei confronti.

    Volevo segnalarti un piccolo elemento che però non ho mai visto adeguatamente evidenziato: il corpo di Melania viene ritrovato il 20 aprile.

    Questa data non é un giorno qualsiasi, ma è il genetliaco di Adolf Hitler e sul corpo di Melania viene trovata incisa una svastica.

    E' un caso?

    Nessuno, che io sappia, ha mai evidenziato questo fatto che ritengo non trascurabile.

    Ciao

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  3. Buongiorno...se posso permettermi, aggiungo una considerazione
    La procura dichiara che è impossibile che Melania sia rimasta ferma presso il monumento ai caduti dalle 14.53 alle 15.56 in maniera tale da ricevere le due chiamate di sonia che agganciano la cella 451
    Mi domando...e se melania dal monumento avesse ricevuto UNA sola chiamata ?
    Se successivamente fosse salita in auto, in un ipotetico percorso di 3 minuti e mezzo, dove avrebbe potuto trovarsi ? e,di conseguenza, quale cella avrebbe agganciato alla seconda chiamata ? Sono stati fatti esperimenti di questo genere ? nelle ordinanze (anche in quella di Teramo) che ho letto ieri, non ve n'è traccia...

    Saluti
    DevonKyro
    www.crimescene.altervista.org

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  4. Per Henry
    Ho riflettuto sulla tua annotazione. Ti risponderò più diffusamente sul blog perché voglio essere più esplicito con delle figure. Comunque, la svastica non è, mi sembra l'elemento principale delle ferite figurate, quindi mi pare che non sia significativa per pensare a una qualche elemento neonazista. Forse si è trattato solo di una coincidenza, oppure questa persona potrebbe avere simpatie neonaziste, per cui il suo sarebbe stato quasi un sorta di "omaggio" a Hitler.
    Per DevonKyro: la tua mi sembra una riflessione molto acuta che certamente utilizzerò nel blog. Certo, potrebbe benissimo essere andata come dici tu, nell'ipotesi di un Parolisi innocente.

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