lunedì 31 gennaio 2011

L'enigma di Perugia

Questa notizia di cronaca nera presenta elementi assai misteriosi. 


ANSA
Perugia: morta ragazza. Era scomparsa sabato
Si era allontanata dopo un lieve incidente, poi aveva chiamato i carabinieri: mi hanno stuprata
31 gennaio, 17:54

Elisa Benedetti, la studentessa di 25 anni scomparsa nella notte tra sabato e domenica a Perugia, è stata trovata morta. Il corpo è stato trovato nei pressi di un laghetto artificiale. Era distante circa un chilometro dalla macchina. A precisarlo sono i vigili del fuoco di Perugia, che dalle prime ore di ieri sono stati impegnati nelle ricerche della giovane, anche con un elicottero del reparto volo di Arezzo. E' stato proprio l'equipaggio dell'elicottero a scorgere il cadavere a ridosso di un laghetto artificiale nella zona collinosa, e molto impervia, tra Casa del Diavolo e Civitella Benazzone: una individuazione non facile, probabilmente resa ancor più complicata dal fatto che il cadavere della giovane era quasi completamente ricoperto di fango. 


L'elicottero è stato usato anche per trasportare sul luogo del ritrovamento il medico legale per la prima ispezione cadaverica e gli inquirenti per svolgere i primi accertamenti sulle cause della morte.
Non ci sono segni di violenza né di lesioni sul cadavere di Elisa. Sarebbero questi, secondo quando si apprende, gli esiti di un primo esame esterno del corpo effettuato dal medico legale, Annamaria Verdelli, gli investigatori, comunque, non escludono alcuna ipotesi anche se al momento la tesi prevalente è quella che la ragazza sia morta di freddo. Da una prima ricostruzione, infatti, sarebbero emersi elementi che farebbero pensare ad un incidente: gli investigatori avrebbero infatti trovato appesi ai rami vicino a dove è stato trovato il corpo della ragazza alcuni indumenti. E ciò farebbe supporre che la studentessa sia caduta nel torrente e si sia poi tolta i vestiti cercando di farli asciugare.
Anche le piccole escoriazioni trovate sul corpo, si sottolinea, sarebbero compatibili con dei graffi che la ragazza potrebbe essersi fatta camminando al buio attraverso il bosco. Sarà comunque l'autopsia a stabilire le cause della morte e anche ad accertare se la giovane, oltre che ubriaca fosse anche drogata: ipotesi, quest'ultima, che gli investigatori al momento non escludono. In caserma a Perugia sono intanto in corso gli interrogatori dell'amica di Elisa e dei giovani nordafricani con cui la ragazza ha trascorso l'ultima parte della serata di sabato, prima di morire.
IN UN BAR NEI PRESSI CITTA' ULTIME ORE ELISA - Sarebbero tornati anche stamani al bar della stazione di servizio IP in zona Ponte Rio, i giovani nordafricani che la sera di sabato scorso avevano trascorso proprio in quel locale lungo la strada che da Ponte Felcino conduce a Perugia insieme ad Elisa Benedetti e ad una sua amica. L'ha confermato la donna che lavora al bar, spiegando però che il giovane che sabato sera era dietro al bancone oggi non è al lavoro. Dal collega, la barista ha comunque appreso che i giovani nordafricani (sembra fossero quattro, due dei quali, tunisini, abiterebbero nei pressi del bar) e le due ragazze di Città di Castello avevano parlato e bevuto, si erano scambiati i numeri di telefono e poi se n'erano andati con le loro rispettive auto in direzioni opposte (un fatto, questo, che sarebbe testimoniato anche dalle riprese delle telecamere di sicurezza del distributore). Di sicuro, il fatto che la Fiat Punto grigia con a bordo Elisa e la sua amica abbia poi avuto un lieve incidente stradale nei pressi di Casa del Diavolo sta a significare che dal bar del distributore Ip le due giovani stavano tornando in direzione nord, sulla strada interna che conduce verso il confine tra il Perugino e l'Alto Tevere.


AMICA ASCOLTATA DI NUOVO DA CARABINIERI - Dopo il ritrovamento del cadavere di Elisa Benedetti gli investigatori sono a lavoro per ricostruire le ultime ore di vita della ragazza di Città di Castello. L'attenzione dei carabinieri (coordinati dal Pm Antonella Duchini) si concentra sia sugli avvenimenti del sabato sera (Elisa aveva trascorso la serata in un bar alla periferia di Perugia in compagnia di un'amica e di quattro ragazzi nordafricani) sia su quello che è successo dopo, fino a notte inoltrata, quando la giovane si è allontanata da sola con la Fiat Punto dell'amica, abbandonando poi la vettura intorno a mezzanotte su una strada di campagna della frazione di Civitella Benazzone. Sempre stamani - secondo quanto si è appreso - a Città di Castello i carabinieri hanno ascoltato nuovamente l'amica di Elisa, insieme alla quale la ragazza lavorava in un call center.



Elisa con l'amica proprietaria della Punto

LO ZIO UNA GRANDE TRAGEDIA - "E' una grande tragedia per la nostra famiglia": così Stefano Benedetti lo zio di Elisa. L'uomo, con un gruppo di parenti e amici di Elisa, ha partecipato alle ricerche della giovane stamani insieme a Vigili del fuoco, Protezione civile, Forestale e Carabinieri. "Siamo stati noi - dice lo zio di Elisa - a trovare lungo il percorso che va dall'auto di mia nipote al luogo dove è stato trovato il suo corpo la sua cuffietta di lana viola. Poi dalle comunicazioni che sentivamo arrivare dall'elicottero dei Vigili del fuoco abbiamo capito che era stata individuata una sagoma e che non c'era più niente da fare". Stefano Benedetti ha poi chiamato il fratello Osvaldo, padre della ragazza: "Fatti forte, siamo tutti con te, stiamo arrivando" gli ha detto.

LA VICENDA - Una notte di baldoria con un'amica e alcuni nordafricani, qualche bicchiere di troppo, poi un lieve incidente stradale, un inspiegabile allontanamento e una strana telefonata ai carabinieri ("mi hanno violentata"): è scomparsa così nei pressi di Perugia, Elisa Benedetti, una studentessa di 25 anni, che dopo l'incidente si è messa alla guida dell'auto trovata ieri, vuota e abbandonata, vicino ad un torrente. E' mistero sui motivi dell'allontanamento da parte della giovane, residente nei pressi di Città di Castello.

Una ragazza come tante, spiegano gli inquirenti, con una famiglia "normale". L'incidente è avvenuto intorno alle 2, nei pressi di una discoteca in località Casa del Diavolo, nel Perugino. Si è trattato soltanto di un lieve tamponamento, senza gravi conseguenze. La giovane - secondo la ricostruzione degli investigatori - era con un'amica, a bordo di un'auto, una Fiat Punto, guidata da quest'ultima. Mentre l'amica, scesa dall'auto, stava parlando con il conducente dell'altra vettura coinvolta, la venticinquenne si è allontanata alla guida della Punto. L'amica ha quindi chiamato i carabinieri per dare l'allarme. Ai militari ha, fra l'altro, detto: "Abbiamo bevuto qualche aperitivo di troppo, sono preoccupata per lei".

Anche la giovane scomparsa ha telefonato ai carabinieri dicendo di essere stata violentata e di essere poi rimasta bloccata poiché la sua auto si era impantanata, nella zona di Ponte Pattoli. Poi il suo telefonino non ha più dato segnali. Gli investigatori hanno sottolineato che la veridicità delle sue affermazioni deve ancora essere accertata. Quello che è stato accertato è che le due ragazze, dopo una serata a Perugia, si sono fermate in un bar lungo la strada per tornare a Città di Castello. Qui hanno bevuto in compagnia di alcuni ragazzi marocchini, probabilmente appena conosciuti, poi si sarebbero allontanate da sole. Una versione che sarebbe anche stata confermata da alcuni presenti nel bar, sentiti ieri dai carabinieri e dagli stessi ragazzi marocchini. Poi l'incidente e la 'fuga' della ragazza. La Fiat Punto, con il telefonino della venticinquenne al suo interno, è stata trovata ieri, in una zona di campagna, in località Civitella Benazzone, una frazione a 15 chilometri da Perugia non lontana dal luogo dell'incidente, nei pressi del torrente Ventia.




Commento: Dunque, riepilogando, le cose starebbero in questi termini: due ragazze (Elisa Benedetti ed una sua amica) si fermano a bere qualcosa in un bar insieme a dei ragazzi nord africani conosciuti in quella occasione stessa. Fanno amicizia, si scambiano i numeri di telefono, poi si dividono, le ragazze vanno via con la Punto, la macchina appartiene all'amica e non a Elisa. Lungo il tragitto per tornare a casa, sono circa le 2 di notte, hanno un tamponamento con un'altra auto. A guidare è l'amica. Si trovano presso Casa del Diavolo: a questo punto accade un fatto strano, mentre l'amica scende per vedere i danni del tamponamento e parla con il conducente dell'altra auto, Elisa si mette alla guida della Punto e fugge senza dare alcuna spiegazione. Ha con sè sia il proprio cellulare che quello dell'amica. Il suo verrà ritrovato nella Punto scarico. Usa quello dell'amica per telefonare al 112 e denunciare una violenza carnale, le sue parole sarebbero state «non so dove mi trovo, mi hanno violentata, l’auto mi sta scivolando, aiutatemi». Nel frattempo l'amica stupefatta dal gesto di Elisa aveva chiamato a sua volta i carabinieri spiegando che avevano bevuto un po' e che adesso etra preoccupata per lo strano comportamento della Benedetti. La Punto verrà ritrovata abbandonata a pochi chilometri da luogo dell'incidente. Il cadavere di Elisa Benedetti a un chilometro distante dalla macchina. Il corpo è ricoperto di fango, si trova presso un laghetto artificiale. Non presenta a una prima valutazione del medico legale nessun segno di violenza. 
Ipotesi: morta di freddo. 
La ragazza sarebbe caduta nel torrente e poi si sarebbe tolta i vestiti per metterli ad asciugare su alcuni rami. Va bene che forse era ubriaca ma mi pare inverosimile che pur in stato confusionale Elisa si possa essere spogliata per far asciugare i vestiti alle 2 di notte!! L'amica non ha riferito alcuna violenza carnale. Dunque, ammesso che ciò sia avvenuto, dovrebbe essere avvenuto dopo che Elisa si è allontanata senza alcun motivo con la Punto. Ma dalla telefonata ai carabinieri sembrerebbe alla guida dell'auto mentre parla e ha difficoltà alla guida perché l'auto pattinata sul fango. Poi è scesa dall'auto e si è persa. Scendere dalla  macchina è stato l'errore che le è costato la vita.Dunque, verosimilmente, Elisa non è ancora mai scesa dall'auto e asserisce una violenza carnale per allertare maggiormente i carabinieri. Davvero un colpo di testa forse dovuto all'alcol ha provocato la scomparsa e poi la morte della giovane donna? Parrebbe proprio così. I ragazzi nord africani dovrebbero essere del tutto innocenti visto che se fossero stati colpevoli di qualcosa alla notizia della scomparsa di Elisa, pur sapendo che l'amica era a colloquio con le Forse dell'Ordine, se ne sono tornati tranquillamente al bar dove hanno incontrato le due ragazze. 
Cosa è accaduto a Elisa? Chi l'avrebbe violentata? Ma sopratutto, perché è fuggita così, senza una ragione? Fuggiva verso qualcosa o da qualcosa? L'amica dovrebbe avere testimoniato insieme al conducente dell'altra auto. Molto probabilmente ha utilizzato il telefono di questi per chiamare i carabinieri, visto che il suo era rimasto in macchina e se lo era portato via Elisa. Forse le due amiche stavano litigando oppure discutendo di qualche evento doloroso. Elisa alla fine non ha fatto molta strada, ha lasciato l'auto a pochi chilometri da dove è avvenuto il tamponamento ed è stata trovata morta vicino all'auto. 
Uno strano  enigma, non c'è che dire, non la morte in sé, ma la fuga.

giovedì 27 gennaio 2011

Facebook: come ti erudisco il pupo

Magari non ve lo ricordate, ma tempo fa avevamo commentato un brutto fatto di cronaca nera: un padre, un carabiniere, che per via di Facebook uccise la figlia e poi si suicidò.
Questa altra notizia è altrettanto inquietante

Il lato oscuro di Facebook: pianificano omicidio via chat
Così venti adolescenti londinesi hanno organizzato l'uccisione di un compagno
25 gennaio, 19:52
ROMA - Tutti adolescenti, tutti amici su Facebook, che gli è servito anche a pianificare l'omicidio di un loro compagno: è successo a Londra, dove oggi gli investigatori hanno chiuso il caso dell'uccisione del 15enne Sofyen Belamouadden, accoltellato lo scorso 25 marzo nella Victoria's Station da 20 adolescenti, suoi compagni di scuola. E' quanto riporta la Bbc online.
I venti ragazzi, tutti minorenni, avevano organizzato l'agguato mortale scrivendosi via chat su Facebook e via sms. Si erano organizzati per presentarsi il giorno dopo a scuola, per seguirlo alla fine delle lezioni, con coltellini svizzeri e una spada samurai, per punire il ragazzo che il giorno prima aveva litigato con uno di loro per una ragazza.
I ragazzi si sono tutti dichiarati non colpevoli, ma ad incastrarli, oltre alle immagini delle telecamere della stazione di Victoria, ora sono anche le chat su Facebook.
Fonte Ansa

Commento: cosa c’è di sbagliato in Facebook? Dobbiamo chiuderlo? Evitarlo come se fosse un quartiere del Bronx? Niente di tutto questo. Probabilmente quando venne inventato il telefono uscì una qualche notizia di cronaca nera legata al nuovo strumento. Oggi quanti crimini vengono pianificati tramite il telefono? Anzi, aiuta moltissimo in un piano delittuoso. Ma aiuta anche la polizia a catturare i malviventi proprio perché il telefono lascia molte tracce. La stessa cosa è avvenuta con Facebook. È stato utilizzato come strumento delittuoso ma ha anche tradito gli assassini. La cosa più inquietante è che venti ragazzini abbiano ucciso un loro coetaneo. La vera notizia è questa. Il resto è contorno.

domenica 23 gennaio 2011

Balocchi e profumi

Stato ci sei? E dove sei? Non ti scordare che esisto anche io! Non so parlare bene, ma esisto. Stato, mi senti? Solo perché non pago le tasse... mi maltrattano tutti.

Roma, litiga con compagno e abbandona bimba di 4 anni
Ben vestita e di nazionalità italiana, la piccola era all'esterno di un supermercato al Portuense
23 gennaio, 20:36

ROMA - Una bimba di 4 anni è stata abbandonata in strada a Roma. La piccola, ben vestita e di nazionalità italiana, è stata notata intorno alle 13,10 da una passante all'esterno di un supermercato nei pressi via Caterina Troiani, nel quartiere Portuense.
Quest'ultima ha avvertito la polizia che è intervenuta con una volante per soccorrere la bimba. Da allora non è però giunta alcuna segnalazione di scomparsa.
BIMBA 4 ANNI ABBANDONATA DA MADRE DOPO DIVERBIO CON COMPAGNO - Aveva litigato con il compagno mentre era con lui in macchina assieme alla figlia, poi è scesa dall'auto con la bimba e si è allontanata da sola in strada abbandonando la piccola. E' stata rintracciata dalle volanti della polizia la madre della bambina di 4 anni abbandonata in strada a Roma nella tarda mattinata di oggi. La piccola, soccorsa e accolta dagli uomini del commissariato di Spinaceto, aveva riferito agli agenti di avere un padre in carcere. Per questo la polizia si è attivata con una ricerca nei database dei carceri romani, continuando a setacciare la zona con le volanti nel pomeriggio. La madre è stata trovata dagli agenti in stato confusionale e, secondo quanto si è appreso, avrebbe ammesso di essersi allontanata lasciando da sola la piccola, dopo aver avuto un diverbio con il suo nuovo compagno.
Fonte Ansa


Commento: I bambini sono la prima cosa che uno Stato deve tutelare. Invece sono l'ultima. Quando, ad esempio, un padre ammazza la moglie che è pure mamma, o uno qualsiasi uccide una donna che è pure madre, a mio avviso la pena dovrebbe essere più severa. In queste faide familiari i padri ammazzano che è una bellezza le madri dei propri figli, e poi li vogliono pure indietro se putacaso vengono affidati a case famiglie. Perché loro li vogliono bene ai loro cuccioli. Sti infami!Ora prendiamo questa mamma... questa mica l'ha capito che la figlia non è una cosa sua. Non può farne quel che le pare. Quando si viene al mondo, si è cittadini dello Stato a tutti gli effetti. Il tuo dovere di genitore è crescere e accudire i figli per puro amore, se lo senti. Sennò, trippa per gatti, i figli vanno da chi i bambini li sa rispettare. 


Accludo una nota canzone che esprime al meglio questo pensiero 



E in omaggio alla mammina, l'eroina del giorno, alleghiamo ques'altra canzone interpretata da un tenore in auge fra le due guerre. Le cose non sono poi così cambiate da allora...

sabato 15 gennaio 2011

Indagini su cittadini al di sotto di ogni sospetto.

Semo a Roma, non in quella de Giulio Cesare o  de Mastro Titta, er boia. Semo a Roma de li tempi nostri. Me chiedo che differenza c'è fra quella Roma de 'na vorta e questa.

Giovane ucciso davanti a pub, 4 arrestati

Lite sfociata in rissa con coltelli a Grottaferrata, un ragazzo morto e uno ferito

15 gennaio, 20:13

di Lorenzo Attianese
ROMA - Un urto avvenuto accidentalmente mentre a piedi si avviavano per entrare nel pub. Qualche parola di troppo in pochi attimi di rabbia. E dopo alcuni minuti Alessio, 21 anni, era a terra agonizzante con un coltello conficcato nel cuore e un suo amico ferito all'addome: intorno a loro una quindicina di persone continuavano a fare a botte, probabilmente senza neppure saperne il motivo. L'ennesima lite notturna da spavaldi, la scorsa notte a Grottaferrata, alle porte di Roma, stavolta e' sfociata in una maxi-rissa con omicidio. In manette un 22enne pregiudicato romano, due suoi complici accusati di tentato omicidio, e un quarto per rissa.L'episodio e' avvenuto all'1,45, in via XXIV Maggio, davanti al pub 'Derby's', al centro di Grottaferrata noto per la ''vista su Roma''. Ma stavolta lo spettacolo, violento, e' stato a 2 metri dall'entrata e ad assistervi c'erano anche la moglie e la fidanzata delle due vittime. I ragazzi si erano involontariamente scontrati fisicamente all' esterno del pub. Sono entrati tutti nel locale ma dopo pochi minuti ne sono usciti per affrontarsi. Pochi secondi e 15 persone si fronteggiavano impugnando cocci di bottiglie e bicchieri. Uno di loro ha estratto un coltello e con quello ha colpito due volte all'addome il 27/enne, poi ha inferto tre coltellate al petto di Alessio Di Pietro, 21 anni. L'arma e' rimasta conficcata nel cuore, Alessio era agonizzante a terra mentre i due pregiudicati erano sulla via di casa. Stamani sono stati rintracciati e fermati nelle loro abitazioni a Tor Bella Monaca, a sud della Capitale, dai carabinieri di Frascati. Alessio e' morto nella notte, l'amico e' stato invece trasportato all' ospedale di Frascati e di li' al policlinico di Tor Vergata, dove rimane in prognosi riservata.Gli amici delle vittime sono ancora sotto choc: ''Hanno amnmazzato Alessio come unn cane - dicono sconvolti - Sia lui che l'altro amico ferito non conoscevano il gruppo di persone con cui sono arrivati a contatto, erano in cinque o sei. Alessio era una persona pacifica, non studiava e si arrangiava con lavoretti''. In serata la procura di Velletri ha emesso tre provvedimenti di fermo per i reati di omicidio e tentato omicidio per tre giovani di 22 anni di Tor Bella Monaca. Un quarto, di 30 anni, del gruppo delle vittime, originario di Rocca di Papa, e' stato fermato per rissa. I militari stanno indagando per capire se i due fermati, pregiudicati romani con precedenti per spaccio, la scorsa notte fossero in compagnia di altre persone, anch'esse coinvolte nella rissa.
Fonte Ansa
Commento: Io fino a un certo punto ci arrivo. Stai nella calca, sei già nervoso per i c….i tua, uno ti spinge, l’altro ti urta, e che succede? Volano paroloni. “Che te spigni,ahò”, “A li mortacci tua”; “Ma vedi d’anna’!” “Vattela a piglià nder c..o.” Va bene, tutto questo è comprensibile. Posso pure arrivare a capire lo spintone, persino il pugno. Persino la rissa. “Ma vaf… Stasera me va de mena’ quarcheduno.” Non sarà fine, non sarà educato,non sarà bello. Ma può accadere. Però, parafrasando Gian Maria Volontè nel famoso film Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, dico: “Tu puoi essere nervoso, adirato, incacchiato, depresso, frustrato. Ma che minchia c’entrano i coltelli?”. Ancora una volta un Capitan Gradasso spegne la vita di un altro essere umano per futili motivi. Andava in giro con il coltello il bulletto, ora speriamo vada in giro con le manette il cretino. Non so, lassamo perde tanto è tempo perso.


domenica 2 gennaio 2011

Anno nuovo vita vecchia

Anno con il botto. Come al solito sappiamo già, noi bravi italiani, che qualche malcapitato finirà i suoi giorni la notte di capodanno. Un nuovo anno inizia ma per qualcuno sarà l'ultimo. Sappiamo pure dove avverrà il fattaccio, a Napoli. E sappiamo anche come avverrà: un proiettile vagante ammazzerà qualcuno che si sarà affacciato da qualche parte per vedere i botti. Infatti...


Botti killer: un morto, 500 i feriti in Italia
Uomo ucciso da una pallottola vagante a Napoli 


Il bilancio delle vittime dei botti di fine anno conta un morto e 500 feriti, di cui 44 gravi. Tra i feriti i minori di 12 anni sono 68 e 59 quelli tra i 12 e i 18 anni. La regione più colpita, secondo i dati delle forze dell'ordine, è la Campania dove un uomo è morto a causa di un proiettile vagante. Sono 8, in tutta Italia, le persone ferite a causa dell'uso sconsiderato di armi da fuoco.

I ferimenti con armi da fuoco sono avvenuti: tre in Campania, uno in Calabria, uno in Sicilia, uno in Sardegna, uno in Puglia e uno in Veneto. I feriti con prognosi superiore a 40 giorni sono 44 mentre quelli meno gravi 454. Tra i bambini feriti uno, a Milano, è stato colpito al basso ventre da un petardo lanciato da un uomo che è poi fuggito. In Calabria, invece, una bambina di 8 anni è stata colpita ad un occhio.

UN MORTO A NAPOLI - Un uomo, Carmine Cannillo, 39 anni, è morto per essere stato colpito da una pallottola vagante mentre era sul balcone di casa a festeggiare l'arrivo del nuovo anno. Il fatto è avvenuto a Crispano, in provincia di Napoli. Cannillo, secondo quanto riferito dai familiari, all'improvviso si è accasciato al suolo, appena colpito dal proiettile. Inutili i soccorsi. Indaga la mobile.
La vittima, che di professione faceva il manovale, era sposato e padre di due ragazzi. Viveva a Orta di Atella, un piccolo centro del casertano che dista pochi chilometro da Crispano. Cannillo, con la moglie ed i figli, la scorsa notte ha raggiunto Crispiano per attendere l'arrivo del nuovo anno insieme ad un amico. Poco dopo la mezzanotte, Cannillo e l'amico sono scesi nel cortile (e non sono rimasti sul balcone, come invece appreso in precedenza) del condominio di via Limitone dove è avvenuta la tragedia: volevano assistere all'esplosione dei fuochi pirotecnici. All'improvviso però Cannillo si è accasciato a terra. E' stato raggiunto da una pallottola vagante alla scapola sinistra. La situazione è apparsa subito molto grave. Cannillo è stato caricato su una macchina, diretta all'ospedale "San Giovanni di Dio" di Frattamaggiore. Lungo il percorso i soccorritori hanno incrociato una autoambulanza del "118". Il ferito, quindi, è stato caricato sul mezzo di soccorso. Ma per Cannillo non c'é stato nulla da fare. I medici dell'ospedale di Frattamaggiore non hanno potuto fare altre che costatarne il decesso. Sul posto sono giunti gli uomini del commissariato di Acerra, diretti dal vicequestore Sergio Di Mauro, e quelli della squadra mobile della questura di Napoli. Il sostituto procuratore di turno presso la Procura della Repubblica di Napoli ha disposto il trasferimento della salma all'istituto di medicina legale.
Oltre all'uomo ucciso da un proiettile vagante a Crispano (Napoli) sono complessivamente 70 le persone rimaste ferite, la scorsa notte, in provincia di Napoli dall'esplosione di petardi e di colpi d'arma da fuoco in provincia di Napoli durante i festeggiamenti del Capodanno. Trentacinque persone sono state medicate negli ospedali del capoluogo, altre 35 nei presidi sanitari della provincia di Napoli. Il ferito più grave è un giovane di 28 anni raggiunto da un proiettile in piazza Borsa a Napoli.

24 FERITI PER I BOTTI NEL SALERNITANO  - Sono 24 le persone rimaste ferite a causa dei botti di capodanno a Salerno ed in provincia e che hanno dovuto far ricorso alle cure dei sanitari. Il ferito più grave è ricoverato in prognosi riservata all'ospedale di Mercato San Severino. Si tratta di un 38enne che ha riportato ferite lacero contuse ad una mano a causa dello scoppio di un petardo con sospetta lesione delle falange di due dita. Le prognosi per gli altri 23 feriti vanno dai trenta ai tre giorni. Nel capoluogo sono 7 i feriti, tra cui un ragazzino romeno di 12 anni che ha riportato lo sfacelo traumatico della mano sinistra. Il ragazzo che ha raccontato di aver rinvenuto un petardo per strada, esplosogli improvvisamente in mano, è stato sottoposto dai medici dell'ospedale 'San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragonà ad un delicato intervento chirurgico nel corso della notte. Sempre all'ospedale di Salerno un uomo di 30 anni è stato medicato per una frattura di una falange causata dallo scoppio di un petardo. Altre cinque persone hanno dovuto far ricorso ai sanitari del pronto soccorso dell'ospedale di località San Leonardo per aver riportato lievi lesioni giudicate guaribili in pochi giorni.

MILANO: 11 FERITI,GRAVE BAMBINO COLPITO DA PETARDO - Undici feriti, tra cui un bambino che ha riportato una grave lesione, è il bilancio dei botti di fine anno nel capoluogo lombardo. Si tratta per lo più di escoriazioni e piccole ustioni e quindi non si registrano persone in pericolo di vita. Secondo quanto riferito dalle forze dell'ordine l'episodio più grave è avvenuto prima di mezzanotte in via Ricciarelli, nella zona ovest di Milano, quando, alle 23,45, un bambino di 11 anni stava festeggiando per strada con i genitori e diversi altri amici e conoscenti della famiglia sotto il palazzo in cui vivevano. Un uomo, che poi è scappato, ha gettato un petardo che ha colpito il ragazzino al basso ventre, esplodendo e procurandogli delle gravi lesioni alla zona inguinale.

Bambino sottoposto ad asportazione di testicolo - E' stato sottoposto a un intervento chirurgico il bambino di 11 anni ferito all'inguine, la scorsa notte, a Milano, da un grosso petardo lanciato da un uomo che poi ha fatto perdere le sue tracce. Il ragazzino ha subito l'amputazione di un testicolo. Il presunto responsabile, Giuseppe M., di 37 anni, è stato identificato grazie ai testimoni dell'episodio, che lo conoscevano, e denunciato in stato di irreperibilità per lesioni gravissime aggravate e omissione di soccorso. Con lui è stata denunciata per favoreggiamento personale la compagna, proprietaria dell'auto sulla quale, subito dopo aver lanciato il petardo, si è allontanato. Entrambi hanno piccoli precedenti. Secondo quanto spiegato dalla polizia, il bambino e i suoi genitori, il papà di 51 anni e la madre di 39, entrambi filippini, stavano festeggiando sotto casa con altri parenti quando, da un pub della via, è uscito l'uomo che ha lanciato il petardo (forse una bomba carta) urlando "tappatevi le orecchie". Poi è scappato.

12 FERITI A FIRENZE, TRE IN PROGNOSI RISERVATA - Dodici feriti a Firenze - tra cui quattro bambini tra 10 e 12 anni - per l'esplosione di petardi e fuochi d'artificio nella notte di Capodanno che ha fatto affluire nelle vie del centro oltre 50.000 persone. Tra i feriti, otto sono stati curati al pronto soccorso oculistico dell'ospedale di Careggi: di questi è in prognosi riservata una giovane di 23 anni colpita al volto da schegge e fiammate di un petardo esploso nella casa di Barberino di Mugello (Firenze) dove stava festeggiando con il fidanzato ustionato agli arti. Prognosi riservata anche per due passanti colpiti agli occhi: una donna di 48 anni, di Bagno a Ripoli, è stata ferita in via Cerretani a Firenze da un petardo; un albanese di 24 anni in piazza Stazione è stato raggiunto dal frammento di un altro petardo. Quattro i bambini feriti per aver raccolto petardi inesplosi in strade di Bagno a Ripoli, Signa (due casi) e Campi Bisenzio: il più grave ha 12 anni e guarirà dalle ustioni in 20 giorni; un artificio pirotecnico preso da terra gli è scoppiato in mano per gli altri prognosi di sette giorni.
13 FERITI DA BOTTI NEL BARESE,CINESE PERDE OCCHIO  - Sono 13 i feriti, tre dei quali in modo grave, per i botti di fine anno nel Barese. A Modugno un cittadino cinese di 42 anni ha perso un occhio per l'esplosione di un petardo che stava maneggiando nella sua abitazione. Inutili sono risultati i tentativi dei medici del Policlinico di Bari per salvargli l'occhio. Sempre al Policlinico è ricoverato un ragazzo di 17 anni al quale lo scoppio di un petardo ha provocato l'amputazione di tre dita della mano sinistra. Il ragazzo è stato operato ed è ricoverato nel reparto di chirurgia plastica; la prognosi è di 30 giorni. Stessa prognosi anche per un cittadino romeno di 29 anni che a Barletta, per lo scoppio di un petardo, ha perso le falangi di due dita della mano destra. A Bari e provincia, durante al notte, ci sono stati numerosi interventi anche da parte dei vigili del fuoco, soprattutto per l'incendio di cassonetti per la raccolta dell'immondizia.

PER SPARARE PETARDI PRECIPITA DA MURA CASTELLO - Stava festeggiando il Capodanno con alcuni amici lungo le mura del castello di Berceto, paese della montagna parmense, quando ha perso l'equilibrio ed è precipitato da un'altezza di sei metri. E' rimasto ferito così la scorsa notte un diciottenne, ora ricoverato in osservazione all'ospedale maggiore di Parma. Il ragazzo stava festeggiando l'ultimo dell'anno in una palestra a poca distanza dal castello quando, probabilmente per esplodere petardi, è salito sulle mura, scavalcando una recinzione che delimita l'area. Mentre camminava sulla massicciata in pietra ha però perso l'equilibrio precipitando a terra e rimanendo ferito. Le sue condizioni, in un primo momento apparse molto gravi, sono migliorate nell'arco della mattinata.

MAXI RISSA FRA GIOSTRAI A PESARO, 10 IN OSPEDALE - Maxi rissa di Capodanno fra due famiglie di giostrai a Pesaro, con una decina di feriti medicati in ospedale e denunciati. A scatenare il parapiglia una banale lite fra due famiglie, i Borgognoni e i Degli Innocenti, che stazionano con le loro giostre nella zona industriale di Villa Fastiggi. Complici le abbondanti bevute di San Silvestro, verso le 2 del mattino i due nuclei familiari - uomini e donne - hanno cominciato prima a insultarsi, poi a prendersi a botte. Ad un certo punto uno degli uomini è salito su un'utilitaria e si è allontanato travolgendo una donna di 65 anni appartenente alla famiglia rivale, che è stata poi ricoverata in ospedale con una prognosi di 50 giorni. A quel punto, la tensione è salita alle stelle, e nella scazzottata generale sono rimaste coinvolte 30-40 persone. Quando polizia e carabinieri hanno raggiunto in forze la zona, hanno trovato solo una decina di litiganti, tutti contusi in modo lieve. Per il proprietario della vettura scatterà una denuncia per lesioni personali, tutti gli altri dovranno rispondere del reato di rissa.

MESSINA: GIOVANE FERITO CON FUCILATA, NON E' GRAVE  - Un giovane, del quale non sono state ancora rese note le generalità, è stato ferito la notte scorsa da un colpo di arma da fuoco durante i festeggiamenti di fine anno nel rione Giostra a Messina. Secondo una prima ricostruzione la vittima era sul balcone di casa quando un proiettile vagante lo ha colpito al torace. Soccorso e" stato subito trasportato all'ospedale Papardo, dove é ricoverato con la prognosi riservata, ma per i medici non sarebbe in pericolo di vita. Sul caso indagano i carabinieri.

SCOPPIA PETARDO, MANO AMPUTATA A UOMO NEL BOLOGNESE  -
Un uomo di quarant'anni ha riportato l'amputazione di una mano a causa dell'esplosione di un petardo ieri sera a Castiglione dei Pepoli, sull'Appennino bolognese. L'incidente è avvenuto attorno alle 21.15. Il ferito, soccorso dai sanitari del 118, è stato giudicato in 'codice 2', cioé in condizioni di media gravità, ed è stato ricoverato all'ospedale Maggiore di Bologna. La ricostruzione della dinamica è al vaglio dei carabinieri.

fonte ansa

Commento: E' proprio necessario festeggiare l'inizio del nuovo anno con pistole vere, proiettili veri? Per qualcuno sì, evidentemente. Il cretino che ha sparato per farsi grande ha goduto del suo piccolo momento di celebrità. Per quei pochi secondi del suo benessere una famiglia è stata distrutta per sempre. Un uomo non c'è più. Dei bambini non vedranno più il loro papà. Una vedova dovrà accudire una tomba invece che un marito. La cosa più angosciante e rabbiosa è che dobbiamo sempre farci riconoscere per quello che siamo: un paese in pieno declino che non ha il coraggio di un cambiamento radicale. Il morto di Napoli e tutti questi feriti assurdi sono il paradigma dell'anno che verrà: cioè uguale a quello dell'anno scorso, e dell'anno prima, e dell'anno prima ancora. Il primato del nostro Paese nei più diversi campi ormai è solo un ricordo. Rimaniamo però ai primi posti nella cronaca nera. Il che, per me, potrebbe anche essere un vantaggio. Immagino che se fossi in Islanda non avrei un bel nulla da scrivere. Quindi continuate così in modo che io possa allietare il mio pubblico con notizie truculente. Buon anno a voi, assassini, stupratori, truffatori, rapitori di bambini, pedofili, cretini nati e diventati. Buon anno e annatevela a pijà in quer posto... li mortacci vostri!