lunedì 31 gennaio 2011

L'enigma di Perugia

Questa notizia di cronaca nera presenta elementi assai misteriosi. 


ANSA
Perugia: morta ragazza. Era scomparsa sabato
Si era allontanata dopo un lieve incidente, poi aveva chiamato i carabinieri: mi hanno stuprata
31 gennaio, 17:54

Elisa Benedetti, la studentessa di 25 anni scomparsa nella notte tra sabato e domenica a Perugia, è stata trovata morta. Il corpo è stato trovato nei pressi di un laghetto artificiale. Era distante circa un chilometro dalla macchina. A precisarlo sono i vigili del fuoco di Perugia, che dalle prime ore di ieri sono stati impegnati nelle ricerche della giovane, anche con un elicottero del reparto volo di Arezzo. E' stato proprio l'equipaggio dell'elicottero a scorgere il cadavere a ridosso di un laghetto artificiale nella zona collinosa, e molto impervia, tra Casa del Diavolo e Civitella Benazzone: una individuazione non facile, probabilmente resa ancor più complicata dal fatto che il cadavere della giovane era quasi completamente ricoperto di fango. 


L'elicottero è stato usato anche per trasportare sul luogo del ritrovamento il medico legale per la prima ispezione cadaverica e gli inquirenti per svolgere i primi accertamenti sulle cause della morte.
Non ci sono segni di violenza né di lesioni sul cadavere di Elisa. Sarebbero questi, secondo quando si apprende, gli esiti di un primo esame esterno del corpo effettuato dal medico legale, Annamaria Verdelli, gli investigatori, comunque, non escludono alcuna ipotesi anche se al momento la tesi prevalente è quella che la ragazza sia morta di freddo. Da una prima ricostruzione, infatti, sarebbero emersi elementi che farebbero pensare ad un incidente: gli investigatori avrebbero infatti trovato appesi ai rami vicino a dove è stato trovato il corpo della ragazza alcuni indumenti. E ciò farebbe supporre che la studentessa sia caduta nel torrente e si sia poi tolta i vestiti cercando di farli asciugare.
Anche le piccole escoriazioni trovate sul corpo, si sottolinea, sarebbero compatibili con dei graffi che la ragazza potrebbe essersi fatta camminando al buio attraverso il bosco. Sarà comunque l'autopsia a stabilire le cause della morte e anche ad accertare se la giovane, oltre che ubriaca fosse anche drogata: ipotesi, quest'ultima, che gli investigatori al momento non escludono. In caserma a Perugia sono intanto in corso gli interrogatori dell'amica di Elisa e dei giovani nordafricani con cui la ragazza ha trascorso l'ultima parte della serata di sabato, prima di morire.
IN UN BAR NEI PRESSI CITTA' ULTIME ORE ELISA - Sarebbero tornati anche stamani al bar della stazione di servizio IP in zona Ponte Rio, i giovani nordafricani che la sera di sabato scorso avevano trascorso proprio in quel locale lungo la strada che da Ponte Felcino conduce a Perugia insieme ad Elisa Benedetti e ad una sua amica. L'ha confermato la donna che lavora al bar, spiegando però che il giovane che sabato sera era dietro al bancone oggi non è al lavoro. Dal collega, la barista ha comunque appreso che i giovani nordafricani (sembra fossero quattro, due dei quali, tunisini, abiterebbero nei pressi del bar) e le due ragazze di Città di Castello avevano parlato e bevuto, si erano scambiati i numeri di telefono e poi se n'erano andati con le loro rispettive auto in direzioni opposte (un fatto, questo, che sarebbe testimoniato anche dalle riprese delle telecamere di sicurezza del distributore). Di sicuro, il fatto che la Fiat Punto grigia con a bordo Elisa e la sua amica abbia poi avuto un lieve incidente stradale nei pressi di Casa del Diavolo sta a significare che dal bar del distributore Ip le due giovani stavano tornando in direzione nord, sulla strada interna che conduce verso il confine tra il Perugino e l'Alto Tevere.


AMICA ASCOLTATA DI NUOVO DA CARABINIERI - Dopo il ritrovamento del cadavere di Elisa Benedetti gli investigatori sono a lavoro per ricostruire le ultime ore di vita della ragazza di Città di Castello. L'attenzione dei carabinieri (coordinati dal Pm Antonella Duchini) si concentra sia sugli avvenimenti del sabato sera (Elisa aveva trascorso la serata in un bar alla periferia di Perugia in compagnia di un'amica e di quattro ragazzi nordafricani) sia su quello che è successo dopo, fino a notte inoltrata, quando la giovane si è allontanata da sola con la Fiat Punto dell'amica, abbandonando poi la vettura intorno a mezzanotte su una strada di campagna della frazione di Civitella Benazzone. Sempre stamani - secondo quanto si è appreso - a Città di Castello i carabinieri hanno ascoltato nuovamente l'amica di Elisa, insieme alla quale la ragazza lavorava in un call center.



Elisa con l'amica proprietaria della Punto

LO ZIO UNA GRANDE TRAGEDIA - "E' una grande tragedia per la nostra famiglia": così Stefano Benedetti lo zio di Elisa. L'uomo, con un gruppo di parenti e amici di Elisa, ha partecipato alle ricerche della giovane stamani insieme a Vigili del fuoco, Protezione civile, Forestale e Carabinieri. "Siamo stati noi - dice lo zio di Elisa - a trovare lungo il percorso che va dall'auto di mia nipote al luogo dove è stato trovato il suo corpo la sua cuffietta di lana viola. Poi dalle comunicazioni che sentivamo arrivare dall'elicottero dei Vigili del fuoco abbiamo capito che era stata individuata una sagoma e che non c'era più niente da fare". Stefano Benedetti ha poi chiamato il fratello Osvaldo, padre della ragazza: "Fatti forte, siamo tutti con te, stiamo arrivando" gli ha detto.

LA VICENDA - Una notte di baldoria con un'amica e alcuni nordafricani, qualche bicchiere di troppo, poi un lieve incidente stradale, un inspiegabile allontanamento e una strana telefonata ai carabinieri ("mi hanno violentata"): è scomparsa così nei pressi di Perugia, Elisa Benedetti, una studentessa di 25 anni, che dopo l'incidente si è messa alla guida dell'auto trovata ieri, vuota e abbandonata, vicino ad un torrente. E' mistero sui motivi dell'allontanamento da parte della giovane, residente nei pressi di Città di Castello.

Una ragazza come tante, spiegano gli inquirenti, con una famiglia "normale". L'incidente è avvenuto intorno alle 2, nei pressi di una discoteca in località Casa del Diavolo, nel Perugino. Si è trattato soltanto di un lieve tamponamento, senza gravi conseguenze. La giovane - secondo la ricostruzione degli investigatori - era con un'amica, a bordo di un'auto, una Fiat Punto, guidata da quest'ultima. Mentre l'amica, scesa dall'auto, stava parlando con il conducente dell'altra vettura coinvolta, la venticinquenne si è allontanata alla guida della Punto. L'amica ha quindi chiamato i carabinieri per dare l'allarme. Ai militari ha, fra l'altro, detto: "Abbiamo bevuto qualche aperitivo di troppo, sono preoccupata per lei".

Anche la giovane scomparsa ha telefonato ai carabinieri dicendo di essere stata violentata e di essere poi rimasta bloccata poiché la sua auto si era impantanata, nella zona di Ponte Pattoli. Poi il suo telefonino non ha più dato segnali. Gli investigatori hanno sottolineato che la veridicità delle sue affermazioni deve ancora essere accertata. Quello che è stato accertato è che le due ragazze, dopo una serata a Perugia, si sono fermate in un bar lungo la strada per tornare a Città di Castello. Qui hanno bevuto in compagnia di alcuni ragazzi marocchini, probabilmente appena conosciuti, poi si sarebbero allontanate da sole. Una versione che sarebbe anche stata confermata da alcuni presenti nel bar, sentiti ieri dai carabinieri e dagli stessi ragazzi marocchini. Poi l'incidente e la 'fuga' della ragazza. La Fiat Punto, con il telefonino della venticinquenne al suo interno, è stata trovata ieri, in una zona di campagna, in località Civitella Benazzone, una frazione a 15 chilometri da Perugia non lontana dal luogo dell'incidente, nei pressi del torrente Ventia.




Commento: Dunque, riepilogando, le cose starebbero in questi termini: due ragazze (Elisa Benedetti ed una sua amica) si fermano a bere qualcosa in un bar insieme a dei ragazzi nord africani conosciuti in quella occasione stessa. Fanno amicizia, si scambiano i numeri di telefono, poi si dividono, le ragazze vanno via con la Punto, la macchina appartiene all'amica e non a Elisa. Lungo il tragitto per tornare a casa, sono circa le 2 di notte, hanno un tamponamento con un'altra auto. A guidare è l'amica. Si trovano presso Casa del Diavolo: a questo punto accade un fatto strano, mentre l'amica scende per vedere i danni del tamponamento e parla con il conducente dell'altra auto, Elisa si mette alla guida della Punto e fugge senza dare alcuna spiegazione. Ha con sè sia il proprio cellulare che quello dell'amica. Il suo verrà ritrovato nella Punto scarico. Usa quello dell'amica per telefonare al 112 e denunciare una violenza carnale, le sue parole sarebbero state «non so dove mi trovo, mi hanno violentata, l’auto mi sta scivolando, aiutatemi». Nel frattempo l'amica stupefatta dal gesto di Elisa aveva chiamato a sua volta i carabinieri spiegando che avevano bevuto un po' e che adesso etra preoccupata per lo strano comportamento della Benedetti. La Punto verrà ritrovata abbandonata a pochi chilometri da luogo dell'incidente. Il cadavere di Elisa Benedetti a un chilometro distante dalla macchina. Il corpo è ricoperto di fango, si trova presso un laghetto artificiale. Non presenta a una prima valutazione del medico legale nessun segno di violenza. 
Ipotesi: morta di freddo. 
La ragazza sarebbe caduta nel torrente e poi si sarebbe tolta i vestiti per metterli ad asciugare su alcuni rami. Va bene che forse era ubriaca ma mi pare inverosimile che pur in stato confusionale Elisa si possa essere spogliata per far asciugare i vestiti alle 2 di notte!! L'amica non ha riferito alcuna violenza carnale. Dunque, ammesso che ciò sia avvenuto, dovrebbe essere avvenuto dopo che Elisa si è allontanata senza alcun motivo con la Punto. Ma dalla telefonata ai carabinieri sembrerebbe alla guida dell'auto mentre parla e ha difficoltà alla guida perché l'auto pattinata sul fango. Poi è scesa dall'auto e si è persa. Scendere dalla  macchina è stato l'errore che le è costato la vita.Dunque, verosimilmente, Elisa non è ancora mai scesa dall'auto e asserisce una violenza carnale per allertare maggiormente i carabinieri. Davvero un colpo di testa forse dovuto all'alcol ha provocato la scomparsa e poi la morte della giovane donna? Parrebbe proprio così. I ragazzi nord africani dovrebbero essere del tutto innocenti visto che se fossero stati colpevoli di qualcosa alla notizia della scomparsa di Elisa, pur sapendo che l'amica era a colloquio con le Forse dell'Ordine, se ne sono tornati tranquillamente al bar dove hanno incontrato le due ragazze. 
Cosa è accaduto a Elisa? Chi l'avrebbe violentata? Ma sopratutto, perché è fuggita così, senza una ragione? Fuggiva verso qualcosa o da qualcosa? L'amica dovrebbe avere testimoniato insieme al conducente dell'altra auto. Molto probabilmente ha utilizzato il telefono di questi per chiamare i carabinieri, visto che il suo era rimasto in macchina e se lo era portato via Elisa. Forse le due amiche stavano litigando oppure discutendo di qualche evento doloroso. Elisa alla fine non ha fatto molta strada, ha lasciato l'auto a pochi chilometri da dove è avvenuto il tamponamento ed è stata trovata morta vicino all'auto. 
Uno strano  enigma, non c'è che dire, non la morte in sé, ma la fuga.

Nessun commento:

Posta un commento