sabato 8 febbraio 2020

Schema Torrisi - Parte prima


Schema Torrisi (o il giuoco degli amanti)

LEGENDA: A Barbara Locci; B Salvatore Vinci; C Antonio Lo Bianco; D Francesco Vinci.



PREMESSA
Lo schema Torrisi, elaborato dal Tenente Colonnello comandante del reparto operativo dei carabinieri, Nunziato Torrisi, il 22 aprile 1986 nell'ambito dell'inchiesta sui delitti del Mostro di Firenze, prevede un'amante centrale A attorno alla quale girano altri tre amanti: B, C e D.

Il primo amante B decide di uccidere l'amante A mentre si trova in intimità con il secondo amante C. Dopo averli uccisi, il primo amante B tenterà di incolpare del duplice omicidio il terzo amante D. Da notare che B e D sono fratelli.
Quindi con un colpo solo B si libererà di A, C e D.

Questo schema apparentemente semplice, in realtà è molto complesso. Infatti B per poter portare a termine il suo diabolico piano deve cooptare il marito di A e cercare il consenso, l'appoggio e la complicità materiale dei parenti del marito di A.  Quindi dobbiamo prevedere che B riuscirà a convincere queste persone - che non sono criminali e che non hanno nulla da guadagnare in tale impresa - ad accollarsi il rischio che comporta l'esecuzione di un duplice omicidio: svariati anni di galera, perdita del lavoro, allontanamento dalla famiglia, spese giudiziarie. Tutto questo per assecondare i voleri di B. Attenzione, tutta questa gente sa perfettamente chi sia B e in quali rapporti si trovi con A. Quindi, il marito di A e i suoi familiari sono al corrente che B è un amante storico di A e che dopo averla ammazzata insieme a C vuole far ricadere la colpa su D che, non dimentichiamocelo, è suo fratello! Nello studio del rapporto Torrisi, vedremo come  costoro si imbarcheranno nell'impresa di un delitto altamente grave dal punto di vista penale e morale, perché - lasciando stare la condotta disdicevole di A - il povero C non è che un giovane di 29 anni padre di tre figli. Eppure, questi bravi padri di famiglia, non si faranno nessuno scrupolo nell'ucciderlo creando così la figura di una vedova e di tre orfanelli. 

Insomma, la nefasta influenza di B su tutto il nucleo familiare del marito di A è totale!

In questo schema i sardisti trovano la soluzione del mistero dei delitti del Mostro di Firenze, che altri non sarebbe che B, ovvero Salvatore Vinci.
Ogni sardista/salvatorista adatta poi alla propria visione dei fatti, lo schema Torrisi. Possono cambiare alcune circostanze, alcuni protagonisti, alcuni particolari, ma la sostanza non cambia.
Con tutta la simpatia che possiamo provare per i sardisti, e l'ammirazione che nutriamo per il Ten. Colonnello Torrisi, dobbiamo però rimproverare loro che non hanno mai affrontato analiticamente tale prospettiva. Lo faremo noi per loro e vedremo che, se sottoposto a una critica severa, tale schema non regge  










Nessun commento:

Posta un commento