martedì 16 dicembre 2014

LORIS ANDREA STIVAL: IL BAMBINO SCOMPARSO E RITROVATO - 3 parte - Il movente


La vittima, Loris Stival, anni 8

In questi giorni, in queste ore, i commenti sul delitto del povero Loris si concentrano su un probabile complice di Veronica Panarello. I più dicono che abitando gli Stival al terzo piano, essendo lei piccola e minuta, le sarebbe stato impossibile trasportare il corpo del bambino sino al piano terra. L'osservazione è pertinente ma solo per un motivo: sarebbe stato rischioso per lei scendere tutte le scale con il rischio che qualcuno del palazzo potesse sorprenderla in questa operazione. Presumo che non ci siano ascensori nel palazzo altrimenti tale dubbio non sarebbe venuto a nessuno.
Veronica pare che pesi 50 kg, non è che avrebbe dovuto sollevare qualcosa di peso equivalente. Il bambino era gracilino, sarà pesato una ventina di chili. Forse venticinque. Non è che avrebbe dovuto sollevare una montagna. Però, effettivamente poteva costituire un problema per lei ridiscender tre rampe di scale con un cadaverino. Quindi c'è davvero un complice? Ma neanche per sogno. le telecamere non hanno ravvisato altre persone entrare o uscire dal portone nei minuti in cui avveniva la tragedia. Allora? Come si sono svolti i fatti? L'ipotesi più probabile è che Veronica abbia ucciso il figlio proprio nel garage. Sono scesi insieme e una volta giunti alla macchina lo ha strangolato. 
Escludo un complice perché non vedo proprio chi poteva avere un interesse a sopprimere il bambino in correità con lei. Un amante? E perché un amante avrebbe dovuto aiutarla in un gesto tanto scellerato? che vantaggi ne avrebbe avuto? cosa ne avrebbe ricavato? 
In ogni caso non ci sono prove di un complice. Neanche i tabulati telefonici confermerebbero una tale ipotesi.

LE MANI LEGATE
La presunta assassina, Veronica Panarello, anni 26
Pare che il piccolo avesse le mani legate da una fascetta stringicavo, simile a una di quelle utilizzate per ucciderlo.Che utilità poteva avere legargli i polsi? Bisogna capire se ciò è avvenuto prima o dopo lo strangolamento, sempre che questo particolare corrisponde a verità. Se i polsi sono stati legati prima allora era per rendere il bambino del tutto inoffensivo, non dargli nessunissima possibilità di difesa. Ma non credo sia avvenuta una cosa del genere altrimenti forse Loris avrebbe urlato. Non sembra che nessuno abbia udito nulla. Questo non esclude che non abbia comunque urlato senza che nessuno lo abbia sentito. Invece, è molto più probabile che i polsi siano stati legati dopo lo strangolamento perché le braccia erano ciondoloni e davano fastidio, inoltre le mani così ravvicinate potevano rappresentare una valida maniglia per trasportare meglio il corpo.

IL CACCIATORE
Il cacciatore
Si sono fatte illazioni anche su Orazio Fidone, il cacciatore che ha scoperto il corpo. Pochi credono che abbia avuto un'intuizione, il dubbio è che qualcuno gli abbia dato un'imbeccata per cui lui sarebbe andato a colpo sicuro al Mulino Vecchio. Se così fosse stato non si capisce quale interesse avrebbe avuto l'uomo a non dichiararlo alla polizia. Tacere una simile informazione lo espone al rischio di favoreggiamento nei confronti di un assassino. E poi chi avrebbe dovuto imbeccarlo? Il presunto complice di Veronica? Ma se ha aiutato la donna nell'omicidio o nell'occultamento del cadavere perché poi si sarebbe prodigato per far scoprire il corpo con il serio rischio di venire scoperto? Ovviamente tutto questo non ha senso.

IL CASTELLO
Il movente
La verità è che non si vuole ammettere che Veronica ha fatto tutto da sola poiché non sembra "normale" che una madre possa decidere scientemente di sopprimere un proprio figlio. Ipotizzare un complice, trovare un movente in una probabile tresca amorosa dà più sollievo poiché ci libera dal pensiero che una madre possa compiere un gesto così sacrilego senza una vera ragione. Allora i nostri figli sono tutti in pericolo? Qualunque madre potrebbe compiere un gesto così crudele.
Ma è l'esatto contrario. Proprio la mancanza di un movente nella logica delle nostre azioni quotidiane rende questo caso unico. E' del tutto inutile cercare un movente plausibile poiché non esistono moventi plausibili. Veronica è prigioniera di un proprio castello fatto di paure, timori, ansie, depressioni, sogni, incubi, speranze costruito sulle fondamenta della sua esistenza, del suo vissuto. Noi certamente la rinchiuderemo in galera, molti la vorrebbero morta. Ma il dovere della società non è quello di punirla bensì di capirla. Noi dobbiamo entrare nel suo castello adesso, dove lei si è rifugiata, dove si nasconde e dove ha covato il delitto ai danni del figlio. Quando avremo capito la struttura di questo castello tenebroso, quando ne avremo varcato le porte, quando saremo entrati in tutte le stanze, solo allora potremo cercare di prevenire che altre madri possano uccidere con lucida follia i propri figli.
Entrare nel castello e tirare fuori Veronica è la parte più difficile di questo oscuro, tetro dramma.

domenica 14 dicembre 2014

LORIS ANDREA STIVAL: IL BAMBINO SCOMPARSO E RITROVATO - 2 parte - La premeditazione




Il caso dell’omicidio di Loris Stival, di anni 8, appare ormai risolto: abbiamo l’assassino, l’arma del delitto, il percorso effettuato. Ma non abbiamo il movente. Ad uccidere il bambino è stata la madre, Veronica Panarello, di anni 26. I sospetti, per quel che mi riguarda, erano immediatamente caduti su di lei per il fatto che non ritenevo possibile un rapimento in pieno centro urbano alle 8:30 del mattino nei pressi di una scuola in un paese dove tutti si conoscono.
A Veronica non crede più nessuno, neppure i suoi stessi familiari come dimostrano le intercettazioni telefoniche riportate dai vari mass media. A tal proposito mi domando se sia lecito pubblicare conversazioni private che dovrebbero far parte esclusivamente delle indagini.

LINEA TEMPORALE DELLA MORTE
Schema ripreso da Agenzia Ansa
In questo schema vengono messe a confronto la versione di Veronica e la ricostruzione degli inquirenti. Le contraddizioni sono evidenti.

L’ORA DEL DECESSO
L’ora della morte è stata stabilita fra le 10 e le 10:30. Però attenzione, stiamo parlando della morte biologica, ovvero della cessazione di ogni attività vitale. La morte cerebrale, in realtà, dovrebbe essere avvenuta prima, al momento in cui il bambino è stato strangolato. Quindi, tecnicamente quando Loris è stato gettato nel canale di scolo era ancora vivo anche se clinicamente morto. In sostanza, non era ancora cadavere quando è stato lasciato al Vecchio Mulino, è morto circa 30 minuti, un’ora dopo. Per cui la stima del medico legale circa l’ora del decesso, che si basa su varie considerazioni, tipo la temperatura corporea del cadavere, i processi putrefattivi, le macchie ipostatiche, non corrisponde all’ora in cui è avvenuto il delitto. L’assassino si è disfatto del corpo del bambino credendolo morto quando in realtà era ancora vivo, nel senso che il cervello era ormai privo di attività tuttavia il suo piccolo cuore batteva ancora.

LE TELECAMERE
Schema ripreso da Agenzia Ansa modificato dall'Autore
Le telecamere sparse per il paese vedono Veronica muoversi nei pressi di casa (in rosa), in località Vecchio Mulino (in azzurro) e a Donna Fugata (in giallo). Ma nessuna telecamera la inquadra nei pressi della scuola come lei sostiene di essere stata quella mattina.

OMICIDIO LORIS STIVAL VERSUS OMICIDIO SAMUELE LORENZI
Se prendiamo a paragone il delitto di Cogne con questo ravvisiamo degli elementi in comune e delle differenze che ci fanno comprendere come il primo forse è stato dovuto all’impeto del momento mentre questo appare molto premeditato.  

ARMA DEL DELITTO E MODALITÀ OMICIDIARIE
La Franzoni ha utilizzato un oggetto contundente per uccidere il proprio figlio infliggendogli 17 colpi che lo hanno devastato sporcando l’intera camera di sangue e materia cerebrale. Lei era ancora in pigiama. La Panarello invece si è servita di una fascetta stringicavo per fili elettrici. Era vestita. Nel primo caso sembra proprio che la donna fosse incapace di intendere e volere al momento del fatto poiché se avesse premeditato il delitto lo avrebbe effettuato in maniera più pulita. Insomma, la Franzoni ha utilizzato la prima cosa a portata di mano ed ha infierito contro il bambino.
In questo caso, invece, aver usato una fascetta stringicavo fa pensare alla premeditazione. L’oggetto, così come una pistola, va armato, nel senso che per utilizzarlo va prima infilato un capo nell’occhiello apposito, quindi bisogna stringere.
Come si arma una fascetta. Queste sono piccole  ve ne sono di diverse misure.
Per cui tale operazione non è compatibile con un momento di rabbia. Inoltre, porre il cappio attorno al collo del bambino fa pensare a un inganno da parte dell’assassina. Loris aveva 8 anni, quindi avrebbe potuto opporre un minino di resistenza. Bisogna vedere se il cappio stringeva davanti, lateralmente o posteriormente. Se l’assassina si è posta dal di dietro ha infilato in modo veloce e di nascosto la fascetta attorno al collo del povero bambino. Un particolare in più per escludere un momento di obnubilazione dovuta alla rabbia.

PREMEDITAZIONE
Ma forse l’elemento che inchioda la donna alla premeditazione è aver parcheggiato l’auto nel garage. Alle 08:32 Veronica, Loris e l’altro figlio escono per andare alla macchina. Un minuto dopo, però, si vede ricomparire Loris che rientra. Dunque, questo bambino non è mai salito sull’auto di sua madre. Rientrando con nessuno in casa deve averlo fatto da solo. Dopo 17 minuti rientra anche Veronica. ATTENZIONE:la donna non parcheggia davanti casa, dove le telecamere fanno vedere che c’era posto, ma entra in casa, apre il garage e porta la macchina dentro. Quindi richiude la porta del garage. In sostanza il garage comunica con l’interno della casa. Come mai Veronica non aveva le chiavi del garage? Lei dice che è entrata nel garage passando dalla casa perché da mesi aveva smarrito le chiavi della saracinesca. Ma il marito la smentisce, le chiavi erano nella macchina insieme ad altre di casa. Quindi, queste chiavi sono state utilizzate da Loris perché potesse rientrare, e con queste che il bambino ha aperto il portone.
Veronica esce nuovamente alle ore 09:45 per recarsi a un corso di cucina a Donna Fugata. Rimane dunque in casa per 36 minuti, durante i quali uccide Loris. Domanda: se doveva nuovamente uscire perché infila la macchina in garage? La mette perché non si possa vedere mentre colloca il corpo del bambino nel bagagliaio, ovviamente. Ma quando ripone la macchina nel garage facendo anche diverse manovre Loris è ancora in casa vivo! Dunque, quando ha parcheggiato in garage ella già sapeva che avrebbe ucciso il figlio.
La telecamera A è quella che ha incastrato Veronica Panarello (fotogramma Ansa rielaborato dall'Autore)
Veduta di casa Stival dalla parte della telecamera A (da Google Maps, elaborazione originale dell'Autore)
Visuale aerea della telecamera A (da Google Maps, elaborazione originale dell'Autore)

Visuale telecamera A (da Google Maps, elaborazione originale dell'Autore)
AZIONI ANTE DELICTUM E POST DELICTUM
Ritornando a Cogne, non sappiamo se anche lì ci fu premeditazione poiché non conosciamo le azioni dell’assassina prima del delitto. Nel caso di Veronica, sì. Il bambino esce con la madre ma poi rientra subito dopo. Evidentemente, la madre ha già progettato il delitto poiché inganna il figlio. Lo fa uscire per non insospettirlo ma poi con qualche scusa lo fa rientrare subito dopo.
Le azioni post delictum in entrambi i delitti smentiscono che dopo l’omicidio le rispettive madri abbiano dimenticato cosa hanno fatto cancellando dai loro ricordi l’assassinio dei figli. In tutti e due i casi, infatti, si sono preoccupate di costruirsi un alibi. La Franzoni si è rivestita e lavata. Ma non si sa dove abbia messo i vestiti sporchi di sangue e l’arma del delitto, ragion per cui, in mancanza di questi elementi, che sembrano scomparsi nel nulla, potrebbero ancora sussistere dubbi sul fatto che sia stata veramente lei l’assassina di Samuele. Veronica, invece, si sbarazza del corpo del figlio e va a Donna Fugata per costruirsi un alibi.

LO SLIP E LO ZAINETTO
Loris è stato ritrovato completamente vestito ma senza slip. Come mai? L’idea è quella che Veronica abbia fin da subito pensato che doveva far credere a un rapimento da parte di un pedofilo assassino. Questo particolare la inchioda ancora di più alla premeditazione poiché se ella ha vestito il bambino prima del delitto senza mettergli lo slip significa che sapeva già cosa stava per fare. A meno che, dopo averlo strangolato, non lo ha spogliato e poi rivestito. Ma se aveva in animo di ucciderlo non aveva senso sobbarcarsi tutta questa ulteriore incombenza. Semplicemente quella mattina Loris non ha mai indossato nessuno slip.
Dello zainetto Veronica se ne è disfatto, molto probabilmente, nel tragitto fra Donna Fugata e Santa Croce Camerina perché nella fretta di liberarsi del cadavere ha dimenticato lo zainetto in macchina. Infatti, sarebbe stato logico farlo ritrovare dove ha lasciato il piccoletto. Probabilmente, mentre era al corso di cucina deve aver ripercorso mentalmente i suoi movimenti e si è ricordata dello zainetto.

MOVENTE
Solo lei lo conosce. Si tratta di un delitto premeditato ai danni di un proprio figlio. Non è la prima volta che una madre uccide un figlio per ragioni che non necessariamente hanno una motivazione nella malattia mentale. Certo, compiere un gesto così efferato non è da mente normale. Ci sono state madri che hanno sterminato i propri figli per futili motivi. In questo caso scoprire il perché sarà molto più difficile che scoprire il come.
Questo delitto entrerà negli annali della Cronaca Nera come uno dei più spietati omicidi di una madre ai danni di un proprio figlio.Veronica Panarello si è conquistato un posto d'onore nella storia del Crimine.

giovedì 4 dicembre 2014

LORIS ANDREA STIVAL: IL BAMBINO SCOMPARSO E RITROVATO - 1 parte - I sospetti


I FATTI
Santa Croce Camerina (Ragusa)
29  novembre 2014
Ore 8:35
La signora Veronica Panarello, 25 anni, accompagna il figlio Loris di anni 8 a scuola, che si trova in via Fratelli Cervi.

Ore 12:45
Veronica va a riprendere il figlio a scuola. Ma le viene comunicato che non è mai entrato. Gli insegnanti hanno creduto che fosse rimasto a casa. Scatta immediatamente l'allarme, vengono impiegati cani molecolari per la ricerca del piccolo.

Ore16:55, un cacciatore, tale Orazio Fidone, scopre il corpo del bambino a Scoglitti, in contrada Vecchio Mulino. Il corpo  è stato buttato in un canalone di cemento da un'altezza di circa 3 m.

L'autopsia stabilirà che il piccolo è stato strangolato con un filo tipo quelli di corrente.Non reca tracce di violenza sessuale. Non vengono rinvenuti gli slip né lo zaino. Il bambino però appare vestito.

INTERPRETAZIONE
Gli eventi mi hanno superato poiché fin dal primo momento i miei sospetti sono ricaduti sulla madre. Il motivo è abbastanza semplice. Non mi è mai parso probabile che un bambino venisse rapito alle 8:30 del mattino nei pressi di una scuola dove brulicano scolaretti, genitori, nonni e insegnanti. Quando porti un figlio a scuola puoi avere due possibilità: o arrivi in orario allora lo lasci insieme agli altri bambini, oppure giungi in ritardo, in questo caso lo accompagni sino all'entrata. Nella prima evenienza Loris avrebbe dovuto stare in un bel gruppo e come avrebbe potuto qualcuno avere l'audacia di intercettarlo e poi trascinarlo via? Nella seconda possibilità la madre avrebbe quanto meno dovuto accertarsi che il piccolo fosse veramente entrato a scuola. Comunque, per capire meglio la situazione ho fatto una ricerca sul paese in questione.


Il tragitto da casa Loris a scuola è di circa 850 m. Dalla scuola al luogo del ritrovamento del corpo ci sono circa 3,7 km. La madre dirà che dopo aver accompagnato i figli a scuola si è recata a Donna Fugata che, come si vede, è in direzione opposta a contrada Mulino Vecchio.
 Quello che balza subito agli occhi è che la scuola non si trova alla periferia del paese ma in pieno centro. Questo comune ha circa 10 mila abitanti, certamente si conoscono tutti fra loro. Nessuno ha visto Loris dopo che sarebbe stato lasciato nei pressi della scuola. Né è mai stato inquadrato da nessuna telecamera.

OMICIDIO E OCCULTAMENTO DEL CORPO
Secondo il medico legale la morte sarebbe avvenuto circa alle 09:30, quindi dopo un'ora che il bambino sarebbe stato lasciato a scuola. A parere degli inquirenti l'omicidio è avvenuto dove è stato scoperto il cadavere, almeno a quello che si legge dai giornali. Non sono d'accordo. L'omicidio deve essere avvenuto in un luogo chiuso, non certo all'aperto. Il fatto che il corpo sia stato buttato in piena campagna fa presumere che l'assassino avesse un problema, liberarsene il primo possibile. L'omicida non doveva avere un terreno di proprietà poiché altrimenti avrebbe potuto usarlo per seppellirlo. Tutto sommato, non è stato neppure portato molto lontato dall'abitato, questo farebbe presumere che l'assassino avesse necessità di un rapido rientro per non destare sospetti.

IL CACCIATORE
L'uomo che ha trovato il corpo al momento risulta l'unico indagato. Ovviamente gli investigatori hanno fatto bene a fare ciò poiché accade spesso che il testimone di un delitto risulta poi esserne l'autore. Orazio Fidone, come tutti, si è messo alla ricerca del bambino, ha ritenuto che quel posto potesse essere adatto per occultare un cadavere. Per gli inquirenti due sono le cose: o costui ha avuto una buona intuizione oppure è l'assassino. Bisogna dunque verificare la sua posizone.
Personalmente, se il bimbo veramente è stato rapito, reputo contraddittorio che un predatore scaltro e audace rapisca un bambino in pieno giorno e poi si tradisca in modo stupido facendo finta di aver trovato il corpo. Quest'uomo è del tutto estraneo alla famiglia, se ho ben capito, quindi nessuno sarebbe mai arrivato a pensare a lui. Quindi perché avrebbe dovuto progettare un buon rapimento e poi andarsi a ingarbugliare in questa maniera stupida quando non era neppure lontanamente nella rosa dei sospetti? 

LA MADRE
I dubbi su Veronica, ripeto, per parte mia, sono insorti perché trovo illogico che un rapitore agisca in pieno giorno davanti a una scuola affollata nel centro di un paese dove più o meno tutti si conoscono. Quindi, la prima cosa che avrei fatto è verificare se questo bambino sia mai veramente giunto a scuola. Ed è proprio ciò che gli investigatori stanno accertando. Al momento non c'è riscontro di ciò.
Tuttavia, la modalità dell'omicidio appare molto fredda, una madre non uccide strangolando il proprio figlio. Ma semmai sotto un impeto. Loris invece sembra essere stato freddamente giustiziato. Eppure, questa donna non esce dai miei sospetti. Potrebbe aver fatto finta di accompagnare il figlio a scuola poiché altri vedessero la macchina lungo il percorso ma con dentro il bambino forse già cadavere. Oppure, lo aveva lasciato forse vivo o forse morto a casa, dove è ritornata a riprendere il corpo dopo aver accompangato l'altro figlio di 4 anni alla ludoteca.
Il fatto che l'assassino lascia in fretta e furia il cadavere non distante dal paese farebbe pensare che non potesse tenerlo troppo a lungo con sé poiché gli necessitava crearsi un alibi che non richiedesse buchi di tempo troppo ampi. Quindi, compiuto l'omicidio immediatamente scatta la necessità di costruirsi un buon alibi. E' questa necessità sarebbe proprio della madre, se fosse lei l'omicida.

GLI SLIP E LO ZAINO
La mancanza dello slip ma la non avvenuta violenza sul bambino suggeriscono l'idea di un depistaggio, si vorrebbe far credere a una violenza o ad un tentativo di violenza da parte dell'assassino. Lo zaino verrà prima o poi ritrovato poiché potrebbe essere legato alla fretta da parte dell'omicida di liberarsi del corpo. Dopo aver lasciato il cadavere in contrada Vecchio Mulino, l'assassino riparte immediatamente via salvo rendersi conto in un secondo tempo di aver dimenticato di disfarsi dello zaino che è rimasto nell'auto. Per cui nel percorso fra il Vecchio Mulino e la nuova destinazione si disfa dell'oggetto. Quindi, probabilmente verrà ritrovato a metà strada fra il Vecchio Mulino e il paese, oppure, se è stata veramente la madre l'artefice di tutto questo, fra Donna Fugata e Santa Croce Camerina.

MOVENTE E ARMA DEL DELITTO

Fascetta da elettricista

Abbiamo detto che il bambino  non ha subito violenza sessuale. Quindi un rapitore perché avrebbe dovuto strangolarlo? L'aver usato una fascetta di plastica da elettricista appare un omicidio premeditato. Non sembra, sinceramente, in linea con un gesto impulsivo di una madre. Anche la stessa arma appare sofisticata. Più da predatore sessuale. Se vogliamo proprio pensare a un pedofilo assassino, la fascetta da elettricista è perfetta come arma per un delitto. Tuttavia, se la sua intenzione fosse stata quella della violenza, l'avrebbe usata per immobilizzare il bambino, stuprarlo e poi eventualmente ucciderlo. Invece, la fascetta è stata usata solo per strangolare il bambino. Non sembra ci sia mai stata intenzione di violenza da parte dell'assassino. Il che farebbe pensare a un movente che nulla ha a che vedere con una matrice sessuale. Ma fa anche pensare che il bambino non sembra essere stata una vittima casuale. Quindi perché ucciderlo? Una vendetta? Qualcuno ha suggerito che il piccolo Loris potrebbe aver visto qualcosa che non doveva vedere. Personalmente escludo una simile teoria perché farebbe presupporre un'organizzazione. Eppure, l'omicidio appare legato a un singolo autore. Più persone non avrebbero avuto bisogno di trovarsi un alibi in tutta fretta e di certo il bambino sarebbe stato occultato in maniera tale che difficilmente sarebbe stato ritrovato.
Al momento, per quanto possa sembrare abietto persino pensarlo, va indagata la madre. Poiché molte cose conducono a lei. Anche il fatto che l'omicidio è avvenuto quando il marito era fuori per lavoro, nei pressi di Roma per la precisione. Tuttavia, è difficile capire perché avrebbe dovuto uccidere un figlio e salvare l'altro. Ciò non toglie, a mio parere, che l'ipotesi di un rapitore non sembra molto proponibile per i motivi sopra esposti. Perché qualcuno avrebbe dovuto rischiare così tanto? Se lo avesse fatto, e se la vittima non era casuale, non c'era motivo di tentare goffamente di occultare il cadavere. Anzi, se voleva farlo ritrovare, lo metteva esposto. Invece, così come è stato ritrovato, sembrerebbe piuttosto un modo per prendere tempo. Più tempo possibile. Per questo non pare possibile che il cacciatore sia poi l'assassino.
Aspettiamo gli eventi e speriamo che il nostro sia stato un errore grossolano.