lunedì 13 dicembre 2010

Provaci ancora Sam

La pazienza è la virtù dei forti... e anche di certi criminali. Una volta arrestati mostrano il lato migliore di sé ingannando operatori penitenziari, psichiatri e giudici. Forse le perizie dovrebbero farle i detenuti ai detenuti. Sono convinto che certuni possono menare per il naso tutti ma non i loro compagni di cella. La verità è che il fenomeno dello stalking, almeno in Italia, è giuridicamente un fatto nuovo. Ma il reato è vecchio come il cucco. Solo che prima si chiamava delitto d'onore perché se una "femmina" veniva ammazzata da un "masculo" la colpa era certamente sua, della femmina, in un modo o nell'altro. Nonostante non sia un partigiano della Mara Carfagna, tuttavia l'ammiro per aver affrontato una volta per tutte questo annoso problema dello stalking. Ma avere una legge non basta. Bisogna avere anche persone addestrate a capire il fenomeno. I casi riportati ci inducono ad una amara riflessione. Dei luridi, fottuti bastardi non sono riusciti a compiere quello che per loro è il principale scopo della loro vita: uccidere la propria ex. Sono finiti dietro le sbarre ma per poco. Le porte delle patrie galere si sono riaperte come se qualcuno accompagnandolo verso la libertà  gli abbia dato una pacca sulle spalle dicendogli: "Hai ancora un'altra possibilità. Provaci ancora Sam"

Basilicata / Matera, uomo uccide a coltellate ex convivente
09:03 - CRONACA-08 DIC 2010


Tento di assassinarla nel 2005 dopo il mancato affido della Figlia.
Matera, 8 dic. (Apcom) - Un uomo di Matera di 53 Anni, Paolo Chieco, ha ucciso a coltellate la ex convivente, Anna Rosa Fontana, 39. E 'accaduto Ieri in tarda serata davanti alla casa della donna, alla periferia della città lucana. Chieco ha colpito Fontana con diverse coltellate e poi è tornato a casa della madre dove è stato arrestato. L'uomo aveva già tentato di uccidere la sua ex nel 2005 quando, dopo la separazione, la figlia che allora aveva un anno fu affidata ai nonni materni. Per il ferimento della ex convivente Chieco, il 7 novembre 2006 fu condannato dal GUP di Matera a otto Anni e quattro mesi di reclusione per tentativo di omicidio. Attualmente Chieco era libero ma doveva rispettare una misura interdittiva secondo la quale non poteva avvicinarsi alla Fontana. L'uomo si trova nella questura di Matera. Le indagini sull'omicidio sono coordinare dal PM Alessandra Susca. 

Il 21 dicembre 2009 le cronache riportano il seguente fatto di nera.

NAPOLI, CACCIA APERTA ALL'EX FIDANZATO CHE HA FERITO EMILIANA FEMIANO
NAPOLI, 21 DIC.  - Sta bene e potrebbe essere dimessa dall'ospedale entro mercoledì Emiliana Femiano, la Giovane di 24 Anni che ieri mattina è stata accoltellata a Napoli dal suo ex Fidanzato nell'androne di uno Stabile di via Cosenza, nel quartiere Vicaria-Mercato, dove risiede la vittima.
La giovane è stata sottoposta a intervento chirurgico d'urgenza, i sanitari hanno detto che ha trascorso una notte tranquilla e che dopo gli ultimi accertamenti strumentali ai quali sarà sottoposta, potrebbe tornare già a casa.
L'aggressore è sempre ricercato. Secondo la ricostruzione dalla Polizia, ha atteso la Giovane nell'androne e qui l'ha colpita al collo più volte sfiorando con il coltello l'aorta. La giovane è riuscita a scappare per strada. Qualcuno l'ha soccorsa portandola in ospedale. L'aggressore, che abita a pochi metri di distanza, non si era rassegnato alla fine del fidanzamento durato circa anno delle e mezzo.
Era Stata lei a decidere di lasciarlo e lui aveva cominciato a ossessionarla. La pedinava, le inviava sms. Sarebbe Stata la stessa giovane, prima di essere sottoposta all'intervento chirurgico, a dire chel'aggressore era l'ex fidanzato.

Il 22 Novembre 2010 neanche, un anno dalla notizia su riportata ...

TERRACINA, UCCIDE LA EX CONVIVENTE
CI AVEVA GIA PROVATO UN ANNO FA
ROMA (22 novembre) - Sono decine le coltellate inferte, con un coltello da cucina, a Femiano Emiliana, 25 Anni. Io colpi non hanno risparmiato neanche il volto. L'omicidio è avvenuto nella notte a Pochi Passi Dal Centro Storico di Terracina. Luigi Faccetti, 24 Anni, si trovava agli arresti domiciliari per aver tentato, un anno fa a Napoli, di uccidere Emiliana che fu raggiunta da quattro coltellate: stavolta ci è riuscito. Domenica sera si sono incontrati nell'appartamento, forse per l'ennesimo chiarimento. Nella notte è nato un violento litigio che ha scatenato la furia omicida di Faccetti.
Dopo aver colpito la donna, il ragazzo è fuggito raggiungendo il Pronto Soccorso di Villaricca, dove si è fatto medicare per una  ferita alla mano. Poco dopo è scattato l'Allarme alle Forze dell'Ordine della Provincia di Napoli. Dopo un lungo interrogatorio l'uomo ha confessato di aver ucciso la ex convivente nel suo appartamento di Terracina. I carabinieri della Compagnia hanno quindi raggiunto l'abitazione di via Capirchio, all'interno di residenza hanno trovato Il corpo martoriato della ragazza.

«E Stata attirata in trappola». Ne sono convinti i familiari Che chiedono ai carabinieri di visionare i filmati delle telecamere   collocate in via Enrico Cosenza Napoli, dove abitava la ragazza. «Si è allontanata da casa verso le dieci di sera dicendo che sarebbe andata con alcune amiche a ballare. Amiche. Era contenta perché da quando il 20 dicembre scorso fu accoltellata non usciva quasi mai. Soprattutto aveva Paura di quell'uomo », racconta la madre, Luisa Falanga. «È probabile - spiega la Falanga - che qualche amica, complice di Faccetti, l'abbia convinta ad uscire e l'abbia condotta a Terracina. Alle quattro di mattina non era rincasata e allora ho chiamato, ma Il telefono squillava a vuoto. Alle otto di stamattina mi hanno telefonato i carabinieri per darmi la notizia della morte ». 

Esemplare cecità della Legge in proposito e il caso di Luca Delfino

Uccise la ex e minacciò la suocera:: 16 Anni di carcere e 85 euro di multa

La condanna di euro 85 per minacce alla madre dell'ex fidanzata assassinata a Sanremo, e giunta dopo che l'imputato era gia stato condannato per l'omicidio della ragazza. È Tornata così tristemente alla ribalta la storia di Antonella Multari, uccisa l'8 agosto 2007, con una quaranta di coltellate dall'ex Fidanzato Luca Delfino.
Ieri il Giudice monocratico Paolo Luppi, del Tribunale di Ventimiglia, ha confermato, in appello, la condanna di Luca Delfino al Pagamento di 85 euro per le minacce rivolte a Rosa Tripodi, madre di Antonella.
La condanna di Primo Grado inflitta era Stata Il 5 dicembre 2007 dal Giudice di Pace . La Conferma della condanna in appello è giunta, dopo una breve discussione delle parti - il Pubblico Ministero Barbara Bresci, l'avvocato di Parte civile Marzia Ballestra, per Rosa Tripodi e l'avvocato della Difesa Riccardo Lamonaca .
La vicenda riguardava, in particolare, la Frase «Ve la farò pagare », che Delfino aveva rivolto al citofono alla madre di Antonella che la vigilia di Natale del 2006 era rifiutata di farlo salire in casa. Per l'omicidio di Antonella il Delfino è stato condannato in via definitiva a 16 Anni e Otto Mesi.
Per il Delfino il PM genovese Enrico Zucca ha chiesto il rinvio a Giudizio per l'uccisione di un'altra ex fidanzata, Luciana Biggi, accoltellata a morte in uno dei vicoli del Centro Storico di Genova il 28 aprile 2006.
13 novembre 2009 

Commento: non era scritto nel destino che queste donne dovessero morire. Semplicemente i loro assassini non dovevano uscire dal carcere. Nel caso degli stalking un tentato omicidio è solo un appuntamento rimandato. Non devono avere alcun beneficio di Legge. Nel caso di Luca Delfino c’è anche precedente per il quale si sta oggi celebrando il Processo in Corte di Assisi: l’omicidio di Luciana Biggi. La Biggi viene uccisa nel 2006 nel pieno centro di Genova. Era la ragazza di Delfino. Antonella Multari verrà uccisa l'anno dopo in pieno centro di San Remo. Il suo fidanzato si chiamava Luca Delfino. Questo pericolosissimo criminale ha avuto uno sconto del terzo della pena perché si è avvalso del rito abbreviato. La Legge non può e non deve essere uguale per tutti. Il rito abbreviato non può e non deve essere concesso a individui come questi al altissima recidività. Non ce ne frega nulla di risparmiare, preferiamo spendere per un dibattimento normale ma vedere condannato all'ergastolo uno come Luca Delfino, al cui confronto un serpente a sonagli pare un'innocua lucertolina. 
Allego un articolo che interesserà preso dalla rete

Donne uccise da uomini,
nel 2010 già 115 vittime


Gli uomini che odiano le donne non sono né stranieri, né clandestini. Non uccidono in strada ma fra le mura domestiche. Perché sono quasi sempre uomini di cui le donne si fidano: mariti, conviventi o ex. Allarmante, e in costante crescita, il dato sui “delitti di genere”, i cosiddetti “femicidi”: ovvero casi di donne uccise in quanto tali, per ragioni di genere. Il parziale del 2010 è già vicinissmo al totale delle donne uccise in tutto il 2009: 115 contro 119 vittime. Ad aggiornare l’elenco è un gruppo di volontarie della Casa delle Donne di Bologna.
Più casi al Nord che al Sud
Secondo l’indagine - diffusa per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne che si celebrerà domani - dal 2006 al 2009 le donne uccise sono state 439. L’allarme riguarda, in particolar modo, la violenza domestica, perché le relazioni famigliari e tra i sessi risultano essere quelle di maggior pericolo per la donna. Nel 2009, il 76% degli assassini è stato costituito da italiani: nel 36% dei casi mariti, nel 18% amanti o conviventi, nell’11% ex. “Spesso la causa scatenante l’omicidio o la follia omicida (il cosiddetto raptus) - stando all’analisi della Casa delle donne - è da imputarsi alla fuoriuscita della donna dagli schemi, ossia dal diffuso stereotipo che la vede quale essere accondiscendente e relegata a ruoli sociali precostituiti”. Il movente è quindi, nel 31% dei casi, la volontà di porre fine a una relazione affettiva; ma anche la gelosia dell’uomo (11%) è una delle prime cause di morte. Molti più omicidi di donne (49%) si riscontrano al Nord. Il motivo? Qui le donne hanno un modello di vita più emancipato. Il 24% dei delitti è avvenuto al Sud, il 18% al Centro. Infine, nel 64% degli episodi l’aggressione avviene nella casa della vittima, il luogo che dovrebbe essere più sicuro e dove invece la vita della donna è maggiormente in pericolo.

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