Quante volte può sparare una
pistola? Tante, ovviamente. Quante persone possono utilizzare quella stessa
pistola per uccidere? Diversi, ovviamente. E quanti possono uccidere la medesima
persona con la medesima pistola? Solo uno può. Questa dovrebbe essere la
risposta. In realtà dipende dalle pistole. Non tutte sono uguali, nella storia del
crimine esistono proiettili magici e pistole stregate. Un proiettile magico
uccise il presidente Kennedy, una pistola stregata uccise due amanti. Già… due
amanti. Cosa c’è di più scontato che uccidere colui che tradisce insieme al suo
amante? Il marito ammazza la moglie e il suo stramaledetto ganzo. Fine delle
storia.
INIZIO
Era una notte buia e tempestosa…
No, non esattamente, per questa pistola stregata la notte era serena e afosa. Comunque
era notte. Quella dannata pistola entrò in azione quella sera e uccise i due
che amoreggiavano in macchina. Quella dannata pistola ucciderà ancora altre
sette coppie di innamorati. Quella dannata, dannatissima pistola non solo
uccideva ma riusciva a mandare in galera chiunque. Venne forgiata nelle operose
officine della Beretta, prestigioso marchio di fabbrica per prestigiose armi da
fuoco. Ma quando gli altoforni fusero l’acciaio di quella pistola, di turno quella
volta doveva esserci Satanasso in persona.
La Beretta calibro .22 Long Rifle (a canna lunga) utilizzata per tutti i delitti da Mostro di Firenze |
Il 21 agosto del 1968, mercoledì,
Enrico si reca a casa di Stefano Mele, il quale nel pomeriggio si era sentito
male sul lavoro ed era rientrato. A casa del Mele, Enrico incontra Virgilio.
Costui come vede Enrico si sente male per il troppo caldo e preferisce
ritirarsi. Enrico deve aver avuto un sogghigno nel vederlo uscire. Ma quel
ghigno, anche quel ghigno, era opera di Satanasso.
In verità Enrico non si chiamava
Enrico e Virgilio non si chiamava Virgilio. Ma, chissà per qual motivo, Stefano
Mele li chiamava così. I due erano siciliani, il Mele era sardo. E sarda era la
moglie, Barbara Locci. Tutti isolani. Ma erano tutti sul continente. In Toscana
per la precisione. A Signa per l’esattezza. Enrico, al secolo Antonio Lo
Bianco, faceva il muratore, aveva 29 anni e tre figli. Virgilio si chiamava in
realtà Carmelo Cutrona. I due siciliani erano come cumpari Turiddo e cumpari
Alfio. Lola era Barbara. Barbara… di nome di fatto. Una donna incapace di
legami veri. Indomabile. Sempre alla ricerca di un uomo. Non era bella. Ma era
disponibile. E gli uomini cosa non avrebbero dato per un po’ di piacere…
Cutrona andò la cinema. Antonio
andò al cinema. Carmelo andò con lo zio. Antonio andò con Barbara. Carmelo
arrivò all’alba del giorno dopo. Antonio no.
Barbara Locci e Antonio Lo Bianco |
La Beretta calibro .22
munizionato con cartucce Winchester serie H LG (long rifle) fece il suo
ingresso nella storia del crimine stampando a caratteri cubitali i nomi di
Antonio Lo Bianco e Barbara Locci nelle prime pagine dei quotidiani. Poi quei
nomi si affievolirono… si stinsero… si opacizzarono sino a sparire del tutto. E
nessuno se ne sarebbe più ricordato ma nel 1982 quel delitto venne associato a
un nome che incuteva terrore: il Mostro di Firenze. Come, il Mostro di Firenze?
E cosa c’entra lui con i due amanti? Non li aveva uccisi il marito reo
confesso, Stefano Mele? Sì, forse. Ma la pistola non venne mai trovata. Quindi
qualcun altro deve averla usata mentre egli soggiornava nelle patrie galere. E
come ha fatto la Beretta a finire dalla mani di
Mele a quelle del Mostro? Magari lui l’ha perduta quella notte… forse… Ma anche
le maledette cartucce sono le medesime dal 1968 al 1982 e poi fino al 1985. Mele
perse anche quelle la notte del delitto? Allora, da allora, ecco fiorire mille
teorie, mille ipotesi, mille tesi. Mele ha ucciso con un complice. Mela ha
ucciso da solo. Mele non ha mai ucciso ma conosceva l’assassino. Mele non ha
mai ucciso e non conosceva l’assassino.
Una cosa è certa: Mele non era il
Mostro. Quindi? Chi ha ucciso Barbara Locci e Antonio Lo Bianco?
Vorrei sapere chi era il toscano che si era innamorato della barbara locci,nessuno lo sa di preciso,il vinci aveva detto che quel toscano si era invaghito della locci,forse era il futuro mostro di Firenze?non era il narducci perché se non sbaglio lui è umbro,e poi si parla di una lambretta come possibile mezzo usato per seguire ed uccidere la coppia usata dal mdf,una lambretta che forse aveva anche mio padre in quegli anni,perche in famiglia sentivo una storia di una lambretta che mio babbo aveva portato a prato da san sepolcro,che poi i fratelli avevano voluto che la riportasse a sansepolcro perche litigavano che era di tutti i fratelli !
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