Cercare di capire cosa è accaduto in via Poma quel maledetto pomeriggio del 7 agosto 1990 non è facile. Una della maggiori difficoltà è comprendere cosa fosse quell'ufficio, chi lo praticava, per chi lavorava Simonetta e quali erano le sue mansioni.
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Frecce bianche: eventi che partono da via Poma. Frecce rosse, eventi che portano Simonetta a essere assunta alla Reli sas. Le due catene si fondono il 24 giugno 1990 (schema originale dell'Autore) |
Come si evince dalla figura, la catena degli eventi che porterà Simonetta in via Poma 2 si innesca ad aprile 1990. Lei era stata assunta dalla società Reli Sas di Bizzocchi&Volponi. Bizzocchi è un commercialista che lavora per l'AIAG. Simonetta è stata assunta nel settembre del 1989 dalla Reli sas, a farle il colloquio di lavoro è stato Salvatore Volponi. Dunque, i datori di lavoro di Simonetta non sono quelli dell'AIAG bensì i soci della Reli Sas, ovvero, Bizzocchi e Volponi.
L'elemento che accomuna i due eventi è il commercialista Ermanno Bizzocchi. Per cui, non è Salvatore Volponi che manda Simonetta a sostituire Luciano Menicocci nell'ufficio contabilità del Comitato regionale Lazio dell'AIAG, bensì Bizzocchi. Questo particolare sarà importante come vedremo nel prosieguo di questa analisi criminologica quando affronteremo il tempo della morte.
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L'AIAG e la Reli Sas, come si vede sono indipendenti. L'AIAG altro non che è un semplice cliente della Reli Sas (schema originale dell'Autore) |
Osserviamo come Simonetta gestiva i due lavori:
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Raffronto fra le due epoche lavorative di Simonetta
(schema originale dell'Autore) |
Analizziamo quante volte Simonetta si è recata in via Poma e con chi:
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Simonetta si è recata 14 volte in via Poma: le prime 10 volte è stata coadiuvata dal Menicocci (dal 26 giugno al 26 luglio); 3 volte c'è andata da sola (31 luglio, 2 agosto e 7 agosto, giorno in cui è stata uccisa); una volta è andata con Bizzocchi (3 agosto)
(schema originale dell'Autore) |
Adesso vediamo chi erano gli altri impiegati dell'AIAG di via Poma:
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Delle 5 donne che lavoravano all'AIAG solo 1 aveva visto Simonetta, 1 l'aveva sentita più di una volta per telefono e 3 non la conoscevano affatto (schema originale dell'Autore)
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Dei 6 uomini che lavoravano all'AIAG, 3 conoscevano Simonetta e 3 non la conoscevano affatto (schema originale dell'Autore) |
Vediamo i movimenti negli uffici dell'AIAG quel 7 agosto 1990
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Quando Simonetta accede negli uffici tutti gli altri impiegati sono già usciti
(schema originale dell'Autore)
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Ultimo dato, gli orari delle impiegate dell'ufficio nel pomeriggio:
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Nel pomeriggio, e neppure in tutti, rimanevano nei loro uffici o Simonetta oppure la Faustini
(schema originale dell'Autore) |
Abbiamo cercato, così, di ricostruire il microcosmo degli Uffici AIAG di via Carlo Poma 2, a Roma. Teniamo in considerazione tutti questi elementi quando analizzeremo i movimenti dell'assassino.
CONCLUSIONI PARZIALI
Sappiamo che ad uccidere Simonetta è stato certamente un uomo. Se dovessimo dunque considerare quelli che facevano parte del suo entourage lavorativo ne contiamo 7, di cui 5 dell'AIAG e 2 della Reli Sas. Come sappiamo Simonetta lavorava principalmente per la Reli Sas, per cui questi 2 uomini li potremmo considerare i maggiori sospettati: ma hanno entrambi alibi di ferro: Ermanno Bizzocchi quel giorno era in Calabria, Salvatore Volponi nei minuti in cui si consumava il delitto era a gestire una tabaccheria alla stazione Termini. Passiamo a quelli dell'AIAG; 3 non la conoscevano affatto: Francesco Caracciolo di Sarno, Corrado Carboni e Salvatore Sibilia. Quest'ultimo aveva un alibi, era a casa nei minuti precedenti in cui Simonetta sarebbe stata aggredita, fu infatti lui a rispondere alla telefonata della Berrettini alle 17:15, come vedremo, per poi passare la comunicazione alla moglie, Anita Baldi. Francesco Caracciolo, alle 17:30, era invece nei pressi di via Poma, poiché la sua abitazione era situata a 50 mt dagli uffici AIAG. Aspettava in strada la figlia per condurla all'aeroporto. Degli altri ignoro dove fossero quel pomeriggio. Tuttavia, tranne che a Salvatore Sibilia, a tutti costoro è stato prelevato il DNA per confrontarlo con quello trovato sul corpetto di Simonetta: sono risultati tutti completamente estranei. Insistere nel cercare un responsabile della morte di Simonetta tra gli uomini che lavoravano con lei non porterà da nessuna parte. Allora l'assassino è Raniero Busco, oppure Pietrino Vanacore? No, neppure loro, perché questo assassino ha gruppo sanguigno A. Si ripete ossessiva la domanda: Ma allora chi ha chi ha ucciso Simonetta Cesaroni?
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