lunedì 18 luglio 2011

Autopsia: Melania Rea



Innanzitutto, mi scuso con tutti i lettori per il lungo silenzio. Ma questioni personali mi hanno tenuto lontano da questo blog e da voi tutti. Sarebbe bello per me dedicarmi di più a queste cose purtroppo non sono abbastanza ricco da potermi permettere molte distrazioni.
Sono arrivate le conclusioni medico legali relative all’autopsia su Melania Rea effettuate del professor Adriano Tagliabracci.
Vediamo cosa dicono:

Stabiliscono che Melania era intenta a fare pipì nella fase dell’aggressione. Lo dimostrerebbe il fatto che i pantaloni, gli slip e i collant trovati abbassati sul cadavere della donna non presentano lacerazioni di alcuna sorta, segno che nessuno ha forzato il  movimento in giù dei suddetti indumenti. Inoltre, macchie di sangue sono state repertate sul risvolto interno dei pantaloni. A significare che mentre veniva pugnalata, gli schizzi di sangue, per poter raggiungere questa sede, i pantaloni dovevano necessariamente essere calati al momento dell’aggressione.

Le ferite d’arma bianca sono state riscontrate su collo, capo e tronco. 3 tagli profondi sul polso. 2 sul  palmo della mano. 6 colpi inferti sulla schiena. 3 regione posteriore del collo. 13 fendenti a livello toraco addominale.
Fonte http://blog.panorama.it/italia/2011/07/15/omicidio-melania-fu-davvero-omicidio-passionale/

Secondo Tagliabracci il tentativo da parte dell’assassino doveva essere stato quello di “scannarla”, ovvero reciderle la gola. Ma non vi è riuscito perché Melania nonostante fosse girata di spalle, ha subito reagito. Aveva terminato di fare pipì poiché la vescica è risultata vuota. L’’offender allora ha colpito in modo barbaro e violento sulla parte di soma che più gli veniva a tiro. Melania non ha potuto fuggire perché gli indumenti abbassati ne hanno impedito i movimenti. Ha provato ma è stata raggiunta alla schiena,  quindi si è girat e l’assassino ha continuato a colpirla nella parte anteriore del corpo. Melania ha perso molto sangue, la principale causa del decesso è dovuta a una coltellata al fegato che ha provocato un’imponente emorragia interna.

I colpi di coltello sono state sferrati con un’unica arma e con medesime modalità, per cui ad assestarli è stato un soggetto singolo. Tuttavia, sono state repertate anche ferite post mortem sferrate sul petto con un oggetto contundente, dunque non ferite da taglio ma penetranti. Per poter infilzare la siringa sotto il seno sinistro, l’assassino ha divaricato le braccia del cadavere. Per cui la posizione finale al momento dell’aggressione ha visto Melania proteggersi il petto. 

La donna aveva bevuto del caffè, poiché l’esame tossicologico ha evidenziato tracce di caffeina nella cavità orale della donna.

A livello gengivale e sulle labbra è stato rinvenuto il DNA del marito, Salvatore Parolisi.

Sotto l’unghia del IV dito della mano sn è stato rinvenuto del DNA misto: uno appartenente a Melania e l’altro a una donna al momento ignota.

Melania aveva il trucco integro segno che non ha subito minacce, insomma non ha pianto. Non sono presenti segni di violenza sessuale. Il perito, sibillinamente, osserva che se ci sono mai stati rapporti sessuali questi sono stati consenzienti.

La perizia medico legale ha stabilito con certezza che l’aggressione mortale è avvenuta dove è stato trovato il corpo, ovvero al Bosco delle Casermette a Ripe di Civitella, presso il casottino di legno.

I colpi post mortem, la svastica sulla coscia sn, la siringa sotto il seno sn, sarebbero state tutte operazioni effettuate molte ore dopo l’avvenuto decesso, arrivando addirittura a ipotizzare le prime ore del mattino del 20 aprile, giorno in cui poi è stato rinvenuto il corpo di Melania.

L’ora del decesso dovrebbe essere compresa fra le 14:20 e le 15:30 in base al contenuto gastrico. Il caffè avrebbe rallentata la digestione di un’ora secondo quanto sostenuto dal Tagliabracci.

Il riscontro del DNA avrebbe spinto la procura di Ascoli Piceno a chiedere l’arresto di Parolisi. I legali dello stesso fanno però notare che la presenza di un secondo DNA, femminile, tra l’altro, dovrebbe spingere le indagini nel cercare una donna quale responsabile di questo delitto.

Questo più o meno quello che si può leggere su internet.

Ricordiamo che Melania scompare il 18/04/2011, lunedì fra le 14:30 e le 14:40 a Pianoro di Colle San Marco, secondo quanto riferisce il marito.
Verrà ritrovata due giorni dopo, a 15 km di distanza, nel pomeriggio del 20.04.2011, dopo una segnalazione da parte di un anziano cercatore di funghi che non ha voluto declinare le proprie generalità per cui tale soggetto è rimasto anonimo.

Traiamo le conclusioni.

Purtroppo non avendo a disposizione il referto autoptico integrale e originale le supposizione le faremo su quello che abbiamo appena riferito  e che è stato riportato dai giornali in questi giorni.
Abbiamo tre possibilità di tipi di colpevolezza:
Parolisi unico aggressore 
Parolisi aggressore  insieme ad una complice
Aggressore un soggetto ignoto (SI) donna

Parolisi unico aggressore 
Il DNA riscontrato sulle labbra e le gengive di Melania appartiene a lui. Secondo il medico legale tale DNA è stato lasciato  pochi minuti prima dell’aggressione mortale poiché, altrimenti, i movimenti della lingua e la saliva ne avrebbero dilavato le tracce. Come viene interpretato tale dato? Come un bacio da parte del marito prima dell’aggressione. Parolisi avrebbe poi alterato la scena del crimine in un momento in cui non era con carabinieri o conoscenti.

Parolisi aggressore  insieme ad una complice
Apparirebbe la cosa più probabile. Parolisi uccide la moglie, in presenza forse di questa altra persona oppure da solo. Poi va a Colle San Marco, inscena la finta scomparsa, da solo o insieme alla complice che si finge Melania per pochi minuti. Quindi, sarà la donna a inscenare lo staging. Il DNA di quest'ultima rimane sotto l’unghia di Melania nel tentativo di sfilare gli anelli dall’anulare della mano sn. Riesce a sfilarne uno solo, forse si graffia con l’unghia di Melania che poteva ancora essere in liminae vitae oppure deceduta da diverse ore, a seconda di quando sia avvenuto il fatto, se nell’immediatezza dell’aggressione o in fase di staging..

Aggressore un soggetto ignoto (SI) donna
Parolisi è del tutto innocente, ha fatto tutto questa donna che rimane misteriosa.

Comunque siano andate le cose, un dato è certo: non si è trattato di un delitto di impeto bensì premeditato. È la dinamica a dircelo. L’aggressore era munito di coltello quando si è ritrovato con  Melania a Ripe di Civitella. La vittima stava espletando un bisogno fisiologico, dunque era tranquilla e voltava le spalle all’aggressore. Insomma, non si stavano accapigliando e c’è scappato il morto. L’iniziativa parte dall’aggressore senza alcuna provocazione. L’attacco avviene in maniera vigliacca ma opportuna per l’offender; Melania si trova infatti non solo disarmata, distratta da un bisogno fisiologico, ma è pure in condizioni di non poter reagire essendo impedita dagli indumenti calati sulle cosce.

Prima fase: la vittima è accovacciata per fare pipì. Dunque, si è parzialmente denudata senza temere alcun tipo di aggressione da parte del suo interlocutore. Lo conosceva di sicuro poiché se si fosse trattato di un estraneo e sotto minaccia, il trucco si sarebbe sciolto sul viso, come fa notare il medico-legale, per effetto delle lacrime. Dunque, un rapimento a Colle San Marco da parte di un SI è da escludere. Melania ha seguito volontariamente il suo aggressore e senza percepire da parte sua alcun tipo di pericolo. Ovviamente, l’ago dei sospetti si sposta pericolosamente verso Parolisi. Ma c’è da aggiungere che se l’aggressore non è Parolisi è certamente una donna, ce lo  suggerisce sia il DNA trovato sotto l’unghia sia il fatto stesso che Melania fosse intenta a fare la pipì in sua presenza.
L’aggressore tenta di sgozzare Melania ma non vi riesce perché questa reagisce e para con il polso dx. Il collo vien raggiunto da una ferita superficiale. Dunque, l’aggressore ha tentato una via veloce di soppressione della vittima. Tecnica militare? Se Melania si è accorta all’ultimo momento dell’aggressore significa che costui si è avvicinato troppo per cui lei si è girata e ha visto l’arma, dunque ha scansato il colpo che non è andato a segno. Domanda: se si fosse trattato del marito, si sarebbe girata? Voglio dire, l’aver sentito l’interlocutore troppo vicino mentre faceva pipì ha fatto scattare in lei un allarme, un disagio; insomma, questa vicinanza sembrava andare oltre i limiti. Ma Parolisi, avrebbe avuto questi limiti? Lui poteva avvicinarsi anche fino a pochi millimetri senza far scattare in lei alcun allarme? Di certo, l’aggressore si è avvicinato quatto quatto, forse lei lo ha sentito all’ultimo momento e si è girata per la sorpresa. Se dietro c’era una presenza familiare sarebbe rimasta tranquilla? Parolisi poteva anche essersi avvicinato per sorpassarla, andare oltre; lei, insomma, sarebbe rimasta indifferente. Si presume. Ma sentirsi alle spalle, vicinissima, una persona non intima mentre fai la pipì, forse, la cosa ti sorprende. È forzato questo ragionamento? Forse, però dobbiamo pensare che l’aggressore poteva essere sì Parolisi, ma anche un’altra persona, per cui è necessario considerare tutte le eventualità. Se fosse stato lui, probabilmente avrebbe parlato mentre si avvicinava proprio per non infonderle sospetti. Ma non è detto, ovviamente.


Seconda fase: Melania in qualche modo riesce a evitare il taglio mortale, si gira, tenta una fuga ma cade, è in una posizione di svantaggio poiché è accovacciata mentre l’aggressore la sovrasta; immagino cada sul davanti, forse istintivamente cerca di alzarsi ponendo le mani a terra e offrendo così il dorso all'assassino che infierisce. Tuttavia un tentativo di fuga pare ci sia stato, anche se lo trovo arduo con i pantaloni abbassati sulle cosce, potrebbe semmai essere scappata a quattro zampe. Melania in qualche modo si gira e l’aggressore si cala sulla sua vittima colpendola dove meglio può. Abbiamo visto che la ferita mortale è a livello del  fegato. Come sono state date queste pugnalate? La ferita a livello addominale come è stata inferta? Dall’alto in basso o dal basso in alto? Dipende da come è stato impugnata l'arma.
Questo modo di tenere l'arma mi pare il più adatto per tentare uno scannamento.  Presumo che un professionista l'avrebbe impugnato così il pugnale. Le foto sono tratte da questo sito che spiega i vari modi di impugnare un coltello.


Dall’alto in basso l’impugnatura secondo me dovrebbe essere stata più professionale, tanto più se l’intento era quello dello scannamento. In questo caso, in fase di caduta di Melania, il coltello vibra con direzione dal basso in alto, quindi il tramite nel fegato dovrebbe avere questa direzione con il taglio della lama rivolto superiormente.


Il coltello penetra dal basso in alto (freccia azzurra), con la lama rivolta superiormente (freccia gialla)

Oppure, se Melania era in piedi o già a terra, in direzione del tutto orizzontale. 
Il colpo viene sferrato sul piano orizzontale con la lama rivolta verso sn.


Se invece il coltello è stato in impugnato in maniera diversa, 

Impugnatura meno professionale per lo scannamento.






la pugnalata deve essere stata data dall’alto in basso, se è stata data in fase di caduta, Melania si è trovata sbilanciata all’indietro e il tramite quindi dovrebbe avere una direzione dall’alto in basso, oppure orizzontalizzata se già a terra ma con il taglio in direzione inferiore rispetto ai lembi della ferita.
La maniera come è stato tenuto il coltello potrebbe dare indicazioni se era stato impugnato in modo professionale o meno.
Una volta a terra l’assassino si accanisce sulla donna sfregiandola con diverse coltellate. Il delitto da “asettico” diventa di impeto. Le coltellate dovrebbero essere più di una ventina. Avrebbe un addestratore militare usato tante pugnalate senza attingere a nessun organo vitale che dà morte immediata? E al tempo stesso, avrebbe una donna potuto sopraffare del tutto Melania che era fisicamente prestante?

Il DNA di Parolisi
Potrebbe essere stato un bacio appassionato prima dell’omicidio. Sembra un’ipotesi sinistra e molto romanzata.  Stiamo alla versione di Parolisi, i due vanno a Pianoro, dopo pochi minuti, cinque o dieci al massimo, Melania si allontana volontariamente. Nel giro di trenta minuti è stata aggredita. Ora, io dico, questi due sono marito e moglie, non potrebbero aver condiviso durante il tragitto oppure a Pianoro una bevanda sorseggiandola dalla medesima bottiglia, o aver addentato un qualcosa di solido? L’autopsia asserisce che il DNA è stato trovato a livello delle labbra e delle gengive. Quali parti delle labbra e quali delle gengive? Quelle esterne o interne? E il DNA da cosa è stato estratto, da saliva o da altre particelle, tipo epidermiche? In questo caso potrebbe Melania aver dato un bacio sulla guancia del marito quindi aver avuto contatto con cellulare esfoliate? Non è chiaro tutto questo. Il perito asserisce che il DNA è recente poiché altrimenti la saliva e i moventi della lingua l’avrebbero dilavato. Beh, forse, la contaminazione è avvenuta poco prima di arrivare a Pianoro, o a Pianoro stesso. Come, ovviamente potrebbe essere accaduto a Ripe di Civitella. Comunque, non possiamo saperlo.

Il caffè
Si è trovato traccia di caffeina nel cavo orale di Melania. Il caffè viene rapidamente assorbito a livello intestinale. Il problema è che non sappiamo quando Melania abbia assunto questo caffè. E dove è stato trovato, sullo smalto dentale? Il caffè e facile che si attacchi allo smalto specie se zuccherato. L’effetto sul rallentamento della digestione dipendono dalla quantità, dalla temperatura, dallo zucchero e diversi altri elementi. Secondo me su questo aspetto, se mai si arriverà ad un processo, ci sarà una battaglia di perizie a non finire. In ogni caso, Parolisi quando riferisce della scomparsa della moglie, dice che le ultime parole fra di loro sono state: “portami un caffè” al che lei avrebbe risposto, “no, non te lo porto”. Ovvero, si potrebbe desumere che Salvatore abbia pensato che Melania avrebbe preso un caffè al ristorante, dato che c’era, quindi lui ne richiedeva un altro per sé. Se avessero assunto il caffè poco prima di partire ne avrebbero preso un altro dopo circa mezzora? Parolisi ha confermato che durante il pranzo hanno assunto del caffè? Certo, la storia che egli abbia chiesto alla moglie un caffè poco prima di scomparire è una sua versione che non si sa se veritiera o meno. In ogni caso la presenza di caffeina nella cavità orale di Melania ci dice chiaramente che del caffè lo ha  bevuto. Vai a sapere quando! 

Il DNA femminile
Sul quarto dito della mano sn è stato rinvenuto un DNA misto femminile, di Melania e di una donna sconosciuta. Il dito è il medesimo dove Melania aveva un anello di fidanzamento che poi è stato ritrovato a pochi metri dal corpo e non si sa se si è sfilato durante l’aggressione oppure  lo ha fatto assassino in un secondo tempo. In ogni caso, l’anello non era al dito, e sull’unghia del medesimo è stato ritrovato questo DNA sconosciuto. Sembrerebbe dunque che l’assassino abbia potuto sfilare l’anello a Melania. Ma perché lo avrebbe fatto e quando? Se subito dopo l’aggressione è già più plausibile, molto dopo credo sia meno probabile dal momento che il corpo certamente si sarà gonfiato per via dei processi di decomposizione cadaverica.
L’unghia dell’anulare di Melania deve aver fregato contro il palmo della mano della donna. 

Forse, voleva sfilare anche la fede nuziale ma non ci è riuscita, il tentativo però deve aver generato un movimento di resistenza che ha provocato il contatto fra l’unghia di Melania e il palmo della mano dell’assassina.


Comunque sia, chi ha effettuato lo staging?

Parolisi
Se fosse stato lui saremmo veramente fuori da ogni criterio perché vorrebbe dire che non lo hanno attenzionato fin da subito e lui avrebbe avuto la possibilità di ritornare sulla scena del crimine. A parte che non si comprende perché avrebbe dovuto fare una cosa del genere, una tale ipotesi non è contemplata neppure dagli inquirenti. Allora chi è stato? Una  sua complice oppure il SI che l’ha aggredita?

Una complice
Appare la soluzione più logica, spiegherebbe tutte le incongruenze: lo strano comportamento di Parolisi quando la moglie scompare; si risolverebbe lo strano enigma che vede Melania allontanarsi da Pianoro senza una ragione per ritrovarsi a fare tranquillamente la pipì a 15 km di distanza pochi istanti prima di venire uccisa; lo staging avrebbe una soluzione logica attribuendolo alla supposta complice. Tuttavia, se Parolisi avesse avuto una complice ci sarebbe stato fra i due una comunicazione continua tramite cellulari. Ma non si evidenzia una cosa del genere. In ogni caso perché la complice avrebbe dovuto effettuare lo staging a diverse ore di distanza per scagionare Parolisi? Fino al momento del ritrovamento egli era la parte lesa, nessuno lo sospettava. Non c’era alcun motivo di fare una cosa simile. Inoltre, di che natura sarebbero i rapporti fra Parolisi e questa supposta donna?

SI donna
Se Parolisi è innocente l'assassino può essere solo di sesso femminile.
L’SId dunque uccide Melania. Non opera subito alcuno staging. Vuol dire che in quel momento non le è affatto necessario. Siamo al 18 aprile, giorno della scomparsa. Lo staging viene effettuato forse nelle prime ore del mattino del 20 oppure nella tarda serata del 19.
A questo punto dobbiamo chiederci cosa ha fatto cambiare piano all'assassina. Deve essere accaduto qualcosa il giorno 19 che l'ha messa in allarme. Deve aver temuto di venire scoperta. E' stata ascoltata dagli inquirenti? Si è accorta di aver commesso un qualche errore che poteva condurre a lei? Oppure ha appreso qualche notizia dai giornali o da fonti dirette che l'ha messa in allarme? In ogni caso, tutte queste possibilità portano a una sola conseguenza: era una persona vicinissima a Melania. Però, anche in questo caso, si pone il problema di come e quando le due donne abbiano comunicato per prendere accordi.

Cellulare di Melania
Vediamo cosa è accaduto al telefonino di Melania. Viene spento in modo repentino il pomeriggio del 18 aprile, mentre familiari e amici la cercano disperatamente. Il telefonino riprenderà a funzionare intorno alle 07:00 del 20 aprile. Orario compatibile con quello dello staging. Dunque, se il tutto è avvenuto per mano di qualcuno e non per meri motivi tecnici (perdita temporanea del segnale e riattivazione spontanea per ricerca rete) questo telefonino continua ad avere per l’assassina una notevole importanza. In un primo tempo il corpo non doveva essere necessariamente ritrovato subito, per l'assassina ciò non aveva importanza alcuna. In questo frattempo che Melania è cadavere a Ripe di Civitella dove sta il telefonino? In mano all’assassino o sempre sul posto? Già è strano che il cellulare non sia nelle tasche del giubbotto di Melania ma esternamente. Come ci è finito a terra accanto al cadavere? E' logico pensare che il cellulare deve aver avuto un’importanza primaria per l’assassina se si è preso la briga di riaccenderlo. Voleva accelerare il ritrovamento del corpo, molto probabilmente. Voleva ciò perché aveva attuato lo staging, dunque adesso desiderava che il cadavere venisse ritrovato subito. Lo staging viene effettuato in modo poco immaginativo e in tutta fretta. Viene esagerato, da una parte la siringa infilata nel seno, che non ha senso in  quel posto, ma forse l’assassino non ha potuto arrotolare la manica del giubbotto, non ci ha neanche provato. Il laccio emostatico è un tentativo goffo di far credere che chi ha commesso l’omicidio si è fatto di eroina,  prima o dopo l’aggressione. Sarebbe interessante capire cosa c’era nella siringa. Vuole anche far credere che l’aggressore abbia tendenze esoteriche o naziste incidendo la svastica sulla coscia scoperta. I colpi di punteruolo sono un accanimento contro il corpo dell’ormai povera defunta Melania che non hanno solo lo scopo di depistare ma di oltraggiare. Quello che non ha pensato di fare, e violarla nelle parti intime per far sospettare anche un'aggressione di tipo sessuale. Motivo in più per pensare che il SI sia una donna che non riflette sull’appetito sessuale da un punto di vista maschile. Un altro errore, perché un gesto del genere non poteva mai essere ricondotto a una donna. Sfilare l’anello forse doveva essere un altro tentativo di staging che voleva alludere a un’opera di sciacallaggio. Insomma, un drogato non lascerebbe questi monili, avrà ragionato. Forse però l’anello di fidanzamento si è sfilato più facilmente di quanto avesse creduto per cui la forza eccessiva lo ha fatto letteralmente schizzare lontano tanto che non è riuscito a ritrovarlo. Ha riprovato con l’altro anello ma non ci è riuscita. Potrebbe essere andata così.
Forse il SId ha creduto che Parolisi venisse subito accusato della scomparsa ella moglie. Cosa che non è accaduta. Allora, è stata presa dal panico. Le ricerche devono averla allarmata. Insomma, se ha pianificato l’omicidio non ha pianificato lo staging, altrimenti lo avrebbe inscenato fin da subito.
Cosa è accaduto il giorno 19 aprile? Cosa l'ha messa in allarme tanto da farle rischiare un ritorno sulla scena del crimine? Questa domanda è fondamentale.
Gli inquirenti dovrebbero a questo punto rivedere i loro fascicoli e studiare bene cosa hanno fatto, chi hanno visto e sentito il giorno 19 aprile. Cosa ha allarmato l’assassina di Melania? Deve aver creduto di aver fatto un errore per cui ha cercato di rimediare in tutti i modi confondendo le acque. Evidentemente l’errore che poteva inchiodarla doveva essere sotto il naso degli inquirenti che invece non hanno saputo guardare. Quale evento critico ha fatto cambiare i piani all'assassina da farle rischiare così tanto?
Comunque, c’è una donna implicata in questa vicenda. Un’amica, come da me scritto in un post precedente.  Adesso sappiamo per certo che una donna ha sfilato l’anello di Melania; che non è stato Parolisi ad effettuare lo staging e che l’ipotesi di un complice è necessaria per portare avanti la tesi della sua colpevolezza. Ma quello staging non è servito per sviare i sospetti da Parolisi. Dato che Prolisi non era affatto sospettato, almeno ufficialmente. È servito perché il SId non venisse neppure sospettata. Nell’intervista del 27 04 2011, l’amica Sonia, parla di una favolosa storia d’amore fra Parolisi e Melania. Non era così, ma forse era necessario far credere che i motivi dell’uccisione di Melania non erano da riferire alla sfera privata di Melania. Come a  indirizzare gli investigatori verso piste suggerite dallo staging. Ovviamente, se è lei la colpevole. Altrimenti potrebbe aver detto queste cose per puro rispetto della memoria di Melania e per amicizia nei confronti di Salvatore. L'assassina è una donna molto amica di Melania tanto da indurla ad andare con lei a Ripe lasciando figlia e marito temporaneamente soli. A Folignano quante amiche aveva Melania da darle tanto credito?
Forse lo staging è servito anche a rafforzare l’idea che si erano fatti gli inquirenti di un allontanamento forzato di Melania da Pianoro. Assecondare tale ipotesi. Ma nello staging è stata fatto qualcosa che non ha nulla a che vedere con il depistaggio e riporta ai moventi intimi che hanno spinto questo assassino a uccidere Melania. Alludo ai colpi inferti post mortem. Dati con un punteruolo. Forse, ho immaginato, con la punta acuminata di un ombrello. Solo un forte odio può suggerire un gesto così bestiale.
Per i motivi esposti nei precedenti post, io prenderei il DNA a tutte le amiche di Melania, ovviamente a partire da quelle più intime. In ogni caso, chiunque verrà accusata sicuramente cercherà di coinvolgere Parolisi in ogni modo.

Conclusioni:
Una cosa certa, senza alcun dubbio, è che se è stato Parolisi l'artefice dell'uccisione della moglie, non può aver agito da solo. Tuttavia, nonostante il DNA trovato nella cavità orale di Melania, non sembra che l'omicidio possa essere imputato a un militare professionista, nonché istruttore, dal momento che la donna verrà pugnalata senza che nessun colpo risulterà mortale. O meglio, senza che vi sia un colpo che la stramazzerà.
Le coltellate sembrano inferte cercando il soma della vittima senza individuare organi vitali. Viene lasciata morire dissanguata come se l'assassino avesse fretta di allontanarsi. Parolisi poteva avere fretta. Però, la manipolazione del telefonino di Melania avviene quando Salvatore è a Pianoro. Dunque, mentre egli cerca la moglie qualcuno spegne il telefonino di Melania. L'assassino dunque lascia la scena del crimine in tutta fretta. Però, l'ora ufficiale, secondo alcuni resoconti, in cui il cellulare si spegne del tutto, sono le 19:00. Ma io credo assai prima. Altrimenti significherebbe che o l'assassino si è recato alle Casermette per spegnere il cellulare oppure l'aveva con sé. Ma i tabulati non registrano altre celle. Sarebbe interessante sapere l'ora esatta in cui il telefonino smette di squillare
D'altro canto, del DNA femminile è stato repertato sull'unghia dell'anulare della mano sn di Melania, proprio su quel dito dal quale è stato sfilato l'anello di fidanzamento rinvenuto presso il corpo della giovane. Quindi, appare probabile che il DNA sia rimasto sull'unghia di Melania proprio durante questo tentativo di sfilare l'anello. Non sembra dovuto a graffiamento in un tentativo di difesa perché solo a livello di questo dito viene rinvenuto del DNA.
Il tentativo di staging viene effettuato probabilmente il 20 aprile verso le sette in concomitanza con il "risveglio" del cellulare di Melania, rimasto inattivo dalle 19:00 del giorno 18 aprile, come abbiamo appena visto. Sì è supposto che se il telefonino fosse andato in ricerca rete fino a trovarne una la mattina del 20, la batteria nel frattempo si sarebbe scaricata perché tale procedura richiede un surplus di energia.
Lo staging non può essere opera di Parolisi.
Staging e omicidio hanno due momenti diversi. Non sono contemporanei, segno che qualcosa ha modificato i piani dell'assassino il giorno 19 aprile. Deve essere stato qualcosa che ha ritenuto estremamente compromettente per lui (o lei) se ha deciso che valeva la pena rischiare di tornare sulla scena del crimine per alterarla. Tale alterazione abbiamo detto avviene presumibilmente la mattina presto del 20 aprile. Se lo staging non era previsto, la siringa e il laccio emostatico devono essere stati reperiti senza troppa difficoltà dall'autore, visto che aveva a disposizione poco tempo. 
Lo staging non pare sia un tentativo di aiutare Parolisi a uscire dai guai visto che non era affatto sospettato nei primi due giorni. Si è pensato a un rapimento, a un collegamento con il caso di Rossella Goffo. L'assassino dunque ha temuto qualcosa. Forse ha rimuginato sui suoi movimenti e ha creduto che poteva essersi tradito, quindi doveva in qualche modo rimediare. L'alterazione della scena del crimine era intesa a far uscire dalla teoria dei sospetti familiari e amici di Melania e condurre gli investigatori su piste sataniche o relative al mondo della tossicodipendenza. Insomma, mondi del tutto estranei alla vittima.
I sospetti che possa esserci una donna dietro tutto questo sono altissimi dal momento che se escludiamo Parolisi non abbiamo altra scelta: il DNA ritrovato è femminile; Melania era in una posizione compatibile solo con la presenza di un'altra donna; le ferite non sembrano essere state date con la vigoria di un uomo. Ma su questo punto avrei da ridire, perché la furia omicida di una donna può benissimo sprigionare una forza pari a quella di un uomo.
Abbiamo detto che Melania era in un atteggiamento di intimità personale compatibile sono con la presenza di una donna (se escludiamo il marito). C'è da chiedersi, visto che Melania era una donna di costituzione tutt'altro che fragile, quale era il piano dell'aggressore se la vittima non avesse sentito il bisogno fisiologico di fare pipì. 
Se una donna è implicata in tutto questo bisogna indagare sulle amicizie intime di Melania e Salvatore, poiché potrebbe trattarsi o di una complice di lui o di una intima amica di lei. Tuttavia, abbiamo appena detto che il telefonino di Melania suggerirebbe una certa estraneità di Parolisi per il fatto che è stato manipolato a poche ore dalla morte di Melania, mentre l'uomo era in presenza di altre persone nonché delle forze dell'ordine.
Per la tempistica fra le chiamate di Sonia al cellulare di Melania e la scomparsa della medesima, praticamente in contemporanea, così come Parolisi sale in cima alla lista dei sospetti, anche questa amica intima di Melania dovrebbe essere aggiunta fino a che la sua posizione non sarà chiarita.
Le possibilità sono due: la donna è molto vicina a Salvatore e l'aiuta nell'omicidio oppure era un'amica di Melania.
Salvatore, nei giorni a seguire, però, cerca una donna che non è dei paraggi. La sua amante risiedeva in altra regione.
Dal momento che Melania era arrivata da poco a Folignano o la sua assassina è giunta da lontano oppure era una del posto. Lo staging effettuato due giorni dopo l'omicidio fa propendere per una residente.
Il campo della ricerca non dovrebbe poi essere così vasto. Questo caso si può  e si deve risolvere.

7 commenti:

  1. Come sempre interessanti i tuoi post!

    Mi ha dato da riflettere il discorso del cellulare spento e riacceso (se realmente è stato così). Però durante la lettura ho rilevato alcuni particolari che ti riporto, senza nessuna pretesa di verità beninteso, ma solo per avere occasione di dibattito eventualmente, con te e con i tuoi lettori.

    -io personalmente, non riesco a fare pipì in presenza di mio marito, anche se conviviamo da 10 anni. Se mi fossi appartata dietro al chiosco, e sentissi i suoi passi dietro di me, mi volterei sicuramente (scocciata).
    E' una riflessione personale che non ha assolutamente valore, comunque.

    -il DNA di Parolisi potrebbe essere entrato nel cavo orale della moglie durante l'atto di tenerle tappata la bocca con una mano (sudata?), per non farla urlare e/o tenerla ferma durante il tentativo di scannamento, e non con "un bacio" come la coppia di avvocati difensori ha voluto raccontare.

    -non posso giurare sull'attendibilità della notizia, ma pare che Parolisi dopo le prime ricerche alle altalene in compagnia delle forze dell'ordine, abbia detto che andava in caserma... ma ci abbia messo più del dovuto (e il corpo di melania potrebbe essere raggiunto in quel lasso di tempo)
    Ignoro se altri eventuali "buchi" possano esserci stati nella sorveglianza, ad esempio la mattina che Parolisi ha dormito a casa dell'amico Paciolla, e quest'ultimo ha riferito di essersi accorto che alle 5 di mattina, ancora buio, il caporalmaggiore era uscito di casa senza dare spiegazioni.
    (era il giorno 20)

    -riguardo allo staging e all'oltraggio del cadavere, si è parlato all'inizio, molto di straforo, di un tappo infilato nelle parti intime di Melania...
    mi dispiace riportare particolari che non sono in grado di documentare, ma lo scrivo, in caso qualche altro lettore ne sappia qualcosa di più..
    probabilmente era un articolo di "Oggi", del quale però esiste solo la versione cartacea mentre on line non si trova...

    -il motivo per Parolisi di tornare sul luogo del delitto potrebbe essere di effettuare lo staging: durante le prime domande degli inquirenti potrebbe essersi sentito "poco sicuro" riguardo alla sua credibilità, e potrebbe aver scelto di tornare a depistare.
    D'altra parte Parolisi ha dato prova in diverse occasioni di cercare (più o meno efficacemente) di depistare e occultare prove (cancellazione pagina FB, occultamento cellulare dedicato all'amante nel sacchetto dietro agli spogliatoi, pc della caserma non consegnato, telefonate all'amante "non telefonare da ambienti chiusi e usa solo telefoni puliti"...)

    -non riesco a dare troppa importanza al DNA ritrovato sotto l'unghia: è molto poco, misto, non epiteliale, ed è l'unico presente su tutto il corpo.. un po' poco forse per attribuirlo all'assassina.
    Ricordiamo che Melania ha passato tutta la mattinata in giro per ambulatori (per la figlia e per lei) oltre che al supermercato: può essere benissimo che abbia urtato un'assistente, ad esempio rivestendo la piccola, o abbia stretto la mano a dottoresse o infermiere.
    Comunque, se il DNA sia determinante o meno, si potrà verificare in modo relativamente semplice: confrontando infermiere, dottoresse e cassiere, e tutte le amiche di Melania... perchè se l'omicidio è dettato da odio, il DNA non potrà essere di una sconosciuta totale. Dopodichè si passerà a trovare l'eventuale alibi.

    mi scuso se ho scritto inesattezze, e per la prolissità...
    grazie anche questa volta di avermi ospitata sul tuo blog.

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  2. hai pensato che chi ha spento e poi riacceso il telefono, che altrimenti si sarebbe caricato, dovesse probabilmente conoscere il pin?
    terrei anche in considerazione il fatto che il dna di parolisi potrebbe essere di altra natura, per esempio successivo ad un rapporto orale, più...hm... resistente della saliva alla saliva?

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  3. @kolost, ciao
    secondo me il liquido seminale è facile da individuare, rispetto a DNA derivante da saliva o sudore.. penso che se ne sarebbero accorti.
    il discorso del PIN potrebbe essere valido solo se il cellulare avesse questa impostazione attiva (conosco molte persone che hanno tolto il PIN e se spegni e riaccendi il cellulare, non hai bisogno di inserirlo)
    Spero che gli inquirenti abbiano controllato se era necessario sapere il codice segreto per riattivare il telefono di Melania... chissà che anche questo non abbia potuto influire sull'arresto di Parolisi-
    sono convinta che gli inquirenti abbiano elementi ignoti all'opinione pubblica

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  4. Per Sara:
    io ringrazio te per i commenti. Hai fatto bene a rilevare che tu avresti reagito diversamente in analoga situazione di bisogno fisiologico. Anche io sono molto riservato in questo. Non sappiamo però se lo fossero i coniugi Parolisi. Infatti, ho posto la questione con un punto di domanda.
    Il DNA di Parosili nella cavità orale di Melania non penso fosse di natura spermatica (e rispondo a Kolost) per i motivi detti da Sara. Inoltre, gli avvocati difensori hanno fatto riferimento ad un bacio. Credo sia DNA di naTura salivare. Però la sottolineatura del medico legale relativamente a rappornti sessuali consenzienti mi ha fatto venire il dubbio che potresti aver pensato ciò non a torto.
    Comunque, come vedete il dibattito è costruttivo. Personalmente non avevo affatto pensato al PIN. Io, ad esempio, l'ho disinserito. MI pare un'ottima osservazione, di quelle che potrebbero anche incastrare un eventuale assassino.
    Ritornando a Sara, mi pare strano che se Salvatore fosse riuscito a tapparle la bocca con una mano poi non l'avrebbe subito uccisa.
    Io sono partito con l'idea che Parolisi fosse colpevole marcio, ma poi sono subentrati molti dubbi.
    Mi riservo però, dato le riflessioni che mi hanno suscitato i vostri commenti, di rispondere più diffusamente con altro post. Spero domani.
    Di nuovo mille grazie, senza commenti da paarte dei lettori un blog è veramente triste

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  5. ...molti blog non vale la pena di commentarli...! ;)

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  6. Bel post.
    Mi interesserebbe un approfondimento sull'effetto del caffè sulla digestione.
    Grazie.

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  7. Carissimo Henry, sono molto felice di ricevere un tuo commento. Avrei voluto e dovuto risponderti prima ma proprio non ho potuto.
    Quando ho scritto il post non avevo ancora letto l'Ordinanza della Procura di Ascoli Piceno. Le notizie che avevo erano dunque quelle che "raccattavo" qui e là. Tagliabracci non dice che la caffeina avrebbe rallentato d un'ora la digestione della povera Melania. Come ben sai asserisce invece che un'ora prima di venire uccisa, Melania avrebbe ingerito una bevanda a base di caffeina (caffè o Coca Cola o similari). La caffeina viene totalmente assorbita in circa 45 minuti a livello gastrico. Il tossicologico ematico però ha riscontrato caffeina. Credo che ci vogliano circa altri 15 minuti perché la caffeina scompaia anche dal circolo ematico. Per cui un'ora dovrebbe essere la somma di questi tempi.
    In ogni caso è stata un'università canadese, la Guelph, ha stabilire che la caffeina rallenta la digestione. L'esperimento però è stato fatto dopo un pasto regolare e monitoraggio in tutte le 6 ore necessarie per l'intero ciclo della digestione. Come sappiamo Melania è stata uccisa entro due ore dall'ultimo pasto a base di una piadina e un bicchiere di latte. Tempo troppo breve per vedere gli effetti del rallentamento della caffeina, la quale in sostanza inibisce il pancreas nel secernere gli ormoni per il metabolismo dei glicidi.
    Ti ringrazio per il tuo contributo.

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