Parte seconda
La vera storia di Jack Unterweger
Morale
Qual è la morale di tutta questa storia? I politici
facessero i politici, gli scrittori facessero gli scrittori e i poliziotti
facessero i poliziotti? Sì, la morale sembrerebbe essere propria questa. Se fosse
dipeso dalla Polizia sicuramente Jack non sarebbe uscito dalla prigione con
tutti i privilegi che abbiamo visto. Perché? Perché non si sono mai fidati di
lui come non si sarebbero mai fidati di chiunque abbiano mai sbattuto in
galera. È un’idea retriva? Hanno fatto bene invece la Cultura e la Politica a dare al nostro
eroe una possibilità? Vediamo.
Chi ha ucciso le prostitute?
Abbiamo detto nella prima parte che non fu Jack l’autore di quegli omicidi, che contro di lui non c’erano prove ma solo indizi creati ad arte dalla stessa Polizia per chiudere un caso che le stava procurando problemi con la stampa e l’opinione pubblica. Vediamo i tempi.
Tutte le vie portano
a Jack
Se si analizzano bene i dati si nota come molti elementi puntano
decisamente contro Jack Unterweger. L’arco temporale coincide con la liberazione di Jack fino all’uscita dell’articolo dove si allude a lui. Cioè fino
a quando non è finito sotto la lente di ingrandimento. Sono due coincidenze che potrebbero non
essere determinanti. Ma vediamo il prosieguo:
- dal primo all’ultimo omicidio passano 291 giorni, la media quindi è di un omicidio ogni 26,5 giorni, meno di uno al mese. Tutti questi assassini avvengono nel periodo in cui Jack è libero.
- in tutti i posti dove sono avvenuti i delitti c’era anche Jack.
- sono tutte prostitute, tranne la donna uccisa a Praga.
Sui corpi dove è stato possibile stabilire la causa di morte
si osservano le seguenti caratteristiche:
- le donne sono state uccise per strangolamento avvenuto con un indumento intimo della stessa vittima.
- sono state picchiate sul viso o sul corpo.
- il nodo utilizzato dall’assassino è il medesimo in tutti gli omicidi.
- quasi tutte le vittime sono state ritrovate nude ma con addosso i loro gioielli o monili.
- i corpi erano quasi tutti parzialmente sepolti o comunque coperti con qualcosa o nascosti sotto qualcosa.
- i resti sono stati ritrovati tutti nei boschi tranne la Bockova, il cui cadavere è stato rinvenuto lungo la riva di un fiume.
Altri
particolari che puntano su Jack riguardano i suoi precedenti penali:
- la sua vittima del 1974 è stata picchiata selvaggiamente con una sbarra d’acciaio e poi strangolata con il suo stesso reggiseno. È stata ritrovata nuda ma con addosso i monili.
- la presunta vittima di Jack del 1973 è stata percossa, stuprata e strangolata.
Cronologia
ragionata dei primi tre delitti:
15 settembre 1990, Praga – Omicidio Blanka
Bockova
Il cadavere di Blanca Bockova viene ritrovato lungo un affluente del Moldava, a Praga. Nuda, a parte un paio di gambaletti e la fede al dito. Chiaramente ammanettata, percossa, strangolata e con una ferita d’arma da taglio su una natica. Tuttavia non c’era più l’oggetto con il quale era stata uccisa. Non aveva avuto rapporti sessuali con l’assassino poiché presentava ancora l’assorbente interno. Non era una prostituta. Il corpo venne messo in posizione degradante dall’assassino: supina e a gambe spalancate, parzialmente coperto di frasche. La donna fu riconosciuta perché lungo il fiume vennero trovati alcuni suoi indumenti, in mezzo ai quali c’era il portafogli con i documenti. Jack dal 14 al 16 settembre era a Praga. La donna scomparve da Piazza Venceslao alle ore 23:45, alcuni testimoni raccontarono di averla vista dialogare con un uomo sui 40 anni. L’età di Jack. Quest'ultimo alle 23:30 era vicino a Piazza Venceslao, dove si separò dalla sua padrona di casa che abitava lì vicino. Sulla sua auto, una BMW, vennero rinvenuti dei capelli biondi che l’analisi del DNA attribuì con pochi margini di dubbi alla Bockova.
Il cadavere di Blanca Bockova viene ritrovato lungo un affluente del Moldava, a Praga. Nuda, a parte un paio di gambaletti e la fede al dito. Chiaramente ammanettata, percossa, strangolata e con una ferita d’arma da taglio su una natica. Tuttavia non c’era più l’oggetto con il quale era stata uccisa. Non aveva avuto rapporti sessuali con l’assassino poiché presentava ancora l’assorbente interno. Non era una prostituta. Il corpo venne messo in posizione degradante dall’assassino: supina e a gambe spalancate, parzialmente coperto di frasche. La donna fu riconosciuta perché lungo il fiume vennero trovati alcuni suoi indumenti, in mezzo ai quali c’era il portafogli con i documenti. Jack dal 14 al 16 settembre era a Praga. La donna scomparve da Piazza Venceslao alle ore 23:45, alcuni testimoni raccontarono di averla vista dialogare con un uomo sui 40 anni. L’età di Jack. Quest'ultimo alle 23:30 era vicino a Piazza Venceslao, dove si separò dalla sua padrona di casa che abitava lì vicino. Sulla sua auto, una BMW, vennero rinvenuti dei capelli biondi che l’analisi del DNA attribuì con pochi margini di dubbi alla Bockova.
Questo
delitto, il primo della serie dopo la sua liberazione, inchioda Jack più di
qualsiasi altro. Preso da solo, senza tener conto del DNA, sarebbe difficile
attribuirlo a lui. Però somiglia moltissimo a quello di Marika Horvath, forse
la prima vittima in assoluto di Jack. Il fatto che Blanka non fosse una
prostituta deve farci riflettere. Aveva iniziato la sua carriera omicida uccidendo ragazze tranquille. Vista l'eco comprende che non è vantaggioso uccidere donne che conducono una vita normale. Le prostitute invece sono ai margini della società, la loro morte non fa rumore e non provoca allarme sociale. Blanka, dunque, è
stata una vittima occasionale. Era uscita appena da un pub, dove aveva bevuto
dei drink con un amico con il quale aveva però litigato. Per cui decise di
tornare da sola a casa. In Piazza Venceslao incontra questo elegante signore con
il quale parla. Dopo di che sparisce nel nulla per essere ritrovata cadavere il
giorno dopo. Jack in questa circostanza ha sfruttato il caso, ha visto questa
donna sola, un po’ brilla, e non si è lasciata sfuggire la preda. Non
avrebbe aggredito una donna comune in Austria perché avrebbe fatto troppo
rumore. E lui questa era l’ultima cosa che voleva. Ma in Cecoslovacchia chi lo
conosceva?
Qualche
tempo dopo la padrona di casa di Jack a Praga ricevette una sua lettera nella
quale egli le chiedeva se c’erano notizie sul quartiere a luci rosse della città. In realtà, egli voleva sapere che cosa era accaduto dopo l’omicidio, che sviluppi c'erano stati.
31 marzo 1973, Salisburgo - omicidio Marika
Horvath
Marika
Horvat esce di casa verso le 18 per recarsi in città. Il giorno dopo il suo
cadavere verrà rinvenuto a pelo d’acqua nel Lago Salzacher, vestita dalla
cintola in su e completamente nuda nel resto del corpo. Aveva i polsi legati
dietro la schiena da una cravatta, le gambe invece erano state annodate insieme
a livello delle caviglie con i suoi stessi collant, inoltre era stata
imbavagliata con un cerotto. Presentava sperma in vagina ma nessun segno di
violenza carnale. L’assassino l’aveva presa a pugni sul viso e poi buttata nel
lago. La ragazza era morta annegata. I suoi vestiti ritrovati lungo la riva.
A
indagare sul caso sarà l’ispettore Schenner, per nostra fortuna e per sfortuna
di Jack, poiché sarà grazie a questo poliziotto che anni dopo uno dei più
crudeli serial killer mai apparsi sulla scena mondiale finirà le sue gesta
efferate. Al momento, però, il poliziotto non ha nulla in mano, nessuna pista, nessun altro sospetto su cui indagare.
A
volte il caso… ma il caso non è nulla senza l’intuito. Jack nel 1975 forse
pensava che essere processato in Austria invece che in Germania fosse un
vantaggio. E sarebbe stato un vantaggio, ma nel presente, non nel futuro.
Tuttavia come avrebbe potuto prevedere il futuro? In Austria va bene, ma
proprio a Salisburgo? Proprio dove Schenner indagava sul caso Horvath? Infatti
l’ispettore, che non ha certo smesso di pensare alla tragedia della povera
ragazza, si interessa a questo strano soggetto, Jack Unterweger, accusato di
aver ucciso in Germania una ragazza, una diciottenne, Margret Schafer. Non è il
suo primo precedente penale, costui ha un vasto curriculum: rapine, furto con scasso,
furto d’auto, truffa, sfruttamento della prostituzione. Ma soprattutto
innumerevoli aggressioni sessuali a ragazze. Il poliziotto rimane colpito dalla
dichiarazione di una certa Daphne, di Salisburgo. La donna raccontò che il 13 maggio 1974 accettò il passaggio di
un giovanotto all’apparenza gentile, educato, curato nell’aspetto e abbastanza
carino. Fu la peggiore scelta della sua vita. Il gentiluomo infatti la portò in
un bosco dove dapprima le legò i polsi con le sue stesse calze quindi le affondò il viso nel fango per poi
stuprarla con una sbarra d’acciaio mentre si masturbava. La donna si salvò
perché nello spiazzo giunse un’altra macchina per cui lei riuscì a fuggire. Lo
denunciò e l’uomo venne condannato. Ma a dicembre Jack era già in circolazione e
poté così uccidere brutalmente la
Schafer.
11 dicembre 1974, Ewersbach, Germania – omicidio
Margret Schafer
Barbasa
Scholz e Jack Unterweger si conoscevano da poco. Ma tanto era bastato perché
egli la convincesse a rubare in casa propria. Jack ha sempre avuto un grande
ascendete sulle donne. Le cose però non andarono secondo le previsioni. I
genitori di lei erano in casa e non poterono depredare l’abitazione. Era sera
quando incontrarono Margret che era appena uscita dal bowling. Le due ragazze
si conoscevano, per cui Margret si avvicinò alla macchina. Dal momento che non
aveva fretta di tornare a casa accettò la proposta di andare a bere con l’amica
e il suo ragazzo qualcosa al bar. Per cui salì sul Mercedes. Le due donne si
sedettero sul sedile posteriore e parlarono del più e del meno. Giunti presso
il bar, Jack non perdette tempo, con una velocità sorprendente legò con la
cintura del cappotto di Barbara le mani di Margret dietro la schiena, quindi la
fece letteralmente accucciare fra il sedile anteriore e quello posteriore. Le
rubò i soldi che aveva nella borsetta e le chiese se in casa avesse altro denaro.
La ragazza terrorizzata disse che aveva cento marchi in camera da letto. Sarà
Barbara ad andarli prelevare. Quindi ripresero l’allucinate viaggio, con la
povera Marget incastrata tra i sedili. Jack chiese a Barbara se conoscesse un
posto isolato nei boschi. La turpe compagna, terrorizzata anche lei, gli
indicò una località. Jack guidò fino ad addentrarsi nella fitta vegetazione.
Quando si fermò ordinò a Margret di spogliarsi. Lei rifiutò. Allora Jack non
usò mezzi termine e la colpì sul viso. Poi aiutata da Barbara la spogliò
completamente. Quindi, presa una sbarra d’acciaio, costrinse la spaventatissima
ragazza a proseguire nel bosco. Barbara paralizzata dalla paura non osò intromettersi. Al suo
ritornò, una ventina di minuti dopo, Jack le porse la sbarra macchiata di sangue e di capelli. La donna
comprese benissimo che la sua amica era stata uccisa.
Infatti,
tre giorni dopo il suo corpo verrà ritrovato parzialmente coperto di foglie.
Era stata percossa sul tronco, sul collo e sul cranio, quindi strangolata a mani
nude e con il suo stesso reggiseno.
Elaborazione grafica originale dell'Autore |
L’ispettore
Schenner notò uno schema comune. Ma non riuscì a dimostrare che Jack fosse a
Salisburgo la notte in cui Marika Horvath venne uccisa.
Nel
1983, otto anni dopo, un ubriaco arrestato dalla polizia dichiarò di sapere
molte cose sull’omicidio della Horvath perché a ucciderla era stato l’allora
fidanzato di sua figlia. Ovvero, un certo Jack Unterweger. L’uomo morì di infarto prima che Schenner lo potesse
interrogare. Tuttavia, il bravo investigatore riuscì a rintracciare la figlia,
e grazie a lei poté dimostrare che Jack era proprio a Salisburgo la sera in cui
la Horvath fu
uccisa, per la precisione in un albergo a tre chilometri dove venne ritrovato
il suo cadavere. Jack davanti all’evidenza non poté che ammetterlo ma
negò decisamente che lui fosse il responsabile dell’omicidio. In quel periodo egli
era già entrato nel progetto di riabilitazione, aveva iniziato ad avere potenti
protezioni, per cui Schenner non ce la fece a farlo incriminare per l’omicidio
Horvath. Se ci fosse riuscito Jack non avrebbe avuto più alcuna possibilità di
uscire dopo 15 anni di galera per supposti meriti
letterari.
Riflessioni
La Horvath non è stata
strangolata come tutte le altre vittime di Jack, teoricamente si potrebbe
pensare che egli fosse veramente innocente, almeno per questo omicidio. Però
appare strano che la ragazza sia stata legata alla maniera di Jack, che egli si
trovasse a Salisburgo proprio nei pressi del luogo dove avvenne l’aggressione
e che non avesse un alibi quando la donna scomparve. Infatti la sua amica disse
che quella sera lui era uscito ed era rincasato verso l’una. Jack ammise questa
circostanza asserendo che era andato a trovare dei vecchi amici. Inoltre,
l’acuto Schenner notò che Jack, ancora prima di venire sospettato per questo
omicidio, quando durante il processo alla Schafer ricostruì i suoi movimenti per
l’anno 1973, omise di dire di essere stato a Salisburgo e di avere posseduto un'automobile. Schenner non comprende il motivo di tale omissione da parte di Jack
se egli è estraneo all’omicidio.
Probabilmente
per questo primo assassinio Jack non era abbastanza organizzato, per cui gli oggetti
disponibili per legare li aveva usati per tenere ferma la ragazza. Forse non era
neppure uscito per uccidere dato che per legarla aveva usato la propria
cravatta e non un altro indumento appartenente alla vittima. Egli farà tesoro di questo e la prossima
volta per rendere innocua la vittima si porterà dietro un’arma.
Anche
riguardo all’omicidio Schafer egli ne trae un’importante lezione: non uccidere
ragazze comuni soprattutto non farlo davanti a testimoni. Difatti a tradirlo
sarà Barbara. Lei confesserà tutto. L’unica difesa di Jack sarà quella di dire
che aveva perso la testa vedendo in Margret sua madre. Una scusa che farà
breccia nei cuori di molti.
Scompare
la prostituta Brunhilde Masser, vista per l’ultima volta da un taxista verso la
mezzanotte. Il suo cadavere, nudo, verrà ritrovato nei boschi, in posizione
prona, presso un ruscello. L’avanzato stato di decomposizione non permise una
precisa causa di morte ma probabilmente venne strangolata con un pezzo di
stoffa. Mancavano la borsetta e i vestiti, ma indossava ancora i gioielli.
Parte del corpo era coperto da rami di albero. Presentava una ferita d’arma da
taglio su un natica (vedi omicidio Blanka Bockova). Jack non riesce a dare un
alibi per quella sera. Infatti, egli al momento dell’omicidio si trovava
sull’autostrada che da Vienna porta a St Viet, e che guarda caso passa da Graz.
Anzi, tentò di ricattare una donna sposata con la quale ebbe una relazione inducendola
a mentire per dargli un alibi per quella sera altrimenti, le disse, avrebbe
detto tutto al marito. La donna preferì confessare la relazione al coniuge
piuttosto che dare un alibi a Jack. Se egli ha fatto questo significa che
ricordava benissimo dove si trovava la notte in cui scomparve la Masser.
Infatti quella sera era con questa signora a Vienna ma alle 22 partì per St Veit. Verso
mezzanotte poteva benissimo essere nei pressi di Graz.
Graz si trova proprio lungo l'itinerario Vienna-St Viet (Elaborazione grafica originale dell'Autore) |
5 dicembre 1990, Bregenz – omicidio Heidemarie Hammerer
Alle 23 circa, presso la stazione di Bregenz, viene vista per l’ultima volta la prostituta Heidemarie Hammerer. Il cadavere verrà ritrovato nei boschi di Lustenau il 31 dicembre, in posizione supina. L’addome ricoperto in parte di foglie. Sembrerebbe che l’assassino l’abbia rivestita per trascinarla dentro il bosco. Le gambe però erano nude. Una parte della sottoveste era stata tagliata con il coltello e inserita con forza nella bocca a mò di bavaglio. La donna era stata legata ai polsi, malmenata e strangolata con i suoi collant. Sui vestiti vennero rinvenute delle fibre rosse che coincideranno con la sciarpa di Jack. Nello schema vediamo meglio il tutto.
Elaborazione grafica originale dell'Autore |
7 marzo 1991, Graz – omicidio Elfriede Schrempf
Verso le 22 la prostituta Elfriede Schrempf scompare. Il 5 ottobre il suo cadavere verrà trovato a circa 20 km di distanza in un bosco. Appare nuda a parte i gioielli e le calzette bordeaux. Non è stato possibile stabilire la causa della morte. Per esclusione, visto che le ossa non presentavano segni di arma da taglio o da fuoco, si suppose che fosse stata strangolata.
Fino
a questo momento Jack è stato abbastanza accorto: le vittime erano delle
prostitute per cui c’era stato poco clamore, come sempre avviene in
questi casi. Non solo, egli era stato furbo nel non agire nella città dove
risiedeva, cioè Vienna. Ma colpire due volte a Graz si rivelò un errore, poiché
i poliziotti di quella città pensarono subito che due prostitute uccise nel
giro di cinque mesi, con un analogo Modus Operandi, doveva essere opera di una
medesima persona.
Se
Jack invece avesse ucciso ai quattro angoli dell’Austria, sarebbe stato più
difficile collegarlo a tutti i delitti. Ma più uccideva più si sentiva sicuro e
abbassava la guardia. Soprattutto adesso che era uno stimato scrittore. Faceva
parte di un’èlite particolare. Per cui era un insospettabile. Ma non aveva
fatto i conti con il passato. Non pensò che un certo ispettore Schenner non si
era mai dimenticato di lui. I giornali nazionali non riportarono la notizia
delle prostitute uccise a Graz e a Bregenz. Tuttavia, presto sarà lo stesso Jack
a far scoppiare il caso.
GLI OMICIDI DI VIENNA
8 aprile 1991 – omicidio Silvia Zagler
Scompare dal quartiere Pezing la prostituta Silvia Zagler. Verrà ritrovata cadavere il 4 agosto nel Wienerwald.
Scompare dal quartiere Pezing la prostituta Silvia Zagler. Verrà ritrovata cadavere il 4 agosto nel Wienerwald.
Alle
23 circa scompare la prostituta Sabine Moitzi. Il corpo verrà ritrovata il 20
maggio. Appare completamente nuda, tranne il body sollevato sulle spalle.
L’assassino l’ha messa in posizione umiliante con il viso affondato nel fango (vedi aggressione a Daphne),
le gambe divaricate, i glutei sollevati con genitali e ano esposti, le braccia
distese in avanti. È stata strangolata con i suoi collant. Indossava ancora i
gioielli ma i vestiti e il contenuto della borsetta erano sparpagliati lì attorno.
28 aprile 1991 – omicidio Regina Prem
Scompare la prostituta Regina Prem. Non se ne sa più nulla fino al 19 aprile 1992, quando le sue ossa verranno ritrovate sparse nel bosco. Unico indumento trovato una calza ancora attaccata ad un femore.
Scompare la
prostituta Karin Eroglu. Il suo cadavere verrà ritrovata nel Wienerwald il 23
maggio, in posizione prona. È stata violentemente percossa sul viso e poi strangolata
con il suo body. Nuda ma con indosso i gioielli.
Considerazioni
L’escalation
indica che Jack a Vienna si sentiva più che sicuro. Però quattro omicidi in un
mese hanno da subito richiamato l’attenzione della polizia e soprattutto dei
media. Egli stesso, come abbiamo visto, da giornalista si occupa degli omicidi.
È stato un grossissimo errore. Il 22 maggio 1991 esce il primo articolo sulla
scomparsa delle prostitute. Fino a qual momento infatti, solo il cadavere di
Sabine Moitzi era stato ritrovato. Ma il giorno dopo viene scoperto anche
quello della Zangler. L’eco arriva fino a Salisburgo dove risiede Schenner,
ormai in pensione. Sarà lui a segnalare Jack Unterweger come probabile
assassino alla centrale di Vienna il 31 maggio. Schenner non ha dubbi che
l’autore di questi omicidi sia proprio Jack. Il cadavere della Moitzi, il modo
come è stata assassinata, ricorda gli omicidi da lui commessi negli anni 70,
poiché per l’ispettore, Jack è colpevole di due assassinii. Il fatto di avere
l’ardire di andare a intervistare proprio il capo della polizia che stava
indagando sugli omicidi dimostra la sfrontatezza dell’uomo. Ma perché arriva a
tanto?
Narcisismo patologico
Un
famoso profiler del FBI, Hazelwood, ci dà la risposta a questa domanda: i
criminali sessuali prima o poi si tradiscono perché cadono nel narcisismo. Per
narcisismo si intende una grande, sconfinata ammirazione per se stessi. Essi si
credono più intelligenti, scaltri e capaci di chiunque altro essere al mondo.
Più la fanno franca più il loro ego diventa smisurato. Perdono completamente la
percezione del pericolo, diventano imprudenti, commettono errori grossolani.
Anche se durante gli omicidi non perdono il self control, rimangono organizzati
e disciplinati, nella vita di tutti i giorni tendono in un certo qual modo a
estranearsi dalla realtà per cui perdono il senso della prospettiva delle loro
azioni. Presentarsi come giornalista al capo della polizia era una sfida
beffarda che gli si ritorcerà contro. Non avendo esperienza di serial killer, il
poliziotto non poteva immaginare che costoro interagiscono con le forze
dell’ordine per carpire le informazioni, perché ne sono in qualche modo
attratti e per senso di sfida. Ma quando consulterà gli esperti del FBI
apprenderà che tale comportamento è in linea con questi soggetti e si farà un’altra
opinione di Jack mettendolo in cima alla lista dei sospettati.
Unterweger
ha sottovalutato il fatto che salire alla ribalta avrebbe richiamato
l’attenzione di Schenner. Anche se questo bravissimo poliziotto non ha avuto
bisogno delle sue performance giornalistiche per sospettarlo fin da subito.
Jack
non ha considerato che l’Austria non è l’Australia, un territorio immenso con
una vasta popolazione dove ci si può facilmente mimetizzare. L’Austria è
piccola, ha solo sette milioni di abitanti, la prostituzione è legalizzata per
cui sono pochi gli omicidi commessi ai danni di questa categoria di donne.
Infatti, le imprese di Jack faranno avere un picco improvviso nelle statistiche.
Inoltre, c’erano anche pochi criminali che avevano commesso omicidi simili a
quelli compiuti ai danni delle prostitute, e lui era tra questo esiguo numero.
Quoziente intellettivo e quoziente
emozionale
Il
pensare comune asserisce che una persona intelligente è quella che farà più
carriera nella vita. L’intelligenza è tutto. Non è esattamente così, c’è anche
il quoziente emozionale da considerare, ovvero la capacità di capire gli altri.
I serial killer organizzati hanno un grande QI ma uno scarso o quasi nullo QE.
Ecco perché hanno una grande stima di sé e scarsa considerazione degli altri.
Per questo poi commettono errori, sottovalutano e sottostimano l’avversario.
Nel nostro caso, Jack si sentiva ormai come la moglie di Cesare, al di sopra di
ogni sospetto. Ma lui aveva precedenti penali per omicidio e aggressioni
sessuali multiple. Schenner a parte, per i suoi precedenti penali avrebbe
dovuto comunque rientrare nella lista dei sospettati. Tuttavia, gli appoggi politici
di cui godeva e la fama di letterato lo rendevano intoccabile. Senza
considerare che era il simbolo del detenuto redento.
L’atteggiamento
intellettuale, il carisma artistico di Jack non ha però illuso i poliziotti i
quali avevano comunque a che fare con un soggetto dalla fedina penale lunga e
corposa. Per cui quando il cerchio si è stretto attorno a lui non hanno avuto
tentennamenti nel procedere. Nonostante le protezioni si facessero sentire e
pesarono sulla loro indagine.
Progressione omicidiaria
Se
nei primi mesi del 1990, quando è uscito di galera, ha commesso pochi omicidi,
negli ultimi tempi c’è stata una progressione improvvisa. Infatti, egli non ha
ucciso settimanalmente solo a Vienna ma anche in trasferta.
19 giugno 1991 – omicidio Shannon Exley
Scompare la prostituta Shannon Exley. Il 20 giugno verrà ritrovata cadavere in un parcheggio ai piedi di un eucalipto, in posizione prona. Indossava solo la maglietta sollevata sopra il seno e le calzette. Percossa con violenza e poi strangolata con il suo stesso reggiseno.
Scompare la prostituta Shannon Exley. Il 20 giugno verrà ritrovata cadavere in un parcheggio ai piedi di un eucalipto, in posizione prona. Indossava solo la maglietta sollevata sopra il seno e le calzette. Percossa con violenza e poi strangolata con il suo stesso reggiseno.
28 giugno 1991 – omicidio Irene Rodriguez
Scompare la prostituta Irene Rodríguez. Il giorno successivo verrà ritrovata sotto un camion in un parcheggio in posizione supina, completamente nuda. Prima percossa con violenza tale da provocarle un’emorragia interna e poi strangolata con il suo stesso reggiseno.
3 luglio 1991 – omicidio Sherri Long
Scompare la prostituta Sherri Long. Verrà ritrovata l’11 luglio sulle colline di Malibu con la maglietta sollevata oltre il seno, completamente vestita. Percossa con violenza e poi strangolata con il suo stesso reggiseno.
Considerazioni
Sin
dal primo omicidio gli investigatori americani si rendono conto che si trovano
di fronte a un serial killer: il nodo applicato al reggiseno è particolarissimo
quindi pensano che l’uomo abbia già fatto esperienza per cui sanno che ucciderà
nuovamente. Come infatti accade.
Non
potendo continuare a uccidere in Austria, dove ormai si parlava apertamente di
serial killer, Jack si dà da fare in California. La fretta che ebbe nel
sollecitare la propria estradizione quando venne arrestato a Miami era dovuta
proprio al fatto che conosceva i metodi della polizia, aveva immaginato che
quando gli investigatori austriaci si
fossero resi conto che era stato a Los Angeles avrebbero chiesto alla polizia
del posto se durante la sua permanenza c’erano stati omicidi di donne irrisolte a
mezzo strangolamento. Ciò che temeva era che potesse non solo venire accusato
anche di questi omicidi compiuti oltre oceano ma che potesse venire processato
dagli americani. Negli Stati Uniti egli non aveva alcuna protezione politica.
Inoltre rischiava la pena di morte nella camera a gas.
Gli
omicidi di Los Angeles, più che quelli compiuti in Austria o in Cecoslovacchia,
ricordano il suo primo omicidio ufficiale, quello ai danni di Margret Schafer,
brutalmente colpita con una sbarra di acciaio e poi strangolata con il suo
stesso reggiseno.
Bugiardo patologico
Come
tutti gli psicopatici Jack era un bugiardo patologico, ovvero mentiva anche
quando non c’era alcun bisogno di farlo, anche quando la bugia superava ogni
senso logico, come quando nel 1983 disse a Schenner che furono i genitori di Margret
a pagare i suoi studi. Anche la sua
produzione letteraria è tutta una menzogna poiché egli non aveva alcuna Weltanschauung, nessuna visione
del mondo da proporre all’umanità, al prossimo, al lettore, ma solo una grande
voluttà di uccidere, uccidere e uccidere donne, torturarle e brutalizzarle. Altra
spudorata menzogna di Jack era quella di aver descritto la sua prima vittima, Margret
Schafer, come una sua conoscenza. Non l’aveva mai vista prima di quella
orribile sera in cui la uccise. La poveretta non aveva nulla a che vedere con
sua madre. Altra bugia, che inserì nel libro suo autobiografico, era la
presunta zia prostituta uccisa dal suo ultimo cliente. Anna Unterweger non era
una prostituta e soprattutto non era la sorella di sua madre. Non era proprio
una parente. Ma una perfetta sconosciuta. Jack lesse del suo delitto su un
giornale e ci fantasticò sopra. Altra menzogna: nel libro descrisse sua madre
come una prostituta. Non lo era affatto. Sarebbe bastato fare una verifica su
questi elementi, che chiunque avrebbe potuto eseguire, per rendersi conto che
quell’uomo era un mentitore nato e non meritava nessuna libertà anticipata.
Psicopatico
Uno psicopatico è un indivisuo che non sente alcun sentimento di fratellanza, umanità, empatia nei confronti del prossimo. Non conoscono il senso di colpa, non provano emozioni. Si svegliano solo quando uccidono: provocare la morte di un altro essere umano procura loro un piacere sovrannaturale, qualcosa di estatico, sublime. Impossibile capire per un soggetto normale dove possa risiedere il piacere nel tormentare, torturare, violentare e uccidere un altro essere umano. Ma così è. Dal punto di vista psichiatrico sono capaci di intendere e di volere. Non sono i classici matti che urlano, si agitano, sproloquiano. Questi all'apparenza sono perfettamente equilibrati. Possono coltivare amicizie, sposarsi, avere figli e pensare alla loro educazione. Ma sono e rimangono psicopatici.
Psicopatico
Uno psicopatico è un indivisuo che non sente alcun sentimento di fratellanza, umanità, empatia nei confronti del prossimo. Non conoscono il senso di colpa, non provano emozioni. Si svegliano solo quando uccidono: provocare la morte di un altro essere umano procura loro un piacere sovrannaturale, qualcosa di estatico, sublime. Impossibile capire per un soggetto normale dove possa risiedere il piacere nel tormentare, torturare, violentare e uccidere un altro essere umano. Ma così è. Dal punto di vista psichiatrico sono capaci di intendere e di volere. Non sono i classici matti che urlano, si agitano, sproloquiano. Questi all'apparenza sono perfettamente equilibrati. Possono coltivare amicizie, sposarsi, avere figli e pensare alla loro educazione. Ma sono e rimangono psicopatici.
Statistiche
Ma
era veramente Jack l’autore di tutti quegli omicidi? Senza essere esperti di
statistiche facciamo qualche osservazione in merito.
I
delitti di Vienna si consumano nell’arco di un mese. Jack era nella capitale in
tutte e quattro le occasioni. Quanti viennesi erano a Vienna nello stesso
periodo? Mettiamo il 98%, proprio per stare alti. Su 1.500.000 abitanti dunque
1.470.000 erano in città. Quanti avevano un alibi certo? Mettiamo il 38%. Jack
rientrerebbe in un 60% di viennesi senza alibi. Cioè uno fra 882.000 Stiamo
esagerando i dati perché non stiamo facendo vera statistica ma solo un mero
ragionamento. Quindi se consideriamo gli omicidi compiuti a Vienna, Jack non
potrebbe essere sospettato. Però noi lo abbiamo messo nella popolazione comune
non in quella con precedenti penali per omicidio, stupro, sfruttamento della
prostituzione e violenze varie. Ma lasciamo perdere questo, poiché all’interno di tale categorie lo vedremmo fra pochi eletti.
Prendiamo
adesso gli omicidi di Graz. Supponendo che l’assassino sia uno solo, quanti fra
quel 60% rimasto a Vienna nel mese in cui vennero uccise le prostitute erano
presenti anche a Graz, o nei pressi, nei due giorni in cui sono avvenuti i
delitti? Poniamo il 20%. Ecco che Jack rientra in questo 20%, ovvero uno fra
176.400. E ancora una volta omettiamo il
suo curriculum vitae.
Adesso
spostiamoci a Bregenz. Quanti di quel 20% era nel Voralberg nel momento in cui
veniva uccisa la Heidemarie? Forse solo Jack. Ma diciamo pure l’1%. La
percentuale di abbassa e lui diventa 1 fra 1764. Quanti di questi erano
presenti a Praga? Poniamo un altro 1%. E scendiamo a 17,64 individui, fra cui Jack.
Quanti anche a Los Angeles? Poniamo un altro 1%, siamo scesi a 0,17. Cioè a
meno di 1! Praticamente neanche per caso un individuo si poteva trovare nelle cinque
città contemporaneamente ai delitti! Ma Jack c’era. E la categoria
vittimologica è sempre la medesima: prostitute, tranne a Praga, e il MO lo
stesso, strangolamento tramite un indumento intimo della vittima stessa dopo
aver subito violenti precosse. No, decisamente la statistica non avrebbe aiutato
Jack. Egli sapeva benissimo queste cose, per cui comprese che il resto della
sua vita l’avrebbe dovuto passare in prigione.
Il sadismo di Jack
Jack
era un sadico sessuale fra i peggiori. Gli piaceva brutalizzare le vittime con
una sbarra di ferro, in questo era simile al suo collega Ted Bundy, di cui un giorno
parleremo.
Ma la sua specialità era soffocare le donne con un cappio. Cioè, portarle al limite estremo senza però finirle. Allentare la presa, farle mancare il respiro fino quasi a ucciderle per poi riportarle in vita. Continuava così per molto, molto tempo.
Anche gli strangolatori delle colline, Angelo Buono (strano nome per un feroce serial killer, un angelo buono) e Kenneth Bianchi adoravano questo tipo di tortura. Notare come Jack non derubasse le sue vittime nonostante fosse un ladro. Ovviamente non voleva rischiare che per un furto venisse accusato di un brutale omicidio. Stava bene accorto a non lasciare tracce sulla scena del crimine.
Ma la sua specialità era soffocare le donne con un cappio. Cioè, portarle al limite estremo senza però finirle. Allentare la presa, farle mancare il respiro fino quasi a ucciderle per poi riportarle in vita. Continuava così per molto, molto tempo.
Anche gli strangolatori delle colline, Angelo Buono (strano nome per un feroce serial killer, un angelo buono) e Kenneth Bianchi adoravano questo tipo di tortura. Notare come Jack non derubasse le sue vittime nonostante fosse un ladro. Ovviamente non voleva rischiare che per un furto venisse accusato di un brutale omicidio. Stava bene accorto a non lasciare tracce sulla scena del crimine.
Famelicità
Jack
secondo me si stava scompensando, si stava disorganizzando perché l’intervallo
fra gli omicidi si stava abbreviando troppo. Prima o poi si sarebbe comunque
tradito. La carriera assassina di Jack era destinato a finire in ogni modo, con
o senza l’intervento dell’ispettore Schenner. Già portare alla ribalta le gesta
di un serial killer non era stato vantaggioso per lui. In base ai precedenti
penali doveva essere sospettato fin da subito. Ma ciò non avvenne perché era
fumo negli occhi per quella sua presunta abilità letteraria.
Protezioni
Un
individuo del genere non avrebbe dovuto avere nessun sostegno. Eppure, ne ebbe
tanti, anche dopo essere stato ufficialmente considerato il principale
sospettato degli omicidi. Chi lo ha protetto, chi lo ha aiutato a fuggire, a mio avviso
sarebbe stato responsabile della morte di altre eventuali donne, che non ci
furono, per fortuna. Davanti a una presunta colpevolezza per delitti così
efferati le protezioni avrebbero dovuto cessare. Se i politici e i letterati avessero
potuto leggere la perizia fatta nel 1975 dallo psicologo forense Klaus Jarosch
forse avrebbero cambiato parere. Ecco come venne definito Jack: uno psicopatico, un
sadico sessuale con tendenze narcisistiche e istrionico. Letteralmete Jarosch
scrisse: "Egli tende a improvvisi
attacchi di rabbia. Le sue azioni sono estremamente aggressive con sadica
perversione sessuale... È un criminale incorreggibile."
Parole
sante!
Quantunque
fosse divenuto uno Shakespeare, un Mozart, un Michelangelo, questo forse cancellava
l’omicidio commesso? La Schafer sarebbe resuscitata? Allora perché privilegiare
un simile individuo che della violenza faceva la sua teoria di vita? Perché si
era redento con l’arte?
Precedenti storici
Jack
Abbott uscì per meriti letterari dalla prigione. Era un assassino. I poliziotti
del carcere non erano d’accordo perché per loro era un uomo estremamente
violento. Ma Abbott aveva l’appoggio di un grande della letteratura, Norman
Mailer. E uscì. Il suo libro, Nel ventre
della bestia, narrava la sua esperienza nel carcere, come fece Unterweger con
Purgatorio. Né l’uno né l’altro, però, nella loro biografia
citano gli omicidi commessi. Sei mesi dopo essere uscito,
Abbott uccise un cameriere 22enne poiché gli aveva inibito l’accesso al bagno
per il personale. Per questa scemenza Abbott lo pugnalò. Che fosse uno psicopatico,
un essere socialmente pericoloso era indicato nel libro stesso, poiché egli lo
dedicò a Carl Panzram. Costui non era un altruista, un
benefattore dell’umanità ma un ferocissimo serial killer!
Unterweger, dunque, come tutti gli psicopatici aveva una fervida fantasia. Il fantasticare di un serial killer non è da intendersi nel suo senso comune, stare fra le nuvole. Questi specialisti dell'omicidio hanno come delle visioni, delle allucinazioni quasi tattili. E sono fantasie di morte. Di torture. Di stupri. Nel cammino verso la redenzione, quindi verso la libertà, Jack ambiva a quello che gradiva di più: uccidere previa tortura. Mettere in pratica le sue fantasie: strangolare le donne con i loro stessi indumenti. Percuoterle brutalmente. Solo questo era veramente importante per Jack e si prodigò subito per recuperare il tempo perduto.
Conclusioni
Astrid
Wagner. l'avvocatessa che prese le difese di Jack, per quanto donna intelligente, è
inattendibile, perché innamorata di questo psicopatico. Se ne è innamorata
così, per televisione. Sarà pure intelligente ma non le affiderei neppure il
mio cane, non perché violenta ma certamente una così non è che desti proprio
tanta fiducia.
Non
ho mai letto nulla di Jack. Non penso di essermi perso granché.
Non esiste una teoria criminologica che vedrebbe un attore della compagnia di Jack seguirlo passo passo.
Non è vero che i serial killer non si suicidano mai.
Non esiste una teoria criminologica che vedrebbe un attore della compagnia di Jack seguirlo passo passo.
Non è vero che i serial killer non si suicidano mai.
Si
dice che si impiccò adottando un nodo simile a quelli usati con le sue vittime.
Sinceramente non so se sia andata effettivamente così, di certo però il suicidio era il
corollario al suo tonfo, alla sua ridiscesa nel fango dal quale non sarebbe più
emerso.
Una lezione indimenticabile
La storia di Jack ci deve far riflettere, deve fare da esperienza: mai fidarsi di uno psicopatico. Come ebbe a dire Mc Crary, il profiler del FBI che analizzò Jack, quando si fa studiare uno psicopatico quello che si ottiene è solo uno psicopatico istruito.
La storia di Jack ci deve far riflettere, deve fare da esperienza: mai fidarsi di uno psicopatico. Come ebbe a dire Mc Crary, il profiler del FBI che analizzò Jack, quando si fa studiare uno psicopatico quello che si ottiene è solo uno psicopatico istruito.
Non è compito dei politici, soprattutto non degli scrittori, decidere se un detenuto si è redento in qualche modo. Vi sono specialisti appositi, psichiatri con specializzazione nel campo criminologico che devono periziare. In ogni caso, un essere violento è sempre da tenere sotto controllo, anche quando appare buono e mogio. Le sue collere possono essere improvvise, immotivate, esagerate ed estremamente pericolose per gli altri.
In sostanza: Jack non era solo un assassino ma anche uno stupratore... come ci si poteva fidare di un simile individuo? Gli stupratori, i depravati, gli assassini è meglio che stiano in galera, e se sono degli artisti possono esprimere la loro creatività anche tra le sbarre. Soggetti socialmente pericolosi per definizione non devono e non possono stare in società.
Consiglio a tutti di leggere il libro Jack all'inferno. La doppia vita di un serial killer, di John Leake, edizioni Mondadori, collana Strade Blu, dal quale ho preso la maggior parte delle notizie riportate in questo post. Una lettura interessante, ben scritta, avvincente. Questo post vi aiuterà nella lettura. Sarebbe interessante, a mio avviso, una ricerca approfondita sul caso di Jack, una tesi di laurea in scienze criminologiche poiché è il più eclatante esempio di psicopatico, sadico sessuale, assassino seriale che si è fatto beffe di uomini illustri, intelligenti e famosi. Da Presidenti a Ministri, da Registi a Scrittori, persino premi Nobel. Per questo una lezione del genere è magistra vitae: che non si verifichi mai più!
In sostanza: Jack non era solo un assassino ma anche uno stupratore... come ci si poteva fidare di un simile individuo? Gli stupratori, i depravati, gli assassini è meglio che stiano in galera, e se sono degli artisti possono esprimere la loro creatività anche tra le sbarre. Soggetti socialmente pericolosi per definizione non devono e non possono stare in società.
Consiglio a tutti di leggere il libro Jack all'inferno. La doppia vita di un serial killer, di John Leake, edizioni Mondadori, collana Strade Blu, dal quale ho preso la maggior parte delle notizie riportate in questo post. Una lettura interessante, ben scritta, avvincente. Questo post vi aiuterà nella lettura. Sarebbe interessante, a mio avviso, una ricerca approfondita sul caso di Jack, una tesi di laurea in scienze criminologiche poiché è il più eclatante esempio di psicopatico, sadico sessuale, assassino seriale che si è fatto beffe di uomini illustri, intelligenti e famosi. Da Presidenti a Ministri, da Registi a Scrittori, persino premi Nobel. Per questo una lezione del genere è magistra vitae: che non si verifichi mai più!