lunedì 2 maggio 2011

Un delitto pieno di misteri: il caso di Carmela Melania Rea - Seconda parte: l'omicidio

ATTENZIONE
La ricostruzione qui proposta si basa solo su notizie reperite da fonti pubbliche a tutte accessibili. Quindi, da nessuna documentazione ufficiale. Per cui non hanno nessun valore di attendibilità. Si tratta di speculazioni personali dell’autore.



Un puzzle è un gioco di pazienza che dà i suoi risultati se le tessere del mosaico riescono a venire incastrate tutte. 

Le tessere principali in questo caso sono tre: scomparsa, latenza, omicidio. A loro volta ognuna di queste tessere è composta da altre tessere. Se qualcosa sappiamo della scomparsa (luogo e ora), e qualcosa riusciamo a capire dell’omicidio (dinamica, ora e forse luogo), assolutamente nulla sappiamo del periodo di latenza, ovvero cosa sia accaduto fra il momento della scomparsa (14:30/14:40) e il momento dell’omicidio (24:00/03:00).
Melania viene ritrovata il 20 aprile dopo che nel pomeriggio una telefonata anonima effettuata nel centro di Teramo indicava il corpo di una donna a Ripe di Civitella in località Boschetto delle Casermette. Il luogo si trova a circa 12/15 km da Pianoro di Colle San Marco, dove la donna è scomparsa. Viene rinvenuta supina, con una siringa conficcata nel seno sinistro, i pantaloni e gli slip abbassati, il segno di una svastica sulla coscia sinistra ricavato con il coltello. La donna è stata uccisa con 35 coltellate, di cui una alla gola e un’altra al cuore, questa ovviamente mortale. Le altre coltellate sono state dunque inferte post mortem. Per cui siamo di fronte a un over killing, ovvero un serie di colpi inferti senza scopo poiché la donna era già morta. In genere l’over killing indica un odio feroce verso la vittima. Questo farebbe propendere per una conoscenza di Melania da parte  dell’assassino,ne consegue che l’assassino conosceva Melania ma non  è detto che Melania conoscesse l’assassino. Ma l’over killing può anche essere inferto per odio verso una categoria, in questo caso la donna. Quindi l’assassino avrebbe infierito solo perché Melania era una donna e non contro Melania in quanto tale. Molte coltellate sono state inferte al viso. Vi sono ferire da difesa sulle mani di Melania. Dunque la donna quando è stata attinta dai colpi era cosciente. Poco sangue è stato ritrovato sul luogo per cui si è ipotizzato che forse sarebbe stata uccisa altrove e poi portata in quel posto. Anche il tempo di latenza lo farebbe pensare dato che appare poco probabile che per nove ore vittima e assassino si sarebbero fronteggiati in quello spiazzo. Però il poco sangue potrebbe anche spiegarsi con la pugnalata al cuore. Nel momento in cui questo organo cessa la sua attività non c’è più l’espulsione del sangue dovuto alla sua contrazione. In sostanza una volta fermato il cuore anche l’intero sistema circolatorio  artero/venoso si ferma. Il corpo non presenta segni di violenza sessuale per cui non si comprende il senso dei pantaloni e slip abbassati. Per gli inquirenti si tratta di una messa in scena. Anche la siringa e un laccio emostatico trovato presso il cadavere di Melania appaiono un tentativo di staging. E così la svastica.
Lo staging è il camuffamento della scena del crimine: l’autore del delitto altera la scena per nascondere il movente e se possibile anche il luogo e il modo. In questo caso il modo non può essere camuffato ma forse Melania è stata uccisa altrove, in ogni caso la scenografia appare allestita per indurre a pensare a qualcosa.  Ma qui ci sono troppe indicazioni: la siringa indicherebbe una pista nel mondo della droga (del tutto estranea  alla vita di Melania); i pantaloni e gli slip abbassati a un tentativo di violenza sessuale (che non è c’è stata); la svastica a un giro esoterico o politico/esoterico (elementi non presenti nell’anamnesi di Melania).
Il cadavere si trova in un punto ben visibile da chi si fosse trovato a passare per quel sentiero. Dunque, non è stato occultato bensì messo in bella mostra perché qualcuno lo trovasse presto. Come difatti è avvenuto. L’anonimo che ha telefonato non si sa quando abbia avvistato il corpo di Melania. Di certo si è allontanato parecchio, è giunto sino a Teramo e da lì ha telefonato. Ma non sappiamo se la scoperta sia avvenuta qualche ora prima o il giorno innanzi. L’uomo, che dalla voce sembrerebbe un anziano, accento abruzzese, ha dichiarato di essere un cercatore di funghi. Non si è fatto vivo con la polizia. Paura, reticenza, autore? Questa ultima ipotesi sembra scartata dalla polizia ma certo il fatto che non si presenti non lo pone in buona luce.
Non vi sono segni di animali che avrebbero potuto aggredire il cadavere. La zona è piena di cinghiali ma non vi sono morsi di questi animali né di altri. Forse l’entomologia forense potrebbe aiutare e capire da quando tempo il cadavere era lì presente perché le larve delle mosche si ritrovano entro pochi minuti  a livello delle mucose e delle ferite aperte.



Non so se un tale specialista sia stato interpellato.
Dalla siringa sono stati estratti due DNA che non appartengono né alla vittima né a suo marito ma sono  comunque di uomo e dì una donna. Dunque gli assassini sarebbero due. Sempre che quel DNA appartenga agli aggressori e non era invece già presente sulla siringa prima del suo utilizzo su Melania.
Analizziamo punto per punto l’omicidio, avendo già affrontato la scomparsa.

IL LUOGO: Forse per i motivi su specificati non è la scena del delitto. Però rimane significativo il fatto che proprio lì sia stato rinvenuto il corpo di Melania. Il posto doveva dunque essere conosciuto agli assassini, o almeno a uno di loro. Salvatore racconta che in quel luogo qualche tempo prima si sarebbe appartato insieme alla moglie per fare l’amore mentre la figlia sarebbe rimasta in auto. Una tale dichiarazione getta ombre su quest’uomo. In primis appare veramente una strana coincidenza che Melania sia stata uccisa in un luogo già frequentato dalla coppia. In secundis appare quanto meno bizzarro che una coppia regolarmente sposata vada a far l’amore in camporella, come si suol dire, lasciando la figlia incustodita. Sembra piuttosto un tentativo di Parolisi di prevenire obiezioni se per caso venissero trovate tracce del suo passaggio. Però, è anche vero che egli quel luogo lo conosce bene dato che lì di presso c’è una postazione che le reclute usano per esercitarsi al tiro a segno.
Melania sarebbe stata uccisa vicino a una baracca, sul legno di tale struttura sarebbero presenti anche dei segni di coltellate andate a vuoto sulla persona. Tracce ematiche sono state ritrovate torno torno su degli assi. Insomma, se ci sono indicazioni che farebbero pensare a un delitto lontano dal bosco, altri elementi invece lascerebbero pensare che proprio lì si sia consumata la tragedia.

ARMA DEL DELITTO: un coltello a serramanico a lama corta.

LA SVASTICA: Un depistaggio, un tentativo di staging, un modo per confondere le acque oppure segni di coltellate che casualmente hanno dato un simile disegno? La svastica forse voleva alludere a un segno runico, a un tratto esoterico. Forse chi ha inscenato il tutto non è riuscito a trovare un altro riferimento adeguato e si è rifatto al proprio curriculum mentale. La svastica, infatti, è anche un simbolo militare. Insomma, il luogo e questo simbolo ci riportano agli ambienti militari.

LA SIRINGA E IL LACCIO EMOSTATICO: Anche in questo depistaggio possiamo dedurre la psicologia dell’assassino. Perché ha pensato proprio a una siringa con tanto di laccio emostatico? Voleva sviare le indagine nel vasto e ombroso campo delle droga? Dove avrebbe preso la siringa e il laccio? Sul posto? Poco probabile. Se Melania è stata uccisa lì dove è stata trovata o il depistaggio è stato un ripensamento successivo per cui l’autore (parlo al singolare per prudenza) ha dovuto reperire questi oggetti in un tempo successivo oppure li aveva già con sé. Questa ultima eventualità porta dirtto dritto alla premeditazione. Le siringhe forse sono entrate nel campo mentale di qualche infermiere o medico o comunque di qualcuno legato a un ambiente sanitario? Pensando alla siringa ha pensato alla droga? Sono suggestioni ovviamente. Fatto sta che Melania non aveva nulla a che fare con il mondo della droga. In ogni caso appare strano che la siringa non sia stata infissa nel braccio bensì sotto il seno sinistro. Forse addirittura sul giubbotto. Questo non poteva indurre a far credere che Melania fosse una tossicodipendente. Lo scopo dunque era un altro: indurre gli investigatori a credere che fosse opera di tossicodipendenti. Ecco perché il laccio non è applicato su Melania e la siringa invece è ben visibile a beneficio di chi indaga. Quindi, su tutto si dovrebbe indagare tranne che sul mondo della tossicodipendenza.

I PANTALONI E GLI SLIP ABBASSATI: altro tentativo maldestro di far apparire l’omicidio un qualcosa che non è. Il tossicodipendente fascista o satanista che cerca l’approccio sessuale. Insomma, ci sta di tutto in questo staging. E proprio per sottrazione si deve indagare: niente droga, niente sesso, niente satanismo. Voler far credere tutto questo significa nasconder la vera natura del delitto che appare molto più personale, solo se si vuole nascondere un movente che leghi troppo vittima e carnefice si cerca di sviare altrove le indagini. L’assassino conosceva Melania.

L’ORA DELLA MORTE: è stato detto fra le 24:00 e le 03:00, ovvero nella notte fra il 18 e il 19 aprile. Secondo me è avvenuta qualche ora prima. Un paio d’ore dopo la scomparsa. Oppure, addirittura prima della scomparsa. Questa eventualità ovviamente accuserebbe ipso facto il marito. Tuttavia i primi accertamenti sembrerebbero escludere tale ipotesi. Il tempo della morte si ricava anche dal contenuto dello stomaco, quanto tempo è passato dal suo ultimo pasto, se questo corrisponde al pranzo. Se i tempi sono reali, ovvero fra la mezzanotte e le tre, e il luogo corrisponde, dobbiamo dedurre che l’assassino abbia agito sotto il chiarore della luna. Infatti proprio la mattina del 18 aprile iniziava la luna piena. Bisogna però vedere se il cielo era coperto o meno.

CAUSA DEL DECESSO: sembrerebbe per dissanguamento. In questo caso il colpo al cuore non dovrebbe essere stato mortale. Ci sarebbero poche tracce ematiche sul terreno che indurrebbero a pensare a un delitto avvenuto altrove. Però le macchie ci sono, e sono sparse in quell’area. La donna penso sia morta dove è stata trovata. Anche perché le ricerche per trovarla sono partite comunque entro un’ora dalla sua sparizione e non credo che con la polizia per le strade qualcuno se ne andava in giro con un cadavere in macchina. Forse la natura del terreno ha assorbito buona parte del sangue. Oppure, non ha perso molto sangue perché una delle ferite è risultata mortale. Dopotutto si è parlato di pugnalate inferte post-mortem, quindi qualcuna di esse è stata mortale. Bisogna vedere però se queste altre pugnalate da over killing siano state inferte in rapida successione o dopo una certa pausa dalla morte. Il significato sarebbe completamente diverso. L’over killing non sarebbe dovuto a impeto. Altro depistaggio? O voglia di oltraggiare?

IL TELEFONINO: Melania aveva due cellulari con due utenze diverse: Wind e Tim. Il primo lo teneva quasi sempre a casa, e così fece quel pomeriggio. L’altro cellulare con scheda Tim era in suo possesso ed è stato trovato accanto al cadavere. Un assassino che fa di tutto per allontanare da sé i sospetti è assai strano che lasci poi in bella vista un cellulare che è rimasto attivo almeno fino a un’ora dopo la scomparsa.  Alle 15:20 il marito non vedendola giungere la chiama, il telefono squilla ma non c’è riposta. Appare evidente che l’assassino voleva che il cellulare venisse trovato e i tabulati controllati. Perché? Molto probabilmente Melania teneva il cellulare nella borsetta. Ma quest’oggetto è scomparso. Come mai?

Cosa è accaduto quel giorno? 
Premesso che alle 16:00 la coppia doveva recarsi da Sonia, un’amica di Melania, i movimenti sono i seguenti:

Ricostruzione movimenti della coppia secondo Salvatore Parolisi (18 aprile 2011 - lunedì)
08:30
fisiatra
Piede bambina
H di Ascoli Piceno
20 mt
09:00


Bar ospedale

09:15


Parcheggio ospedale

09:30

compere
Super mercato (Ascoli Piceno)

10:30

compere
Marius negozio (Ascoli Piceno)

11:00


Rientro a casa

11:30
v. medica
Punta d’ernia Melania
H Villa San Marco (Ascoli Piceno)

13:00


Rientro a casa

13:30

Melania Racconta esiti  visite mediche. Colloquio ordinario.
Telefonata fra Melania e sua  madre
12 mt
13:42

Fine telefonata


14:00/10


Escono di casa

14:20


Pianoro Colle San Marco

14:30


Melania si allontana

14:40

Sonia chiama  su tim
Melania non risponde

14:45

Sonia invia sms su tim o wind
Melania non risponde

15:20

Salvatore telefona su tim
Melania non risponde

16:00


Salvatore allerta i carabinieri


Dunque, alle 14:00 avendo molto tempo ancora a disposizione (2 ore) decidono di fare una scampagnata a Pianoro di Colle san Marco. Località conosciuta da entrambi perché vi erano stati altre volte.
Cosa è accaduto?
Formuliamo qualche ipotesi:

Aggressore
Incontro
Latenza

Luogo omicidio
Orario omicidio
Mancata violenza sessuale
Staging
sconosciuto
casuale
inspiegabile
compatibile
incompatibile
incompatibile
incompatibile
conosciuto
casuale
inspiegabile
compatibile
incompatibile
incompatibile
incompatibile
conosciuto
Provocato da lei,
spiegabile
incompatibile
compatibile
compatibile
incompatibile
conosciuto
Provocato da lui,
spiegabile
incompatibile
incompatibile
Incompatibile/
compatibile
incompatibile
conosciuto
Provocato da entrambi
spiegabile
incompatibile
compatibile
compatibile
compatibile

Cerchiamo di prendere in considerazione tutti gli aspetti.

Prima ipotesi: aggressore sconosciuto. In questo caso l’incontro a Pianoro può essere stato solo casuale. Ma in questo schema il lungo periodo di latenza, ovvero il tempo trascorso fra la scomparsa e l’omicidio, diventa incomprensibile. Soprattutto se lo mettiamo in relazione alla mancata violenza sessuale, al luogo dell’omicidio e all’orario dell’omicidio. Tale latenza si poteva giustificare se la donna avesse subito abusi sessuali o una qualche forma di costrizione fisica o vera e propria tortura. Nulla di tutto ciò si evince dall’autopsia. Dove sarebbe stata Melania per tutto quel tempo, quasi nove ore? In macchina con l’assassino su quello spiazzo? Se il luogo dell’omicidio è quello dove è stato trovato il cadavere, ciò non spiega il periodo di latenza. Sinceramente non trova spiegazione logica. Lo sconosciuto si dà tanto da fare per rapire la donna ma poi per qualche inspiegabile motivo non la uccide subito, se questo atto è già nelle sue intenzioni fin dall’inizio. Come sarebbero dovuto andare le cose in questa ipotesi? L’aggressore avrebbe sicuramente portato Melania in un luogo poco frequentato compatibile con Boschetto ma avrebbe agito subito sia per attuare la violenza sessuale sia per ucciderla. A meno che, per motivi che non sappiamo, sia stato costretto a lasciare per qualche tempo Melania prigioniera da qualche parte. Eppure sulla donna non vi sono segni di costrizione. In ogni caso, se era prigioniera da qualche parte in questo stesso luogo l’avrebbe poi uccisa. Dunque successivamente avrebbe spostato il corpo a Boschetto. Forse la violenza non c’è stata per la reazione della donna. In questo caso il luogo dell’omicidio non è quello dove è stato rinvenuto il cadavere. Successivamente l’assassino trasporta Melania a Boschetto e attua lo staging. Ma anche questo è strano. A quale scopo? Non faceva prima a far scomparire il cadavere? Oppure, anche se se ne fosse voluto disfare perché darsi tanto da fare per alterare la scena criminis? Quale vantaggio ne poteva ricavare dato che nessuna relazione esisteva fra lui e la vittima? Oppure dobbiamo pensare all’opera di un serial killer che attua le sue fantasie? Dunque non si tratterebbe di uno staging ma di una firma? È una possibilità ma le troppe indicazioni fanno propendere per lo staging.

 Seconda ipotesi: aggressore conosciuto - incontro casuale. In questo caso Melania avrebbe potuto essere avvicinata dalla persona perché per l’appunto la conosceva. Dunque, l’approccio potrebbe essere stato del tutto tranquillo ma l’evoluzione del tutto imprevista per lei. L’uomo sarebbe uno che gira armato di coltello. Anche in questo caso però dobbiamo fare le medesime considerazioni: dove avrebbe portato Melania per ben nove ore? Tutte le considerazioni fatte in precedenza valgono per questa altra ipotesi. Ma ricostruiamo: i due si incontrano, in qualche modo la persona la rapisce. Recarsi a Boschetto sarebbe stato logico dato che tenere sotto controllo un ostaggio non è cosa facile. Inspiegabile l’interruzione di  nove ore. Inspiegabile la mancata violenza sessuale ( a meno di non pensare a una dona). Lo staging non avrebbe avuto senso perché se  non voleva far ricondurre a sé i sospetti, la cosa migliore sarebbe stata non far trovare alcun cadavere. In ogni caso, la casualità dell’incontro non spiega la presenza della siringa che l’aggressore doveva avere già con sé. Difficile credere che abbia reperito laccio e siringa proprio sul posto in piena notte. Lo staging, così come è stato attuato, escluderebbe la casualità. A meno di non credere che l’assassino sia tornato successivamente sul luogo del delitto per alterare la scena criminis. Ma perché avrebbe dovuto correre tale rischio?

Terza ipotesi: aggressore conosciuto - incontro provocato da Melania. In questo caso dobbiamo supporre che sia stata lei a dare in qualche modo appuntamento al suo aggressore. In tale prospettiva la latenza può essere spiegata come un allontanamento volontario da parte di lei. Dopo nove ore non possono essersi trovati però sul luogo dell’omicidio poiché se la donna aveva deciso di allontanarsi non se ne sarebbe andata certo in un bosco poco distante a discutere per tante ore. Sicuramente avrebbe messo fra sé e il marito quanto più spazio possibile. Anche in questo caso, dunque, dobbiamo ipotizzare che l’omicidio sia avvenuto altrove e il corpo trasportato successivamente a Ripe. Ma anche in questa ipotesi  ci si domanda perché non farlo sparire del tutto. Si può comprendere la mancata violenza sessuale perché fra i due si è accesa una discussione che nulla aveva a che fare con il sesso. Ma come spiegare la siringa e il coltello? La persona si era presentata all’appuntamento già premunito di questi oggetti?. Poteva essere che questa persona fosse una donna con la quale Melania voleva un chiarimento. Ciò spiegherebbe la mancata violenza sessuale ma non spiegherebbe tutto il tempo trascorso fino al momento della morte. Se la supposta donna avesse in qualche maniera costretta Melania a seguirla fra le due le scintille sarebbe scoppiate quasi subito.

Quarta ipotesi: aggressore conosciuto - incontro provocato proprio da costui. Possiamo ipotizzare o un pedinamento oppure un appuntamento estorto alla donna. Nel primo caso dobbiamo pensare che l’aggressore avesse capacità da poliziotto poiché seguire una persona senza farsene avvedere richiede una certa tecnica e farlo addirittura da soli senza ausilio di altre persone e macchine la vedo ardua. Tanto più che avrebbe dovuto mettersi alle costole di un militare che di certo ha un addestramento che gli permette di capire se viene seguito da qualcuno. La strada, poi, per arrivare a Pianoro è tutta curva e tornanti, poco frequentata quel giorno. Parolisi si sarebbe accorto che un auto lo stava seguendo. Oppure, se ne sarebbe ricordato successivamente alla scomparsa della moglie. Insomma, un inseguimento/pedinamento mi sembra poco probabile. Allora poniamo che la persona abbia indotto Melania a un incontro. In entrambi i casi rimane però da stabilire come abbia potuto rapire la donna senza che questa lanciasse un solo grido. Ma questa riflessione vale per tutte le ipotesi sino ad ora fatte, tranne supponendo l’allontanamento volontario. Però in un incontro provocato dall’aggressore, Melania certamente sarebbe stata assai guardinga. Quindi già sulle difensive. In ogni caso, un siffatto aggressore, con una vittima recalcitrante e costretta a seguirla come avrebbe potuto tenerla a bada per tante ore? E dove? Se voleva farle del male poteva Boschetto essere la meta prevista. Ma tante ore in quel posto sono assolutamente da escludere. La ribellione di Melania sarebbe avvenuta subito avendo il marito e la figlia a Pianoro. In ogni caso, anche in questa ipotesi, la scelta più intelligente sarebbe stata quella di far sparire il cadavere. La violenza sessuale sarebbe stata perpetrata o almeno tentata. Ma nulla si evince da ciò. A meno che non stiamo parlando di una donna.

Quinta ipotesi: aggressore conosciuto - incontro provocato da entrambi. L’allontanamento in questo caso potrebbe essere stato tanto volontario quanto coatto. In questo caso si può capire il tempo di latenza perché i due avevano molte cose da dirsi. Anche se appare piuttosto improbabile che Melania si sarebbe allontanata spontaneamente lasciando la figlia. Potevano anche essersi appartati temporaneamente ma non certo a Boschetto e non certo per  nove ore. Lo staging poteva essere attuato se l’aggressore avesse presupposto che in qualche maniera si poteva arrivare a lui. Ma anche in questo caso sarebbe stato più logico far sparire il cadavere. A meno che la probabilità che si arrivasse a lui era talmente alta da giustificare lo staging e i rischi ad esso connessi.

L’ora della scomparsa di Melania sembra retrocedere sempre più. Inizialmente sembrava essere stata alle 15:00. Poi è stata spostata alle 14:45. Adesso pare sia avvenuta alle 14:30.
Sarebbe importantissimo sapere l’ora in modo più esatto. Difatti, come abbiamo detto, quel giorno alle 16:00 la coppia aveva appuntamento con Sonia. L’amica telefonerà a Melania alle 14:40, senza ricevere risposta. Siccome aveva chiamato con il telefono della madre, crede che Melania non riconoscendo il numero non abbia risposto. Si affretta dunque a inviarle un sms per spiegare la situazione, ma non ricorda se sull’utenza Tim o Wind. Melania potrebbe non aver risposto per i seguenti motivi: non ha riconosciuto il numero, come ha pensato Sonia; non ha sentito lo squillo; era impegnata per un bisogno fisiologico (ma dove?); era già stata rapita. Oppure, non ha risposto di proposito.

Il gestore del chiosco asserisce che la famiglia è giunta intorno alle 14:45. Poi però afferma che Salvatore si è allarmato alle 15:30. Salvatore invece dice di essere giunto alle 14:20. Che sua moglie si  è allontanata alle 14:30. Il punto è: se Sonia ha chiamato quando Melania era in presenza del marito perché non ha risposto al telefono? E come mai Salvatore non ricorda questo squillo? Inoltre Salvatore è abbigliato in modo estivo, maglietta a manica corta e pantaloncini corti, cosa che suscita meraviglia nel gestore del chiosco secondo il quale quel giorno era particolarmente freddo. Salvatore invece asserisce che era una giornata quasi estiva. Questione di percezioni soggettive? Forse, fatto sta che però Melania indossava un giubbotto nero, e anche Salvatore, ripreso dalle telecamere di un supermercato durante la spesa, aveva inizialmente addosso un giubbotto.  Comunque, questa differente opinione sulla temperatura non sembra portare da nessuna parte. Per chiarezza diciamo però che quel giorno le temperature sulle Marche erano intorno ai 16°/19° C. Quindi, effettivamente non faceva così freddo. Tuttavia, stranezze Salvatore ne compie: non si accorge che dopo 40 minuti che Melania non ha fatto ritorno. Per cui le telefona. Non riceve risposta eppure continua a non  preoccuparsi. Solo dopo un’altra mezzora avverte i carabinieri. Pensava ad uno scherzo, afferma. Prima, preso dal gioco con la bambina non avrebbe fatto caso che era passato tutto quel tempo. Poi, successivamente, ha creduto che la moglie lo osservasse nascosta da qualche parte per celia. Insomma, la moglie si assenta per un’ora e lui pensa a una burla invece che a un qualche problema. Tanto più che si approssimava l’ora per andare via, dato che avevano il famoso appuntamento alle 16:00. Insomma, la versione di Salvatore non appare proprio logica sul piano delle azioni di un comune mortale.
L’impressione è che Salvatore abbia aspettato di proposito a ritardare le ricerche. Come ho già detto nel post precedente, ho il forte sospetto che la donna vista a Pianoro potesse non essere Melania. Tenere il cellulare acceso era un modo per creare l’alibi a Salvatore, doveva rimanere traccia di questa prima telefonata. Si doveva sapere dai tabulati che lui aveva cercato la moglie, per cui il cellulare doveva rimanere acceso. Inoltre, dal cellulare si doveva capire che mentre lui era a Pianoro la moglie era altrove.
Lo staging è stato preparato a monte. Era cioè programmato secondo un piano. Oppure, la morte di Melania non era prevista, non in questi termini. La donna ha cercato di fuggire, per impedirle ciò è stata uccisa con il medesimo coltello con il quale era tenuta sotto minaccia. Forse la lunga attesa a Boschetto fino a tarda notte era preparatoria di una sparizione del tutto diversa. Ma le cose sono precipitate. Ci si è domandato allora se era il caso di far trovare il cadavere o meno. Il corpo andava fatto ritrovare per scagionare Salvatore. In questo caso avremmo tre complici: il marito, un uomo e una donna.

Ricostruzione: Salvatore non porta la moglie a Pianoro bensì in un altro posto. Qui viene sequestrata dai due complici. Le si impone di svestirsi perché la complice possa interpretarla a Pianoro. Nel frattempo che Salvatore e la donna camuffata da Melania vanno a inscenare la pantomima a Colle san Marco viaggiando con due auto diverse, il terzo complice tiene sotto ostaggio Melania. Giunti a Pianoro, la donna, dopo una fugace apparizione a beneficio dei pochi testimoni, se ne va facendo quello strano percorso che la porta lontana dal ristorante dove Melania avrebbe dovuto recarsi. Non spegne il cellulare perché deve rimanere la traccia telematica del suo allontanamento da Pianoro. Le tracce non portano verso Boschetto ma da tutt’altra parte. Quando Sonia chiama questa donna è in presenza di Salvatore ma ovviamente non risponde alla chiamata.
Come smontare questa ricostruzione: vedere se le tracce telematiche del cellulare di Salvatore  e di Melania portano a Boschetto o da altre parte prima di recarsi a Pianoro. Il movente non si spiega. Il fatto che Melania venga uccisa da altri per fare un favore a Salvatore appare del tutto azzardato.

Ho detto che un puzzle deve essere ricostruito con le tessere. 


In questo giallo le tessere non combaciano.  Sembra che i tasselli non si incastrino perché non sono quelli giusti, come se il produttore del puzzle avesse messo nella scatola delle tessere sbagliate. Come abbiamo visto nello schema nessun tipo di aggressore soddisfa tutti i criteri per ricomporre il mosaico. Ma se si individua la tessera adulterata forse il puzzle riusciamo comunque a ricostruirlo. A me pare che la tessera avvelenata sia quella della scomparsa. Il primo staging avviene a Pianoro. Solo così, mi pare, il discorso torni. Ovviamente è una mia personale opinione, Salvatore Parolisi magari è una persona del tutto innocente. Ma al momento è nell’occhio del ciclone. In ogni caso una buona indagine deve essere svolta a 360°, per cui si deve iniziare dalle persone più vicine.

La ricostruzione da me fatta è arbitraria; basata su notizie di giornali; anche se indica una soluzione essa è, e rimane, una ricostruzione inattendibile perché non surrogata da vera documentazione. Salvatore Parolisi potrebbe essere vittima delle circostanze. Ripeto, in effetti, non c’è un movente né si capisce perché altri dovrebbero accollarsi un delitto per fargli un piacere. Tornano però alcune incongruenze. Solo per questo potrebbe avere una parvenza di verosimiglianza.

Altrimenti?

Altrimenti le prime due ipotesi risultano quelle più attendibili: l’aggressore sconosciuto oppure conosciuto ma incontrato casualmente. Di queste due la prima è forse la più probabile. Saremmo in un campo del tutto diverso, che vedrebbe un assassino di tipo seriale in azione. Tuttavia, l’incontro programmato da entrambi non è da scartare poiché è quello che si concilia di più con tutto il resto. Non si concilia però assolutamente con la vittimologia. Infatti, non è verificato né accertato che Melania avesse una qualunque relazione con chicchessia.



5 commenti:

  1. Buongiorno IlBravo!

    Ho un primo grosso dubbio sulla colpevolezza del marito: una persona idea un piano così raffinato per far scomparire la moglie e poi lascia il corpo in bella vista in una località dove amoreggiò poco tempo prima, facendolo sapere, e che è sopratutto il suo luogo di lavoro? Mi sembra strano!

    Per quanto riguarda il cambio d'abito c'è da tener presente che la coppia uscì di casa la mattina presto per il primo appuntamento delle 8.30. Mi sa che l'aria fosse ben più fresca in collina a Folignano che all'ora di pranzo alle 14.00! Ho proprio idea che si cambiò una volta tornato a casa! Tra l'altro la borsa gialla introvabile è stata ritrovata in casa!
    Mi sembra strano tra l'altro questo amico che sa tutto: anche del trolley!! Quante cose riferisce: il luogo del ritrovamento conosciuto, i diverbi, il trolley ... mah ...

    La mia idea è che i due abbiano bisticciato pesantemente (gelosia?) e la donna abbia deciso di tornare a casa a Folignano a piedi (7km), da qui l'avvistamento a Colle di una donna che cammina velocemente ... poi incontra qualcuno s/conosciuto: serve un passaggio? ... il finale è noto ...

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  2. Il Bravo risponde a Lpz

    Innanzitutto, ti ringrazio per la visita. Può essere che le cose possano essere andate come dici tu, però non si comprende, in questo caso, perché Salvatore, davanti alla scomparsa prima e all'omicidio poi, non abbia detto di questo litigio. Inoltre, se fosse stato così vivace qualcuno li avrebbe sentiti. Tornare a casa percorrendo 7 km mi sembra improbabile, tanto più lasciando la figlia. Certamente sul cambio di abiti potrebbe essere andata come dici tu.
    La versione dei fatti data da Salvatore non sembra molto logica per cui qualunque cosa affermi appare nebulosa. Ma certamente al momento non è colpevole oltre ragionevole dubbio.

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  3. Tutti i delitti sono tristi, ma questo lo è particolarmente perché questa donna era giovane e bellissima e la vita sembrava poterle dare tanto. E' stata sfortunata, ha incontrato sulla sua strada un mostro, una persona che l'ha aggredita inaspettatamente, tanto che lei non si è neppure difesa. Dicono i mezzi di comunicazione che sotto le unghie non c'è il DNA dell'assassino, dicono che dalle ferite inferte si evince che l'attacco è stato, oltre che improvviso, rapido. Dicono che l'assassino ha cercato di alterare la scena del delitto per sviare i sospetti da sé. Il mostro non si è fermato di fronte alla possibilità di infamare questa giovane mamma con siringa per improbabile droga. E' un essere cinico, preoccupato soltanto di sé. Non ha pietà e finge con freddezza. Spero che gli inquirenti sappiano mettere insieme le tessere delle prove seguendo un filo logico e rigoroso, che siano intelligenti in modo fine, che non permettano che questo delitto resti impunito.

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  4. complimenti per l'articolo molto interessante e dettagliato.

    Spero che l'autore del blog prosegua l'analisi del caso, anche alla luce dei nuovi elementi che stanno emergendo dalle indagini:

    "Stando a quanto riportato dall'abruzzese TvSei, gli inquirenti starebbero valutando - in seguito a una segnalazione fatta dall'anatomopatologo Adriano Tagliabracci che si è occupato dell'autopsia sul cadavere - della possibilità che la donna possa essere stata uccisa prima delle ore 14 del 18 aprile.
    Negli scorsi giorni la fascia oraria all'interno della quale era stato situato il delitto era quella che andava dalle 14 alle 17. Stando sempre alle stesse indiscrezioni, l'omicida potrebbe non essere ritornato due volte sul luogo del delitto per realizzare il depistaggio, ma avrebbe potuto sostare per decine di minuti vicino al cadavere: attesa in cui, secondo questa ipotesi, il colpevole avrebbe vagliato come comportarsi e di conseguenza deciso di incidere la svastica sulla coscia della vittima."

    grazie, ancora complimenti
    sara

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  5. IL BRAVO RISPONDE A RITA.
    Hai ragione, c'è molto cinismo in questo omicidio, ma soprattutto c'è determinazione nel virare le indagini verso campi del tutto estranei alla vita di Melania, come se l'assassino volesse indurre gli inquirenti a indagare su di lei inutilmente, insomma catalizzare l'attenzione su una presunta vita nascosta di Melania.

    IL BRAVO RISPONDE A SARA

    Grazie per i complimenti. Le mie opinioni (e tali rimangono) partono da presupposti inappropriati perché non ho a disposizione i documenti ufficiali. Per questo l'errore è sempre dietro l'angolo. Cerco comunque di inserire in griglie logiche gli elementi che ho proprio per ridurre al minimo tali errori.

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