giovedì 26 maggio 2011

Un giallo da manuale - Il caso di Melania Rea -Terza parte: considerazioni e logiche criminali



Nell'ultimo articolo su Melania Rea asserivo che il puzzle non si componeva poiché c’era una tessera avvelenata,  in pratica non riuscivo a comprendere un intervallo di tempo così lungo, ben 9 ore fra il momento della scomparsa e l’ora del decesso. Le prime notizie asserivano infatti che la morte sarebbe avvenuta fra mezzanotte e le tre del mattino. A dire il vero, esprimevo dubbi su tale fascia oraria e avanzavo l’ipotesi che la morte doveva essere avvenuta poco ore dopo la scomparsa se non addirittura prima. In effetti, adesso si parla di un orario compreso fra le 14 e le 17. C’è una bella differenza! A questo punto ho deciso di rivedere la questione.

PAROLISI INNOCENTE O COLPEVOLE?

Per fare un ragionamento bisogna partire da questo presupposto. Le ultimissime notizie asseriscono che Melania sia stata uccisa mentre era accovacciata, ovvero nell’atto di fare la pipì, come è consuetudine delle donne. Tale particolare collima con la versione data dal marito, ovvero che Melania si sarebbe allontanata per andare in bagno. Però, era diretta al ristorante il Cacciatore a poche centinaia di metri e non certo a Ripe di Civitella a ben 15 km di distanza! Dunque, questa nuova informazione che ci giunge dai medici legali allontana i sospetti da Salvatore oppure li rinforza? Infatti, da una parte sembrerebbe scagionarlo dal momento che il dato conforta la sua testimonianza ma dall’altro, per lo stesso motivo, tende ad accusarlo ulteriormente. Mi spiego: avendo egli ucciso Melania nell’atto di fare pipì gli conviene asserire che lei si è allontanata proprio per tale motivo, rafforza la sua testimonianza, lo rende più credibile. Tuttavia, il discorso si fa complesso a seconda che Melania sia stata uccisa a Ripe di Civitella oppure proprio a Pianoro. In effetti la circostanza è sospetta. Se Melania muore a Civitella guarda caso viene uccisa alla sprovvista proprio mentre è accovacciata per fare pipì. Scompare per andare a fare pipì  e viene uccisa mentre fa pipì… seppure a 15 km di distanza! E poi, altra strana coincidenza, viene uccisa in un luogo frequentato da Salvatore per motivi di lavoro. Insomma, se Melania è stata colpita mentre faceva pipì a Ripe di Civitella secondo me la posizione di Salvatore si aggrava. Se invece l’aggressione è avvenuta a Pianoro, possiamo senza indugio escludere Parolisi dalla lista dei sospetti perché non avrebbe avuto il tempo materiale per trasportare il corpo a Ripe e inscenare lo staging.

I PANTALONI E LO SLIP ABBASSATI

Si è parlato di un depistaggio, a questo punto invece forse dobbiamo attribuire tale circostanza al fatto che Melania si accingeva a fare pipì. L’assassino l’ha aggredita alle spalle, lei non ha fatto in tempo a difendersi perché impedita dalla posizione e anche dagli indumenti abbassati che le hanno impedito la fuga. Tuttavia, l’assassino non la ricopre, incide una svastica sulla coscia sinistra, infilza una siringa sul giubbotto e lascia a fianco un laccio emostatico. Queste cose potrebbe averle fatte tutte Parolisi? Forse, tra poco vedremo i tempi. Quello che non tornano però sono le ferite post mortem, a che distanza dalla morte sono state inferte? E dove, su quali regioni anatomiche? Melania è stata rinvenuta supina, cioè con il viso rivolto in alto, dunque tali ferite dovrebbero essere state date tutte sulla parte anteriore del corpo. Se tali colpi sono stati inferti pochi minuti dopo la morte forse sono da attribuirsi a uno scopo pratico, ovvero l’assassino voleva essere certo che la donna fosse morta. Altrimenti, a distanza di qualche ora avrebbero tutt’altro significato. In ogni caso, l’aver lasciato i pantaloni di Melania abbassati farebbe pensare a una certa fretta da parte dell’omicida. E così la siringa infilzata nel giubbotto invece che nel corpo. Fretta che Parolisi certo avrebbe avuto se avesse dovuto inscenare il finto allontanamento della moglie. Si spiegherebbe così anche lo strano abbigliamento che aveva a Pianoro, in tenuta estiva quando pare facesse piuttosto freschetto. Come è uscito di casa? Qualcuno lo ha visto? Certo nelle telecamere che lo hanno ripreso la mattina insieme a Melania indossava un giubbotto. La mattina non aveva tutto questo caldo.

 LA BORSETTA E IL BORSONE

È stato detto che Melania non avesse portato con sé né la borsetta né il borsone con il cambio della bambina. Questo per me è una falsa notizia: comunque siano andate le cose Melania non sarebbe uscita senza questi effetti. Dunque come mai si sono ritrovati a casa? Per il semplice fatto che è stato il Parolisi stesso a riportarceli, e questo a prescindere che sia colpevole o innocente. Rimane però il problema della borsetta. Se Melania, come sostiene Salvatore, aveva deciso di andare in bagno, perché non si è portata dietro la borsetta? Tutte le donne lo fanno. Tanto più se doveva recarsi in un luogo dove forse per usufruire del bagno bisogna per lo meno consumare qualcosa. Se non altro per cortesia. Parolisi sostiene di aver detto alla moglie “portami un caffè” e lei avrebbe risposto a mo’ di scherzo, “no, non te lo porto”. Ma Salvatore non si era accorto che la Melania  si stava allontanando senza borsetta? E se pure lei se ne stava dimenticando, dopo questa richiesta da parte di lui, avrebbe dovuto avvedersene. Inoltre, la frase di Salvatore non lascia dubbi che Melania si stesse recando proprio al bar il Cacciatore. Dove altrimenti avrebbe potuto prendere un caffè?
Allora come spiegare questa storia della borsetta? Forse con il fatto che effettivamente Melania voleva fare pipì, ma a Ripe di Civitella, dove si era portato dietro solo qualche fazzolettino e non la borsetta. Questa era rimasta in macchina, e il Parolisi

IL CELLULARE

Il telefonino viene rinvenuto vicino al corpo di Melania. L’assassino non si premunisce di portarlo via. A dire il vero, nell’ipotesi del rapimento da parte di uno sconosciuto costui non si premunisce neppure di sequestrarglielo. E  questo appare veramente un gesto anomalo da parte dell’aggressore. Allora perché questo cellulare non viene portato via? Se si fosse trattato di un estraneo, che ha portato in qualche modo Melania al Boschetto dove poi l’avrebbe uccisa, avrebbe avuto tutto il tempo per cercare il cellulare e farlo sparire. Ma sarebbe stato proprio necessario per lui far sparire questo oggetto? Penso di sì poiché il segnale avrebbe potuto indirizzare gli investigatori a trovare subito il corpo impedendo a costui di effettuare tutte quelle manovre misteriose e senza senso che gli vengono attribuite, tipo: spengere il cellulare e riattivarlo la mattina in cui il corpo è stato ritrovato; infierire con pugnalate post mortem; inscenare lo staging. Se voleva fare tutte queste cose in santa pace il cellulare doveva scomparire.  Se invece attribuiamo a Parolisi l’omicidio possiamo fare un’altra ipotesi: gli è sfuggito durante la fase omicidiaria oppure lo ha lasciato lì apposta.

LO STAGING

A che serve uno staging se non finalizzato a sviare i sospetti, a depistare? Ora, se l’assassino è un perfetto estraneo che sequestra Melania e poi l’uccide, che gliene importa di alterare la scena del crimine? Non fa prima a occultare il cadavere se proprio non vuole impicci? Allestire uno staging comunque potrebbe indurlo a commettere qualche errore, lasciare qualche impronta o traccia. Quindi, deduco, che chi ha creato lo staging voleva far trovare il cadavere di Melania. Infatti, il corpo è stato posizionato in un punto dove si lo si poteva benissimo avvistare. Non è stato per nulla occultato. A chi serve che il corpo venga ritrovato al più presto? A ci vuole allontanare i sospetti da sé. In questo caso, però, chi poteva pensare che venisse subito sospettato? Forse colui che vuole crearsi un alibi.  Colui il quale, cioè, vuol far credere che si trovava in un posto quando in realtà si trovava in un altro. Alludo a Parolisi, ovviamente. Nell’ipotesi che sia lui l’assassino è necessario che il corpo venga ritrovato, poiché se nessuno avvista la moglie a Pianoro come fa lui a dimostrare che non l’ha fatta fuori prima? Se Melania scompare per nel nulla i sospetti su di lui non cesseranno mai. Sarà sempre il principale indagato, per cui è meglio che il corpo venga scoperto. Naturalmente in un posto lontano da dove si trovava lui al momento della scomparsa. Lasciare il cellulare sul posto può accelerare le ricerche e far trovare Melania prima che il corpo si decomponga al punto tale che non si possa più stabilire l’ora della morte. Inoltre, telefonarle quando è già scomparsa indurrà gli inquirenti a credere che egli effettivamente fosse a Pianoro mentre la moglie era altrove.

ITINERARI E TEMPI
Vediamo gli orari:


Itinerari
km
Partenza
Arrivo
Minuti
        1.             
Folignano – Ripe di Civitella – Colle San Marco - Folignano 
37
14:00
14:55
55
        2.             
Folignano – Ripe Di Civitella – Colle San Marco
30
14:00
14:30
40
        3.             
Folignano - Ripe Di Civitella
15
14:00
14:15
22
        4.             
Ripe Di Civitella – Colle San Marco
15
14:15
14:30
15
        5.             
Folignano – Colle San Marco
8
14:00
14:15
15

L’intero circuito richiede 55 minuti per 37 km .




Spezziamo questo itinerario. Stabiliamo come partenza le ore 14:00 secondo quando riferisce Salvatore. Può essere perché la telefonata fra la madre e Melania termina alle 13:42. La telefonata di Sonia, alla quale però Melania non risponderà, verrà effettuata alle 14:40. Questi sono due punti fermi. Alle 13:42 Melania è ancora viva alle 14:40 forse è già morta. In tutto, 58 minuti

Arco temporale ultime ore di Melania


Se alle 13:42 termina la conversazione con la madre fra un minimo di preparativi, uscire di casa, montare in macchina, aggiustare la bimba sul seggiolino, la partenza potrebbe effettivamente essere avvenuta a quell’ora, minuto più minuto meno .
Ragioniamo nell’ipotesi di Parolisi innocente: supposizione 5 della tabella. Partono alle 14:00 e alle 14:15 /14:20 sono a Pianoro. Se questo orario è confermato Parolisi mai e poi mai potrebbe essere colpevole. Tuttavia, potrebbero essere andati prima a Ripe di Civitella, anche lì ci sarebbero arrivati intorno al medesimo orario, 14:15/14:20. 


Nella versione che Parolisi dà, sostiene che loro lì c’erano già stati poiché Melania voleva vedere dove lui effettuava le cosiddette continuative, ovvero addestramenti, e in quell’occasione avrebbero anche fatto l’amore. Forse è vero, ma è sicuramente in questa occasione che vi si recano. Durante il tragitto la bimba si addormenta. Forse l’intenzione originaria era un’altra ma quando Melania sente lo stimolo di fare la pipì, Parolisi trova la giusta occasione per colpirla. Lei è talmente sorpresa che non riesce a reagire, inoltre ha slip e pantaloni abbassati. Parolisi usa un coltello comprato per la bisogna. Usa un’arma che poteva nascondere nella giacca, che non fosse associabile né a un utensile domestico né ad un attrezzo militare. La siringa e il laccio erano già sul posto, forse anche l’arma era già stata messa là. Non ha molto tempo a disposizione. Lascia Melania così com’era, pantaloni e slip calati sulla coscia. Inscena lo staging. Raccatta la borsetta. Si cambia. Lascia il cellulare e sale in macchina. Lungo il tragitto si disfa dei vestiti. Il tutto può essersi svolto nel giro di 10/15 minuti. Dunque riparte verso le 14:35. Alle 14:50/14:55 giunge a Pianoro. Alle 15:00 lo avvista il signor Ranelli proprietario del chiosco. Alle 15:20 i due si incontrano, Parolisi appare preoccupato. Alle 15:30 avverte i carabinieri. Non so esattamente cosa dicono i tabulati telefonici ma su per giù gli orari dovrebbero essere questi.

I CANI MOLECOLARI

Sappiamo, però che questi preziosissimi animali hanno seguito una traccia olfattiva di Melania che nulla aveva a che vedere con il tragitto che la donna avrebbe dovuto compiere. Qual è il significato di questo percorso? Innanzitutto, ci dice che Melania, conoscendo il posto non avrebbe mai potuto sbagliarsi. Dunque quella strada a piedi non avrebbe mai potuto farla. Allora? Allora mi chiedo se non hanno seguito una traccia olfattiva presente nella macchina, questo vorrebbe dire che Parolisi è andata a verificare a piedi se la moglie era andata per caso al ristorante. Ma una  volta in macchina, non ha cercato un bel nulla, si è diretto la bivio e invece di risalire verso il ristorante si è fermato al monumento ai caduti. Poi è ritornato alla pineta dove sarebbe scomparsa la moglie rifacendo il percorso inverso, quindi mai prendendo la via che porta al ristorante. Se questo fosse vero vorrebbe dire che Parolisi non aveva bisogno di verificare il tragitto della moglie perché  sapeva benissimo dov’era: a Ripe di Civitella. Cadavere.

In giallo e in azzuro il percorso che avrebbe dovuto fare Melania e che Parolisi ha fatto di certo a piedi quando è andata a cercarla. In rosa il tragitto di Parolisi in auto nell'ipotesi che non abbia mai risalito verso il ristorante come avrebbe invece dovuto fare seguendo la linea rossa.

MOVENTE
Parolisi aveva un amante ma non avrebbe mai lasciato la moglie, troppi legami con la famiglia di lei. E poi appariva una persona per bene. Melania è stata uccisa con volontarietà, secondo un piano preciso. Lo staging dimostra una pianificazione. E così l’arma usata.

Orai abbiamo affrontato l’argomento partendo dalla prospettiva di un Parolisi colpevole. Ma se fosse innocente? Si aprirebbero altri scenari. Molto più complessi.

A difesa di Parolisi, se la scienza tanatologica lo conferma, ci sono l’ora della morte, se posticipata dalle 15:00 in poi, le ferite post-mortem, se inflitte almeno un’ora dopo il decesso, la lunga agonia di Melania. Quanto lunga? Più dura la sua agonia più si allungano i tempi delle ferite post mortem più si allontanano i sospetti da Salvatore. Inoltre, a suo discapito abbiamo l’avvistamento di Melania da parte del Ranelli, che crede di averla scorta. Il percorso seguito dai cani molecolari che testimonierebbero una effettiva direzione opposta a quella del ristorante il Cacciatore. Potrei aggiungere anche la dinamica: forse Parolisi non avrebbe avuto bisogno di infiggere tante coltellate, anzi, non avrebbe neppure usato una tale arma visto lo spargimento di sangue che procura. La presenza della figlia. Un vero e proprio movente. È vero, aveva un amante, ma quanti mariti fedifraghi uccidono le mogli?
Se Parolisi è innocente come è potuto accadere che Melania sia stata uccisa poche ore dopo la sua scomparsa a 15 km di distanza? Come c’è arrivata lì. Con chi? Perché?

ALLONTANAMENTO VOLONTARIO DI MELANIA DALLA PINETA

Ritorniamo al punto in cui Salvatore dice che Melania richiede di andare in bagno. La sua meta è il Cacciatore. Ma come mai prende una direzione completamente diversa? Perché non si porta la borsetta? Come mai invece ha il cellulare? Se si è allontanata alle 14:30, come mai alle 14:40 non risponde all’amica Sonia, o comunque allo squillo del suo cellulare? Come mai questo telefonino continua a squillare e Melania non  risponde anche se a telefonare è il marito o il fratello?
Che Melania non abbia intenzionalmente presa la strada che conduce al Cacciatore ce lo dicono i cani molecolari, Melania conosceva il posto dunque intenzionalmente non vi si reca. Del resto, il ristorante è proprio lì, a poche centinaia di metri. Se aveva un bisogno fisiologico, e non voleva usufruire dei bagni della Pinetina perché non li riteneva abbastanza puliti, aveva quell’unica alternativa. Oppure, avrebbe dovuto arrangiarsi in qualche prato. Ma in questo caso si sarebbe per lo meno portato dei fazzolettini, oppure avrebbe chiesto al marito di accompagnarla.
La borsetta rimane un mistero. Dov’era quando sono scesi dalla macchina? È rimasta nell’auto? E come mai è rimasta lì? È normale che una donna non si porti dietro un accessorio così utile?
Dunque Melania si allontana, forse con la scusa di andare in bagno dato che al Cacciatore nessuna l’ha veduta. Dove va? Ha un appuntamento con qualcuno? Se così è dove era fissato l’incontro? Al monumento ai caduti? Per arrivare in questo luogo dalla Pinetina un dieci minuti e forse più ci vogliono. Se si è allontanata alle 14:30, dovrebbe esserci arrivata intorno alle 14:40/14:45. Nel frattempo chiama Sonia con il numero della madre, numero che Melania non conosce. Allora perché non risponde? Potrebbe trattarsi della persona con la quale ha l’appuntamento. Oppure è già in presenza di questa persona quando Sonia chiama? Ammettiamo che sia così. Cosa avevano di tanto importante da dirsi? Era un uomo o una donna. Oppure due donne? Volevano forse rivelarle qualche altra tresca di Salvatore? Come avrebbero fatto a convincerla a salire in macchina fino a Ripe di Civitella? Avrebbe lasciato la figlia per andare a fare una verifica sul conto del marito? Ma poi Melania era così interessata a una rivelazione da genere tanto da allontanarsi in auto, seppure fugacemente, da Pianoro? Solo un forte legame di amicizia con questa tale persona avrebbe potuto convincerla a fare una cosa del genere.
Giunti a Ripe, Melania viene uccisa. Perché? Quale sarebbe il fine di una tale omicidio? Vendetta contro il marito? In quanti l’avrebbero pugnalata? Almeno in due, per cui non ha potuto opporre nessuna resistenza e si spiegherebbero così le ferite “anche” alle spalle?
Le ferite post mortem potrebbero essere state inferte per depistaggio, è stato detto. Sinceramente non ho capito in che modo depisterebbero, quale funzione avrebbero avuto a tal fine. Se proprio devo dare un senso a tale gesto mi viene da pensare alla volontà da parte dell’omicida di coinvolgere un complice costringendolo a colpire a sua volta. Mi chiedo anche se queste ferite post mortem ci siano davvero, se siano una falsa notizia, se si tratta di una forzatura giornalistica, se sono da attribuire a una interpretazione data lì per lì dal medico legale, una supposizione che avrebbe dovuto avere una conferma in sede autoptica.
Perché l’assassino o gli assassini hanno lasciato in evidenza il cellulare? Perché hanno inscenato uno staging? Hanno creduto che potevano essere in qualche modo riconosciuti? Non facevano prima a occultare il corpo, a farlo sparire? Oppure si tratta di una singola persona che non aveva la forza sufficiente per spostare il cadavere di Melania quindi ha dovuto arrangiarsi in questa maniera? Comunque sia, non si scioglie il quesito, perché attuare lo staging? Perché non portar via il cellulare? Sarebbe tornato utile per lui  o per lei o per loro che il corpo venisse trovato il più tardi possibile.

MELANIA SI ALLONTANA PER ANDARE IN BAGNO
aggressori sconosciuti la sequestrano

In questa ipotesi la faccenda si complica ancora di più. Vorrebbe dire che si è allontanata per andare al Cacciatore ma poi ci ha ripensato, forse si è accorta che non aveva preso la borsetta quindi ha optato per un luogo appartato, per cui si è diretta verso il monumento ai caduti. Qui, oppure prima, qualcuno l’ha intercettata, costretta a salire in macchina e giunti a Ripe l’avrebbe uccisa. Ritorniamo al punto di partenza con tutti gli interrogativi. Tranne il movente che ci appare del tutto sconosciuto. Forse i sequestratori erano più di uno, dato che Melania era un donnone alto 180 cm e con costituzione robusta. In ogni caso, chiunque sia stato perché si reca al Bosco delle Casermette? Rischia per 15 km che qualcuno intercetti la sua auto solo per uccidere una sconosciuta senza un perché? Oppure, chi l’ha sequestrata la conosceva e le voleva male, o voleva male al marito? Ma doveva trattarsi di un odio profondo se è arrivato ad ucciderla.

MELANIA SI ALLONTANA PER ANDARE IN BAGNO
qualcuno la uccide mentre si accinge a fare la pipì

L’altra ipotesi è che Melania si sia allontanata per andare in bagno, magari ha fatto un lungo percorso fino a che non ha trovato il posto giusto, quindi qualcuno, che l’ha vista appartarsi, l’ha seguita e quindi l’ha uccisa. In questo caso la scena del crimine sarebbe a Pianoro. Ma credo che i cani ci sarebbero arrivati a individuarla. Ma poniamo che sia sfuggita agli investigatori, così, tanto per assecondare il ragionamento. Perché l’assassino avrebbe fatto una cosa del genere? Uno psicopatico? Ammettiamolo. Ma poi che fa, carica il corpo di Melania sull’auto e lo porta fino alle Casermette? Lì magari, le infligge le ferire post mortem e inscena lo staging? Che utilità poteva portargli una cosa del genere? Siccome è uno psicopatico, questa sarebbe una firma? Ha assecondato una sua fantasia? Se così fosse avremmo dovuto trovare tracce del trascinamento del cadavere, perché Melania non potevi prenderla in braccio e spostarla. Ma non ci sono tracce del genere né sui vestiti né sul terreno. Inoltre manca il movente, anche gli psicopatici ne hanno uno, generalmente, di tipo erotico. Tuttavia, Melania non ha subito alcuna violenza sessuale. Un’ipotesi del genere è da scartare a meno che non si sia trattato di una banda di balordi. Aggredita da più persone, questi poi per non rischiare di essere individuati spostano il corpo di Melania da Pianoro a Ripe. Di certo avrebbero rischiato moltissimo perché Melania non era da sola e se chi l’accompagnava si fosse presentato li avrebbe colti con le mani nel sacco. Inoltre, avrebbero fatto sparire il corpo, non avevano bisogno di attuare lo staging. Senza contare che si sarebbero portati in giro un moribonda.

IL RASOIO DI OCCAM ED UNA IPOTESI ALTERNATIVA

La soluzione ai tanti quesiti è quella che appare la più semplice, il rasoio di Occam recide tutte la ipotesi e punta il dito ancora una volta contro Parolisi. Questo approccio metodologico dice infatti che sono da preferire le ipotesi più semplici e con meno fattori. Ma rimangono i quesiti su esposti: ora della morte, ferite post mortem. A meno che Salvatore non abbia avuto un complice che si sia presa la briga di aiutarlo, tali vincoli scagionano Parolisi. Se è stato lui, ed ha fatto tutto da solo, Melania non è morta dopo una lunga agonia, non ci sono ferite post mortem, o se ci sono allora sono state inferte a ridosso del decesso.  In un’altra prospettiva potrebbe anche essere che a Ripe la coppia non fosse da sola ma con qualcuno che ha iniziato a colpire Melania in preda alla rabbia. Qualcuno che Parolisi non è riuscito a fermare in tempo. Insieme, hanno poi deciso di costruirsi un alibi: lui andando a Pianoro e lei, perché si tratterebbe di una lei… non so, forse ha prima inscenato di essere Melania, poi è tornata sulla scena del crimine dove ha attuato lo staging, e inferto le ferire post mortem per spregio oppure come dicono gli inquirenti per depistare. Si sostengono a vicenda. Dicono le stesse cose. Danno la medesima versione dei fatti. Rimane però un  quesito: dove avrebbe preso l’arma costei?
La cronologia degli eventi farebbe propendere per la colpevolezza di Parolisi, solo lui avrebbe potuto portare Melania al Bosco delle Casermette. Ma altri elementi non collimano: le ferite post mortem. Come avrebbe potuto infliggerle se non è più tornato sul posto?  L’ipotesi di una complice si fa concreta, forse avevano deciso di agire in concerto ma poi Salvatore non ha avuto il coraggio di pugnalare la moglie, costei non si difende perché pensa lo farà il marito, il quale invece osserva senza reagire, oppure partecipa al delitto impedendo alla moglie di fuggire. Bloccandole il passo, respingendola. Si spiegherebbero così le ferite non immediatamente mortali ma comunque letali che provocheranno al morte di Melania dopo lunga agonia.
Dopo il delitto i due si recano a Pianoro dove lui si abbiglia in modo tale da richiamare l’attenzione mentre lei inscena Melania, si era già premunita di vestirsi uguale a lei. Vi rimane il tempo di essere appena osservata quindi si allontana. Forse ha indosso qualcosa di Melania che i cani percepiscono.
Tornata sulla scena del delitto per allestire lo staging la donna si rende conto che Melania è ancora in vita. Lei però non ha con sé il coltello che andrà quindi a recuperare. Quando torna Melania è ormai deceduta ma ella non vuole rischiare e le infligge le ferite post mortem. Il cellulare di Melania deve essere in bella vista e ritrovato perché sarà quello il suo alibi. Evidenziare il telefonino vuol dire richiamare l'attenzione degli inquirenti su tale elemento. Dai tabulati telefonici dovrà risultare che lei l’ha cercata, per cui non poteva essere insieme a lei.  Così come farà Salvatore. Oppure qualcos’altro è impresso in quel cellulare che va ricercato.
Il Parolisi dunque deve avere usato una persona che era un’altra sua amante. Della quale non sappiamo un bel nulla. Una donna che lui ha usato al solo scopo di sbarazzarsi della moglie senza avere reali intenzioni nei suoi confronti. La sua meta era l’altra, l’allieva.

DIAGRAMMA ORARIO

Poniamo su un quadrante la fascia oraria che va dalle 14:00 (orario della partenza da Folignano) alle 15:00 (avvistamento di Parolisi da parte di Ranelli) e dividiamola in tre sezioni: 


Dalle ore 14:00, momento della partenza da Folignano, alle ore 14:20, ora di arrivo sia a Ripe che a Colle, Melania è viva (area verde). Non si può in questo arco orario capire se Parolisi è colpevole o innocente. Dalle ore 14:20 (ora di arrivo) alle ore 14:40 (ora della telefonata di Sonia) (area rossa) Melania poteva essere a Colle oppure a Ripe. Nella prima ipotesi se qualcuno ha avvistato Parolisi (non importa se abbiamo visto lei) a Colle in questa fascia orario, Salvatore è innocente. Se invece nessuno si ricorda di lui né tanto meno di lei, ci sono due possibilità: la prima è appunto che effettivamente nessuno si ricordi di loro in questa fascia orario e quindi Melania scomparsa, la seconda è che Melania in questo lasso di tempo è stata aggredita e pugnalata. 
Dalle 14:40 alle 15:00 (area azzurra) Parolisi neppure viene avvistato perché sta percorrendo la strada che lo porta da Ripe a Pianoro o perché ancora nessuno si ricorda di lui o non sono sicuri sugli orari?

Concludendo, l'unica possibilità che Salvatore ha è quella di qualcuno che si ricordi di lui nella zona verde a Pianoro.


Riepilogando:





Agonia di Melania


Ferite post mortem

Fascia oraria


14:20 - 14:40

14:20 - 14:40

14:20 - 14:40

Parolisi innocente


Era a Pianoro con Melania

Inizia dopo questa fascia oraria

Inferte assai più tardi

Parolisi colpevole

Ha aggredito la moglie al Boschetto delle Casermette

Inizia in questa fascia oraria

1)     Mai inferte

2)     Inferte a ridosso del decesso

3)    Non inferte da lui, ergo è stato un complice (se non c'è un complice Parolisi è innocente)






Come si vede l’enigma si concentra su questa contraddizione: se Parolisi ha ucciso la moglie e le ferite post mortem sono state date a molta distanza dal decesso non può averle inferte lui quindi deve esserci per forza un complice. Ovviamente, questo complica le cose. Queste ferite credo creino i maggiori problemi agli inquirenti nell'ipotesi di Parolisi colpevole.

        

CONCLUSIONI

Tutto questo per dire che il caso di Melania è veramente un giallo da manuale che farà sbizzarrire le menti più fantasiose.  Ha tutti gli ingredienti: mistero, segreti, sesso. Pare un enigma da camera chiusa anche se è avvenuto in campo aperto. Non sarà la tecnica, la scienza da laboratorio a risolvere questo caso, dal momento che non ci sono abbastanza dati tranne quelli classici offerti dalla medicina legale. E’ un delitto che va studiato e risolto a tavolino. Le tracce vanno cercate nel ragionamento, nelle induzioni. A Dupin sarebbe piaciuto.


7 commenti:

  1. ...e proprio ad Auguste Dupin ho pensato, leggendo per la prima volta questo blog.. :)
    Certo l'esercizio deduttivo sarebbe facilitato dall'avere a disposizione anche quegli elementi che gli inquirenti non hanno diffuso- e probabilmente nuovi indizi saranno portati alla luce dalle indagini.
    Insomma sono piuttosto fiduciosa che questa volta la vittima possa avere giustizia.
    Per quanto riguarda la donna avvistata dal Ranelli, pare abbastanza probabile che abbia visto la figlia del ristoratore "il cacciatore", che accompagnava il Parolisi e la bambina nella prima fase delle ricerche (lei stessa ha ricordato di essere stata alle altalene accanto a loro, e di essere vestita in maniera compatibile a quanto ricordato dal gestore del chiosco; Ranelli stesso ha ritenuto questa eventualità probabile)

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  2. Grazie per l'informazione sulla donna intravista dal Raneli. Però, ovviamente, questo non esclude che la donna potesse comunque anche essere Melania. I ricordi del Ranelli oramai saranno edulcorati dalle troppe informazioni acquisite. Se sei una lettrice di Edgar Allan Poe, come si evince, avrai certamente compreso lo spirito di questo blog.
    Grazie per il commento.

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  3. Grazie a te ovviamente, per darci la possibilità di leggere queste acute analisi e poterle commentare!
    Non sono molti i "luoghi" dove poter approfondire la cronaca con tanta precisione e serietà.
    Mi sono imbattuta per caso nel blog durante una ricerca sull'omicidio Ferrero, il delitto della Cattolica... Confido che il caso Rea invece verrà presto risolto!

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  4. Il Delitto della Cattolica è un mistero che interessa anche me. Avevo persino iniziato un blog apposito per affrontare questo caso. Credo che con le nuove tecniche di indagine potrebbe persino venire risolto.
    Mi interesserebbe poter visionare il Diario del Commissario Orlando.
    La mia incertezza sul caso di Simonetta Ferrero è capire se quella mattina aveva o no detto a casa che sarebbe passata dall'Università.
    Tu ne sai nulla?

    Comunque, grazie per i complimenti.

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  5. Anche io penso che questo caso andrebbe riaperto.
    Da quello che ho capito, gli inquirenti si sono sempre chiesti perchè fosse passata in facoltà (le dispense per l'amica, un appuntamento con qualcuno, un bisogno fisiologico...) quindi immagino -ma non ne ho conferme tangibili- che non avesse detto a nessuno che sarebbe passata all'università; in caso contrario chi ne fosse stato a conoscenza ne avrebbe data testimonianza, certamente se lo avesse detto ai familiari, lo avrebbero riferito agli inquirenti.
    Se il tuo blog dedicato è visionabile, potresti mettere il link? grazie!!!

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  6. Carissima Sara, al momento il blog non è visionabile perché è appena abbozzato. In ogni caso, il quesito se Simonetta avesse o meno detto che si sarebbe recata all'Università rimane. Io non sono riuscito a risolverlo. Sarebbe interessante leggere il fascicolo del caso oppure i giornali dell'epoca.

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  7. Mi chiedo in quali casi si possano riprendere le indagini oggi, a parte nell'eventualità di nuove testimonianze "a sorpresa" che impongano la riapertura del caso.
    Ma le scienze forensi indubbiamente più avanzate rispetto a 40 anni fa, non fornirebbero nuovi elementi di indagine? Si potrebbero trovare nuove tracce.
    Chi può spingere per la riapertura del caso?
    Solo i familiari della Ferrero, immagino.
    Spero che ciò avvenga prima che un eventuale colpevole muoia di cause naturali (visto il tempo che è passato ormai) e comunque al di là del colpevole in cella, Simonetta merita che la verità venga alla luce.
    Grazie per lo spazio concessomi (OT tra l'altro)

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