lunedì 22 novembre 2010

Tribunale del Riesame da riesaminare

Non ho più parlato dell'omicidio Sarah Scazzi perché il blog era diventato monotematico. Adesso però è giunta la motivazione del Tribunale del Riesame, che vi propongo 

Sarah, "Sabrina uccise per gelosia"

Riesame:ossessionata da Ivano Russo

E' la gelosia, secondo il Tribunale del Riesame di Taranto, il movente dell'omicidio di Sarah Scazzi. Sabrina Misseri, accusata del delitto, era infatti "fortemente innamorata, anzi ossessionata" da Ivano Russo, così ossessionata da "temere di perderlo a causa" della cugina. Per i giudici l'episodio che fece scattare la follia omicida fu quando Sarah raccontò una confidenza di Sabrina su un "rapporto sessuale interrotto" avuto con Ivano.
Sarah, "Sabrina uccise per gelosia"
Alcuni giorni prima di Ferragosto Sabrina si appartò in macchina con il giovane e si spogliò. "Ma io - ha riferito lo stesso Ivano agli inquirenti - non convinto della cosa le ho chiesto di rivestirsi , anche in virtù del fatto che tenevo molto alla nostra amicizia".

Sabrina riferì quanto accaduto anche a Sarah Scazzi e all'amica Mariangela Spagnoletti (ma a lei disse che ''ci fu una penetrazione''). Sarah raccontò l'episodio dello 'streap-tease' in auto al fratello, Claudio, il quale chiese spiegazioni ad Ivano soprattutto per sapere - si legge nelle 54 pagine dell'ordinanza del Riesame - se ''egli avesse ingenerato false aspettative nella cugina''. Ivano a questo punto volle un chiarimento con Sabrina la quale - scrivono i giudici - ''aveva perfettamente compreso che la delatrice era la cugina''.

Per di più Sarah era ''anche lei interessata ad Ivano e veniva vista come l'antagonista''; così come è ''altrettanto plausibile'' che Sabrina avesse utilizzato l'argomento del rifiuto da parte di Ivano  ''per schernire la cugina o comunque per rimarcare che'' con il giovane ''non aveva un futuro''.

E' questo il vero motivo per cui  Sabrina aveva ''tutto l'interesse'' a che la zia, Concetta Serrano Spagnolo , non consegnasse i diari di Sarah agli inquirenti in cui la giovane scriveva del suo debole per il 27enne. ''E' da questo 'humus' che scaturisce il delitto della Scazzi'', scrivono i giudici. Sarah ''era una ragazzina (la differenza di età con la Misseri è importante, 7 anni) che la cugina aveva cresciuto''. Ma ''questo contesto di normalità è mutato allorché Sarah da bambina da coccolare era diventata una rivale da controllare. E ciò in quanto ormai, superata la fase adolescenziale, era affiorata la sua personalità femminile. La Scazzi - secondo i giudici del Riesame - inconsapevolmente si era trasformata in antagonista anche quasi certamente a causa dell'insoddisfazione della ricorrente per il proprio aspetto fisico''.
  
Per i giudici ''appare dunque nitido e preciso il movente del delitto''. Ivano ''non voleva neanche piu' parlare'' con Sabrina, ''era irritato perche' la vicenda del rapporto sessuale interrotto era venuta alla luce'' perché Sarah ''aveva riferito al fratello Claudio le confidenze della cugina''. "Conseguentemente, la causa dell'allontanamento della persona da cui la Misseri era stregata era Sarah, la quale peraltro nutriva nei confronti'' di Ivano un ''analogo sentimento'' di cui Sabrina ''era ben a conoscenza''.

"Sabrina agì d'impeto"L'omicidio di Sarah Scazzi e' stato compiuto da Sabrina Misseri ''con dolo intenzionale, plausibilmente d'impeto nel senso che, sebbene non sia possibile escludere aprioristicamente una premeditazione, per quanto emerge dagli atti (...) deve propendersi per una condotta compiuta sotto la spinta del rancore accumulato nei confronti'' di Sarah e ''giunto al culmine dell'ennesimo litigio'' tra le due cugine. Lo scrive il Tribunale del Riesame di Taranto. In base alla ricostruzione dei giudici del Riesame, tuttavia, ''e' plausibile'' sostenere che Sarah abbia seguito spontaneamente Sabrina nel garage di casa Misseri, dove e' stata uccisa in un ''lasso di tempo di circa sette minuti'', senza essere li' trascinata con forza contro la sua volonta'. Per questo motivo il Riesame fa cadere nei confronti di Sabrina l'accusa di delitto di sequestro di persona. L'esigenza di custodia cautelare in carcere viene invece confermata sulla base del pericolo di recidiva: ''E' innegabile - scrivono i giudici - che la personalita' aggressiva concretamente rivelata dalla Misseri (peraltro confermata dal padre) e la compulsivita' dell'agire scaturente da tale inclinazione inducono a concludere per un comportamento non occasionale''.

"Per Sabrina pericolo di reiterazione"Nelle 54 pagine della decisione dei magistrati del Tribunale del Riesame si motiva il respingimento della richiesta di scarcerazione di Sabrina Misseri direttamente coinvolta dal padre Michele nella morte della cugina 15enne. Il quadro, si spiega ancora nella decisione del Tribunale del Riesame, è mutato radicalmente e questo non può non ripercuotersi anche sulla valutazione della sussistenza del pericolo di reiterazione del reato".

"Credibile Misseri quando accusa la figlia"I giudici del Tribunale del Riesame di Taranto ritengono credibile la confessione di Michele Misseri del 5 novembre scorso, in cui ha indicato nella figlia Sabrina l'unica responsabile del delitto. Quel giorno, secondo i giudici, Misseri ''ha completato il suo doloroso percorso di ravvedimento''. ''Puo' ragionevolmente affermarsi che sono il disagio morale e il dolore infinito provati che hanno determinato la confessione progressiva e graduale di Michele Misseri'', sottolinea il Tribunale del Riesame. I giudici spiegano che Michele Misseri, durante gli interrogatori nei quali ha fornito versioni differenti del delitto prima di arrivare a quella definitiva, ha patito un grande 'travaglio'. ''Le differenti versioni - si legge nell'ordinanza - non sono sintomatiche di inattendibilita' bensi' espressione del travaglio necessario per giungere, riferendo la verita' dei fatti, ad abdicare all'impegno assunto con la figlia di tenerla immune da ogni responsabilita'''. Ad avviso dei giudici, se ''Misseri fosse realmente il turpe assassino della nipote, volenteroso di restare impunito per quanto fatto'', ''non e' davvero comprensibile perche', invece di rimanere in attesa dell'evoluzione delle indagini (che verosimilmente non avrebbero condotto a nulla) e al contempo di far sparire qualunque traccia che potesse ricondurlo ai fatti, abbia conservato il telefono cellulare e le chiavi di casa di Sarah; si sia spontaneamente offerto agli inquirenti facendolo ritrovare; e, quindi, abbia confessato l'omicidio facendone ritrovare il corpo''. Cosi' come, ''laddove si voglia ritenere che cerchi l'impunita' accusando calunniosamente la figlia, non si capisce in alcun modo perche' non lo abbia fatto immediatamente''. Secondo il tribunale, la spiegazione e' che Misseri - uomo dalla ''personalita' assolutamente mite'' - si era impegnato con la ''figlia prediletta'' a tenerla ''immune da ogni responsabilita'''. Una tesi sostenuta da ''riscontri estrinseci di natura oggettiva'', come il fatto che Misseri ''non e' stato autonomamente in grado di riproporre azioni di strangolamento compatibili con l'impronta-solco riscontrata sul collo della Scazzi'', e ''riscontri individualizzati'', come le dichiarazioni di alcuni testimoni.

"Cosima mentì sulla sua presenza in casa"Cosima Serrano, la madre di Sabrina Misseri, ha mentito quando ha affermato di non essere in casa la mattina del 26 agosto, il giorno dell'omicidio di Sarah Scazzi, uccisa nel primo pomeriggio. E' quanto affermano i giudici del Tribunale del Riesame di Taranto. Nell'ordinanza infatti si legge che "la presenza di Serrano Cosima all'interno della abitazione la mattina del 26.8.2010 (costei ha sempre negato questa circostanza affermando di essere andata a lavorare nei campi e di essere rientrata per l'ora di pranzo, dopo le 13:00) è confermata oggettivamente dall'acquisizione di documentazione bancaria da cui risulta che costei, alle ore 12:18, aveva effettuato il versamento di due assegni bancari sul proprio conto corrente acceso presso la Banca di Credito Cooperativo di Avetrana".

"Indagare su medico legale"E' ''plausibile ipotizzare'', a carico del professor Luigi Strada, il medico legale che ha eseguito l'esame autoptico sul cadavere di Sarah, i reati di ''abuso di ufficio'' e ''consulenza infedele'' per essersi comportato scorrettamente danneggiando il diritto di difesa di Sabrina Misseri, la giovane in carcere con l'accusa di aver ucciso la cugina minorenne. Lo scrive il tribunale del riesame di Taranto nelle motivazioni della conferma della custodia cautelare a carico di Sabrina Misseri.

Michele Misseri non chiede la scarcerazione"E' ancora troppo presto per chiedere la scarcerazione o i domiciliari per il mio assistito". Lo ha detto Daniele Galoppa, legale di Michele Misseri, lo zio di Sarah Scazzi. "In questo momento - ha detto ancora Galoppa - non ci sono i presupposti per chiedere la scarcerazione del mio assistito, aspettiamo anche di avere il risultato del Ris e poi vedremo il da farsi".



Commento: L'omicidio, secondo il Tribunale del Riesame sarebbe avvenuto dunque in 7 minuti. Non sono sufficienti. E dove sono finiti gli altri minuti per svegliare il padre, portarlo in garage, discutere con lui della cosa? Nel frattempo, sappiamo, sta per arrivare Mariangela. Inoltre, rimane l'ombra sinistra di quella confessione, poi ritrattata, ma descritta con particolari dal Misseri, dell'abuso del cadavere della povera Sarah. Anzi, in questa motivazione Michele Misseri appare quasi un martire. Mi sembra che ci sia un capovolgimento totale dei fatti. La mia non è una difesa aprioristica di Sabrina perché mi è simpatica. Anzi, forse mi è antipatica. Ma, a mio avviso, non vi sono prove della sua colpevolezza. Questa motivazione la trovo aberrante. E' una sentenza? A che serve il processo, i giudici del riesame hanno già stabilito tutto
Rivediamo i fatti di quel maledetto giorno:
Ore 14:30: Sarah esce di casa e manda un squillo alla cugina. Ne sono testimoni la famiglia e abbiamo un riscontro con i tabulati telefonici.
Ore 14:33: una coppia che viaggia in direzione del mare, scorge Sarah in via Kennedy quasi all'angolo di via Raffaello. Il percorso a piedi da vicolo Secondo Verdi (abitazione di Sarah) a questo punto prevede 3/4 minuti.
14:35: Sarah dovrebbe essere giunta a casa Misseri
Ore 14:40: Sabrina cerca di telefonare a Sarah. Il telefono squilla ma parte le segreteria telefonica. Questa telefonata viene fatta in presenza di Mariangela, appena arrivata.
Ore 14:42: Sabrina riprova a telefonare ma questa volta il cellulare risulterà spento.
Dunque, in totale per l'omicidio abbiamo a disposizione solo 4/5 minuti. In questo poco tempo Sabrina avrebbe dovuto portare Sarah in garage, litigare con lei, ucciderla, correre dal padre, svegliarlo, narrargli l'accaduto, accordarsi sul da farsi, quindi uscire in strada per andare incontro a Mariangela. Mi sembrano pochi,
Arma del delitto: All'inizio Michele Misseri alluse a una cordicella. Il medico-legale, disse che era compatibile con l'omicidio. Poi Il Misseri disse che a uccidere era stata la stessa Sabrina. Il medico-legale chiosò che l'assassino poteva anche essere una ragazza. Quindi Michele Misseri asserì che non si trattava di una corda bensì di una cintura. Il medico-legale affermò che anche una cintura ci stava come arma del delitto. Se il Tribunale del Riesame ha rampognato questo medico-legale, forse un motivo ci sarà. Infatti, nella sua perizia avrebbe dovuto indicare prima che il Misseri parlasse il tipo di arma usata, e se l'azione omicidiaria poteva essere compiuta anche da una persona con meno forza. Nel caso della corda Michele aveva già confessato, per cui il professor Strano aveva confermato. Ma in sede medico-legale avrebbe dovuto essere espresso il dubbio che forse l'arma del delitto poteva essere una cintura. Tuttavia, le pessime condizioni del cadavere potevano aver ingenerato qualche dubbio nel medico legale. In ogni caso, oggi sappiamo trattarsi di una cintura. Ma strangolare una persona, tenerla qualche minuto stretta richiede una certa forza. Strangolare non è uccidere sotto un moto di rabbia. Strangolare è premeditazione. La stessa cintura nel garage (se il garage è realmente la scena del crimine) è un oggetto anomalo. Ma il TdR ha detto che l'omicidio avvenne d'impeto. C'è contraddizione.
Occultamento del cadavere: il TdR non pone in dubbio le parole di Michele Misseri. E' stato lui a occultare il cadavere. Non vi sono alternative. Ma come mai tale azione certa, sicura, incontrovertibile compiuta da Michele non viene collegata in modo almeno dubbio all'azione omicidiaria da parte dello stesso Michele? Solitamente è colui che uccide che poi si preoccupa di occultare il cadavere. Tale ipotesi viene del tutto scartata dai giudici del TdR come se si trattasse di un'azione al di fuori di ogni logica. 
Il presunto litigio: quando Michele confessò il delitto gli inquirenti si chiesero come era possibile che sia Sabrina che Cosima non avessero udito nulla. Bene. Come mai oggi non si pongono la medesima domanda su Michele Misseri? tanto più che nella versione originale non vi era stata alcuna reazione da parte di Sarah, quindi cosa dovevano sentire in casa? In questa ultima versione data in incidente probatorio, e accolta dal TdR come un passo biblico, vi è un furioso litigio fra le due cugine. Il dubbio però di come mai nessuno, in questo caso Michele, abbia udito nulla, questa volta non sfiora neppure.
La violenza sul cadavere: Michele Misseri ha riferito, sempre durante l'incidente probatorio, che tale confessione non corrispondeva a verità Si era trattato di una bugia tesa a sostenere la sua versione dei fatti. Insomma, doveva apparire credibile. Non aveva bisogno di una simile menzogna per essere creduto. Una cosa del genere non puoi inventarla se non la compi. In ogni caso, tale vilipendio il Misseri lo ha circostanziato, ha descritto l'oscenità del gesto. Ai giudici del TdR non passa mai per la mente che questo signore potrebbe essere un pervertito e bugiardo incallito. Viene descritto come un uomo mite. La storia dei serial killer è strapiena di uomini miti, ma cosa vanno a raccontare?
Il movente: la gelosia. Non la libidine. Secondo i giudici del TdR si strangola di impeto per gelosia non con freddezza per libidine. Il movente gelosia non concorda con la modalità omicidiaria dello strangolamento. Invece, collima perfettamente con il gesto di colui che si pasce nel vedere una persona morire. Le stringe il collo, quasi a soffocarla, poi rilascia un po' per permetterle di respirare, quindi ristringe e rilascia, ristringe e rilascia,  fino a ucciderla del tutto. Così, molto probabilmente è morta la piccola Sarah.
Conclusioni: come cittadino non mi sento affatto tutelato. Se si ascoltano gli interrogatori ai quali vengono sottoposti Michele Misseri e sua figlia Sabrina, salta subito agli occhi che mentre il tono nei confronti di Michele è rassicurante e paternalistico, quello usato con Sabrina è sprezzante e inquisitoriale. Perché? Questi giudici non hanno dubbi sulla colpevolezza e pericolosità di Sabrina, pensano che possa reiterare il gesto. Mentre descrivono Michele Misseri come un poveraccio che si è accollata una colpa non sua per amore paterno. Amore paterno! Questo sta mandando la figlia all'ergastolo, dov'è l'amore paterno! Dicono anche che se il Misseri avesse veramente ucciso la nipote non si sarebbe tenuto il cellulare e non lo avrebbe poi consegnato spontaneamente agli inquirenti. Ma questi giudici hanno mai letto un trattato di criminologia? Hanno mai sentito parlare di trofei, feticci e quant'altro? E poi la domanda la faccio io: se voleva difendere la figlia prima che subisse questo travaglio interiore, perché non si è liberato subito del telefonino? Ma pare che la mitezza di Michele trovi riscontro anche in alcuni testimoni che lo conoscono!!! Dico, siamo seri o stiamo scherzando? Perché, la gente di Avetrana prima che succedesse il fattaccio andavano dicendo in giro che Sabrina era la tipa capace di strangolare una persona e Michele no? 
Sabrina potrebbe essere colpevole. Certo ma non con questi presupposti. Al momento Sabrina dovrebbe essere tutelata e non avversata dalla Legge che ha in mano un reo confesso che ha dato modalità, tempi, moventi della propria azione omicidiaria. E che ora accusa qualcun altro al suo posto.

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