domenica 31 ottobre 2010

DNA e nuove piste

La vicenda si complica: sembrerebbe che non sia stata trovata traccia di altro DNA oltre quello di Sarah da un tampone vaginale prelevato dal cadavere della povera ragazzina. Cosa significa questo? Michele Misseri è innocente? ha coperto la figlia? ha mentito asserendo di aver abusato del cadavere? A mio avviso non aver trovato il DNA dell'assassino non esclude automaticamente che tale violenza sessuale post-mortem  non ci sia stata. Il Misseri potrebbe non aver eiaculato; oppure aver abusato con un oggetto; o molto più semplicemente il materiale stando in acqua tutto questo tempo si è diluito e  deteriorato. Immagino che le conclusioni della perizia non escluderanno con matematica certezza tale supposto abuso. Rimane, comunque sia, il perché una persona sana di mente e di cervello si inventi una cosa del genere: quale scopo avrebbe  avuto seppure ai fini di proteggere la figlia accollandosi una colpa non sua? Non aveva nessuna funzione logica in tal senso una simile ammissione, tanto più che è sgorgato spontanea dalla sua testimonianza senza essere stato incalzato da nessuno. Ciò che si delinea è un forte sospetto che Sabrina abbia ucciso la cugina per un movente debole, la gelosia per un ragazzo, e si indebolisce la pista tracciata dallo stesso Misseri di un omicidio con un movente forte, ossia la libidine.  Intanto le fonti giornalistiche ci fanno intravvedere un continuo interessamento degli inquirenti nei confronti di Sabrina con interrogatori pressanti. Il Michele Misseri, invece, pare che venga lasciato in pace. Pare, dico. Se quel che appare è anche vero la cosa sembra un tantino strana...
Da segnalare la netta posizione della sorella Valentina che rivedendo le cose in retrospettiva comprende tante incongruenze del padre ma non vede nessun elemento sospetto in Sabrina. E' anche vero però che quando il Misseri venne sospettato lei disse che bastava guardarlo in faccia per capire che suo padre era una persona del tutto innocente. Insomma, Valentina è nel pallone e i suoi giudizi devono essere presi con le molle. Al momento anche per me Sabrina è innocente, ma non perché mi sia simpatica, o presento che non può essere stata lei, o perché le leggo negli occhi l'innocenza. Semplicemente, per gli elementi che ho e che, ripeto, sono quelli che tutto il pubblico ha, non trovo un riscontro sul piano logico delle parole accusatorie del padre.Gli eventi sembrerebbero essere andati proprio come li ha raccontati lui nella sua prima versione. L'altra, che vede la figlia coinvolta nell'omicidio nella sua fase esecutiva, fa acqua da tutte le parti. Se vuole essere più convincente, il Misseri deve dare una versione dei fatti più probabile. Sinceramente non ho ancora capito il soggetto: si tratta di un bugiardo inveterato, di un manipolatore  scaltro o di debole che si è affidato a una difesa aggressiva per farla franca?

giovedì 28 ottobre 2010

Lo strano fenomeno dei ripetitori di Avetrana e Nardò

Non è chiaro se il telefonino di Sabrina sia stato effettivamente agganciato nella cella di Nardò proprio nei pressi di contrada Mosca.  Nella trasmissione chi l'ha visto si dice che i ripetitori in quella zona sono due e facilmente in caso di sovraccarico di telefonate uno può agganciare dalla cella dell'altro. Immagino che nella concitazione della scomparsa di Sarah un bel po' di traffico telefonico doveva esserci. Ma questi ripetitori quanto sono affidabili? Voglio dire, seppure il telefonino di Sabrina è stato agganciato dal ripetitore di Nardò, come si fa a stabilire dove esattamente si trovava lei in quel momento? Quante persone che stavano ad Avetrana verso quell'ora si sono trovate agganciate a questo  stesso ripetitore? Solo Sabrina? Come fanno a stabilire che Sabrina era proprio in contrada Mosca se poteva venire agganciata comunque anche se parlava da casa sua? Perché proprio quella contrada, lo dice il ripetitore oppure è una deduzione degli inquirenti? Nell'interrogatorio essi cercano di sapere da Sabrina come può spiegarsi questo fatto. Sabrina risponde che non lo sa, immagino ignori la faccenda dei due ripetitori che si embricano in caso di congestione. Ma i magistrati senza dubbio sanno come stanno le cose, solo che vogliono capire come Sabrina risolve la questione. Lei continua a ribadire che non sa spiegarselo, che era con Mariangela in quel momento. Vogliono farla cadere in contraddizione dicendole che Mariangela è stata agganciata da un altro ripetitore, quindi non potevano stare nello stesso posto a quell'ora. Ma Sabrina non recede, non sa spiegarselo e tiene la posizione. 
Cosa pensare? Se fosse stata colpevole, hanno immaginato i magistrati, forse si inventerà qualche bugia, qualche strana spiegazione. E' stato un bluff. Magari a essere stato rimbalzato non è stato neppure il suo telefonino ma quello di Mariangela. Gli inquirenti lì per lì non comprendono ma poi i tecnici dicono che esiste questo fenomeno del rimbalzo. Essi credono a questa spiegazione poiché Mariangela è al di sopra di ogni sospetto. Ma poi hanno l'idea di far credere a Sabrina che sia stato il suo cellulare ad essere stato agganciato per metterla alla prova. Oppure, è vero, è stato veramente il suo telefonino che è stato rimbalzato. Allora, le tacciono la possibilità dell'aggancio del ripetitore di Nardò in caso di sovraccarico e cercano di metterla in difficoltà. 
La risposta di Sabrina li spiazza. Ella non si inventa proprio nulla, ripete caparbia che lei era con Mariangela, Nega l'evidenza dei fatti pur ignorando che un fenomeno del genere potesse mai verificarsi. Insomma, Sabrina non è caduta nella trappola: perché innocente, quindi non può che ribadire la sua verità, o perché è più scaltra di quel che sembra? Ora comprendo perché questo episodio accaduto il 15 ottobre viene svelato solo ora. Se Sabrina fosse caduta in contraddizione sarebbe stato un successo per gli inquirenti, allora sì che l'avremmo saputo sin da quel giorno poiché avrebbero formulate altre accuse contro di lei. Ma visto come sono andate le cose, appare più uno smacco, e se non fosse stata per la talpa che hanno in procura, di questo fatto non ne sapremmo assolutamente nulla. insomma, le parole di Sabrina sembrano più quelle di una persona all'oscuro dei fatti che di una in qualche modo coinvolta. Non mi sembra che dal 15 ottobre la posizione di Sabrina si sia aggravata, segno che questa storia dei ripetitori non ha sortito alcun risultato o passi avanti nell'inchiesta.

mercoledì 27 ottobre 2010

Prove contro Sabrina

Sono stato un assertore dell'innocenza di Sabrina Misseri fino ad oggi. Ma oggi le cose sono cambiate. Io non credo nelle sensazioni ma alle prove sì. Anche se le mille letture su crimini e criminali mi hanno insegnato che non sempre ciò che appare è poi vero, non ho fatto dono di questo precetto. Ho ragionato sempre sulle notizie che avevo dalle fonti reperibili in rete e sui giornali. Non si può eguagliare Edgar Allan Poe nel suo sublime racconto Il delitto di Maria Roget. Provo frustrazione e delusione nei miei confronti ma mi giustifico dicendo che le fonti non erano attendibili. Ricalco quanto letto su un articolo estrapolato da internet:

L'accusa: non era con l'amica Mariangela durante l'occultamento del corpo

«Sabrina ha gettato Sarah
in quel pozzo assieme al padre»

Gli investigatori: lo dimostrano i tabulati dei cellulari. Buco di 45 minuti nel suo alibi. Lei: falso

L'accusa: non era con l'amica Mariangela durante l'occultamento del corpo

«Sabrina ha gettato Sarah
in quel pozzo assieme al padre»
Gli investigatori: lo dimostrano i tabulati dei cellulari. Buco di 45 minuti nel suo alibi. Lei: falso

Sarah Scazzi (Photomasi)
Sarah Scazzi (Photomasi)
AVETRANA (Taranto) - Sabrina era con il padre quando lui ha buttato il cadavere di Sarah nel pozzo della contrada Mosca. È il sospetto degli investigatori dopo aver esaminato i tabulati telefonici che agganciano la stessa cella, quella della zona di Nardò, e che i carabinieri del Raggruppamento operativo speciale di Lecce hanno ormai finito di esaminare. «Non è vero, stavo con Mariangela», si difende lei fino allo stremo nell'interrogatorio alla fine del quale l'arrestano, il 15 ottobre. Ma proprio nel difendersi fa confusione, racconta una cosa per poi dire il contrario, accusa il padre di essere pazzo perché l'ha tirata in ballo e non spiega niente (solo molti «non ricordo») su orari e circostanze che non tornano e che i magistrati le contestano. Secondo la ricostruzione dei carabinieri del Ros ci sarebbe un buco di 45 minuti nell'alibi di Sabrina: dalle 15 alle 15.45, lo stesso arco di tempo durante il quale suo padre, Michele Misseri, dice di essersi disfatto del corpo di Sarah, strangolata nel garage di casa sua mentre, dice lui, Sabrina la teneva stretta per le braccia. E proprio fra le 15 e le 15.45 Sabrina manda un messaggio a Ivano, l'amico di cui sia lei sia Sarah erano invaghite: l'sms parte dal cellulare di Sabrina alle 15.19, la cella è quella della zona del pozzo, la stessa che aggancia poi anche una chiamata sul telefono di Michele Misseri alle 15.25. Sabrina giura che quando manda quel messaggio a Ivano, («Ti stavo chiamando, è scomparsa Sarah») era assieme a Mariangela ma in quel momento Mariangela, sempre secondo i tabulati telefonici, risulta essere da un'altra parte.
LA MADRE E LA VIOLENZA - C'è dell'altro: Sabrina, agitata e con il pretesto di avvisarla e aggiornarla sulla scomparsa di Sarah, ha ripetutamente chiamato sua madre, subito dopo le 15. Lo ha fatto durante il percorso fra casa sua (da dove oggi spariranno le troupe televisive per ordine del sindaco) e la cisterna di contrada Mosca (all'inizio, quando ancora la cella agganciata era quella di Avetrana) perché temeva che la madre avesse intuito o, peggio, visto qualcosa. Tutto questo aiuterebbe Cosima, la moglie di Michele Misseri, che quindi, salvo ulteriori sorprese dall'inchiesta, non avrebbe partecipato né all'omicidio né all'occultamento del cadavere. Resta la confessione degli abusi di Michele sul cadavere di Sarah: gli investigatori continuano a non escluderli ma ritengono possibile anche l'ipotesti che quegli abusi non ci siano stati, soprattutto se Sabrina era davvero accanto a lui.


La morte di Sarah
La morte di Sarah    La morte di Sarah    La morte di Sarah    La morte di Sarah    La morte di Sarah    La morte di Sarah    La morte di Sarah


DOMANDE E DIFFICOLTÀ - Nell'interrogatorio del 15 ottobre Sabrina è in difficoltà.
Ufficiale di polizia giudiziaria: «Quello delle 15,19 e 51. C'è Sabrina che manda un sms a Ivano in cui c'è scritto "Ti stavo chiamando è scomparsa Sarah. Quando lei ha mandato questo messaggio stava con Mariangela?».
Sabrina: «Sì».
Ufficiale pg: «Guardi, dalle celle telefoniche risulta che lei ha agganciato una cella di Nardò mentre la sua amica Mariangela nello stesso arco di tempo, che ha fatto una telefonata al papà, ha agganciato una cella di Avetrana. Mi può dire... Lei mi dice che stavate assieme e agganciate celle proprio completamente...».
Sabrina: «Ma stavamo insieme, però».
Ufficiale pg: «E come si spiega questo fatto che lei aggancia una cella a Nardò, località Fattezze frazione Santa Chiara... La sua amica aggancia una cella Avetrana via XXIV maggio 22?».
Pubblico ministero Mariano Buccoliero: «Sa che significa questo? Che voi non stavate insieme...».
Sabrina: «No, stavamo insieme... Su questa cosa io ne sono convinta (...) lì non mi riesco a spiegare, perché stavo con Mariangela».
Pm Buccoliero: «E come mai risulta invece una cella diversa a Mariangela?».
Sabrina: «È proprio quello che non riesco a capire...».
Ufficiale pg: «Qui stiamo parlando dei tabulati, non delle dichiarazioni di Mariangela, va bene? I tabulati ci dicono che state in due posti diversi nello stesso orario... forse non è chiara la cosa».
Sabrina: «E io ribadisco che stavo con Mariangela».
Pm Buccoliero: «Benissimo... quindi contrariamente a quanto risulta dai tabulati lei stava con Mariangela... Benissimo». 



Altro articolo



Sarah Scazzi: la cugina Sabrina incastrata, il verbale

sabrina-misseri8


Sabrina Misseri era con Michele Misseri mentre questi seppelliva Sarah. Lo dicono i tabulati telefonici, che incastrano la ragazza già in stato di fermo per l’omicidio della cugina quindicenne.

A tradirla, un sms che aveva inviato a Ivano Russo, l’amico per il quale entrambe le cugine avrebbero avuto una cotta. Il messaggio è stato inviato alle 15.19 e gli esami dei Ros, carabinieri del Reparto operativo speciale, parlano chiaro: la ventiduenne era in zona Nardò, a pochi passi dal pozzo dove Michele seppelliva Sarah nel pozzo dopo averla strangolata.

Ennesima contraddizione, quindi, per la Misseri, sottolineata oltretutto dall’amica Mariangela: la prima diceva di essere con lei a quell’ora, mentre quest’ultima negava.

L’ultima notizia relativa all’omicidio di Sarah Scazzi sposterebbe, di conseguenza, determinati orari dati per certi: la piccola sarebbe stata assassinata tra le 14.10 e le 14.30. Alle 15.00 Mariangela accompagna Sabrina a casa. Dalle 15.00 alle 15.30 Sabrina non sa giustificare la sua assenza: si sarebbe presentata in questura mezz’ora prima delle quattro, dove già Concetta Spagnolo, madre della vittima, e Cosima Serrano, moglie di Michele Misseri, erano intente a denunciare la scomparsa.

La ragazza era alle 15.19 nella zona di Nardò, ma i legali, Vito Russo e Emilia Velletri, contestano la ricostruzione: “Non è detto che Sabrina abbia necessariamente mentito, potrebbe esserci stato un rimbalzo della cella telefonica, spesso i tabulati mentono”. L’affermazione non ha mosso i magistrati dalle loro posizioni, e meno che mai dal risultato delle ispezioni dei Ros.

Ieri sera, durante la puntata di Matrix, è stata letta una lettera scritta da Concetta Spagnolo, madre di Sarah, indirizzata ai colpevoli. Tutta la rabbia nei confronti dei familiari, delle persone di cui “Sarah si fidava”, emerge in quello che sembra l’ultimo sfogo di una donna annientata dal dolore, nonostante le dicerie di quanti giudichino il suo stato di calma apparente davanti alle telecamere. Il riferimento a Michele e, specialmente, a Sabrina è lampante.

Ciò che ha suscitato più amarezza, infatti, è stato proprio il coinvolgimento di una persona cui Sarah voleva davvero bene. E che per 50 giorni ha mentito e offeso la sua memoria



Secondo quanto afferma la difesa di Sabrina potrebbe esservi stato un rimbalzo della cella telefonica: confesso che ignoravo che le celle telefoniche rimbalzassero come palline da ping pong. In ogni caso, prendiamo pure per vera questa ipotesi. Bisogna dire che è davvero formidabile, un destino diabolico che le due amiche, Sabrina e Mariangela stanno insieme nello stesso momento e nel medesimo luogo eppure è la sola cella di Sabrina a venire rimbalzata. Ma c'è di più, non solo viene rimbalzata proprio la cella di Sabrina ma viene rimbalzata nel medesimo punto dove si trova il padre in quel momento, nel medesimo punto dove Sarah, in quelle stesso momento sta per essere sepolta, almeno a stare alle confessioni del Misseri. No, non può essere tutta una coincidenza. Noto anche che l'interrogatorio avviene il 15 ottobre. Quasi venti giorni fa.
Tuttavia, la notizia più sorprendente è che Sarah sarebbe stata uccisa fra le 14:10 e le 14.30. Qui le cose non mi tornano. Non può essere. I familiari hanno testimoniato che Sarah è uscita a quell'ora. Non so se la cella telefonico è così esatta da essere in grado di circoscrivere la via dove è partito l'sms di Sarah verso Sabrina. Inoltre, la famosa coppia ha intravisto la ragazzina alle 14:33 su viale Kennedy (sempre che fosse lei, ma dovrebbe essere se è confermato che è effettivamente uscita alle 14:30).
Altro elemento di novità sarebbe la scena del crimine: il delitto sarebbe avvenuto non nel garage bensì nella casa. Ignoravo che i due elementi fossero collegati sa un passaggio. Non so se credere a tutte queste notizie. 
Se Sabrina c'entra in tutto questo, S. non è stata uccisa fra le 14:35/14:40. Escludo l''orario delle 14:10 poiché fin dall'inizio nessun familiare ha smentito l'asserzione che Sarah sia uscita prima delle 14:30. Allora come sono andate le cose?. Il delitto si è consumato più tardi. Quando S. giunge a casa Misseri viene resa inoffensiva ma non uccisa per il sopraggiungere di Mariangela. Bisogna allontanare questa persona, per cui si finge di andare a cercare S. a casa sua. Nel frattempo Michele Misseri uccide Sarah? Oppure si aspetta il ritorno di Sabrina? Sarah viene uccisa in casa o nella campagna dove è stata trovata? Michele Misseri ha violentato la nipote quando era ancora viva perché sapeva che doveva morire e non sarebbe andato a raccontarlo a nessuno?
Un giallo così intricato non si era ancora visto. I colpi di scena sono innumerevoli. Ma se le cose stanno così, gli inquirenti stanno facendo un lavoro egregio e chiedo scusa per averne dubitato. 
Se Sabrina era sul luogo della sepoltura al momento della sepoltura, non ha via di scampo: è colpevole!
Ma rimane sospeso un terribile, inspiegabile quesito: perché?








sabato 23 ottobre 2010

Il gioco dell'assassino

Sono stato su Facebook. Non sono un fruitore di questo servizio. Ma ci sono andato. Sono rimasto inorridito da quante persone comuni scaglierebbero per primi la pietra su Sabrina. Oramai è colpevole. Non solo, Michele Misseri invece sembra innocente. La gente odia Sabrina e prova pena per suo padre. L'assassino è riuscito nel suo gioco: buttare la croce addosso a un altro e farla franca. A livello mediatico ha vinto lui. Perché la gente pensa: "Se ha accusato la figlia deve proprio sentire un gran senso di colpa. Insomma, uno che manda la figlia in galera deve essere sicuro di quello che fa." Adesso lui è l'uomo debole, la vittima, il derelitto. Ma io dico che è l'esatto contrario: un padre che accusa la figlia è di per sé un degenerato poiché sta compiendo un atto non naturale. Chiunque si butterebbe nel fuoco per salvare la propria figlia, lui invece butta nel fuoco la figlia per salvare se stesso! Lui oramai è bruciato: si è accusato dell'omicidio, di vilipendio di cadavere, di molestie verso un minore. Insomma, nessuno era messo peggio di lui nel mondo dell'universo penitenziario. Invece, con questa mossa ha ribaltato tutto. Riconosco che è stato abilissimo. Non l'avrei mai creduto. Sta facendo il suo gioco, ha tirato i dati, ha scoperto le carte, ha puntato alla roulette. Sta vincendo su tutti i campi. Adesso, dovesse pure ritrattare, pochi gli crederebbero. E' così fantastico pensare ad una congiura in famiglia. E' più romanzesco. Ha maggior suspence. Lui ha iniziato il gioco ma è la gente comune che ora gioca al posto suo e continua le sue mosse.
Io non credo a una parola di Michele Misseri. Potrei sbagliarmi. Forse sta dicendo la verità. Rimane comunque un miserabile, uno che venderebbe sua madre per uscire dai pasticci. Ma si può anche vendere la propria madre, c'è chi lo fa, ma sono veramente rari, quasi unici, quelli che si vendono la propria figlia.

Verbali della seconda confessione di Michele Misseri. Segue analisi

Ecco il verbale della seconda confessione di Michele Misseri. 
È venerdì 15 ottobre: Michele Misseri, che nella notte tra il 6 e il 7 ottobre aveva confessato di aver ucciso la nipote Sarah Scazzi, facendo in seguito ritrovare anche il cadavere, è di nuovo interrogato dal PM Mariano Buccoliero. È presente anche il difensore Daniele Galoppa. Come si leggerà, il reo confesso assassino smentisce quanto affermato nel corso nella precedente deposizione, ovvero che aveva commesso il delitto da solo  all'insaputa di tutti, comprese la moglie e la figlia Sabrina: invece, a sorpresa, chiama in correità proprio sua figlia.


PM MARIANO BUCCOLIERO: ... chi porta Sarah nel garage, Michè?
MICHELE MISSERI: L'ha portata Sabrina (...) Forse Sabrina l'ha portata giù per verificare il fatto che io avevo messo la mano.

PM: Sì, quindi qualche giorno prima che avevi messo la mano sul sedere di Sarah.
MICHELE MISSERI: Sì, a quel punto non ci ho visto più e l'ho legata.

PM: Quindi è scoppiato un litigio giù?
MICHELE MISSERI: Sì. (...)

PM: Cioè Sabrina non ci credeva? (...) Sarah invece diceva che era vero questo fatto.
MICHELE MISSERI: Sì.

PM: E quindi poi, quando è arrivata a casa, Sarah ha visto prima Sabrina, quindi è passata dal cancelletto, è entrata dentro e ha incontrato Sabrina: è così, Michele?
MICHELE MISSERI: Sì. (...)

PM: Sarah voleva venire nel garage, voleva chiarire pure lei o lei si rifiutava?
MICHELE MISSERI: Si rifiutava. (...)

PM: E come è stata portata Sarah da Sabrina, in che modo è riuscita a portarla?
MICHELE MISSERI: L'ha portata così malamente (...) con la forza (...) l'ha tirata. (...)

PM: Sarah voleva scendere nel garage?
MICHELE MISSERI: No, non voleva scendere.

PM: E che cosa diceva? «Lasciami stare, voglio tornare a casa»? Che cosa diceva? (...)
MICHELE MISSERI: Diceva: «Lasciami stare e fammi andare a casa». (...) Sabrina ha detto: «no, adesso mi devi far sentire con la tua bocca cosa è successo».

PM: Sì, e quindi?
MICHELE MISSERI: E poi in quel momento io non ci ho visto più. (...) Sabrina l'ha bloccata (...)

PM:
Ma tu che cosa hai detto a loro due Michè? 

MICHELE MISSERI: Io a loro due ho detto che non era vero (...)

PM: ... eh ma Sarah ha detto: «E' vero che c'è stata la mano sul sedere», poi?
MICHELE MISSERI: Sì. (...)

PM: E Sabrina, quando Sarah ha detto questo, che reazione ha avuto? Si è arrabbiata con Sarah? 

MICHELE MISSERI: Si è arrabbiata con Sarah per quello che aveva detto (...) Non so se le ha dato uno schiaffo, non mi ricordo (...)
MICHELE MISSERI: Con le mani la teneva stretta

PM:
Ma abbracciandola tutta quanta?
MICHELE MISSERI: Sì. ( .. .)

PM: E Sarah che cosa faceva Michè?
MICHELE MISSERI: Se ne voleva andare (...) gridava. (...) Ho detto: «lasciala andare»; ha detto [Sabrina: n.d.e.]: «no mi deve dire prima la verità cosa è successo; (...) poi in quel momento io ho perso io pazienza. (...)

PM: ... tu quando Sabrina la teneva stretta hai messo la corda intorno al collo di Sarah?
MICHELE MISSERI: Al collo di Sarah.

PM: E hai stretto.
MICHELE MISSERI: Ho stretto.

PM: Quando tu hai stretto, Sabrina ha continuato a mantenerla stretta a Sarah?
MICHELE MISSERI: No, si è presa paura e l'ha lasciata.

PM: Quando l'ha lasciata? Quando tu l'avevi già stretta?
MICHELE MISSERI: Quando la stavo stringendo. (...) Sabrina ha detto: «lascia stare ora l'ammazzi eh ... »(...) mi ha detto: «finiscila»; però la forza che avevo io era troppa... (...)

PM: ... per quanto tempo Sabrina ha continuato a tenerla stretta, mentre tu le attorcigliavi la corda al collo?
MICHELE MISSERI: Roba di minuti. (...)

PM: Sabrina stava piangendo quando comunque ancora la teneva stretta a Sarah?
MICHELE MISSERI: Sì.

PM: Quanto tempo è durata questa azione Michè? 

MICHELE MISSERI: Non so, saranno stati cinque, sei minuti. (...) [poi] Sabrina si è presa paura e se ne è andata sopra, io l'ho coperta con un cartone. (...).

PM: ... quando Sabrina stava stringendo, abbracciandola quasi Sarah, va bene, in quel momento Sarah stava piangendo?
MICHELE MISSERI: In quel momento sì. (...)

MICHELE MISSERI: [Sabrina] La teneva con le braccia, poi se ne voleva andare che si è girata, in quel momento l'ho messa ...

PM: Però lei, Sabrina, in quel momento continuava comunque a tenerla stretta con le braccia
MICHELE MISSERI: Si la teneva stretta con le braccia, però il corpo di sopra era libero. (...)

PM: Ma quando stavi stringendo, Sabrina non ha cercato di fermarti?
MICHELE MISSERI: No, Sabrina si è presa pure lei paura ... (...) non ha parlato di Mariangela, solo si è scioccata e se ne andata sopra.

PM:
Ma Sabrina aveva la borsa di mare, l'asciugamano oppure era scesa ...
MICHELE MISSERI: no, ce l'aveva solo Sarah. (...)

AVVOCATO:
Quando ha stretto al collo la corda a Sarah, aveva intenzione di ucciderla?
MICHELE MISSERI: No, volevo darle solo una lezione. (...)

AVVOCATO: E questo perché? Te lo aveva detto Sabrina?
MICHELE MISSERI: Sì. (...) non si poteva sapere per gli altri (...) sapere in giro (...) in paese ...

PM: Sapere in giro il fatto che lei aveva toccato il sedere della bambina, che l'aveva molestata?

MICHELE MISSERI: Sì.

PM:  Perché Sarah minacciava di dirlo in giro? 

MICHELE MISSERI: Sì.

PM: E questo qua lo ha detto Sarah a Sabrina? 

MICHELE MISSERI: Sì.

PM: Cioè Sabrina le ha detto: «papà vedi che dobbiamo dare una lezione a Sarah, se no quella va in giro a dire che tu l'hai molestata»?
MICHELE MISSERI: Sì.

PM: ... e questo te l'ha detto lo stesso 26?
MICHELE MISSERI: Sì (...)

AVVOCATO: Quando stavi pranzando?
MICHELE MISSERI: Sì.

AVVOCATO: E stavi pranzando da solo in quel momento?
MICHELE MISSERI: Sì, stavo pranzando da solo. (...)

AVVOCATO: Ma ti ha detto Sabrina di prendere la corda, Michè?
MICHELE MISSERI: No la corda l'ho presa da me stesso. (...)

PM: ... in quella circostanza Sabrina ti ha detto che ti avrebbe portato Sarah sotto il garage?
MICHELE MISSERI: Sì.

PM: Quindi ti ha detto, siccome doveva venire alle due e mezzo per andare a mare te la prendo io e te la porto nel garage e le diamo questa lezione.
MICHELE MISSERI: Sì.

PM: Ma che tipo di lezione voleva dare Sabrina? Come ha detto? «Dobbiamo dare botte, dobbiamo... », che cosa dovevate fare?
MICHELE MISSERI: No, le volevo solo mettere la corda al collo per spaventarla. (...)

PM: ... con Sabrina avete concordato che dovevate metterle la corda al collo per spaventarla?
MICHELE MISSERI: Sì.

PM: Quindi era d'accordo Sabrina in questo discorso?

MICHELE MISSERI:


Cosa dire? Non sembra una confessione di Michele Misseri ma una ricostruzione del PM che l'accusato si limita solo a confermare. E' difatti il PM che imbocca il Misseri, che delinea i fatti, che suggerisce le frasi dette. Il Misseri non fa altro che ripetere le stesse parole del PM. Dove vuole arrivare Michele Misseri? Qual è la strategia della difesa? Sembrerebbe che la cosa migliore per questo galantuomo è inquinare le acque, creare confusione, disseminare dubbi, ribaltare le opinioni. Non è lui l'assassino. Anzi, lui è la vittima. Vittima di una famiglia dove lui non conta nulla. Non ha ucciso nessuno. Hanno fatto tutto le donne di casa che lo hanno sempre asservito, schiavizzato, comandato. Non è neppure vero che ha mai violentato il cadavere della piccola S. E' stata una bugia per rendere ancora più credibile la sua confessione. Lui ha solo occultato il cadavere. Il vero demonio in tutta questa drammatica faccenda è sua figlia, la prediletta, Sabrina.
Ma le cose stanno veramente così? La strategia Bebawi potrebbe dare i suoi risultati. I Bebawi furono accusati nel 1964 di aver assassinato l'egiziano, loro connazionale, Faruk Churbagi. Non si seppe mai chi dei due fosse stato materialmente l'autore del delitto. I coniugi Bebawi si accusarono a vicenda cosicché vennero entrambi assolti poiché non si poteva condannare un innocente. In appello le cose cambiarono ma nel frattempo i Bebawi lasciarono l'Italia. Ecco: la difesa Misseri vuole riproporre lo stesso scenario. Chi ha ucciso S., lo zio o la cugina?
Proviamo ad analizzare questo stralcio di verbale e cercare di capirci qualcosa.
Ricostruzione
In sostanza Michele Misseri dice che quel maledetto 26 agosto, lui pranzava da solo quando Sabrina lo interrompe dicendogli che bisognava dare una lezione a S., la quale era colpevole di aver detto che lui la molestava. L'idea era quella di portarla in garage, farle dire come stavano le cose, spaventarla dandole una lezione in modo che non si sognasse di raccontare in giro certe cose. Per dissuaderla Michele avrebbe dovuto porle una corda attorno al collo. Non c'era volontà omicidiaria in questo piano. Dovevano solo insegnarle a vivere. S. viene attirata a casa Misseri con la scusa della scampagnata al mare. Sabrina la costringe a scendere nel garage, S. è recalcitrante  per cui è Sabrina è costretta a farla scendere con la forza. Qui giunti, la ingiunge di dire la verità. Vuole sapere i fatti. S. conferma che lo zio le aveva toccato il sedere. La reazione di Sabrina è violenta, non vuole credere alla cugina e le molla uno schiaffo, anche perché Michele nega le circostanze. A quel punto succede qualcosa. Michele, come d'accordo con la figlia, aveva portato la corda che sarebbe servita solo a spaventare S. e gliela lega al collo. Nel frattempo Sabrina tine ferma per le mani e poi per la vita, S. Michele stringe la corda oltre il dovuto tanto che Sabrina lo redarguisce che forse sta esagerando. Mentre lui continua a stringere Sabrina piange. Poi però si spaventa e se ne esce. Non si capisce se S. nel frattempo è morta oppure no. Intanto che Michele nasconde il cadavere di S. sotto un cartone, Sabrina emerge dalla cantina e va a incontrare l'amica Mariangela.
Mmmmmmhhh....
Analizziamo punto per punto tale evento delittuoso.

All'ora di pranzo Sabrina affronta il padre e gli dice che devono dare una lezione a S. poiché va dicendo in giro che lui la molesta.
Conseguenza logica: Sabrina e il padre devono già aver affrontato l'argomento. Girava una voce che diceva che S. e Sabrina avrebbero litigato il giorno prima proprio per queste affermazioni di S. Comunque, Sabrina non deve averle considerate veritiere poiché altrimenti non si sarebbe infuriata tanto. Infatti, nel garage, avrebbe dato anche uno schiaffo a S. dalla rabbia. Michele ha negato in presenza delle due, ciò implica che ha negato anche con Sabrina. Ma se questo è vero, allora il padre non è per Sabrina un molestatore. Non ha molestato mai neppure lei. Altrimenti non si sarebbe meravigliata così tanto del comportamento paterno. In ogni caso, nella confessione, Michele tiene lontano la moglie. Cosima Serrano non è presente quando Sabrina decide di dare una lezione a S.; non è presente al momento del delitto; non è presente quando arriva l'amica Mariangela. Dunque, la donna sarebbe fuori dalla questione. Ma quando Sabrina avrebbe architettato tutto? Lì per lì? All'ora di pranzo? Non dimentichiamoci che S. quella mattina è andata a casa Misseri e si è messa d'accordo con la cugina che alle 14:30 sarebbero andate al mare. In questo scenario, dunque, S. è stata molestata, ha litigato con la cugina la sera prima, eppure il giorno dopo decide tranquillamente di recarsi in spiaggia con lei come se nulla fosse accaduto. Continuiamo a credere a Michele Misseri. In questa sua ricostruzione Sabrina avrebbe progettato tutto forse già dal giorno prima anche se ha comunicato al padre solo a mezzogiorno la sua decisione. E perché non prima? In ogni caso il Misseri asseconda la volontà della figlia senza discuterla. Sta già disegnando il suo ruolo di emarginato e sottomesso all'interno della famiglia. Dicevamo, nel frattempo Cosima Serrano non è al corrente di nulla. Per questo la cosa va fatta in garage. Ma se questo è vero perché Sabrina ha dovuto costringer S. a varcare quella maledetta soglia? Se era un piano preordinato avrebbe trovato un sistema per farla accedere nella cantina senza aver bisogno di questa costrizione che avrebbe rischiato di richiamare non solo l'attenzione della madre ma finanche di un passante o un vicino. E poi, se era loro intenzione darle una tale lezione, lo facevano in un luogo che dà proprio sulla strada?

Sarah ribadisce le accuse alla zio. Sabrina reagisce dandole uno schiaffo. Michele nega ogni cosa poi perde la pazienza e attua il piano stringendo la corda al collo della nipote. Sabrina la tiene ferma ma lui stringe troppo. Sabrina piange ma non si oppone.
Dunque, Sabrina urla, Sarah urla. Non urlano cose da nulla. Parlano delle presunte molestie di Michele a danno di Sarah. Insomma, Sabrina vuole mettere a tacere la cugina però nello stesso tempo affronta l'argomento quasi in strada con il rischio di farsi sentire da tutti! Non mi sembra molto intelligente la cosa. Inoltre, quando Sabrina non era ancora indagata, gli inquirenti hanno fatto il diavolo a quattro asserendo che non era possibile che nessuno avesse sentito Michele strangolare la nipote.  Però, pare a loro normale, in questo nuovo scenario, che nessuno in strada, o la stessa Cosima, non abbia udito urla, schiaffi e quant'altro. Nella prima verità di Michele, il garage è un colabrodo dal punto di vista dell'acustica. In quest'altra versione, che vede Sabrina complice, invece il garage ha una perfetta tenuta da questo punto di vista.
Allo scatto di Michele, Sabrina si limite a dirgli di fare piano, di non stringere troppo, tuttavia continua a tenere ferma la piccola S. Ora, dando ancora una volta per vera la versione di Michele, vi sembra logico che lo strangolamento di una persona non provochi tutt'altra reazione? Non è che Sabrina si potesse sbagliare, quando ti stanno per strangolare non è come se ti avessero dato un piccolo giro di corda attorno al collo. Insomma, se l'intento di Sabrina era solo quello di dare una lezione alla ragazza, di fronte allo strangolamento avrebbe dovuto reagire diversamente anche perché suo padre che agli occhi suoi non era neppure un molestatore poteva diventare, a questo punto,un assassino. Eppure, non fa nulla. Non ferma il padre. Si limita a tenere S. e a piangere. In questa ricostruzione S. non avrebbe dovuto morire; e Michele che stringe oltre il dovuto perché ci mette troppa forza per 5/6 minuti. Come si può credere che una persona che stringe il collo di un'altra per così tanto tempo non si renda conto che la sta ammazzando? e come è possibile che non se ne renda conto neppure il suo complice? Tutto questo non ha senso. Se Sabrina piange vuol dire che non aveva intenzione di uccidere la cugina. Ma allora perché lascia che Michele lo faccia?

Sabrina esce dal garage e incontra Mariangela. Michele intanto nasconde il cadavere sotto un cartone.
Michele ha appena ucciso S. La figlia non è riuscito a fermarlo. Ha pianto. Ma quando subito dopo incontra Mariangela questa non vede tracce di lacrime o singhiozzi sul volto dell'amica. Come è possibile? Mariangela asserisce che vede Sabrina sconvolta. Un termine che forse è stato usato da Mariangela quando il caso è diventato nazionale. Solo dopo le  è sembrato sconvolgimento quello che all'inizio altro non era che preoccupazione perché S. non arrivava. E del resto, neppure la stessa Mariangela che ha appena percorso lo stesso tragitto di S, non l'ha veduto. Se Sabrina aveva già cominciato a preoccuparsi per il ritardo, quando Mariangela asserisce che per strada S. non si è vista, allora e solo allora Sabrina si allarma. Allora e solo allora comincia a sconvolgersi.
Intanto il Misseri nasconde il corpo di Sarah in un cartone. Perché dovrebbe farlo? Sabrina impedirà certamente all'amica di affacciarsi al garage. Non è mica scema. Infatti sale subito in macchina e vanno a casa di S. a cercarla. Ma neanche dai familiari di S. vengono notate le recenti lacrime di Sabrina. Allora cosa c'è da pensare? Una cosa molto semplice: Michele Misseri nasconde il corpo della ragazza perché l'unica persona che potrebbe affacciarsi per chiedere infiormazioni su Sarah è proprio Sabrina. Michele vuole nascondere a Sabrina il delitto. Se glielo vuole nascondere vuol dire che la ragazza ne è all'oscuro.

Conclusione
Michele Misseri mente. Mente su tutti i fronti. Mi fa meraviglia che un PM creda alle sue parole. Mi fa paura pensare che chiunque di noi possa venir giudicato in questo modo sbrigativo e secondo me superficiale. Magari hanno altri elementi. Ma io mi baso solo su queste confessioni pubblicate sui giornali.
Quando mente il Misseri? Dall'inizio alla fine. Ma soprattutto mente perché non tiene conto di un fatto: Mariangela Spagnoletti. Mi spiego. In tutta questa ricostruzione manca qualcosa. Sabrina avrebbe voluto dare una lezione a S., affrontare un argomento così spinoso, fingere uno strangolamento mentre da un momento all'altro sta per arrivare l'amica. Ricordiamoci che Mariangela non arriva lì per caso ma su espresso invito di Sabrina. Attenzione: Sabrina manda un sms a Mariangela per avvertirla di mettersi in cammino. Mariangela arriverà con l'auto, non  a piedi, e vi impiegherà pochi minuti. Infatti, fra il momento in cui S. esce di casa (14:30) e l'arrivo di Mariangela (14:38, volendo stare larghi) vi sono 8 minuti. Vogliamo toglierne 4 per dare a S. tutto il tempo di arrivare? Ne rimangono altri 4. Sabrina in 4 minuti ha deciso di discutere delle molestie del padre - che nessuno deve sapere! - mentre sta per giungere una terza persona. Trascina S. con la forza in cantina (o garage) mentre sta per arrivare una terza persona. Fa dire a S. come sono andate le cose mentre sta per arrivate una terza persona. Le vuole far stringere una corda al collo mentre sta per arrivare una terza persona che da lì a poco sarebbe andata con loro due al mare!!!
Misseri mente perché i tabulati telefonici dovrebbero dirci quando Sabrina invia l'sms a Mariangela. Intorno, credo, alle 14:32. Ma di questo messaggio inviato da Sabrina, Misseri non ne fa menzione.
Se queste sono le rivelazioni che hanno portato Sabrina in carcere, una ragazza di 22 anni che rischia l'ergastolo per concorso in omicidio, beh, allora siamo tutti in pericolo. Ognuno di noi può commettere un assassinio con un parente in casa e con un amico che da un momento all'altro può arrivare. Si uccide in brevissimo tempo, per futili motivi, e la si fa pure franca.
Adesso si dice che forse S. in realtà è stata uccisa in casa da Sabrina e per motivi del tutto diversi: gelosia per un ragazzo verso il quale lei nutriva dei sentimenti ma che era anche nel cuore di Sarah. Insomma, Michele Misseri che ha confessato il delitto asserendo che ha ucciso S. con una cordicella (l'autopsia conferma: S. è stata uccisa con una corda); Michele Misseri che fa trovare il cellulare per depistare (si dice); Michele Misseri che fa rinvenire il cadavere di Sarah; Michele Misseri che sa che S. è stata sepolta nuda (come infatti è stata ritrovata); Michele Misseri che confessa un abuso sessuale su un cadavere (cosa che solo un pervertito può immaginare di dire); Michele Misseri che cambia ogni volta versione; Michele Misseri  che non esita a mandare in galera una figlia con la prospettiva dell'ergastolo; Michele Misseri che dà un  movente plausibile per l'omicidio; Michele Misseri che finge così bene davanti alle telecamere un dolore mai provato per la scomparsa della nipote... Michele Misseri alla fine è quello innocente, che non c'entra nulla, che non ha fatto nulla, che magari uscirà persino dal carcere. Sabrina invece, che ha dato subito l'allarme,  che fino a prova contraria non ha confessato nulla, non ha toccato nessun  cellulare, non ha fatto rinvenire nessun cadavere, non ha un creduto alla versione del padre... quella invece risulta la principale colpevole. Mah....



venerdì 22 ottobre 2010

Confessione Michele Misseri

Questa confessione è stata pubblicata l'11 ottobre. Qui Michele Misseri ammette l'omicidio attribuendo solo a se stesso la responsabilità e facendo chiaramente intendere che il movente è stato di tipo sessuale. Rimane, in questa ricostruzione, il dubbio del perché Sarah sarebbe scesa nel garage per salutare lo zio allorché questi aveva già provato a molestarla. Le cose, a riguardo, devono essere andate diversamente. A non credere alle parole del Misseri è la medesima figlia Sabrina, quella stessa che poi verrà indagata per concorso in omicidio. Dovrebbe essere stata proprio lei ad attirare S. nella cantina. Se così fosse non si capisce perché Sabrina avrebbe dovuto porre in dubbio le parole del padre assassino che lasciavano lei fuori dalla questione.



PM: Ma lei quando ha visto Sarah? Mentre stava scendendo o quando ha detto zio?

MISSERI: No, quando ha detto zio

PM: Ah, ho capito. Quando ha detto zio lei ha alzato la testa e ha visto Sarah

MISSERI: e ho visto Sarah, poi non lo quello che mi è successo, Sarah si è girata di spalla

PM: perché si è girata di spalle?

MISSERI. Non lo so

PM: doveva risalire, doveva prendere qualcosa?

MISSERI: forse stavo guardando, si è girato, e io ho preso un pezzo di corda e l’ho attorcigliata al collo

PM:

MISSERI: e dopo cinque minuti

PM: ha stretto forte? Ha stretto forte?

MISSERI: sì

PM: dopodichè quando si è reso conto che era esanime a terra, cosa ha fatto?

MISSERI: ho preso la macchina, ho aperto il portone...

PM: no, poi arriviamo alla macchina. Lei questa corda l’ha lasciata attaccata al collo e gliel’ha tolta?

MISSERI: no, l’ho tolta

PM: e dove l’ha messa?

MISSERI: e poi l’ho fatta sparire

(...)

PM: prima di depositare Sarah in quel pozzo dove ci ha portato e ci ha fatto vedere e ritrovare il cadavere, cosa ha fatto?

MISSERI: l’ho portato sotto l’albero di fico di mio padre

PM: che quanto è distante dal posto dove ha abbandonato poi Sarah?

MISSERI: trecento metri

PM: con la macchina è andato proprio sotto l’albero di fico?

MISSERI: non si vedeva

PM: ho capito, quindi la macchina era nascosta dall’albero di fico? Cosa ha fatto, ha spento il motore della macchina?

MISSERI: sì

PM: ed è sceso

MISSERI: sì

PM: ha aperto il cofano di dietro? Cosa ha fatto?

MISSERI: ho sceso Sarah a terra e l’ho spogliata

PM: l’ha scesa, l’ha presa in braccio così

MISSERI: sì, in braccio, sì sì

PM: e l’ha portata immediatamente dietro il parafango posteriore?

MISSERI: a terra

PM: o l’ha messa di lato alla macchina

MISSERI: a terra, a terra

PM: e che cosa ha fatto?

MISSERI: e l’ho violentata

PM: quando lei è arrivato a decidere di buttarla nel pozzo

MISSERI: si

PM:...ha rivestito Sarah, quindi si è..

MISSERI: l’ho rivestita prima sì

PM: l’ha rivestita prima di ripartire dal luogo della violenza

MISSERI: sì

PM: perchè ha deciso poi di spogliarla di nuovo e di buttarla nel pozzo e non l’ha buttata con tutti i vestiti

MISSERI: per bruciare tutte le robe, i vestiti, le cose

PM: e perchè? Che cosa cambia se ha i vestiti o non ce li ha?

MISSERI: ah, in quel momento mi è venuto così

(...)

PM: per indicare il luogo dove Sarah è stata buttata cosa ha fatto?

MISSERI: prima ho messo un po’ di paglia sopra, penso che l’avete vista

PM:

MISSERI: poi ho messo un ceppo della vigna, poi ho messo una pietra che stava alle spalle

PM: ma un tufo o una pietra, che cos’era?

MISSERI: tufo era tufo

PM: tufo che si trovava lì

MISSERI: l’ho preso dalla strada

PM: Quando lei ha lasciato lì Sarah ha messo il ceppo, l’ha cosa.. cosa ha fatto?

MISSERI: ho fatto qualche Ave Maria, il segno della croce

PM: e se n’è andato?

MISSERI: e me ne sono andato.

sabato 16 ottobre 2010

Un padre affettuoso, uno zio premuroso

Credevamo che a questa storia la parola fine fosse stata oramai posta. Invece non è così. Questo giallo estivo diventa sempre più un melodramma con colpi di scena che nemmeno nella fervida mente di un giallista da strapazzo avrebbe potuto trovare spazio. Il Michele Misseri, reo confesso dell'uccisione della nipotina Sarah Scazzi, ha fatto ulteriori dichiarazioni e sono veramente una bomba: avrebbe infatti coinvolto la figlia Sabrina sostenendo che fu lei a trascinare S. in cantina dopodiché egli l'avrebbe strangolata mentre Sabrina la teneva ferma. Nel frattempo sono stati ritrovati sia la batteria del cellulare che le cuffiette. Dove? Nel garage. Come mai proprio nel garage dove la polizia si è ben guardata dal metter piede sino a ieri? Dovrei pensare a una trappola. Non hanno messo i sigilli perché aspettavano che qualcuno facesse un passo falso in realtà il garage era ben monitorato. Ma non credo che le cose siano andate così dal momento che nel fermo giudiziario nei confronti di Sabrina Misseri ci sono le rivelazioni del padre la testimonianza di Mariangela Spagnoletti, lamica conla quale Sabrina e Sarah dovevano recarsi al mare il 26 agosto. Testimoninza, quella di Mariangela, in contrasto con quanto affermato da Sabrina sui suoi movimenti quella fatidica mattina. Una premessa necessaria: un uomo che prima uccide la nipote che ha visto crescere nella sua casa e poi accusa la figlia di essere sua complice, ammesso anche che dicesse la verità, una persona del genere è un essere abbietto.  Non concespisco che un padre mandi in galera una figlia, ripeto, fosse anche sua complice. Ovvio, che di fronte a un tale personaggio che non pare sentire stima e affetto per nessuno, dubiti persino che mi dica che è giorno seppure il sole brilla allo zenith.

domenica 10 ottobre 2010

Il pedagogo pedofilo

La notizia:


Un ragazzo 21enne è stato arrestato a Savona per lo stupro di una bimba di 2 anni, sorellina della fidanzata del pedofilo.
Il ragazzo, originario di Valbormida, è stato denunciato dalla madre della bimba, che avrebbe visto il giovane toccare la bambina mentre la cambiava. Pare che le molestie durassero già da un mese, ma la fidanzata dello stupratore non si era mai avveduta di simili abusi. E’ stato il pubblico magistrato Danilo Ceccarelli a dare disposizioni per l’arresto del pedofilo. I carabinieri di Cairo Montenotte hanno portato via il ragazzo ieri sera, per condurlo al carcere di Genova, non senza difficoltà, visto che i genitori erano determinati a portare a termine il linciaggio del pedofilo.
Il giovane, studente iscritto a Pedagogia, ha ammeso di nutrire un interesse sessuale verso i bambini. Il ragazzo ha ammesso una decina di episodi di molestie del genere su bambini. Oltre che studiare Pedagogia, il ragazzo lavorava abitualmente come baby sitter. Due particolari, quelli sugli studi e sul lavoro dello stupratore, che rendono ancora più assurda l’orribile vicenda di Savona. Il ragazzo 21enne è attualmente in stato di fermo, in attesa che le indagini e il processo facciano chiarezza sull’accaduto e sulla sua presunta colpevolezza (bisogna sempre ricordare che, prima del termine del regolare processo, tutti sono innocenti e nessuno merita il linciaggio, né fisico, né mediatico.)

Da un mese molestava la sorellina della propria fidanzata


Genova, 9 ott. (Apcom) - Ha ammesso le sue responsabilità davanti agli inquirenti il giovane di 21 anni arrestato dai carabinieri di Cairo Montenotte, nell'entroterra di Savona, con l'accusa di aver violentato la sorellina di due anni della propria fidanzata. Ad allertare i militari è stata la madre della bimba, residente in Val Bormida, che ieri sera ha colto in flagrante il ragazzo mentre accarezzava e palpeggiava la piccola. A suscitare i sospetti della donna, l'eccessivo attaccamento della bambina nei confronti del giovane e alcuni arrossamenti nelle parti intime della piccola, che viveva come un gioco le violenze perpetrate dal fidanzato della sorella, che era totalmente ignara di quanto stava accadendo. Secondo quanto dichiarato dal comandante della compagnia dei carabinieri di Cairo Montenotte, Carlo Caci, nell'ultimo mese il ragazzo avrebbe molestato più volte la bimba, toccandola con le dita nelle parti intime, senza mai arrivare ad un rapporto sessuale completo. A confermare le violenze, la visita pediatrica a cui la bambina è stata appena sottoposta nell'ospedale San Paolo di Savona. L'arresto del giovane, che si trova attualmente recluso nel carcere genovese di Marassi in attesa dell'interrogatorio di garanzia, è stato disposto dal pubblico ministero Danilo Ceccarelli, dopo la denuncia della madre della piccola, ascoltata a lungo ieri sera dai militari. Il ragazzo, residente nella riviera ligure di ponente, era incensurato, con una famiglia definita rispettabile dagli inquirenti. 


PEDOFILO/ violenta bimba di 2 anni. La madre: inimmaginabile, per noi uno choc.
 ”Non riusciamo ancora a capacitarci di quello che e’ accaduto. Nostro figlio e’ un ragazzo d’oro e non ha mai dato alcun problema. Abbiamo saputo del suo arresto solo nel pomeriggio. Per noi e’ stato un choc inimmaginabile”. Lo ha detto la madre del giovane pedofilo, studente di pedagogia, arrestato per aver violentato una bimba di 2 anni, sorellina della sua fidanzata.
Il giovane pedofilo, in stretto isolamento nel carcere di Marassi, verra’ interrogato domani o martedi’ dal giudice per le indagini preliminari.


Commento: la notizia in questo caso si commenta da sé. Non ci sono parole. Non c'è limite alla perversione umana. 

sabato 9 ottobre 2010

La deriva, lo sconcerto e i dubbi


La deriva



Come era prevedibile, come era immaginabile, sono già iniziati i linciaggi per sottoporre a morte crudele il signor Michele Misseri, reo confesso della uccisione e successivo abuso sessuale post mortem, della nipote, la povera Sarah Scazzi. Il peggio di noi è sempre pronto a emergere. Sul piano strettamente morale chi inneggia alla pena di morte e chi materialmente uccide sono simili. Il quinto comandamento, infatti, recita: "Non uccidere". E' lapidario in questo. Essendo un precetto che ci viene direttamente dall'Alto non ci è permesso contestarlo o eccepirlo. In ogni caso, anche per chi non crede, dovrebbe sapere chela pena di morte non risolve i problemi bensì li aggrava: una società che si basa su questo grado estremo di giustizia è una società violenta. L'esatto opposto di ciò che uno vorrebbe. A parte tutto questo vi è un'altra considerazione: se ponessimo a morte il Misseri perderemmo l'occasione di studiare la psiche di un uomo che dalla  normalità passa alla mostruosità. Mentre per i più sbrigativi il Misseri è sono un fastidio da estirpare per chi si incammina nel percorso angosciante del crimine egli rappresenta un libro da sfogliare e studiare sino in fondo. 

Lo sconcerto

La confessione del Misseri, secondo il GIP non è poi tanto attendibile. Non si comprende perché Sarah sia andata verso il garage e non si capisce perché chi era in casa non ha udito nulla. Il Misseri racconta che S. era già stata molestata da lui il 20 di agosto, le aveva praticamente palpeggiata il sedere. Un gesto volgare che la ragazzina non aveva affatto gradito. Ci riprova il maledetto 26 agosto. S. si affaccia alla porta del garage per salutarlo; lui l'attira dentro e cerca di toccarla davanti. Lei si infuria e gli volta le spalle dichiarando che avrebbe detto tutto a Sabrina decretando così la sua condanna a morte. Qualcosa non torna in questa ricostruzione. Se S. era già stata molestata non penso proprio che andava verso il garage a incontrare lo zio. Proprio questo è il dubbio del GIP. E ha ragione  nel dubitare. Tuttavia, a parte questo particolare che il Misseri dovrà chiarire, per il resto sembrerebbe una confessione veritiera. Eppure, questo particolare non chiarito butta una luce sinistra sugli altri familiari. Come se S. fosse andata in casa e lì soppressa. Da chi? C'è il dubbio che Misseri voglia coprire qualcuno e i sospetti si addensano sulla figlia Sabrina. Questo apre tutto uno scenario diverso e complesso al quale personalmente non credo affatto: Misseri si accollerebbe una colpa non sua. S. sarebbe stata uccisa altrove, per altri motivi. Mi pare tutto molto complicato. Io credo alle dichiarazioni del Misseri perché hanno un elemento che solo chi lo ha commesso può confessarlo poiché non ha alcuna attinenza con una probabile copertura. Alludo all'abuso sessuale sul cadavere. Perché ammettere una simile turpitudine se non la si è commessa? Anzi, già mi meraviglia che l'abbia confessato dato che bastava dire che era ossessionata dalla ragazza che lo respingeva. Probabilmente, fra un po',  quando si sarà ripreso, il Misseri smentirà questo particolare. Ma intanto lo ha confessato.
La confessione dell'assassino si incastra perfettamente nel contesto in cui il fatto è avvenuto; è congruo nei tempi e si inserisce nel contesto logico delle altre deposizioni. Ammette che ha ucciso la nipote nel garage, di averla occultata dietro un cartone quando Sabrina e Mariangela lo hanno visto fuori dal garage. Poi asserisce di averla messa in macchina sempre sotto questo cartone. Quindi sarebbe andato in campagna, avrebbe spogliato il cadavere, l'avrebbe violentato, di nuovo rivestito, quindi giunto alla cisterna lo avrebbe nuovamente spogliato, calato nell'acqua e successivamente avrebbe bruciato i vestiti e la batteria del cellulare. La batteria, non il telefonino. Perché non il telefonino? Forse perché non riusciva a trovarlo. Quando finalmente lo ha ritrovato ha cercato nuovamente di disfarsene usando il fuoco. Ma questa volta la cosa non ha funzionato. Ciò ha indebolito le sue difese, lo ha per un attimo terrorizzato e ha chiamato la figlia per sapere come comportarsi. 
Tuttavia trovo complesso l'aver prima spogliato il cadavere per violarlo e poi averlo rivestito per nuovamente denudarlo. Lo ha spogliato una sola volta per abusarne. Cioè, ha rischiato di essere veduto, ha perso tempo per il solo scopo di possedere un cadavere. Vuol dire che per lui l'atto necrofilo valeva il rischio. Questo la dice lunga sul personaggio... 


Sabrina

Sabrina non può aver commesso il fatto. Ha un alibi che è l'amica Mariangela. Questa si è presentata a casa subito dopo che S. era a sua volta giunta. Ma Sabrina si scagiona da sola quando ella stessa non crede al padre quando asserisce che S. sarebbe andata spontaneamente nel garage per salutarlo. Inoltre, dice anche che l'auto, lei, quel pomeriggio, l'ha vista fuori dal garage. Perché smentire la versione del padre? Perché anche lei certe spiegazioni non sa darsele. Addirittura è impietosa quando apprende che suo padre sarebbe andato a pregare sulla tomba di S. Non pare credere a questo gesto pietoso di suo padre. Asserisce anche di non aver mai saputo da S. di essere mai stata molestata dallo zio. Può darsi che S. si vergognasse troppo per dirlo. 
Se il Misseri non dà una confessione completa questi dubbi sulla figlia non si chiariranno mai. Ma perché Misseri non è chiaro?

I dubbi

Il modo come ha ucciso S. fanno riflettere. E' stato rapido, professionale, silenzioso. Darebbe quasi l'impressione che non si è trattato della prima volta. Non sarebbe male dirimere questo dubbio facendo una ricognizione temporale e criminologica su fatti e avvenimenti accaduti in quelle zone anche nel lontano passato. Sono scomparse altre ragazze, o prostitute, o donne in generale? Il Misseri potrebbe essere un serial killer, un sociopatico, uno che in famiglia è una brava, ottima persona, ma dentro di sé ha rabbia, odio, ed è completamente apatico nei confronti dei sentimenti altrui. Come tutti i sociopatici è un bugiardo cronico. La violenza post-mortem appartiene senza altro a un disturbato. 
Se Misseri è un sociopatico si spiegano tante cose: la freddezza nell'uccidere, la propensione alla menzogna e alla recitazione. Ma assumerebbero altro significato il cellulare tenuto (un souvenir) e il suo successivo falso ritrovamento (egocentrismo, voglia di protagonismo, manipolare le indagini). Sarebbe veramente una grande sorpresa venire a scoprire che il grande segreto del Misseri è nel delitto reiterato. Ovviamente non dico che sia un autentico serial killer ma non lo escluderei del tutto a questo punto.
Il garage della casa si trova esternamente al cortile. Praticamente è sulla strada. Dunque si spiega perché S. non abbia mai suonato il campanello: non ha mai varcato quel cancello. Il garage si sviluppa in lunghezza e in profondità degradando verso il basso. In sostanza è un budello che a fatti avvenuti sembra veramente un luogo tetro che fa venire i brividi. Il Misseri ha dunque studiato la strada. Ha notato che non c'era nessuno ed ha agito. Sono sempre più convinto che il delitto sia stato premeditato.

Concetta Serrano Spagnolo

La mamma di S. ha senz'altro un cognome molto più romanticheggiante di suo marito. Per chi, come me, sente la musicalità delle parole, Serrano Spagnolo pare un nome da romanzo. Anche lei sembra  uscita da un romanzo. Il suo viso imperturbabile ha fatto nascere molti dubbi nelle persone, come se non provasse emozioni. Il fatto è che ragioniamo per stereotipi: una madre disperata deve per forza piangere e un assassino deve per forza essere freddo. Questa triste storia ha raccontato le cose completamente alla rovescia. E' la madre che contiene le emozioni mentre e l'assassino che si dispera. Concetta Serrano ha dimostrato invece molta determinazione, voleva trovare sua figlia a tutti i costi dicendo che bisognava  indagare tra i familiari. Ha sempre avuto le idee più chiare di chiunque. Conosceva troppo bene sua figlia: non sarebbe mai scappata di casa e non sarebbe volontariamente salita su un auto di sconosciuti. Lei riteneva che solo chi conosceva i movimenti di S. di quel pomeriggio potesse essere il suo aggressore. Aveva ragione da vendere, purtroppo. Personalmente provo molto ammirazione per questa donna, come la provo per Sabrina. Anche lei ha cercato la verità ad ogni costo. E quando è venuta a galla la verità ha pianto per S. più che per suo padre. Adesso deve fare i conti sia con il presente di un padre orco che con un passato che a questo punto appare fosco e oscuro.

Chi l'ha visto

Purtroppo non ho veduto in diretta la trasmissione della Sciarelli. Ne ho sentito parlare la sera stessa poiché come sempre appena tornato a casa su internet cercavo aggiornamenti su Sarah.  L'ho veduta in seguito su you tube. Ora, vorrei dire che personalmente non getterei la croce addosso sulla Sciarelli perché la mamma di S. ha saputo che la figlia era stata probabilmente uccisa dallo zio in diretta tv. Per Concetta, penso, non faceva differenza chi e come le dava la notizia. Anzi, forse la televizione le ha dato quelle informazioni che altri non si sognavano di darle se non a cose fatte. Quella puntata di chi l'ha visto è stata un crescendo di tensione. Si provava l'emozione della tragedia greca, di qualcosa che sta accadendo. Il dramma si consumava minuto dopo minuto con grande suspence. Secondo me la Sciarelli si è comportata in modo professionale e ha condotto una diretta difficile con lucidità.

Le indagini

"Indagate sulla famiglia, su mio marito, su me, su mia nipote Sabrina" disse Concetta Serrano. Non alluse al vero assassino. Anzi quando si addensarono su di lui i primi veri sospetti disse che Michele Misseri proprio non poteva essere, ci avrebbe messo la mano sul fuoco. Ciò dimostra la stima che quest'uomo riceveva dalla società. Un vero insospettabile. Ecco perché l'ha fatta franca per tanto tempo. Però, la stima della gente non deve assolutamente inficiare il giudizio di chi indaga. Io ho sbagliato nella ricostruzione della mia indagine internautica poiché avevo notizia, non smentita da nessuno, che le telecamere della protezione Civile non avevano ripreso S. Avevo iniziato questo blog per commentare le notizie di cronaca nera. Quando ho letto un trafiletto di un'agenzia che riferiva la scomparsa in pochi minuti di una ragazza ho subodorato che sarebbe diventato presto una notizia più importante. Ma non avrei mai immaginato di questa portata. Volevo che qualcuno di Avetrana nei suoi eventuali commenti, mi desse notizia di queste videocamere. Hanno mai funzionato veramente? Hanno ripreso S? Se la ragazza è stata avvistata dalle videocamere allora la sua sparizione andava spostata sicuramente oltre via Raffaello. Ma siamo ormai quasi giunti in via Deledda. Se gli inquirenti avevano questa informazione che io non avevo, bisognava necessariamente supporre che forse S. era giunta a casa Misseri. In questo caso abbiamo una semplice equazione: ragazza scomparsa: uomo in casa = probabile vittima : a probabile  rapitore- Voglio dire, giunta a casa Misseri c'erano due possibilità: S. era stata vittima della cugina per motivi tutti da chiarire oppure c'entrava qualcosa il padre. La posizione di Sabrina era facile da chiarire perché lei ha subito incontrato l'amica Mariangela. E allora che lei si è preoccupata. Se Mariangela, che era in auto, ha fatto la medesima strada di S., e se S. è già in strada - cosa che Sabrina sa perché ha ricevuto lo squillo di lei al momento in cui è uscita - come mai allora, Mariangela non l'ha vista? Insieme a quest'ultima Sabrina scende in cortile, vede suo padre davanti al garage, domanda anche a lui se ha visto S. Glielo chiede davanti a Mariangela, dunque, se avesse fatto del male a sua cugina all'insaputa del padre non avrebbe fatto questa richiesta proprio a lui che poteva averla vista e quindi sconfessarla davanti a Mariangela. Michele Misseri si fa trovare davanti al garage proprio per evitare che gli chiedano notizie della nipote andandolo a cercare nel garage dove l'ha appena uccisa. 
Dunque, gli spostamenti di Sabrina sono verificabili.
A questo punto rimanevano altri due sospettati: la madre di Sabrina e Michele Misseri. Ma la mamma stava riposando, quindi si escludeva. Rimaneva il signor Misseri. Se si avevano sospetti sulla famiglia è  sull'unico uomo presente in casa che dovevano concentrarsi i sospetti. Una notizia sostiene che il cellulare di Misseri verso le 15:00 è stato aggangiato presso san Procopio, il luogo dove è stata sepolta S. Dunque noi abbiamo una ragazza scomparsa, non sappiamo ancora dove ma nei pressi di via Deledda. Un uomo in casa. Una macchina, quella dell'uomo, che si reca in campagna pochi minuti dopo la scomparsa. L'uomo è stato visto dalla figlia e da Mariangela presso il garage, questo diventava il luogo del probabile sequestro. 
Se avevano questi elementi, ovvero che S. era quasi giunta in prossimità di casa Misseri e non avevano segnalazioni di altre auto nei paraggi, su Misseri dovevano fare i dovuti accertamenti. Se non altro per  escluderlo dalle indagini.
Misseri tra l'altro sostiene che stava aggiustando il trattore che non partiva. Come mai allora era davanti alla porta del garage? ed era unto? Scommetto che sul corpo di S. non vi sono tracce di grasso. Perché Misseri non ha mai avuto intenzione di recarsi nel garage per aggiustare il trattore. Anzi, c'è da accertarsi se era sua abitudine fare un riposino a quell'ora oppure era normale che aggeggiasse in garage. Misseri sostiene in una intervista subito dopo che sabrina e l'amica sono uscite lui è andato con un cugino a raccogliere fagiolini. Ma se è vero che il suo cellulare è stato agganciato a san Pancrazio è chiaro che stava mentendo. E la cosa doveva esser chiara anche al cugino. Ma forse non è vero che si è recato subito a san Pancrazio, forse è vero che è andato a raccogliere fagiolini. In questo caso, beh, si sarebbe creato un alibi eccellente, perché chi poteva sospettare che mentre era con suo cugino aveva lasciato il corpo della nipote in macchina con la figlia che era già andata a dare l'allarme?
Sono meravigliato che l'intera abitazione del Misseri non sia stata posta sotto sequestro e perquisita da cima a fondo alla ricerca di altre prove su questo delitto o di altre probabili vittime. 


Michele Misseri

Fino a ieri un galantuomo, un lavoratore indefesso, un buon padre di famiglia. Oggi, un mostro, un assassino, un orco. Oggi... ma è mai possibile che questa nipotina lo abbia talmente turbato da cambiargli il carattere, renderlo lascivo, trasformarlo in un assassino e poi in un necrofilo? Mmmmhh...
In questo momento si trova in carcere, in isolamento. Non può avere contatti con altri detenuti poiché rischierebbe di venire aggredito. Farà tutti gli anni della sua detenzione in un reparto speciale. Il reparto dei reietti: quello di pedofili, degli stupratori, degli infami. 

Sarah  Scazzi 

Avrebbe dovuto confidarsi. Ma non lo ha fatto. Poteva dire che lo stimatissimo Michele Misseri era un porco? Uno che assembrava quasi un padre per lui fino a poco tempo prima? Non l'avrebbe creduta nessuno. Pensava lei. Si sbagliava, Concetta Serrano l'avrebbe creduta. Ma lei non aveva un rapporto idilliaco con la madre. Si sbagliava una seconda volta, perché Concetta è stata la più esplicita nel volere indagini a tutto campo. Non le importava che si venissero a scoprire pubblicamente gli scheletri nell'armadio. Voleva trovare sua figlia e basta. 
Sarah è una delle tante vittime di abusi sessuali. La sua storia fa parte della banalità del male. Ogni giorno muoiono per mano di predatori sessuali decine di persone. Il tragico episodio di S. è uguale a mille altri ma aver vissuto questo dramma giorno per giorno mi rende questa ragazza molto vicina al cuore. Requiescat in pace.